matteobettini15gennaio
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sabato 13 maggio 2017
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gioventù andata che lascia l'amaro in bocca..
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Un ingegnere quarantenne ("Ho trentanove anni, prego!", tende a chiarire ogni qualvolta se ne presenta l'occasione l'Ignegnere in questione, Antonio Berlinghieri, interpretato da un formidabile Tognazzi, protagonista maschile de "La Voglia Matta"; la protagonista femminile, invece, è Catherine Spaak: Salce, il regista della pellicola, vide su una rivista la foto della giovanissima attrice e la considerò perfetta per questo ruolo) è in viaggio da Milano a Pisa. Essendo separato (ma con un'amante..!), Berlinghieri mantiene il figlio Maurizio in un costoso collegio nella città toscana. Rifiutando categoricamente di invecchiare e calcolando ogni sua mossa al secondo, Berlnighieri si imbatte in uno scatenato gruppo di ragazzi che si sta recando in una casa al mare per trascorrervi l'ultimo weekend prima che l'estate finisca (ulteriore, chiara metafora del tempo che vola via e lascia alle nostre spalle età, divertimento, follie giovanili).
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Un ingegnere quarantenne ("Ho trentanove anni, prego!", tende a chiarire ogni qualvolta se ne presenta l'occasione l'Ignegnere in questione, Antonio Berlinghieri, interpretato da un formidabile Tognazzi, protagonista maschile de "La Voglia Matta"; la protagonista femminile, invece, è Catherine Spaak: Salce, il regista della pellicola, vide su una rivista la foto della giovanissima attrice e la considerò perfetta per questo ruolo) è in viaggio da Milano a Pisa. Essendo separato (ma con un'amante..!), Berlinghieri mantiene il figlio Maurizio in un costoso collegio nella città toscana. Rifiutando categoricamente di invecchiare e calcolando ogni sua mossa al secondo, Berlnighieri si imbatte in uno scatenato gruppo di ragazzi che si sta recando in una casa al mare per trascorrervi l'ultimo weekend prima che l'estate finisca (ulteriore, chiara metafora del tempo che vola via e lascia alle nostre spalle età, divertimento, follie giovanili). Dapprima irritato per i continui scherzi di cui suo malgrado è vittima, finisce con l'aggregarsi a loro a causa dell'interesse sempre più irrefrenabile (che finirà per divenire, appunto una "Voglia Matta") per Francesca (la Spaak, che in questo film si presetò con un taglio di capelli imitato da centinaia di migliaia di teenagers dell'epoca). Sospeso tra un sentimento diviso tra attrazione (Tognazzi, la prima volta che vide la Spaak, la corteggiò davvero, offrendole un passaggio sulla sua macchina e, visto che lei seppe resistere alle sue avances, la buttò letteralmente fuori dalla propria vettura: di lì in avanti i due, al di fuori del set, non rivolsero più la parola) e desiderio di tronare ventenne, Berlinghieri si dimentica per un giorno di tutti i suoi doveri e inizia a festeggiare, continua a festeggiare, non se la smette di festeggiare. Ignorando di essere continuamente preso in giro e sfruttato dai ragazzi del gruppo. Quando, il mattino successivo, si desta, abbandonato da tutti, si rimette in viaggio per Pisa, come se nulla fosse accaduto. Ma, in realtà, il ricordo di Francesca (e dei vent'anni che non tornano più per nessuno) è più vivo che mai...Amarissimo, divertentissimo, interpretato benissimo.
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gianleo67
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mercoledì 5 marzo 2014
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da 'crazed fruit' a crazy urge'
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Industriale nel campo dei laminati plastici, separato dalla moglie e con una vita sentimentale da gaudente libertino, si lascia irretire da una maliziosa ed avvenente sedicenne incontrata, insieme alla folta comitiva di amici di lei, durante il viaggio in auto per recarsi in visita al figlio, allievo in un collegio di suore. Passerà una giornata movimentata in una baita al mare circondato da vitelloni scapestrati e svampite signorine, nel tentativo di difendersi dal dileggio dei giovani e cercando, inutilmente, di far colpo sulla ragazza. Si sveglierà all'alba del giorno dopo da solo, in una spiaggia deserta e con in testa un copricapo da Sioux, riprendendo mestamente il suo viaggio.
