renato c.
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lunedì 31 gennaio 2011
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un grande gregory peck!
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Un grande western classico con un protagonista un po' insolito. Il personaggio interpretato da Gregory Peck è insolito rispetto ai classici protagonisti dei film western, sicuri di se ed eroi davanti a tutti. Come dice il servitore messicano Jim McKay è un uomo raro, uno a cui coraggio e fermezza non mancano di sicuro, ma che non vuole esibirli in pubblico! Sa ciò che è, e non ha bisogno di dimostrarlo, anche a costo di apparire vile agli occhi degli altri. Infatti rifiuta di cavalcare il cavallo Vecchio Tuono, quando ci sono un sacco di curiosi ad assistere, lo fa invece con fermezza e determinazione quando è presente il solo servitore messicano facendogli però promettere di non dirlo a nessuno.
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Un grande western classico con un protagonista un po' insolito. Il personaggio interpretato da Gregory Peck è insolito rispetto ai classici protagonisti dei film western, sicuri di se ed eroi davanti a tutti. Come dice il servitore messicano Jim McKay è un uomo raro, uno a cui coraggio e fermezza non mancano di sicuro, ma che non vuole esibirli in pubblico! Sa ciò che è, e non ha bisogno di dimostrarlo, anche a costo di apparire vile agli occhi degli altri. Infatti rifiuta di cavalcare il cavallo Vecchio Tuono, quando ci sono un sacco di curiosi ad assistere, lo fa invece con fermezza e determinazione quando è presente il solo servitore messicano facendogli però promettere di non dirlo a nessuno. Quando Steve Leech (Charlton Heston) lo sfida pubblicamente a battersi con lui, egli rifiuta, salvo poi ad andarlo a trovare in piena notte e a scazzottarsi fino all'alba quando nessuno li vede, guadagnandosi anche l'ammirazione di Steve che prima lo detestava, soprattutto perchè innamorato della sua ragazza (Carroll Baker)! Anche nei rapporti con quest'ultima, di cui era innamorato, capisce ciò che la sua famiglia voleva da lui: farne uno di loro e schierarlo nella lotta contro i loro avversari! Egli non può accettare questo perchè capisce che è una faida personale tra il suo futuro suocero ed i vicini in cui ognuno dei quali voleva impadronirsi di una sorgente di proprietà di una maestrina (Jean Simmons), per impedire agli avversari di poter abbeverare il proprio bestiame. Jim si innamorerà della maestrina dopo che avrà mandato a monte il matrimonio con la Baker capendo che insieme non sarebbero mai stati felici! Un personaggio notevole nel film è Rufus Hannassey, magistralmente interpretato da Burl Ives, il padre della famiglia rivale del mancato suocero di Jim! Questi non esita a salvare la maestrina dai tentativi di violenza del maggiore dei suoi figli (Chuck Connors) arrivando alla fine ad ucciderlo per salvare Jim da un suo attacco di odio, quando questi gli risparmia la vita in un duello! Bello ed insolito il duello finale tra i due capi famiglia che si uccidono a vicenda!
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chiarialessandro
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martedì 24 aprile 2012
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l'ennesima tacca alla cinepresa di william.
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Calmo, placido, sicuro, tranquillo. Etichettarlo come film “western” è sicuramente riduttivo perché, pur essendo ambientato in uno splendido west, ha una notevole traccia psicologica la quale riesce abbastanza bene ad approfondire concetti difficili come quelli che riguardano l’esigenza (e la conseguente insicurezza) di voler vedere riconosciuta la nostra virilità non tanto da noi stessi quanto piuttosto dagli altri, come se questa qualità avesse un valore non in quanto tale ma solo quando viene mostrata pubblicamente. Analogamente difficile (in quanto può essere frainteso con notevole facilità) il tentativo di far capire che il coraggio di rifiutare la violenza e l’uso delle armi può essere vero coraggio e non viltà o paura.
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Calmo, placido, sicuro, tranquillo. Etichettarlo come film “western” è sicuramente riduttivo perché, pur essendo ambientato in uno splendido west, ha una notevole traccia psicologica la quale riesce abbastanza bene ad approfondire concetti difficili come quelli che riguardano l’esigenza (e la conseguente insicurezza) di voler vedere riconosciuta la nostra virilità non tanto da noi stessi quanto piuttosto dagli altri, come se questa qualità avesse un valore non in quanto tale ma solo quando viene mostrata pubblicamente. Analogamente difficile (in quanto può essere frainteso con notevole facilità) il tentativo di far capire che il coraggio di rifiutare la violenza e l’uso delle armi può essere vero coraggio e non viltà o paura.
