felicity
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martedì 23 giugno 2020
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cinema che sonda i lati oscuri dell’animo umano
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Tutto il film è pervaso da un tono malinconico, si sofferma sull’aspetto drammatico e intimista della vicenda, sul tormento interiore del protagonista, le sue scelte e le loro conseguenze. Anche nei momenti di successo manca quell’appagamento tipico del trionfo, nella gloria c’è sempre traccia di inquietudine.
La parte centrale del film potrebbe risultare un po’ statica, ma riesce a mantenersi sul confine di interesse senza mai cadere nella noia; una fase preparatoria ripagata da una concitata battaglia finale che non cerca spettacolarizzazione, ma realismo e crudezza, scene di massa in cui dominano fango, ferro e sangue, uno scontro collettivo emotivamente forte.
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Tutto il film è pervaso da un tono malinconico, si sofferma sull’aspetto drammatico e intimista della vicenda, sul tormento interiore del protagonista, le sue scelte e le loro conseguenze. Anche nei momenti di successo manca quell’appagamento tipico del trionfo, nella gloria c’è sempre traccia di inquietudine.
La parte centrale del film potrebbe risultare un po’ statica, ma riesce a mantenersi sul confine di interesse senza mai cadere nella noia; una fase preparatoria ripagata da una concitata battaglia finale che non cerca spettacolarizzazione, ma realismo e crudezza, scene di massa in cui dominano fango, ferro e sangue, uno scontro collettivo emotivamente forte. Un agguato sul terreno paludoso frutto di strategia, coraggio e determinazione e in cui trova il suo peso anche un discorso motivazionale e patriottico.
Sul finale de Il Re, c’è tempo per un doppio confronto che sottolinea ancora una volta i due lati del carattere di Enrico, dapprima il dialogo con la futura moglie Carolina che riporta a galla dubbi e insicurezza che il giovane Re sarà bravo a trasformare in autostima e risolutezza nel successivo faccia a faccia.
La regia di David Michôd è coerente con la struttura, enfatizza l’introspezione e la drammaticità, sul piano tecnico non manca di virtuosismi intriganti.
Le scene di massa sono ben coordinate, ricostruzione scenografica e paesaggi naturali donano il giusto aspetto al contesto.
In definitiva, un film che sfrutta un punto di vista accattivante per raccontare eventi storici di un certo rilievo, concedendo il giusto spazio alla componente emotiva ed alla caratterizzazione di un interessante personaggio principale, senza trascurare l’aspetto epico della battaglia, delle spade e del sangue.
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alexfioravanti
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martedì 13 ottobre 2020
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l''inquietudine interiore di un sovrano
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Il film racconta la gioventù e le caratteristiche interiori del protagonista principale, forse anche troppo. Il re appare in una veste completamente diversa. Un re che è costretto a governare, a diventare quello che lui aveva sempre rifiutato di essere, ovvero un sovrano. Il film spinge il pubblico a concepire un nuovo messaggio. Forse la gloria non è cosi bella, non è cosi ricercata. Dopo la netta vittoria, ottenuta con furbizia nei confronti del delfino francese, al re rimane ancora quel senso di disagio interiore che lo ha accompagnato dal momento in cui è diventato tale. Tutto troppo cupo. Anche la scenografia è abbastanza tetra, come a voler rappresentare al di fuori ciò che sente dentro il protagonista.
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Il film racconta la gioventù e le caratteristiche interiori del protagonista principale, forse anche troppo. Il re appare in una veste completamente diversa. Un re che è costretto a governare, a diventare quello che lui aveva sempre rifiutato di essere, ovvero un sovrano. Il film spinge il pubblico a concepire un nuovo messaggio. Forse la gloria non è cosi bella, non è cosi ricercata. Dopo la netta vittoria, ottenuta con furbizia nei confronti del delfino francese, al re rimane ancora quel senso di disagio interiore che lo ha accompagnato dal momento in cui è diventato tale. Tutto troppo cupo. Anche la scenografia è abbastanza tetra, come a voler rappresentare al di fuori ciò che sente dentro il protagonista. Lo spettatore si alza dalla sedia dopo aver visto questo film, secondo me, appagato per la recitazione altissima di tutti i personaggi, ma forse con qualche punto interrogativo.
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