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Industriale nel campo dei laminati plastici, separato dalla moglie e con una vita sentimentale da gaudente libertino, si lascia irretire da una maliziosa ed avvenente sedicenne incontrata, insieme alla folta comitiva di amici di lei, durante il viaggio in auto per recarsi in visita al figlio, allievo in un collegio di suore. Passerà una giornata movimentata in una baita al mare circondato da vitelloni scapestrati e svampite signorine, nel tentativo di difendersi dal dileggio dei giovani e cercando, inutilmente, di far colpo sulla ragazza. Si sveglierà all'alba del giorno dopo da solo, in una spiaggia deserta e con in testa un copricapo da Sioux, riprendendo mestamente il suo viaggio.
Nel segno di una fortunata stagione cinematografica di riflessioni generazionali e di fustigazione dei costumi nazionali si inserisce questa divertente e salace commedia, tra satira sociale e dileggio caricaturale, amabilmente sceneggiata dall'autore insieme ai già attivissimi Castellano&Pipolo e che ripercorre, forse con meno efficacia ma con altrettanta cattiveria, gli itinenerari turistico- sentimentali di italiani motorizzati ai tempi del Boom del 'Sorpasso' di Dino Risi, uscito quello stesso anno. Al contrario dell'impenitente e sconsiderato quarantenne interpretato da Gassmann, qui a fare da mattatore è la gustosa caricatura di un vanitoso e patetico uomo di mezza età, rappresentante di una rampante e superficiale piccola borghesia industriale, cui la classe ed il carisma di Umberto Tognazzi conferiscono corpo e istinti, debolezze e umanità, vanità e ipocrisie, sempre in bilico tra moralismo d'accatto ('Io sono probiviro dell'ACI!') e la ridicola indulgenza verso una gioventù irridente e capricciosa che cerca inutimente di ingraziarsi. Mescolando con gusto ed intelligenza gli ingredienti di un giovanilismo generazionale che guarda verso i modelli americani ('Gioventù bruciata'),l'irrinunciabile appeal di balli alla moda (tra cha-cha-cha,twist e samba) e lo spunto neomelodico degli urlatori del tempo (nel cast anche un giovane Jimmy Fontana), l'autore tratteggia vizi e spensieratezze di una generazione superficiale e impertinente nel loro rituale rendez-vous estivo attorno ad una falò che ,sebbene meno feroce e impietosa rispetto a quella di Nakahira ko (Crazed Fruit -1956), pare sintomatica di una irreversibile crisi di valori che il benessere sociale sembra inevitabilmente portare con sè (la signorina indecisa tra la partenza come missionaria per il Congo e una serata danzante allo 'Shaker'). Altrettanto spassose le digressioni mentali e fantastiche del protagonista, quali indovinati intermezzi comico-satirici di una brillante scrittura cinematografica che sapeva perfettamente come cogliere nel segno. Film che lancia il casco biondo ed il fascino civettuolo di una giovanissima Spaak che canta chitarra in mano e che non si concede al maturo quarantenne come invece farà, l'anno successivo, ne 'La calda vita' di Florestano Vancini.
Memorabile colonna sonora di Morricone e Paoli. Da 'Crazed fruit' a Crazy urge'.
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fabio57
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mercoledì 9 settembre 2015
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ottimo salce
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Ottimo film di Salce che disegna un personaggio autentico,interpretato da un grande Tognazzi.E' un borghese benestante,perbenista, ipocrita,meschino, egoista,alle prese con il più tipico e più frequente caso che capita alle persone di mezza età,invaghirsi di un'adolescente e per questo diventare lo zimbello di un gruppo di giovani.In molti si saranno riconosciuti nel personaggio.Salce con arguta salacia, sottolinea le debolezze,le spavalderie evanescenti di un uomo come tanti, vittima del richiamo dei sensi.I pensieri del nostro vengono esternati da una voce fuori campo che fa da contraltare alle azioni del protagonista, che vanno in direzione opposta,alla mercè di ragazzi annoiati ma svegli,il nostro si ritrova solo sparuto,ridicolo a corteggiare una ragazzina che non se lo fila per niente, ma lo tiene sulla corda per tutto il film.