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domenico rizzi
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martedì 16 dicembre 2014
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un uomo che non deve dimostrare nulla
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Un grande western diretto nel 1958 dal maestro William Wyler – regista del colossal “Ben Hur” un anno dopo – e ispirato ad un romanzo di Donald Hamilton, recitato da un cast difficilmente ripetibile (Gregory Peck, Charlton Heston, Carroll Baker, Jean Simmons, Burl Ives, quest’ultimo vincitore del’Oscar come miglior attore non protagonista). L’uomo venuto dall’Est – l’ex ufficiale di marina James Mc Kay (Peck) – raggiunge la biondissima e capricciosa fidanzata Patricia (Baker) figlia del prepotente maggiore Terrill (Charles Bickford) in conflitto con il rivale Rufus Hannassey (Ives) e con i suoi figli scapestrati. Nel difficile rapporto fra Mc Kay e Patricia, morbosamente succube del padre, si intromettono Steve Leech (Heston) braccio destro di Terrill e innamorato della ragazza,e la discreta maestra Julie Maragon (Simmons) della quale il marinaio si invaghisce man mano che prende le distanze dalla fidanzata ufficiale.
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Un grande western diretto nel 1958 dal maestro William Wyler – regista del colossal “Ben Hur” un anno dopo – e ispirato ad un romanzo di Donald Hamilton, recitato da un cast difficilmente ripetibile (Gregory Peck, Charlton Heston, Carroll Baker, Jean Simmons, Burl Ives, quest’ultimo vincitore del’Oscar come miglior attore non protagonista). L’uomo venuto dall’Est – l’ex ufficiale di marina James Mc Kay (Peck) – raggiunge la biondissima e capricciosa fidanzata Patricia (Baker) figlia del prepotente maggiore Terrill (Charles Bickford) in conflitto con il rivale Rufus Hannassey (Ives) e con i suoi figli scapestrati. Nel difficile rapporto fra Mc Kay e Patricia, morbosamente succube del padre, si intromettono Steve Leech (Heston) braccio destro di Terrill e innamorato della ragazza,e la discreta maestra Julie Maragon (Simmons) della quale il marinaio si invaghisce man mano che prende le distanze dalla fidanzata ufficiale. Le due fazioni si fronteggiano con odio fino allo scontro finale, che si concluderà senza vinti né vincitori. E’ un altro racconto in cui l’intrusione dell’uomo venuto dall’Est – Mc Kay – sancisce la fine della Frontiera selvaggia, stemperando le rivalità fra allevatori in lotta per i pascoli, soggetto ripreso quattro anni dopo da John Ford con “L’uomo che uccise Liberty Valance” e più tardi da “I cancelli del cielo” di Michael Cimino del 1981. Nel film di Wyler, la litigiosa gente del West non costituisce più un modello, Patricia Terrill è la viziata figlia del grande ranchero che ha calpestato i diritti degli altri e il “piede tenero” Mc Kay assurge al ruolo di pacificatore senza ricorrere deliberatamente alle armi per risolvere i problemi, convinto che “una persona non debba dimostrare nulla, se non a se stessa”. Per i sostenitori della superiorità dell’uomo della Frontiera è uno smacco difficile da digerire, ma la vittoria di Mc Kay anticipa quella che l’avvocato Ransom Stoddard (Stewart) otterrà in “L’uomo che uccise Liberty Valance”. E’ il progresso che si impone, mettendo fine alla legge del più forte con raziocinio e buonsenso, che presto ridurranno il cruento West dei pistoleri ad un ricordo. Oltre all’Oscar assegnato a Burl Ives, che conseguì anche il “Golden Globe” lo stesso anno, il regista Wyler ottenne il British Academy Film Award nel 1960 per il miglior film. Riconoscimenti pienamente meritati e forse insufficienti, per una pellicola destinata a diventare un cult movie.
