samanta
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martedì 18 settembre 2018
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cosa spinge l'uomo a dare la caccia alle chimere?
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Il film è il sequel di The equalizer il vendicatore. La regia è sempre di Antoine Fuqua che con Denzel Washington costituisce ormai una coppia cinematografica (Denzel vinse l'Oscar nel 2002 come miglior attore protagonista con Training Day e la regia di Fuqua). Il sequel lo ritengo inferiore al primo, nel quale il protagonista Denzel Washington è McCall ex agente CIA dato per morto ufficiosamente che vive una vita ritirata dedito alla lettura e alla sera mentre è in un bar a leggere chiacchiera con una giovane ragazza ucraina che fa la prostituta per la mafia russa. La ragazza cerca inutilmente di sfuggire a questa schiavitù, interviene McCall che costretto dai mafiosi, dopo molteplici avventure uccide i vari scagnozzi della mafia e a Mosca con l'aiuto di una collega Susan (Melissa Leo) della CIA uccide chi comandava la mafia, la ragazza è ormai libera ha trovato un lavoro e ha incominciato a leggere i libri consigliati da McCall.
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Il film è il sequel di The equalizer il vendicatore. La regia è sempre di Antoine Fuqua che con Denzel Washington costituisce ormai una coppia cinematografica (Denzel vinse l'Oscar nel 2002 come miglior attore protagonista con Training Day e la regia di Fuqua). Il sequel lo ritengo inferiore al primo, nel quale il protagonista Denzel Washington è McCall ex agente CIA dato per morto ufficiosamente che vive una vita ritirata dedito alla lettura e alla sera mentre è in un bar a leggere chiacchiera con una giovane ragazza ucraina che fa la prostituta per la mafia russa. La ragazza cerca inutilmente di sfuggire a questa schiavitù, interviene McCall che costretto dai mafiosi, dopo molteplici avventure uccide i vari scagnozzi della mafia e a Mosca con l'aiuto di una collega Susan (Melissa Leo) della CIA uccide chi comandava la mafia, la ragazza è ormai libera ha trovato un lavoro e ha incominciato a leggere i libri consigliati da McCall. Nel nuovo film McCall che fa il taxista che si trasforma in una specie di giustiziere che ripara i torti che incontra svolgendo il suo mestiere. Quando però uccideranno a Bruxelles barbaramente l'amica Susan che è andata in Belgio per delle delicate indagini sull'omicidio di un agente CIA, si scatena e sarà lo sterminio di tutti gli assassini tra i quali anche un insospettabile. Direi che nel nuovo film il protagonista è diventato un giustiziere della notte, è meno riflessivo e meno filosofo del primo. C'è nel film una valenza morale perché McCall dà sempre l'occasione al delinquente di pentirsi o ravvedersi e questo corrisponde al vero personaggio Denzel conosciuto a Hollywood come molto religioso. C'è nel film (meno che nel primo) l'insistere sull'importanza della lettura per crescere e maturare e un giovane nero che aiuta McCall oscilla tra lo studio e far parte di gang giovanili, a sue spese imparerà che la prima opzione è la migliore.
Il film che sta avendo un buon successo commerciale negli USA e nel mondo è in fin dei conti un classico thriller senza particolari effetti speciali, non ci sono insegimenti mozzafiato per intenderci alla Mission Impossible, la caccia ai delinquenti segue se non fosse per una violenza sottolineata, lo schema usuale di questi film. Certamente lo caratterizza l'interpretazione di Denzel Washington (che io considero con Tom Hanks e Johnny Depp tra i migliori attori attuali di Hollywood), Denzel è nella sua parte, qualunque personaggio interpreti dal poliziotto corrotto a l'agente intemerato o al soldato eroe (Oscar come miglior attore non protagonista in Glory), è un padre disperato (John Q) e un poeta ed educatore (il potere della parola), una guardia del corpo alcolizzata (Man on Fire) e si potrebbe andare all'infinito, ogni personaggio che interpreta lascia il segno e cosi anche in questo film, gradevole e di cui consiglio la visione, fa la differenza.
