Peterloo |
|||||||||||||
Un film di Mike Leigh.
Con Rory Kinnear, Maxine Peake, Pearce Quigley, David Moorst.
continua»
Titolo originale Peterloo.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 154 min.
- Gran Bretagna 2018.
- Academy Two
uscita giovedì 21 marzo 2019.
MYMONETRO
Peterloo
valutazione media:
3,34
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Emiliano Morreale
La Repubblica
Nel 1819 quindici persone furono uccise a Manchester, e ferite centinaia, dalla cavalleria inglese che reprimeva una pacifica manifestazione di piazza. Protestavano per le riforme elettorali, che sembrava potessero aiutare a far progredire la giustizia sociale nel Paese. Il massacro prese il nome di Peterloo, per assonanza con Waterloo (alcuni dei soldati che parteciparono alla repressione erano veterani di quella battaglia). L'inglese Mike Leigh, attento alle sfumature sociali ma di solito lontano dalle semplificazioni ideologiche, ne ha tratto un film violentemente indignato. La parte più interessante è quella sul linguaggio. Assistiamo a una serie di discorsi diversi negli intenti e nella provenienza: le donne povere non capiscono il lessico delle benintenzionate riformatrici borghesi, i retori si impossessano del movimento, i giudici usano la Bibbia per difendere i privilegi della loro classe, i maggiorenti locali scrivono lettere forbite che ai potenti veri sembrano ridicole. Un tema, quello dell'oratoria politica, su cui il cinema inglese è tornato spesso, fino agli ultimi tempi (si pensi a II discorso del re e a L'ora più buia): forse per l'idea, che agli italiani può sembrare bizzarra, che i discorsi e magari le idee contino qualcosa nella politica. Questo era forse il film che Leigh era interessato a fare, didattico nel senso migliore: ma il film purtroppo è anche altro. Al momento della declinazione più politica, tutto si fa infatti, schematico. Incredibile per un regista della sua levatura. Anche le contraddizioni dei lavoratori vengono sottolineate in maniera tutto sommato semplicistica. I limiti diventano evidenti nella messa in scena del massacro, prevedibile e quasi pigra, come se non fosse questo a interessare Leigh. Come al solito, spiccano alcuni bravissimi attori (Philip Jackson nei panni di Knight, attivista radicale tra i promotori della manifestazione), curiosamente penalizzati però dal tono del film: un grottesco non molto consono al regista, specie nella descrizione dei ricchi e potenti.
|
Recensioni & Opinionisti | Articoli & News | Multimedia | Shop & Showtime |
|
Link esterni
|