parieaa
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venerdì 22 luglio 2016
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troppo scialbo
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Questo film è l'ennesimo tentativo Hollywoodiano di rivitalizzare vecchie icone e leggende del cinema o della letteratura, senza avere reali e buone idee per poterlo fare decentemente. Il film scorre molto lento, senza particolari guizzi e senza una vera nuova idea che lasci il segno. Il tutto infarcito a forza da numerosi flashback talvolta tediosi, talvolta confusionari, talvolta solo inutili (uno dei quali peraltro copiato per filo e per segno dalla sequenza di apertura del Tarzan della Disney del 1999). Il cast non suscita un minimo di empatia, a partire da un pessimo protagonista ed un insipido Waltz, ma anche la Robbins e Jackson non se la cavano poi tanto meglio, tanto che i migliori attori\comparse sono gli indigeni (compresi quelli "cattivi").
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Questo film è l'ennesimo tentativo Hollywoodiano di rivitalizzare vecchie icone e leggende del cinema o della letteratura, senza avere reali e buone idee per poterlo fare decentemente. Il film scorre molto lento, senza particolari guizzi e senza una vera nuova idea che lasci il segno. Il tutto infarcito a forza da numerosi flashback talvolta tediosi, talvolta confusionari, talvolta solo inutili (uno dei quali peraltro copiato per filo e per segno dalla sequenza di apertura del Tarzan della Disney del 1999). Il cast non suscita un minimo di empatia, a partire da un pessimo protagonista ed un insipido Waltz, ma anche la Robbins e Jackson non se la cavano poi tanto meglio, tanto che i migliori attori\comparse sono gli indigeni (compresi quelli "cattivi"). La trama è allo stesso tempo confusionaria e un mix di già visto o di prevedibile (non si dovrebbe parlare di schiavismo in modo così leggero e spensierato). Dialoghi mai accattivanti. Colonna sonora non pervenuta. Scenografie abbastanza scadenti, tant'è che le scene nella foresta ricostruita stonano tantissimo. Buona invece le vere (ma poche) riprese in esterno. CGI praticamente perfetta, tanto da rubare la scena alla controparte in carne ed ossa (la scena con gli elefanti è la più toccante) il che è tutto dire e risulta l'unica cosa veramente godibile. La fotografia è ben studiata e ben utilizzata. La nota peggiore però, secondo me, rimane proprio il personaggio protagonista, e non solo per colpa dell'attore, ma perchè mi risulta ben poco credibile: dopo 4 anni di Inghilterra torna in Africa per nulla infiacchito e pù forte che mai, usando liane lunghe chilometri per assaltare treni, prendendo varie mazzate sulla schiena da un gorilla alfa senza un solo osso rotto, spezzando con il collo catenine che per tutto il film sembravano indistruttibili....(il fatto che parla con tutti gli animali lo posso accettare perchè fa parte del vero personaggio) e così via,. Per non parlare poi del fatto che l'iconica frase "io Tarzan tu Jane" tra questi due non sembra stignificare nulla. Regia scadente come il montaggio (non riesco a capire come Yates riesca ad ottenere sempre ingaggi così prestigiosi senza aver mai fatto nulla di veramente degno di nota...persino di film di Harry Potter ne ha sbagliati 2 su 4). Insomma il mezzo flop al botteghino e di critica mi sembrano più che giustificati.
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raysugark
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sabato 16 luglio 2016
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the legend of tarzan
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Il personaggio Tarzan ha sempre catturato l'attenzione del pubblico, sia nella serie di romanzi di Edgar Rice Burroughs sia nei vari adattamenti cinematografici. Dopo l'esperienza con gli ultimi 5 capitoli di Harry Potter, David Yates si mette di nuovo dietro la macchina da ripresa per raccontare la storia di Tarzan. Nella pellicola di David Yates The Legend of Tarzan, viene mostrato con grande profondità il forte legame tra Tarzan e la natura, accompagnate anche dalle scene commoventi che riescono a catturare l'attenzione dello spettatore. Le performance del cast sono per la maggior parte ottime e vengono caratterizzate durante il proseguimento dell'avventura, aiutati anche dai flashbacks. Alexander Skarsgård da Tarzan è perfetto non solo fisicamente, ma soprattutto espressivamente.
