brando fioravanti
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martedì 10 gennaio 2023
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marilyn
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Commedia impegnata che riesce a divertire. Efficaci i personaggi fuori dagli schemi a volte cinici,ma che funzionano sempre. Grande la Leone meritava qualche riconoscimento.
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jonnylogan
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lunedì 25 luglio 2022
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norma jeane
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Diego è uno chef con problemi di rabbia che lo hanno portato a dividersi dalla moglie e a trovarsi costretto a frequentare un centro diurno per superare le proprie crisi. Clara è un’aspirante attrice divisa dal marito e costretta anche lei a frequentare il medesimo centro diurno. I due, assieme agli altri ospiti del centro, decidono di aprire un ristorante chiamato Monroe. Quello che li attende è quanto meno imprevedibile.
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Diego è uno chef con problemi di rabbia che lo hanno portato a dividersi dalla moglie e a trovarsi costretto a frequentare un centro diurno per superare le proprie crisi. Clara è un’aspirante attrice divisa dal marito e costretta anche lei a frequentare il medesimo centro diurno. I due, assieme agli altri ospiti del centro, decidono di aprire un ristorante chiamato Monroe. Quello che li attende è quanto meno imprevedibile.
Terzo lungometraggio per il neo quarantacinquenne Simone Godano che questa volta abbandona il filone famigliare, dopo Moglie e marito e Croce e delizia, per narrare una quotidianità fatta d’incontri protetti e sedute collettive in presenza di psichiatri e assistenti sociali. E sarà proprio nel corso di una di queste sedute che s’incontrano due anime fra loro diverse, per indole e vissuto, ma altrettanto simili e bisognose di aiuto. Due anime che possono indifferentemente virare verso la rovina di entrambi, o in direzione del più classico dei bastoni cui sorreggersi per rimettersi in piedi. Diego, uno splendido Accorsi, è pieno di tic nervosi e una vita famigliare messa a repentaglio dall’arrivo di scatti d’ira impossibili da contenere. Clara, l’ex miss Italia Miriam Leone, che per dovere di titolo si è applicata un paio di lenti che le anneriscono gli occhi, è al contrario una donna in apparenza normale. Un’aspirante attrice con il mito di Marylin Monroe, che vorrebbe sfondare nel mondo dello spettacolo, ma che al contrario riesce solamente a mentire prima di tutto a se stessa, abbandonandosi anche lei a scatti d’ira e leggerezze che potrebbero velocemente ripercuotersi anche su chi le sta vicino. I due s’incontrano e iniziano il loro legame detestandosi, per poi scoprire che l’idea di aprire un ristorante autogestito da un manipolo di pazienti psichiatrici potrebbe essere la chiave di volta per un pronto riscatto sociale e personale. Al duo di protagonisti si aggiungono Thomas Trabacchi, nella parte di uno psicologo indulgente e con un passato burrascoso, e Marco Messeri, nella parte del comprensivo padre di Diego. Alla fine la pellicola s’accomoda nel solco della cinematografia dedicata al mondo dei cosiddetti “diversi” e del loro riscatto sociale. Un filone già ampiamente visto ma che questa volta viene declinato in maniera meno indulgente e maggiormente incentrata sui singoli e non sul collettivo.
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felicity
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domenica 5 giugno 2022
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storia vera di un ristorante inesistente
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Marilyn ha gli occhi neri non è inseribile tra i film più belli di sempre, ma si tratta pur sempre di una pellicola divertente, perfetta per trascorrere una serata in allegria, tutt’altro che banale.
Il pregio del film è la capacità di affrontare con leggerezza, mescolando commedia e dramma, un tema attuale come quello della diversità.
Perfetta l’alchimia tra Miriam Leone e Stefano Accorsi, entrambi credibili nell’affrontare un tema quale quello dell’incomunicabilità, dando sfumature ai propri personaggi in cui è possibile rivedere qualcosa di sé stessi, a cominciare dalla difficoltà di interagire a livello relazionale.
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Marilyn ha gli occhi neri non è inseribile tra i film più belli di sempre, ma si tratta pur sempre di una pellicola divertente, perfetta per trascorrere una serata in allegria, tutt’altro che banale.
Il pregio del film è la capacità di affrontare con leggerezza, mescolando commedia e dramma, un tema attuale come quello della diversità.
