La quattordicesima domenica del tempo ordinario |
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Un film di Pupi Avati.
Con Gabriele Lavia, Edwige Fenech, Massimo Lopez, Lodo Guenzi.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 98 min.
- Italia 2023.
- Vision Distribution
uscita giovedì 4 maggio 2023.
MYMONETRO
La quattordicesima domenica del tempo ordinario
valutazione media:
3,02
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sogni interrottidi gabriellaFeedback: 17197 | altri commenti e recensioni di gabriella |
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domenica 21 maggio 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La vecchia gelateria a Bologna all’angolo tra via Saragozza e via Audinot , dove s’incontravano Marzio e Samuele per parlare di musica, dove era avvenuto il primo incontro tra Marzio e Sandra, non esiste più, ora c’è soltanto l’immagine stremata di volti avvizziti e animi feriti, le cose belle sono andate via , tanto tempo fa, i sogni non si sono realizzati come sperato. Siamo negli anni 70 quando Marzio e Sandra celebrano il loro matrimonio, nella quattordicesima domenica del periodo liturgico del tempo ordinario ( periodo nel quale si era sposato lo stesso Pupi Avati), data che darà il titolo a un brano che Marzio e Samuele hanno inciso sperando di affermarsi come musicisti, invece va tutto a rotoli, matrimonio e carriera. I venti contrari che sferzano le vite dei protagonisti sono rincorse continuamente dal leitmotiv del brano di Marzio, “le cose belle sono andate via ,lasciandomi nel buio della vita”, forse con troppa insistenza, creando un clima disperato di rassegnazione e arrendevolezza. Marzio rimane aggrappato al suo sogno , crogiolandosi nel fallimento , senza mai crescere veramente , preferisce vivere con i fantasmi di un passato che avventurarsi nel presente, forse perché il presente è la solitudine, l’amarezza, senza considerare che forse sarebbe meglio ridipingere di blu le pareti di casa, e riprovare a vivere. Devo dire che il film non mi è dispiaciuto, anche se , musicalmente parlando, non ho trovato la melodia che mi sarei aspettata, c’è molta nostalgia, molta malinconia, ma manca il giusto accordo, ci sono elementi lasciati in sospeso, non approfonditi ( Sandra al concorso di bellezza dice di non avere conosciuto il padre e che la madre non l’aveva desiderata), inoltre non si capisce ben cosa abbia fatto in tanti anni, visto che non ha una casa propria ma vive ospite da conoscenti. Sulla recitazione poi non tutto è fluido, Gabriele Lavia tradisce le sue origini teatrali e ne appesantisce l’ascolto, decisamente più in ruolo un’inedita Edvige Fenech e il Marzio giovane che riescono a trasmettere con efficacia le fragiltà e le debolezze che ogni età si porta appresso , perché i.n fondo, quel ricordo felice del chiosco di gelati, è ancora nascosto in qualche angolo del cuore.
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