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Il personaggio Tarzan ha sempre catturato l'attenzione del pubblico, sia nella serie di romanzi di Edgar Rice Burroughs sia nei vari adattamenti cinematografici. Dopo l'esperienza con gli ultimi 5 capitoli di Harry Potter, David Yates si mette di nuovo dietro la macchina da ripresa per raccontare la storia di Tarzan. Nella pellicola di David Yates The Legend of Tarzan, viene mostrato con grande profondità il forte legame tra Tarzan e la natura, accompagnate anche dalle scene commoventi che riescono a catturare l'attenzione dello spettatore. Le performance del cast sono per la maggior parte ottime e vengono caratterizzate durante il proseguimento dell'avventura, aiutati anche dai flashbacks. Alexander Skarsgård da Tarzan è perfetto non solo fisicamente, ma soprattutto espressivamente. Christoph Waltz è riuscito ancora una volta a regalare una grande performance da villain, come si è visto nelle pellicole precedenti tra cui Inglorious Basterds. Le scene di azione sono rese spettacolari, da regalare al pubblico un'adrenalina pura.
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enzo70
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giovedì 21 luglio 2016
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un tarzan inedito un pò supereroe
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Il Tarzan di Burroughs termina ed inizia quello di David Yates; e infatti l’uomo della giungla si trova nel mezzo di un’avventura politica, da un lato il nemico storico della giungla, l’uomo cui ha ucciso il figlio, e, dall’altro, gli intrighi del governo belga per riparare il proprio debito pubblico attraverso il commercio di schiavi in Congo. E così Lord Greystoke si trova un’altra volta in Africa per indossare i pochi vestiti di Tarzan; insieme ad un afroamericano (Samuel L. Jackson) che si coalizza con Tarzan per combattere lo schiavismo in Africa. Tarzan non è un uomo semplice, anzi, è combattuto tra le origini nobiliari e la mamma gorilla che lo ha cresciuto.
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Il Tarzan di Burroughs termina ed inizia quello di David Yates; e infatti l’uomo della giungla si trova nel mezzo di un’avventura politica, da un lato il nemico storico della giungla, l’uomo cui ha ucciso il figlio, e, dall’altro, gli intrighi del governo belga per riparare il proprio debito pubblico attraverso il commercio di schiavi in Congo. E così Lord Greystoke si trova un’altra volta in Africa per indossare i pochi vestiti di Tarzan; insieme ad un afroamericano (Samuel L. Jackson) che si coalizza con Tarzan per combattere lo schiavismo in Africa. Tarzan non è un uomo semplice, anzi, è combattuto tra le origini nobiliari e la mamma gorilla che lo ha cresciuto. Insomma ha dei super problemi e, quindi, in un kolossal americano la soluzione è trasformarlo un po' in supereroe, ora vanno di moda nel cinema. Bellissima la fotografia, ma la bellezza dell’Africa aiuta il lavoro, bravo il protagonista Alexander Skarsgard e, al solito, ottima l’interpretazione di Christoph Walz che torna a recitare il ruolo del cattivo, anzi del cattivissimo. Certo il film è un po' scontato, ma d’altronde Tarzan è come Rocky, una sicurezza per tutti.
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markwillis
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domenica 7 agosto 2016
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riscoprendo le origini... ma non troppo
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The Legend of Tarzan non è perfetto ne memorabile, ma neanche un brutto film. Alexander Skarsgård nei panni dell'uomo scimmia è a dir poco azzeccato e lo stesso vale per il resto degli interpreti. Tra gli altri punti forti ci sono il contesto, i costumi, gli animali 3D e animazioni che, seppur non raggiungendo la perfezione di altre pellicole odierne, fanno il loro dovere (fatta eccezione della spettacolare quanto inverosimile sequenza del treno, dove le liane pare abbiano una lunghezza infinita). Il senso di già visto è ricorrente e la storia, per quanto semplice e prevedibile, non risulta mai banale, facendosi seguire dall'inizio alla fine. E' stato interessante riscoprire le origini del personaggio attraverso questa sorta di reboot/sequel ma, più che riscoprire, il regista ha voluto approfondire (di pochissimo) quello che già abbiamo appreso dopo circa 50 trasposizioni cinematografiche e televisive.
