Una storia di fantasmi, tra i sogni del passato e i fallimenti del presente: un Pupi Avati cupo e dolente, non al suo meglio. Con Gabriele Lavia, Lodo Guenzi e la bella rentrée di Edwige Fenech
di Lorenzo Ciofani La Rivista del Cinematografo
Tutti defunti tranne i morti, verrebbe da dire di fronte a La quattordicesima domenica del tempo ordinario di Pupi Avati, ricordando quel tempo (straordinario) in cui era autore corsaro e insolente, più irregolare e spudorato rispetto al venerato maestro che è diventato negli anni. Il tempo scorre e fa male, lo dice lui stesso, senza nascondersi dietro uno sterile ottimismo, e lo fa sin dai titoli di testa che passano in rassegna le foto in bianco e nero della Bologna di ieri, con ragazze in bicicletta sotto le Torri, signore stupite dai nuovi apparecchi televisivi, bambini che mangiano gelati. [...]
di Lorenzo Ciofani, articolo completo (5487 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 27 aprile 2023