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muttley72
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giovedì 20 settembre 2018
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si è perso l'effetto sorpresa: "sequel" scontato
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Avevo visto il primo Equalizer, film che non regalava nulla di nuovo alla storia del cinema,nè al genere del "vendicatore che aiuta il prossimo vessato" (nel primo episodio la vttima da aiutare era una ragazza costretta alla prostituzione da una banda di russi), tuttavia vuoi per l'abilità del protagonista nell'immedesimarsi in questi ruoli "noir", vuoi per alcune trovate della trama, come l'addestramento al vigilante obeso e vuoi per il particolare "modo di uccidere" del nostro eroe (che aziona sempre il cronometro prima di agire) con ciò che si trova a portata di mano e (nel finale) con ciò che trova al grande magazzino.
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Avevo visto il primo Equalizer, film che non regalava nulla di nuovo alla storia del cinema,nè al genere del "vendicatore che aiuta il prossimo vessato" (nel primo episodio la vttima da aiutare era una ragazza costretta alla prostituzione da una banda di russi), tuttavia vuoi per l'abilità del protagonista nell'immedesimarsi in questi ruoli "noir", vuoi per alcune trovate della trama, come l'addestramento al vigilante obeso e vuoi per il particolare "modo di uccidere" del nostro eroe (che aziona sempre il cronometro prima di agire) con ciò che si trova a portata di mano e (nel finale) con ciò che trova al grande magazzino... il film era, nel suo genere godibile.
Con questo seocondo episodio, invece, si perde "l'effetto sorpresa" del primo e si tenta di realizzare un film più ambizioso immettendo nella "trama base" (che poi è sempre la stessa più o meno del primo) qualche elemento thriller (su chi sia il cattivo). Alla fine il risultato è inferiore al primo episodio,a nche se il film sembra più curato nella messa sullo schermo. Noto anche che qui l'elemento edificante (es. l'educazione al giovane nero che rischia di diventare un membro di una banda) si alterna più di una volta alle scene di violenza/azione e ne viene fuori che il protagonista è una sorta di "educatore/risolvi problemi/vendicatore" a fasi alterne, ma sempre immischiandosi dei fatti degli altri (che a Roma si direbbe in un altro modo), anche quando gli altri non lo richiedono.
Se fosse stato il primo film della serie gli avrei dato 3 stelle scarse, ma avendo visto il primo film, al secondo metto 2 stelle e mezzo, poichè meno originale come sequel
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felicity
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lunedì 31 dicembre 2018
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una sorta di giustiziere della notte
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Washington è diventato una sorta di giustiziere della notte in questo sequel.
Guida il suo taxi, salva giovani ragazze, mette in riga i giovanotti violenti che incontra nel quartiere pacifico dove vive.
Ma il passato ritorna e nella seconda parte il film cambia registro e diventa un film di guerra in una ambientazione diversa, quasi apocalittica.
Non c'é la novità del primo film, ma molti aspetti del protagonista erano rimasti taciuti nel primo episodio.
Quello che rimane è lo stile inconsueto, per una buona parte riflessivo e sereno come le giornate del nostro eroe, per il resto ultraviolento.
Per i fan di Denzel.
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carloalberto
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domenica 7 febbraio 2021
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thriller d''azione scontato e melenso ma avvincente
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E’ il sequel diThe Equalizer - Il vendicatore, diretto dallo stesso regista, Antoine Fuqua, con il medesimo protagonista, interpretato di nuovo da Denzel Washington, con un plot costruito sullo schema, ormai consunto, dell’agente segreto, ormai ritiratosi a vita privata, costretto a rientrare in servizio per vendicare la morte di una persona cara, che, in questo caso, è una sua collega nonché amica del cuore, Melissa Leo.
Nonostante il film sappia di già visto, risulta, tuttavia, avvincente, sia per l’ottima performance attoriale dei protagonisti, tra cui spicca Washington, che in pellicole di questo genere dà il meglio di sé, sia per il ritmo narrativo serrato e ricco di colpi di scena che si susseguono sin quasi alla fine, quando, purtroppo, Fuqua cade nella banalità del duello all’ultimo sangue dell’uno contro tutti, riproponendo lo scontro stereotipato del classico western, vedasi Sfida all'O.