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Ottimo film di Salce che disegna un personaggio autentico,interpretato da un grande Tognazzi.E' un borghese benestante,perbenista, ipocrita,meschino, egoista,alle prese con il più tipico e più frequente caso che capita alle persone di mezza età,invaghirsi di un'adolescente e per questo diventare lo zimbello di un gruppo di giovani.In molti si saranno riconosciuti nel personaggio.Salce con arguta salacia, sottolinea le debolezze,le spavalderie evanescenti di un uomo come tanti, vittima del richiamo dei sensi.I pensieri del nostro vengono esternati da una voce fuori campo che fa da contraltare alle azioni del protagonista, che vanno in direzione opposta,alla mercè di ragazzi annoiati ma svegli,il nostro si ritrova solo sparuto,ridicolo a corteggiare una ragazzina che non se lo fila per niente, ma lo tiene sulla corda per tutto il film.
Il finale è grande, perchè fino alla fine, anche quando ormai è chiara l'intenzione di una grande Chaterine Spack di scaricarlo,il poveretto si illude e manifesta slanci patetici e grotteschi.
Da vedere per chi non l'ha ancora fatto
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parsifal
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martedì 12 giugno 2018
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quamt'è bella giovinezza...
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LA VOGLIA MATTA
Tratto dal racconto pruriginoso di Stella “ Una ragazza di nome
Francesca” di cui lo stesso Salce curerà la sceneggiatura , oltre
Ovviamente alla regia, il film è una commedia agro-dolce
Sulla crisi di mezza età e l ‘ incomunicabilità tra generazioni
Differenti, ovviamente negli anni ’60, quelli del Boom economico.
L’ingegner Belinghieri ( un ottimo Tognazzi , perfettamente
Calato nel personaggio) vincente e pieno di sé ( poiché circondato
Sia nella professione che nella vita , da ossequiosi sottoposti
Che lo adulano di continuo) incontra , a causa di un banale
Incidente, una comitiva di giovani appartenenti all’alta borghesia e
Suo malgrado si ritroverà a trascorrere con loro un bizzarro fine
Settimana.
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LA VOGLIA MATTA
Tratto dal racconto pruriginoso di Stella “ Una ragazza di nome
Francesca” di cui lo stesso Salce curerà la sceneggiatura , oltre
Ovviamente alla regia, il film è una commedia agro-dolce
Sulla crisi di mezza età e l ‘ incomunicabilità tra generazioni
Differenti, ovviamente negli anni ’60, quelli del Boom economico.
L’ingegner Belinghieri ( un ottimo Tognazzi , perfettamente
Calato nel personaggio) vincente e pieno di sé ( poiché circondato
Sia nella professione che nella vita , da ossequiosi sottoposti
Che lo adulano di continuo) incontra , a causa di un banale
Incidente, una comitiva di giovani appartenenti all’alta borghesia e
Suo malgrado si ritroverà a trascorrere con loro un bizzarro fine
Settimana. La sua permanenza nel loro capanno in riva al mare è
Dovuta principalmente alla presenza di Francesca ( giovanissima
C. Spaak al suo esordio) , ragazza tanto avvenente quanto
Sfrontata e decisamente allumeuse. Ammiccherà di continuo
Per attirare l’attenzione dell’uomo maturo, non perché ne sia
Affascinata , ma solo per mettere alla prova il suo sex-appeal
Nei confronti dell’ingegnere che dal canto suo , affronterà uno
Scomodo e sgradevole confronto generazionale con gli amici
Della ragazza, incredibilmente sfacciati e privi di tatto nei suoi
Confronti, non per questioni ideologiche e ribellistiche, ma
Solo perché sono decisamente viziati ed arroganti.