Domenico Rizzi, scrittore
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luigi chierico
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sabato 30 maggio 2015
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il grande cinema
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La storia dell’America a noi pervenuta è di circa 500 anni, dalla sua scoperta nel 1492: sterminio degli indiani, conquista del West, guerra di indipendenza, guerra di secessione tra Nord e Sud 1865 e poi, con dal 1900, guerre,guerre ed ancora oggi guerre per portare la pace nel resto del mondo. In un mondo che ha qualcosa ..in più di 500 anni! E molto più da raccontare, da difendere,da far rispettare,da ricordare. Tuttavia non appena in un film si vedono le terre del grande Paese, un ranch, un uomo a cavallo del “Gran Tuono” ecco che lo si etichetta subito come “Western”. Non posso proprio dire che questo ottimo film è un western dei tanti di John Wayne (Sentieri selvaggi. Ombre rosse), di Randolph Scott (Colt 45),di Clint Eastwood (Per un pugno di dollari), di James Stewart (Winchester’73).
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La storia dell’America a noi pervenuta è di circa 500 anni, dalla sua scoperta nel 1492: sterminio degli indiani, conquista del West, guerra di indipendenza, guerra di secessione tra Nord e Sud 1865 e poi, con dal 1900, guerre,guerre ed ancora oggi guerre per portare la pace nel resto del mondo. In un mondo che ha qualcosa ..in più di 500 anni! E molto più da raccontare, da difendere,da far rispettare,da ricordare. Tuttavia non appena in un film si vedono le terre del grande Paese, un ranch, un uomo a cavallo del “Gran Tuono” ecco che lo si etichetta subito come “Western”. Non posso proprio dire che questo ottimo film è un western dei tanti di John Wayne (Sentieri selvaggi. Ombre rosse), di Randolph Scott (Colt 45),di Clint Eastwood (Per un pugno di dollari), di James Stewart (Winchester’73).Non ci sono ricercatori d’oro, ladri di bestiame, cowboy e mandrie di bufali. Non starò a svelare la trama che si snoda in ben poche parole, là dove il film dura poco meno di 3 ore,tutte piacevoli. Le si passano in ottima compagnia lo spettatore potrà parteggiare per Gregory Peck o per Charlton Heston, simpatizzare per Carroll Baker (Patricia) o per Jean Simmons (Julie), ma quelli che tengono banco, come suol dirsi, ovvero, dato l’ambientazione, tengono le fila di questa trama, sono da una parte Charles Bickford nella parte del prepotente maggiore Henry Terril, padre di Patricia (interpretata da Carroll Baker) e dall’altra da Burl Ives nella parte di Rufus Hannassey. meritatissimo premio Oscar.Non è solo una gara tra attori di primissimo piano, tutti eccellenti, notissimi anche alle più recenti generazioni. E’ la lotta per la supremazia, per l’orgoglio, per il grado sociale; non per altro è ufficiale che tra i personaggi vi sia un maggiore dell’esercito ed un comandante di marina. E’ anche la lotta per il bestiame, per la sua sopravvivenza, la guerra per l’acqua. In tutto questo c’é spazio per l’amore, per l’orgoglio, per il coraggio. Un vero uomo non ha bisogno di provare il suo valore per essere amato e rispettato dalla sua donna. Ad uomini rudi e prepotenti si affiancano uomini saggi, uomini d’onore,una parola data può costare anche la vita di un figlio ma va mantenuta, è gente di tutto rispetto. Se una voce tuona “Non Sparate” e fa eco tra i canyon dell’antico Messico, perdendosi fioca nelle vallate sino a perdita d’occhio, nessuno di tutti gli uomini armati spara. L’eco torna e s’ode ancora forte la voce che tuona “Non sparate”! E giustizia è fatta! Questo è l’onore di gente che nell’odio si rispetta, non inganna, non uccide in imboscate, non fugge a cavallo di una moto dopo aver ucciso il Generale in una A112 condotta dalla moglie, dietro l’angolo o sotto la porta di casa, non fa strage della scorta per sequestrare prima ed ammazzare poi, non nasconde l’esplosivo sotto il percorso che il Giudice deve percorrere con moglie e scorta, e non mette il tritolo nell’auto parcheggiata là dove il Figlio dovrà andare da sua madre. Quella e non questa era Gente d’Onore! Quello era “Il grande paese” e non un natio borgo selvaggio. Un western ? a voi l’ardua sentenza.chibar22@libero.it
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samanta
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mercoledì 20 maggio 2020
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un western grane e arioso
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Il film del 1958 diretto da William Wyler uno dei maggiori registi della Hollywood dei tempi d'oro, già vincitore di 2 Oscar (La Signora Miniver, I migliori anni della nostra vita) e che dopo questo film, ebbe un altro Oscar per il colossal pluripremiato Ben Hur, regista versatile nella tradizione del cinema americano, passò anche dalla commedia brillante (Vacanze romane) al Thriller (Ore disperate) al giallo (Il collezionista).