Perfetta l’alchimia tra Miriam Leone e Stefano Accorsi, entrambi credibili nell’affrontare un tema quale quello dell’incomunicabilità, dando sfumature ai propri personaggi in cui è possibile rivedere qualcosa di sé stessi, a cominciare dalla difficoltà di interagire a livello relazionale. Un film che con leggerezza riesce a fare riflettere.
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giuseppe tumolo
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martedì 26 aprile 2022
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la sottile linea che separa la follia dalla "genia
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Remake ben riuscito, con uno sfondo del genere commedia, del famosissimo "Qualcuno volò sul nido del cuculo", solo che questa volta hanno messo una "diversa" abilità del protagonista di "Rain Man - l'uomo della pioggia" e la bellezza disarmante di Italia, personaggio e protagonista indiscussa di "Non ti muovere". Il tutto condito con una insana ambizione che tutto si può fare alla maniera di Master Chef.
Bene, vi dirò, la ricetta è riuscita!
Gli attori hanno interpretato con lodevole capacità i ruoli assegnatoli. Miriam Leone, nonostante gli sceneggiatori avessero fatto di tutto per renderla brutta ed antipatica, non ci sono riusciti: una perla la si può anche sporcare col fango fino al coprirne l'intera superficie, ma una volta passata sotto l'acqua torna al suo originario splendore.
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Remake ben riuscito, con uno sfondo del genere commedia, del famosissimo "Qualcuno volò sul nido del cuculo", solo che questa volta hanno messo una "diversa" abilità del protagonista di "Rain Man - l'uomo della pioggia" e la bellezza disarmante di Italia, personaggio e protagonista indiscussa di "Non ti muovere". Il tutto condito con una insana ambizione che tutto si può fare alla maniera di Master Chef.
Bene, vi dirò, la ricetta è riuscita!
Gli attori hanno interpretato con lodevole capacità i ruoli assegnatoli. Miriam Leone, nonostante gli sceneggiatori avessero fatto di tutto per renderla brutta ed antipatica, non ci sono riusciti: una perla la si può anche sporcare col fango fino al coprirne l'intera superficie, ma una volta passata sotto l'acqua torna al suo originario splendore. Come per Stefano Accorsi l'impresa era assai ardua per superare la magistrale interpretazione del grande Dustin Hoffman, ma vi assicuro che l'occhio impietoso della cinepresa ha potuto cogliere in lui solo rarissimi momenti di "normalità".
Il teorema da dimostrare con la narrazione si basa sul fatto che noi vivremmo una vita migliore, in tutti i sensi, solo se noi riuscissimo a canalizzare le nostre energie negative in modo costruttivo, che a volte ci portano invece, ahimè, a distruggere ciò che abbiamo realizzato con tanto impegno. Magari solo perché vediamo che il mondo che ci circonda non è poi così perfetto come ce l'aspettavano, l'altro/a disattende le nostre aspettative: allora perché non amarlo così com'è, non innamorarsi dei suoi difetti, che dei suoi pregi sarebbero bravi tutti a farlo?
Ed allora cosa vuoi che sia quel briciolo d'imperfezione, più o meno grande, che alberga in ognuno di noi: il fatto è che riusciamo a vedere benissimo quelle degli altri, mentre adottiamo l'assoluta clemenza verso le nostre, al punto di dimenticarsene. Quindi perché non fare allora come i protagonisti del film: facciamo un patto fra di noi, pur conoscendo i difetti dell'altro non siano più la prima ed unica cosa che noi percepiamo. Solo le persone stupide li evidenziano, sebbene a volte anche solo per "schernire", con quel maledetto "senso di buonismo" a voler minimizzare la "diversa abilità": se non la si percepisce non c'è motivo che possa essere rilevata in alcun modo.
Una pellicola da vedere, per nulla pesante, dura 110 minuti, del genere commedia, che poi tanto tale non credo sia, in quanto alle menti aperte e sensibili darà parecchi spunti di riflessione.
Quando avendo paura di far emergere le nostre abilità e capacità utilizziamo le stesse energie per nuocerci, fino anche ad arrivare a crearci delle paranoie.