Berlinghieri farà di tutto per conquistarla, ma i due mondi
Da cui provengono i protagonisti della vicenda non sono
Conciliabili ed all’alba di un grigio mattino, quella parvenza
Di incanto svanirà, facendo tornare tutti alla realtà.
Sagace e a tratti amaro, conferma l’indiscutibile talento
Di Salce nel narrare i costumi italiani.
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parsifal
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martedì 12 giugno 2018
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quant'è bella giovinezza...
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Tratto dal racconto pruriginoso di Stella “ Una ragazza di nome
Francesca” di cui lo stesso Salce curerà la sceneggiatura , oltre
Ovviamente alla regia, il film è una commedia agro-dolce
Sulla crisi di mezza età e l ‘ incomunicabilità tra generazioni
Differenti, ovviamente negli anni ’60, quelli del Boom economico.
L’ingegner Belinghieri ( un ottimo Tognazzi , perfettamente
Calato nel personaggio) vincente e pieno di sé ( poiché circondato
Sia nella professione che nella vita , da ossequiosi sottoposti
Che lo adulano di continuo) incontra , a causa di un banale
Incidente, una comitiva di giovani appartenenti all’alta borghesia e
Suo malgrado si ritroverà a trascorrere con loro un bizzarro fine
Settimana.
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Tratto dal racconto pruriginoso di Stella “ Una ragazza di nome
Francesca” di cui lo stesso Salce curerà la sceneggiatura , oltre
Ovviamente alla regia, il film è una commedia agro-dolce
Sulla crisi di mezza età e l ‘ incomunicabilità tra generazioni
Differenti, ovviamente negli anni ’60, quelli del Boom economico.
L’ingegner Belinghieri ( un ottimo Tognazzi , perfettamente
Calato nel personaggio) vincente e pieno di sé ( poiché circondato
Sia nella professione che nella vita , da ossequiosi sottoposti
Che lo adulano di continuo) incontra , a causa di un banale
Incidente, una comitiva di giovani appartenenti all’alta borghesia e
Suo malgrado si ritroverà a trascorrere con loro un bizzarro fine
Settimana. La sua permanenza nel loro capanno in riva al mare è
Dovuta principalmente alla presenza di Francesca ( giovanissima
C. Spaak al suo esordio) , ragazza tanto avvenente quanto
Sfrontata e decisamente allumeuse. Ammiccherà di continuo
Per attirare l’attenzione dell’uomo maturo, non perché ne sia
Affascinata , ma solo per mettere alla prova il suo sex-appeal
Nei confronti dell’ingegnere che dal canto suo , affronterà uno
Scomodo e sgradevole confronto generazionale con gli amici
Della ragazza, incredibilmente sfacciati e privi di tatto nei suoi
Confronti, non per questioni ideologiche e ribellistiche, ma
Solo perché sono decisamente viziati ed arroganti.
Berlinghieri farà di tutto per conquistarla, ma i due mondi
Da cui provengono i protagonisti della vicenda non sono
Conciliabili ed all’alba di un grigio mattino, quella parvenza
Di incanto svanirà, facendo tornare tutti alla realtà.
Sagace e a tratti amaro, conferma l’indiscutibile talento
Di Salce nel narrare i costumi italiani.
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giorgio76
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lunedì 14 luglio 2014
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suggestioni "invernali" su avventure estive
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Pubblicato su "Informarezzo" del 13/07/2014 (sito web: www.informarezzo.com)
Estate; anche quest’ anno è estate. E i ragazzi, in costume, sempre uguali: gli stessi corpi, le stesse facce, oggi, cinquant’anni fa, sempre. Alti/magri, Smutandati/in pantaloncini, in Bikini/Costume intero, Piccoli/Tondi, Procaci/Secche, racchie/belle … Sempre la stessa estate, sempre la stessa gioventù, sempre gli stessi baci, sempre gli stessi amori. “Sassi/che il mare ha consumato/sono le mie parole/d’amore per te”
Felici? A vederli pare di sì, nella loro sconclusionata “ammucchiata”: un vociare chiassoso e confuso, una cacofonia di grida, voci stridule indistinte, risate (più o meno grasse), che non riesci a distinguere se di maschi e femmine.
