Remake ben riuscito, con uno sfondo del genere commedia, del famosissimo "Qualcuno volò sul nido del cuculo", solo che questa volta hanno messo una "diversa" abilità del protagonista di "Rain Man - l'uomo della pioggia" e la bellezza disarmante di Italia, personaggio e protagonista indiscussa di "Non ti muovere". Il tutto condito con una insana ambizione che tutto si può fare alla maniera di Master Chef.
Bene, vi dirò, la ricetta è riuscita!
Gli attori hanno interpretato con lodevole capacità i ruoli assegnatoli. Miriam Leone, nonostante gli sceneggiatori avessero fatto di tutto per renderla brutta ed antipatica, non ci sono riusciti: una perla la si può anche sporcare col fango fino al coprirne l'intera superficie, ma una volta passata sotto l'acqua torna al suo originario splendore. Come per Stefano Accorsi l'impresa era assai ardua per superare la magistrale interpretazione del grande Dustin Hoffman, ma vi assicuro che l'occhio impietoso della cinepresa ha potuto cogliere in lui solo rarissimi momenti di "normalità".
Il teorema da dimostrare con la narrazione si basa sul fatto che noi vivremmo una vita migliore, in tutti i sensi, solo se noi riuscissimo a canalizzare le nostre energie negative in modo costruttivo, che a volte ci portano invece, ahimè, a distruggere ciò che abbiamo realizzato con tanto impegno. Magari solo perché vediamo che il mondo che ci circonda non è poi così perfetto come ce l'aspettavano, l'altro/a disattende le nostre aspettative: allora perché non amarlo così com'è, non innamorarsi dei suoi difetti, che dei suoi pregi sarebbero bravi tutti a farlo?
Ed allora cosa vuoi che sia quel briciolo d'imperfezione, più o meno grande, che alberga in ognuno di noi: il fatto è che riusciamo a vedere benissimo quelle degli altri, mentre adottiamo l'assoluta clemenza verso le nostre, al punto di dimenticarsene. Quindi perché non fare allora come i protagonisti del film: facciamo un patto fra di noi, pur conoscendo i difetti dell'altro non siano più la prima ed unica cosa che noi percepiamo. Solo le persone stupide li evidenziano, sebbene a volte anche solo per "schernire", con quel maledetto "senso di buonismo" a voler minimizzare la "diversa abilità": se non la si percepisce non c'è motivo che possa essere rilevata in alcun modo.
Una pellicola da vedere, per nulla pesante, dura 110 minuti, del genere commedia, che poi tanto tale non credo sia, in quanto alle menti aperte e sensibili darà parecchi spunti di riflessione.
Quando avendo paura di far emergere le nostre abilità e capacità utilizziamo le stesse energie per nuocerci, fino anche ad arrivare a crearci delle paranoie.
Vivremmo sicuramente una vita diversa se riuscissimo a controllare e canalizzare la nostra aggressività istintiva verso la costruzione di un mondo migliore, senza aver paura di contare, e non dipenderne, sulla collaborazione e l'opinione degli altri,
Film consigliatissimo per chi è sempre insicuro delle proprie capacità e per questo vive una vita "borderline", perché spesso basata, erroneamente, sull'opinione altrui: ognuno di noi è un'opera d'arte unica, a se stante, creata dalla natura, e con tutte le sue capacità e difetti potrà realizzare le più belle delle storie di vita per produrre emozioni.
Ed alla pari delle parole di un libro: tutto dipenderà da noi e da come metteremo in atto le nostre skill, quali parole e gesti useremo con gli altri. Non ci sarà mai un libro più bello di tutti in assoluto, ci potrà sempre essere un nuovo libro, non ancora scritto, che vi farà vivere nuove e inaspettate intense emozioni.
Buona visione e buona vita a tutti!
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