Vivremmo sicuramente una vita diversa se riuscissimo a controllare e canalizzare la nostra aggressività istintiva verso la costruzione di un mondo migliore, senza aver paura di contare, e non dipenderne, sulla collaborazione e l'opinione degli altri,
Film consigliatissimo per chi è sempre insicuro delle proprie capacità e per questo vive una vita "borderline", perché spesso basata, erroneamente, sull'opinione altrui: ognuno di noi è un'opera d'arte unica, a se stante, creata dalla natura, e con tutte le sue capacità e difetti potrà realizzare le più belle delle storie di vita per produrre emozioni.
Ed alla pari delle parole di un libro: tutto dipenderà da noi e da come metteremo in atto le nostre skill, quali parole e gesti useremo con gli altri. Non ci sarà mai un libro più bello di tutti in assoluto, ci potrà sempre essere un nuovo libro, non ancora scritto, che vi farà vivere nuove e inaspettate intense emozioni.
Buona visione e buona vita a tutti!
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enzo70
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giovedì 10 marzo 2022
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film gradevole e intelligente
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Un film intelligente sulle fragilità psichiche e sui problemi sociali connessi alle diversità e alle emarginazioni. Intelligente perché privo di retorica ed inutili ismi, per niente scontato né nella sceneggiatura né nell’interpretazione degli autori. Bravissimi Stefano Accorsi e Miriam Leone nell’interpretare due persone, con problemi del tutto diversi, costrette a frequentare un corso di recupero imposto dal Tribunale. Accorsi interpreta Diego, uno chef di talento, che non riesce a contenere la rabbia e dice sempre la verità; la Leone interpreta Clara, una mitomane che si è costruita un mondo in una dimensione tutta sua. L’incontro chiaramente non sarà dei più semplici, ma l’idea di aprire un ristorante, nata da una bugia di Clara diventa man mano una cosa realizzabile.
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Un film intelligente sulle fragilità psichiche e sui problemi sociali connessi alle diversità e alle emarginazioni. Intelligente perché privo di retorica ed inutili ismi, per niente scontato né nella sceneggiatura né nell’interpretazione degli autori. Bravissimi Stefano Accorsi e Miriam Leone nell’interpretare due persone, con problemi del tutto diversi, costrette a frequentare un corso di recupero imposto dal Tribunale. Accorsi interpreta Diego, uno chef di talento, che non riesce a contenere la rabbia e dice sempre la verità; la Leone interpreta Clara, una mitomane che si è costruita un mondo in una dimensione tutta sua. L’incontro chiaramente non sarà dei più semplici, ma l’idea di aprire un ristorante, nata da una bugia di Clara diventa man mano una cosa realizzabile. Consigliatissimo.
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lizzy
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venerdì 4 marzo 2022
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bene ma non benissimo...
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Partiamo da un presupposto: un film di solito è un lavoro di fantasia "con qualche spunto dalla realtà" e molte cose ci possono anche stare.
Ma quando si vuol realizzare un'opera su certi temi sociali credo che assolutamente bisognerebbe essere un po' più coerenti e realistici.
Come anche qualcuno ha fatto osservare questa gente "con evidenti disagi psichici" è troppo lasciata libera di agire e decidere.
Si, va bene, questa dovrebbe essere una favola metropolitana, ma che in un centro di riabilitazione si riesca a ricreare un ristorante del genere senza problemi è del tutto improponibile e i mutevoli comportamenti di moglie e figlia del protagonista sono assolutamente troppo repentini per essere giustificati.
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Partiamo da un presupposto: un film di solito è un lavoro di fantasia "con qualche spunto dalla realtà" e molte cose ci possono anche stare.
Ma quando si vuol realizzare un'opera su certi temi sociali credo che assolutamente bisognerebbe essere un po' più coerenti e realistici.
Come anche qualcuno ha fatto osservare questa gente "con evidenti disagi psichici" è troppo lasciata libera di agire e decidere.
Si, va bene, questa dovrebbe essere una favola metropolitana, ma che in un centro di riabilitazione si riesca a ricreare un ristorante del genere senza problemi è del tutto improponibile e i mutevoli comportamenti di moglie e figlia del protagonista sono assolutamente troppo repentini per essere giustificati.
E che tutti gli avventori siano dei deficienti pronti ad accettare tutto e non dire nulla... beh...dai...
Da una parte il segnale che si vuol dare, ciòe la possibilità una specie di redenzione sociale di questi elementi problematici, è senza dubbio lodevole, ma dall'altra bisognerebbe fare i conti con determinate caratteristiche del'oggetto del lavoro che richiedono tutta un'altra tipologia di narrazione.