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The Legend of Tarzan non è perfetto ne memorabile, ma neanche un brutto film. Alexander Skarsgård nei panni dell'uomo scimmia è a dir poco azzeccato e lo stesso vale per il resto degli interpreti. Tra gli altri punti forti ci sono il contesto, i costumi, gli animali 3D e animazioni che, seppur non raggiungendo la perfezione di altre pellicole odierne, fanno il loro dovere (fatta eccezione della spettacolare quanto inverosimile sequenza del treno, dove le liane pare abbiano una lunghezza infinita). Il senso di già visto è ricorrente e la storia, per quanto semplice e prevedibile, non risulta mai banale, facendosi seguire dall'inizio alla fine. E' stato interessante riscoprire le origini del personaggio attraverso questa sorta di reboot/sequel ma, più che riscoprire, il regista ha voluto approfondire (di pochissimo) quello che già abbiamo appreso dopo circa 50 trasposizioni cinematografiche e televisive. In conclusione il film è un prodotto ben confezionato senza particolari pretese, con belle scene d'azione ma privo di anima propria.
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domenica 24 luglio 2016
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il ritorno di lord tarzan
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Ammetto di averci trascinato mio marito che non ama la saga di Tarzan,ma quale soddisfazione nel vederlo piacevolmente sorpreso dopo meno di 30 minuti di proiezione e nel sentirlo dire più volte"ma che bel film,non è la solita storia di Tarzan,è un sequel a tinte gialle,e che bella scenografia!".Praticamente ha già detto tutto lui:nuova storia ,personaggi vecchi ma "svecchiati",con pennellature psicologiche sicuramente più accurate delle versioni Disneyane e classiche.Tributo alla tradizione con flash-back ben fatti,tributo a Madre Natura sia con la storia che con le scene maestose dei paesaggi africani(seppur ricostruiti al digitale) ,il tutto ottimamente miscelato alla colonna sonora.
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Ammetto di averci trascinato mio marito che non ama la saga di Tarzan,ma quale soddisfazione nel vederlo piacevolmente sorpreso dopo meno di 30 minuti di proiezione e nel sentirlo dire più volte"ma che bel film,non è la solita storia di Tarzan,è un sequel a tinte gialle,e che bella scenografia!".Praticamente ha già detto tutto lui:nuova storia ,personaggi vecchi ma "svecchiati",con pennellature psicologiche sicuramente più accurate delle versioni Disneyane e classiche.Tributo alla tradizione con flash-back ben fatti,tributo a Madre Natura sia con la storia che con le scene maestose dei paesaggi africani(seppur ricostruiti al digitale) ,il tutto ottimamente miscelato alla colonna sonora.Gli sguardi (umani e animali) sembrano costituire l'ossatura del film,anche la frase pronunciata da Tarzan sugli occhi degli elefanti sembra ribadirne il concetto.In effetti,per "parlare"con tutti gli animali (anche quelli più domestici) serve soprattutto il contatto visivo e ben lo sa chi con loro ama rapportarsi quotidianamente:un animale che non ti guarda tranquillamente negli occhi non è sicuro di sè e probabilmente ti attaccherà.Piacerà ad un pubblico eterogeneo perchè tocca,senza voler diventare troppo impegnativo,gli aspetti decorativi,ironici,umanitari,ambientalisti,antirazzisti della vicenda narrativa.Piacerà perchè una volta ogni tanto è bello permettersi di sognare:infondo il cinema è nato per questo,o no?
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venerdì 29 luglio 2016
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the tarzan's sleep
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Negli ultimi anni siamo stati sommersi dà un'infinità di reboot di celebri personaggi di romanzi o fumetti. Nonostante la grande maggioranza di questi ha avuto un grande successo, invece di produrre un reboot della storia di Tarzan, si è deciso di realizzarne un "sequel" non legato a un film precedente in particolare (avendo l'intero cast nuovo di zecca), ma legato principalmente alla storia che noi tutti conosciamo. Questa decisione mi ha stupito, devo essere franco. Nonostante dubbi (David Yates alla regia, Alexander Skarsgard e Margot Robbie) e certezze (Samuel L. Jackson, Christoph Waltz, Djimon Hounsou e Jim Broadment) è uno dei film più deludenti che io abbia mai visto.
