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Ho apprezzato l'ideazione originale, i costumi, la scenografia, ma la dimensione surreale in cui si è trasportati è decisamente ansiogena, almeno per me; sembra di vivere in un incubo che dura più di due ore. Oltre a ciò, il senso complessivo della vicenda mi lascia perplesso, ha in sè qualcosa di sgradevole - e non credo di essere io un bigotto benpensante. Che una donna adulta, cui è stato trapiantato il cervello di un bambino, agisca priva di inibizioni, soddisfacendo i suoi istinti, non mi pare una grande rivelazione. Certo, poi la donna/bambino cresce, si emancipa e si libera dal dominio maschile, ma qual è la conclusione? Il vero mostro, il chirurgo Godwin, mostrificato dal padre, nel finale è quasi santificato, e Bella, l'emancipata, la liberata, ne eredita tecniche e mestiere: oggi per trasformare in capra il maschio dominante, domani chissà.
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