Per dire: questo non è "Rain Man".
Tuttavia Accorsi è molto bravo ed è entrato completamente nella parte, checchè qualche detrattore possa dirne.
Per me questa è una interpretazione da premio: almeno un Oscar, se si fosse in America.
La Leone invece non ce la vedo in parte: si, sa recitare, ma non è abbastanza nel personaggio. E poi è troppo legnosa...
Volete mettere una Valeria Bruni Tedeschi o una Stefania Rocca (ma non avrebbro l'età...) o, ancora, una Micaela Ramazzotti?
A me starebbe benissimo anche la (mitica) Sabrina Impacciatore: forse la più adatta per questa parte.
Il film comunque è ben realizzato e si fa guardare (se chiudiamo gli occhi sulle cose di cui sopra) ed è abbastanza originale da poterlo vedere senza nessun tipo di fastidio.
Quindi... diciamo "bene".
Ma non benissimo....
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uppercut
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martedì 22 febbraio 2022
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va bene tutto, però dai...
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Va bene tutto, però dai... almeno un sopralluogo di mezza giornata in qualsiasi centro diurno prima di decidere come funziona una struttura del genere e come ci si muove al suo interno sarebbe stato abbastanza necessario... Coltelli alla portata di tutti, fuochi ai fornelli, nessun infermiere o assistente nemmeno nei paraggi... un'anarchia davvero "fuori di testa", così surreale da trasformare tutto in una delle tante, terribili barzellette sui matti. Bravissima, però, Myriam Leone a dare credibilità al proprio personaggio e a irradiare su tutto e tutti un'aurea di contagiosa simpatia che alla fine salva il film. Per il resto è tutto così fragile e forzato da chiedersi chi cavolo fa la revisione delle sceneggiature alla Groelandia production.
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Va bene tutto, però dai... almeno un sopralluogo di mezza giornata in qualsiasi centro diurno prima di decidere come funziona una struttura del genere e come ci si muove al suo interno sarebbe stato abbastanza necessario... Coltelli alla portata di tutti, fuochi ai fornelli, nessun infermiere o assistente nemmeno nei paraggi... un'anarchia davvero "fuori di testa", così surreale da trasformare tutto in una delle tante, terribili barzellette sui matti. Bravissima, però, Myriam Leone a dare credibilità al proprio personaggio e a irradiare su tutto e tutti un'aurea di contagiosa simpatia che alla fine salva il film. Per il resto è tutto così fragile e forzato da chiedersi chi cavolo fa la revisione delle sceneggiature alla Groelandia production... A uscirne proprio malino è purtroppo Stefano Accorsi: un concentrato di balbuzie e tic appiccicati tra loro alla bell'e meglio, un po' come tutto il film.
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graziano
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domenica 6 febbraio 2022
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che cos''è il marketing? il fuori che entra dentro
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Geniale, e non aggiungo altro!
Perchè i pazzi, (ma chi sono poi i pazzi?), loro sono dentro ma non ci sono e i non pazzi, (ma quali? ) entrano dentro.
Ma dentro dove?
Vedetelo e smetterete di broccare!!!
E poi si risolve tutto con un cornetto! Ti va di andarlo a prendere?
Perché no?
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trentinaz
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venerdì 22 ottobre 2021
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un sorriso pensoso
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Non sono un cinofilo scatenato, no. Però mi piacciono i film che fannio pensare ed insieme divertono, senza pedanteria come bene scrive thomas. Sono uscito dalla sala con un profluvio di messaggi che mi hanno dolcemente accompagnato. Quante risorse nascondono le nostre apparenti o reali fragilità! Una parola sola a Miriam Leone e Stefano Accorsi ed a tutto lo staff: Grazie! Ho sorriso e pensato, ho pensato e sorriso e per un giorno mi sono letteralmente dimenticato di Covid 19. E non è proprio poco!
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(di trentinaz)
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flaw54
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mercoledì 20 ottobre 2021
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veramente piacevole!
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Film divertente, pazzo, con un cast in perfetta sintonia che sembra divertirsi nel recitare. Accorsi bravissimo, seppur troppo sottovalutato, e Miriam Leone forse ancora più brava, visto che gioca solo sulle sue capacità recitativo e non sulla sua accecante bellezza. Ottimi anche gli attori di contorno. Un film che fa sorridere su argomenti delicati e per questo è ancora più apprezzabile.
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