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E’ il sequel diThe Equalizer - Il vendicatore, diretto dallo stesso regista, Antoine Fuqua, con il medesimo protagonista, interpretato di nuovo da Denzel Washington, con un plot costruito sullo schema, ormai consunto, dell’agente segreto, ormai ritiratosi a vita privata, costretto a rientrare in servizio per vendicare la morte di una persona cara, che, in questo caso, è una sua collega nonché amica del cuore, Melissa Leo.
Nonostante il film sappia di già visto, risulta, tuttavia, avvincente, sia per l’ottima performance attoriale dei protagonisti, tra cui spicca Washington, che in pellicole di questo genere dà il meglio di sé, sia per il ritmo narrativo serrato e ricco di colpi di scena che si susseguono sin quasi alla fine, quando, purtroppo, Fuqua cade nella banalità del duello all’ultimo sangue dell’uno contro tutti, riproponendo lo scontro stereotipato del classico western, vedasi Sfida all'O.K. Corral come uno dei prototipi, tra il buono ed i cattivi di turno, con un esito che si annuncia scontato a dispetto della disparità delle forze in campo.
La morale del film è ovvia. Non tutto è lecito fare anche in territori senza legge e senza regole come quelli in cui si muovono i servizi segreti. I principi etici della giustizia, della fedeltà e dell’amicizia non possono essere impunemente calpestati, altrimenti arriva Washington e fa piazza pulita.
Più debole sembra invece essere l’intreccio del tema principale, quello della nemesi divina incarnata da Washington che agisce implacabile per compensare l’equilibrio naturale tributando ai colpevoli un castigo che equivale al delitto compiuto, con quello secondario del rapporto paternalistico che il protagonista instaura con il giovane aspirante artista disadattato, traviato dalle cattive amicizie del quartiere degradato in cui vive, che, grazie a lui, ritrova la retta via. Non soltanto il ravvedimento del figliol prodigo per l’intervento taumaturgico del maestro di vita più anziano è già stato sfruttato nello stesso genere di spy story in Kingsman - Secret Service di Matthew Vaughn del 2014, ma l’esaltazione dei buoni sentimenti, che trionfano nonostante la presenza invadente del male, dà al film quel tono melenso e dolciastro caratteristico dei prodotti hollywoodiani, che stona con la cruda rappresentazione delle scene di estrema violenza dell’incipit, collocando il prodotto a metà strada indeciso se essere un thriller d’azione o un drammatico a lieto fine.
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fight_club
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martedì 18 settembre 2018
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film deludente e sconclusionato
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Mi ero abituato a considerare i film con Denzel Washington come una assoluta garanzia di qualità e allo stesso tempo di intrattenimento, purtroppo questo sequel non mantiene le promesse. E' un classico prodotto fatto solo per incassare sfruttando la popolarità del film precedente, una sceneggiatura sciatta e a momenti ridicola, scritta forse in pochi minuti dove ogni dettaglio è messo a caso e tutto si basa sulla presenza fisica e attoriale del protagonista supportato a stento dalla regia di Antoine Fuqua che in passato ha saputo far molto meglio con le altre sue opere. In definitiva un film nettamente insufficiente dove anche il resto del cast è costretto a parodie di personaggi che in altri ambiti sarebbero stati sviluppati meglio.
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Mi ero abituato a considerare i film con Denzel Washington come una assoluta garanzia di qualità e allo stesso tempo di intrattenimento, purtroppo questo sequel non mantiene le promesse. E' un classico prodotto fatto solo per incassare sfruttando la popolarità del film precedente, una sceneggiatura sciatta e a momenti ridicola, scritta forse in pochi minuti dove ogni dettaglio è messo a caso e tutto si basa sulla presenza fisica e attoriale del protagonista supportato a stento dalla regia di Antoine Fuqua che in passato ha saputo far molto meglio con le altre sue opere. In definitiva un film nettamente insufficiente dove anche il resto del cast è costretto a parodie di personaggi che in altri ambiti sarebbero stati sviluppati meglio. Voto finale : 5
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