wolvie
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lunedì 23 novembre 2020
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rimane tutto sotto la superficie della piscina
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Che occasione mancata, un inizio folgorante per due anime sopraffatte dalla vita che trovano un paradiso in terra, Pantelleria, tra bagni di sole, di fango, tempo perso e convalescenza. Un angelo caduto irrompe, un Ralph Fiennes nuovamente al suo meglio, tachilalico, divoratore di vita ed emozioni. Rivuole la sua musa, e qui scatta la tragedia. Più attento a rappresentare gli uomini che ha calcare l immaginario delle figure femminili (anche la Swinton è talmente androgina da ricordarci "Orlando"), Guadagnino segue due direttrici: il film del 1969 "La Piscina" di Jacques Deray dove ricalca addirittura i nomi dei protagonisti e la trama principale, e l' analisi delle passioni sopite, delle dipendenze controllate, incenerite, ma mai del tutto spente.
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Che occasione mancata, un inizio folgorante per due anime sopraffatte dalla vita che trovano un paradiso in terra, Pantelleria, tra bagni di sole, di fango, tempo perso e convalescenza. Un angelo caduto irrompe, un Ralph Fiennes nuovamente al suo meglio, tachilalico, divoratore di vita ed emozioni. Rivuole la sua musa, e qui scatta la tragedia. Più attento a rappresentare gli uomini che ha calcare l immaginario delle figure femminili (anche la Swinton è talmente androgina da ricordarci "Orlando"), Guadagnino segue due direttrici: il film del 1969 "La Piscina" di Jacques Deray dove ricalca addirittura i nomi dei protagonisti e la trama principale, e l' analisi delle passioni sopite, delle dipendenze controllate, incenerite, ma mai del tutto spente. Però è qui, che il regista crea il pasticcio, la banalità della rappresentazione delle relazioni, che invece in un film diversissimo, ma non dissimile nel suo plot iniziale si realizzava pienamente ("Sexy Beast-il Colpo della Bestia"). Rimangono i luoghi e le intenzioni, il nudo integrale di Fiennes, ma vincono le banalità del racconto e del raccontare.
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lunedì 11 maggio 2020
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linguaggio da critico cinematografico
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Ridondante esercizio di sfoggio narcisistico dell'Ego dell'Autrice.
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lunedì 11 maggio 2020
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non ho capito niente
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Non ho capito niente del commento. Troppo difficile
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gufetta76
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martedì 3 settembre 2019
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orrendo,
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Speranzosa di rivalutare Guadagnino il tanto acclamato regista, anche quest'opera se così si tratta, è per me l'ennesimo film brutto.
Si ostina a far recitare Dakota Johnson espressiva come una ciabatta, spreco di attori bravi ( Ralph Fiennes è uno dei miei preferiti ) e di nudi. Musiche messe a caso. Forse l'unico credibile è Corrado Guzzanti. Lungo, lento inutile. Come tutti i film di Guadagnino a mio parere.
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sellerone
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lunedì 23 luglio 2018
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big splatt!
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Film che si stampa sul fondo della piscina. Si comincia in un modo (dramma erotico relazionale) si finisce con un omicidio perfetto, che vede complici un gruppo di improbabili carabinieri che s'ammoccano la messinscena del criminale occasionale. Citazione d'onore alla scena erotica e non aggiungo ulteriori spiegazioni, al protagonista ex Bull Head e alla figliastra del cadavere. Dolore, profondo dolore per il maresciallo dei carabinieri che è incarnato da uno dei mie comici preferiti, nonostante sia di sinistra.
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simonedonati
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domenica 15 aprile 2018
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inutile
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Ottima fotografia, film inconsistente
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ragthai
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venerdì 22 dicembre 2017
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finale inverosimile
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Non e' cosi' malvagio come ho letto in altri commenti, ma il finale troppo inverosimile, una polizia del genere e' da barzelletta.
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liuk!
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martedì 29 novembre 2016
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inutile
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Già l'originale non mi aveva entusiasmato ma il remake è decisamente peggiore. La narrazione è lenta e poco avvincente, non c'è alcuna suspance o intrigo.
