Peterloo |
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Un film di Mike Leigh.
Con Rory Kinnear, Maxine Peake, Pearce Quigley, David Moorst.
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Titolo originale Peterloo.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 154 min.
- Gran Bretagna 2018.
- Academy Two
uscita giovedì 21 marzo 2019.
MYMONETRO
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Affresco su una strage
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Uno dei momenti più tragici della storia inglese in un vasto affresco molto diverso da ciò che ha fatto finora il grande regista di "Segreti e bugie", "Turner" o "Another Year". Stavolta infatti Mike Leigh non lavora "a togliere" ma mette sulla tela tutto ciò che può (compreso un suo alter ego pittore, in una sola scena). Gran folla di personaggi dunque, con relativi sfondi. Massima attenzione a dettagli chiave come i diversi stili oratori in campo (la retorica, ieri come oggi, era tutto o quasi). E nessuna astuzia di scrittura, niente eroi, conflitti, plot o subplot. Leigh cerca la complessità di un momento epocale e non fa sconti. Si comincia con l'orrore di Waterloo, da cui torna traumatizzato un soldatino inglese. Si prosegue con la Manchester del 1815, stremata dalla crisi ma scossa da fremiti riformisti della più varia origine, dunque incapaci di formare un fronte compatto. Tra le classi al governo però è subito odio e terrore: bisogna tener duro, costi quel che costi. Cosi a Manchester, il 16 agosto 1819, sui 60.000 pacifici cittadini, tra cui donne e bambini, che sfilano chiedendo solo pane e attenzione, si abbatte una delle più selvagge, proditorie, realistiche cariche di cavalleria viste su uno schermo. A terra restano 16 morti e almeno 600 feriti. La stampa insorge, conia formule destinate a fare epoca (come Peterloo, dalla piazza di St. Peter's Field). Una breccia è aperta, anche se per le prime conquiste ci vorranno ancora anni. Come in un saggio di microstoria, però, Leigh non segue un manipolo di protagonisti a cui affezionarci, ma incide con polso da vero ritrattista un tale esercito di figure e figurine che se ne esce scossi e un poco frastornati. Agitatori e spie, predicatori e sbirri, operai tessili e madri di famiglia, cauti democratici e folli avventuristi, giudici spietati e poveri stritolati dalla Legge, un grande oratore che sta con il popolo ma resta un proprietario terriero (dunque un traditore per i suoi pari), e un pugno di giornalisti venuti a seguire la manifestazione che a strage compiuta scriveranno una pagina di storia... Troppo forse per un solo film, per quanto espanso. Coraggio e rigore sono ammirevoli. Ma in tanto ribollire di volti, di ambienti, di idee, si cerca invano un centro, un principio ordinatore, una boa a cui aggrapparsi per resistere alla tempesta.
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