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Pubblicato su "Informarezzo" del 13/07/2014 (sito web: www.informarezzo.com)
Estate; anche quest’ anno è estate. E i ragazzi, in costume, sempre uguali: gli stessi corpi, le stesse facce, oggi, cinquant’anni fa, sempre. Alti/magri, Smutandati/in pantaloncini, in Bikini/Costume intero, Piccoli/Tondi, Procaci/Secche, racchie/belle … Sempre la stessa estate, sempre la stessa gioventù, sempre gli stessi baci, sempre gli stessi amori. “Sassi/che il mare ha consumato/sono le mie parole/d’amore per te”
Felici? A vederli pare di sì, nella loro sconclusionata “ammucchiata”: un vociare chiassoso e confuso, una cacofonia di grida, voci stridule indistinte, risate (più o meno grasse), che non riesci a distinguere se di maschi e femmine.
Ma c’è chi non ha tempo per queste cose, c’è chi ha altro cui pensare.
C’è un uomo fatto, maturo, un uomo di 40 anni, un uomo che ha lavorato tutta una vita, si è costruito una fortuna e non ha tempo per queste spensieratezze e dissipatezze (Berlinghieri-Tognazzi). L’ uomo vero, l’uomo maturo ha sempre sulle spalle una guerra da combattere, una battaglia, ovviamente vinta, ma a caro prezzo: la vita è dura, e non ammette indugi, ripensamenti, obbliga all’azione! Agire, produrre, prima di tutto!
Ma c’è sempre un’adolescente, una Francesca di turno (Cathrine Spaak) pronta a comparire sul tuo cammino in una torrida domenica di agosto, mentre tu corri distratto verso le tue consuete mete, e non ti accorgi che l’estate sta finendo, che presto scenderà l’autunno e chissà quando vedrai un nuovo sole comparire sulla tua vita. E’ allora che credi avverarsi l’insperato, l’impossibile: allora pensi che il destino abbia messo davanti al tuo cammino la donna che capisce, che sa comprendere i tuoi eroici sforzi, il tuo eroico impegno e sa ripagarti di tutte le amarezze, di tutte le volte che hai dovuto (in nome della legge della jungla) mettere da parte le “leggi del cuore”. E inizi a fantasticare, a fare progetti. No, non siamo al solito cinismo del latin lover arrivato; quello della massima “mai mettere la donna sul piano sentimentale, sempre sul piano orizzontale”. Non siamo al cinismo della donna da “impalmare”, e da … pagare: con la pelliccia, l’ appartamentino, la fuoriserie etc. Ti diventa naturale parlare di matrimonio, ti diventa naturale sentirti il beniamino, il boss di questa giovane e fragile pulzella, da difendere come un Cavaliere della Tavola Rotonda. Salvo risvegliarti la mattina, nell’illusione di aver trascorso una notte d’amore con la tua amata, e scoprire che Francesca, la ragazza, non c’è più: come un fantasma, volatilizzata nel vento? Portata via al largo del mare? Scomparsa nella sabbia della spiaggia che vola via? Non lo saprai mai …
E ti ritrovi a trascinarti stancamente verso la macchina a riprendere il tuo cammino consueto, stanco, svuotato. L’estate, la tua ultima estate è finita. Ed è finito, miseramente, il tuo patetico tentativo di fermare il tempo: finito nei lazzi e negli sberleffi dei ragazzi, ai quali (stupidamente) hai creduto di paragonarti … a 40 anni!
Ma Francesca se ne infischia: ha 16 anni, ma capito tutto della vita! Amorale, incosciente, fuori dagli schemi, infantile, ha capito che nella vita conta il Piacere, il Divertimento, Cogliere l’attimo. E godersela senza ipocrisie e infingimenti, senza affettare (in modo più o meno interessato) serietà, moralità, senso di responsabilità. Chè la vita è una sola, la giovinezza passa: sfigato chi non se la gode!
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