Film da evitare.
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flyanto
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giovedì 3 dicembre 2015
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un remake mal riuscito
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I remake, si sa, non riescono mai troppo bene in quanto raramente reggono il confronto con le opere originali ma, per ciò che riguarda "A Bigger Splash" di Luca Guadagnino, direi, che il flop è più che totale.
Il film si rifà al capolavoro del 1969 di Jacques Deray "La Piscina" dove si racconta di una coppia di artisti benestanti che trascorrono più o meno serenamente l'estate in una villa con piscina in Costa Azzurra. L'arrivo di un ex compagno della donna e di sua figlia appena appena maggiorenne (forse) sconvolge notevolmente l'equilibrio della coppia facendo nascere e riaffiorare nell'uomo una forte gelosia ed un senso di inadeguatezza, nonchè svariati e passati rancori, sino al punto da condurlo a "vendicarsi", prima seducendo la giovane fanciulla e poi ad ucciderne, facendolo affogare nella piscina, il padre che nel frattempo si è reso conto della situazione e che viene da lui considerato come un quanto mai temibile avversario per ciò che concerne la sua relazione sentimentale con la donna amata.
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I remake, si sa, non riescono mai troppo bene in quanto raramente reggono il confronto con le opere originali ma, per ciò che riguarda "A Bigger Splash" di Luca Guadagnino, direi, che il flop è più che totale.
Il film si rifà al capolavoro del 1969 di Jacques Deray "La Piscina" dove si racconta di una coppia di artisti benestanti che trascorrono più o meno serenamente l'estate in una villa con piscina in Costa Azzurra. L'arrivo di un ex compagno della donna e di sua figlia appena appena maggiorenne (forse) sconvolge notevolmente l'equilibrio della coppia facendo nascere e riaffiorare nell'uomo una forte gelosia ed un senso di inadeguatezza, nonchè svariati e passati rancori, sino al punto da condurlo a "vendicarsi", prima seducendo la giovane fanciulla e poi ad ucciderne, facendolo affogare nella piscina, il padre che nel frattempo si è reso conto della situazione e che viene da lui considerato come un quanto mai temibile avversario per ciò che concerne la sua relazione sentimentale con la donna amata.
"A Bigger Splash" (come rivela già il titolo stesso) in pratica ripresenta la stessa identica vicenda e la stessa situazione a quattro (sono pochi i cambiamenti dell'attuale pellicola come diversa è l'ambientazione: dalal Costa Azzurra si passa a Pantelleria, in Italia, per esempio) ma l'andamento generale, gli avvenimenti e gli attori stessi non raggiungono nemmeno minimamente il livello alto che aveva l'originale film di Deray, "La Piscina" era interpretato dagli ottimi Romy Schneider, Alain Delon e Jane Birkin e per quanto qui vi sia Tilda Swinton, Matthias Schoenaerts e Ralph Fienens che sono degli attori di tutto rispetto, in questa occasione, purtroppo, essi non riescono a dare il meglio di sè dal punto di vista della recitazione. Tralascio l'inespressiva Dakota Johnson che non deve essere nemmeno minimamente paragonata all' ottima, allora giovane, Jane Birkin dal fascino ambiguo ed inquieto. Insomma, c'è da sottolineare che tutti i personaggi vengono rappresentati quasi alla stregua di macchiette (basti pensare al commissario che conduce le indagini interpretato da Corrado Guzzanti in una veste completamente ridicola e poco veritiera) e l'atmosfera stessa in generale appare più come quella di un melò drammatico e patinato che nulla ha a che vedere con quella rarefatta ed apparentemente calma de "La Piscina".
Insomma, il film sembra più uno spot pubblicitario che altro: bei posti e begli attori, ma nulla di più. Altro non c'è da aggiungere se non che era meglio ideare, magari, con gli stessi attori, una storia del tutto nuova e sicuramente più avvincente. Un vero peccato!
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pina
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mercoledì 2 dicembre 2015
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pessimo film
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pessimo, ma i giudizi negativi su questo film non vengono pubblicati. Non so come sia arrivato a 3 stelline.
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