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Ne é passata di acqua sulla grinta rugosa di Vincent Cassel , da quando spacciava nella banlieue parigina ne l'Aen ( l'odio) o da quando scorrazzava per i boulevards inseguito da torme di Flics in Nemico Pubblico n. 1 e quanto lo vorremmo interprete di qualcosa tratto da Jean Patrick Manchette, tanto da renderlo ormai la sola vera icona del cinema francese, ben all'altezza del tenebroso Delon o del brutto adorabile Bebél, mancato di recente. In questa Super produzione recita un Visconte de la Fere , alias Athos, in perfetta sintonia con l' immortale alter ego di D'Artagnan frutto della fantasia di Dumás. Il film ripercorre la nota trama del romanzo con poche varianti, senza adeguarsi agli stereotipi di genere e del genere, ma con una scenografia ed una fotografia efficaci ed all' altezza del budget. Costumi senza cuore che vorrebbero essere fedeli alla tradizione e non convenzionali ad un tempo, pessimi quelli di una Milady fuori parte interpretata da Eva Green. Stunt e scene di combattimenti esemplari e trascinanti. Aspettiamo ansiosi il secondo e il terzo capitolo della saga: che Dio ci conservi Cassel , che ci fa tornar bambini con la spada di plastica e la cintura di papà a bandoliera. Non sì può non amare i tre moschettieri ( a parte le ridicole parodie italiote),,,
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