BlacKkKlansman |
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Un film di Spike Lee.
Con John David Washington, Adam Driver, Topher Grace, Laura Harrier, Ryan Eggold.
continua»
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 128 min.
- USA 2018.
- Universal Pictures
uscita giovedì 27 settembre 2018.
MYMONETRO
BlacKkKlansman ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Spike rifà la cosa giusta....quasi
di Ruger357MgMFeedback: 4682 | altri commenti e recensioni di Ruger357MgM |
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lunedì 8 ottobre 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tributiamo le quattro stelle a Spike Lee non perchè il film le meriti ma per festeggiare il ritorno di una certa qual mano felice che sembrava avere perso. Il suo essere orgogliosamente black è la cifra stilistica del suo cinema, da Clockers a Fa la cosa giusta al penoso "miracolo a sant'anna". Qui però Spike fa di più: avvicina lo spettatore europeo alla cruda realtà americana, quella che anche grazie all'inerzia e alla apatia dei neri ha mandato Trump alla casa bianca. Lo fa col suo occhio lucido, la sua fotografia a livello strada, i primi piani azzeccati e le facce giuste per i "cattivi". Parla di cose apparentemente distanti dalla sonnacchiosa Europa ma che basta passeggiare una mattina per le strade del centro di una qualunque città lombarda , veneta o siciliana, per capire che poi nella sostanza non sono poi così estranee alla nostra vita quotidiana. Per raggiungere l'obietttivo utilizza le risorse, i volti di cui dispone, che non sono più quelli di John Turturro o Rosie Perez, ma che paiono sufficienti alla bisogna. La storia è quella di un detective undercover, in servizio presso una specie di Digos della contea, nel Colorado, che si infiltra, solo con la voce prima e poi piazzando il suo alter ego caucasico, all'interno di un balordo gruppo di svitati aderenti al Ku Klux Klan, organizzazione revanscista e razzista, fondata dopo la guerra di secessione americana dall'ex generale confederato Nathan Bedford Forrest, per ribadire la supremazia della razza bianca sugli ex schiavi afroamericani.Il racconto, ambientato nei seventies, si snoda con troppa lentezza e prevedibilità ma non senza un sottile, persistente senso di malessere, un'inquietudine di cui si scopre il motivo alla fine del film. Non è purtroppo solo fiction, è la dura realtà del suprematismo, del "padroni a casa nostra", del "make America great again" . Degli attori si salvano la bellissima black panther che interpreta Patrice, il vecchio Harry Belafonte il cui cameo testimonia l'indomabilità a favore dei diritti civili di questo vecchio leone e lo psicolabile Felix, un vero sudista imbevuto di follia religiosa e fanatismo nazistoide.Con venti minuti in meno sarebbe risultato un film perfetto ( scena del ballo in primis). Impegnato.
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