James McKay (Gregory Peck), ex ufficiale della marina, conosce a Baltimora Patricia (Carroll Baker) figlia di un grande proprietario terriero del West con decine di migliaia di capi: il maggiore Percy Terril.
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Il film del 1958 diretto da William Wyler uno dei maggiori registi della Hollywood dei tempi d'oro, già vincitore di 2 Oscar (La Signora Miniver, I migliori anni della nostra vita) e che dopo questo film, ebbe un altro Oscar per il colossal pluripremiato Ben Hur, regista versatile nella tradizione del cinema americano, passò anche dalla commedia brillante (Vacanze romane) al Thriller (Ore disperate) al giallo (Il collezionista).
James McKay (Gregory Peck), ex ufficiale della marina, conosce a Baltimora Patricia (Carroll Baker) figlia di un grande proprietario terriero del West con decine di migliaia di capi: il maggiore Percy Terril. I due raggiungono la casa paterna per sposarsi, ma James trova una situazione non facile, innanzitutto non viene bene accolta dal capoccia, pupillo del maggiore, Steve (Charlton Heston) uomo duro e segretamente innamorato di Patricia, inoltre Terril è in lotta con il vicino Rufus Hannassey gente selvaggia i cui 4 figli capeggiati dal maggiore Chuck il giorno dell'arrivo di James e di Patricia li hanno assaliti durante il tragitto dalla stazione e li hanno malmenati. Il giorno dopo Terril fa una spedizione punitiva assalendo il ranch degli Hannassey dannegiando le strutture. In mezzo ai 2 ranch c'é la proprietà ormai in rovina di Julie che fa la maestra e che ha nella proprietà una sorgente d'acqua che mette a disposizione gratuitamente dei vicini ma che è ambita specie dagli Hannassey che non hanno altre sorgenti. Patricia vede che James non raccoglie le sfide dei vari cowboy e lo considera un vigliacco, un giorno l'uomo esce per esplorare l'immenso territorio, avverte un ranchero e ovviamente con la sua professionalità, la bussola e una mappa non perde l'orientamento, ma Steve ritiene che si sia perso e lo ricerca su mandato di Terril, inutilmente. In realtà James non si è perso, ha incontrato Julie al suo ranch e l'ha convinta di vendergli la proprietà che vuole dare come regalo di nozze a Patricia con l'impegno che lascerà che tutte le bestie bevano liberamente alla sorgente. Quando James ritorna Steve lo accusa di essere un bugiardo perché nega di non essersi perso, ma l'uomo non raccoglie la sfida e Patricia non gli crede e crede che sia un vile, James decide di andare nel paese per due giorni per riflettere (dopo avere scazzottato Steve) in realtà si è innamorato di Julie ragazza matura e ben diversa dall'infantile Patricia. Il finale vede Rufus Hannassey rapire Julie per costringerla a vendergli la sua proprietà, ma si accorge che il figlio Buck che aveva raccontato che la ragazza era innamorata di lui è un bugiardo. Il padre disgustato mette a confronto a duello James che nel frattempo è accorso e il figlio, ma questi cerca di colpire a tradimento James e il padre, che in fin dei conti è un uomo d'onore, lo uccide. Nel finale arriva Terril con i suoi uomini ma si affrontano solo i 2 capofamglia ed entrambi muoiono, quanto a James vivrà nella nuova sua proprietà con Julie.
E' un western arioso, classsico, dai grandi spazi che sembrano un mare, una storia violenta ma senza efferatezze o violenze gratuite, in cui prevale non la forza esibita muscolarmente, ma quella interiore che deriva da un animo saldo. Il soggetto non è particolarmente originale, il tema dello scontro per l'acqua per abbeverare il bestiame è ricorrente, peraltro, si vede la mano del regista, nell'approfondire il rapporto psicologico tra vi protagonisti: Patricia dubita del coraggio di James, perché questo non esibisce la sua forza, James è un uomo deciso ma che vuole prima di tutto far prevalere la ragione, Terril uomo raffinato non esita a essere violento per difendere i suoi diritti, Julie donna saggia ha capito che bisogna guardare al futuro e non al passato litigioso,. Rufus è un uomo che crede solo nella violenza ma ha un suo codice arcaico di onore. Ottima la recitazione di Gregory Peck e degli altri protagonisti, Burt Ives ricevette un Oscar come migliore attore n.p.
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