Il mistero Henri Pick |
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Un film di Rémi Bezançon.
Con Fabrice Luchini, Camille Cottin, Alice Isaaz, Bastien Bouillon.
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Titolo originale Le mystère Henri Pick.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 100 min.
- Francia, Belgio 2019.
- I Wonder Pictures
uscita giovedì 19 dicembre 2019.
MYMONETRO
Il mistero Henri Pick
valutazione media:
3,05
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il segreto del pizzaiolo che scriveva troppo bene
di Roberto Nepoti La Repubblica
Un film che stimola l'intelligenza e, allo stesso tempo, si segue come un giallo d'investigazione per vedere come va a finire? Questo Natale c'è e s'intitola Il mistero Henri Pick: mystery brillante dalla trama aperta a tutte le ipotesi, dove il reo da scoprire non è chi ha ucciso ma chi ha "scritto". Durante un viaggio nel borgo bretone di Crozon, la giovane editor Daphné visita la sezione di una biblioteca unica nel suo genere, dove si custodiscono solo opere respinte dagli editori (ne esiste davvero una ed è a Vancouver). Qui scopre per caso un manoscritto che giudica un capolavoro: Le ultime ore di una storia d' amore, romanzo sentimentale sullo sfondo della Russia di Puskin. La notizia è che sarebbe stato scritto da Henri Pick, un pizzaiolo deceduto da due anni, del tutto digiuno di cultura. Pubblicato, il libro va a ruba perché i media ci costruiscono su un "romanzo del romanzo" che seduce il pubblico. Non ci crede affatto, invece, Jean-Michel Rouche, noto animatore di una trasmissione culturale tv che, in diretta, afferma trattarsi di un'impostura. Così perde la moglie, il posto e la reputazione. Qui il film comincia a giocare con i codici del poliziesco. Rouche va in Bretagna per indagare di persona inimicandosi tutto il paese. A cominciare dalla moglie e dalla figlia del pizzaiolo, Joséphine la quale, contrariamente a papà, è un'amante della letteratura (ha chiamato il figlio Melville). L'insolito soggetto, proprio in quanto privo di credibilità, offre al film ottime occasioni. Innanzitutto il duello verbale tra Rouche e Joséphine la quale a un certo punto, per desiderio di verità, diventa il Watson dell'improvvisato Sherlock Holmes. Il ping-pong verbale tra i due è scoppiettante, pieno di riferimenti giusti senza supponenza (La lettera rubata di Edgar A. Poe il racconto di Henry James Il carteggio Aspern). Poi, una trama coinvolgente, dove non sarà facile individuare il "colpevole". Inoltre, una satira beffarda del milieu letterario, asservito al marketing e alla società dell'apparenza indipendentemente dal vero valore dei libri. Più che alla denuncia delle imposture, però, il film è interessato a mantenere il tono umoristico di un divertissement intelligente (meglio non perdere l'ultima inquadratura sui titoli di coda). Anche grazie al gioco di squadra della coppia Camille Cottin-Fabrice Luchini, visti insieme nella serie cult Chiami il mio agente! L'attore si diverte un mondo a impersonare un "carattere" scettico e pungente ma, in fondo, il più dotato di onestà intellettuale. Vero è che lo ha già fatto in una quantità di film: però la parte gli calza a pennello e, di volta in volta, la interpreta sempre meglio.
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