BlacKkKlansman

Spike Lee ritrova lo smalto dei tempi d'oro e torna, con urgente necessità, alle tematiche delle sue pellicole migliori. 'BlacKkKlansman', tratto da un'interessante paradossale storia vera e dal libro autobiografico di Ron Stallworth, guarda all'America del passato per parlarci di quella attuale. Il film è denuncia sociale e politica allo stato puro: contro l'antisemitismo e l'odio razzista, ma anche contro la politica di Trump. Con bravi attori, ritmo serrato, montaggi alternati, sequenze efficaci e dialoghi incalzanti, la regia sceglie una varietà di registri (dalla drammaticità dei fatti al tono da commedia grottesca, dal citazionismo nello stile e nella ricostruzione d'epoca al commento musicale), per mettere in scena uno script molto funzionale ai suoi nobili intenti. Nonostante qualche lungaggine di troppo, Lee realizza un'opera ambiziosa e organica, nella forma e nei contenuti, riuscendo a coinvolgere, emozionare e far riflettere. Meritato Gran Premio della Giuria a Cannes '18.