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Negli ultimi anni siamo stati sommersi dà un'infinità di reboot di celebri personaggi di romanzi o fumetti. Nonostante la grande maggioranza di questi ha avuto un grande successo, invece di produrre un reboot della storia di Tarzan, si è deciso di realizzarne un "sequel" non legato a un film precedente in particolare (avendo l'intero cast nuovo di zecca), ma legato principalmente alla storia che noi tutti conosciamo. Questa decisione mi ha stupito, devo essere franco. Nonostante dubbi (David Yates alla regia, Alexander Skarsgard e Margot Robbie) e certezze (Samuel L. Jackson, Christoph Waltz, Djimon Hounsou e Jim Broadment) è uno dei film più deludenti che io abbia mai visto. Noioso e sottotono. Un Christoph Waltz piatto non lo avevo mai visto ma c'è sempre una prima volta (forse scocciato dei ruoli da Villain). La colonna sonora non intensa e avventurosa quanto dovrebbe essere. La trama, seppur originale, cade in una sequenza di scene difficili da ricordare per la poca originalità ed impatto. La sceneggiatura non eccelsa e il montaggio scostante. Ciò che lo rende però tedioso è il cast, incapace di dare profondità e spessore ai personaggi, troppo legati all'immagine popolare che tutti abbiamo di essi (forse per paura di esporsi a critiche negative). David Yates è invece fedele al mio pensiero: è incapace di dirigere un film di grande importanza (vedi Harry Potter 5-6-7-8). Se Christoph Waltz mi ha spiazzato, credendolo una certezza, un mio dubbio si è trasformato in certezza: Margot Robbie. L'avevo già vista in The Wolf of Wall Street e About Time, mi aveva colpito molto per il suo aspetto, ma non avevo mai potuto valutarla per un vero ruolo importante. Ed ecco che nonostante l'avvenenza dimostra anche talento...ok ok forse parlare di TALENTO è prematuro, ma Margot è la parte migliore del film, non solo per la presenza ma per l'interpretazione: è l'unica del cast a mettere molta energia nell'interpretazione, come a dire "Ehi! Non sono solo un bel visino!" e quello che mi sento di dire è "Hai ragione". Infine Tarzan, proprio lui. Alexander Skarsgard non c'entra nulla: non ha il giusto aspetto, la giusta voce e la sua interpretazione è la peggiore di tutto il film. The Legend of Tarzan poteva essere un rilancio in grande stile di quell'universo, invece è soltanto un tipico film azione/avventura senza pretese. Il problema più grande è il personaggio toccato: non puoi produrre un film su un personaggio così iconico e realizzare (con un cast importante e un costo non indifferente) un film così.
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(di ilenia nicoletti)
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lunedì 29 agosto 2016
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ritorno scialbo
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Film certamente godibile, che riesce ad intrattenere, ma nulla di più.
Bocciato l'attore protagonista, a mio avviso aveva solo il fisico di Tarzan, promossi, seppur con la sufficienza, la Robbie (a tratti ho pensato che fosse lei la vera protagonista) e Samuel L. Jackson, icona comica del film.
Toccante la scena tra Tarzan e Tantor, a mio parere la più riuscita del film.
Insomma, dopo quella cosa fantastica che è stata il live action del Libro della Giungla (anche se quello era curato dalla Disney), questo a mio avviso è una completa delusione, infarcita da scene davvero assurde (Tarzan che si adatta alla giungla in neanche cinque minuti, come se non fosse mai andato via, e non mi riferisco al contatto con gli animali ma alla scena dell'inseguimento dopo aver sentito la voce di Jane).
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Film certamente godibile, che riesce ad intrattenere, ma nulla di più.
Bocciato l'attore protagonista, a mio avviso aveva solo il fisico di Tarzan, promossi, seppur con la sufficienza, la Robbie (a tratti ho pensato che fosse lei la vera protagonista) e Samuel L. Jackson, icona comica del film.
Toccante la scena tra Tarzan e Tantor, a mio parere la più riuscita del film.
Insomma, dopo quella cosa fantastica che è stata il live action del Libro della Giungla (anche se quello era curato dalla Disney), questo a mio avviso è una completa delusione, infarcita da scene davvero assurde (Tarzan che si adatta alla giungla in neanche cinque minuti, come se non fosse mai andato via, e non mi riferisco al contatto con gli animali ma alla scena dell'inseguimento dopo aver sentito la voce di Jane).
Godibile, ma non troppo
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lunedì 25 luglio 2016
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un "sequel" del racconto, inutile quanto banale
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Regia: David Yates
Cast: Alexander Skarsgard, Margot Robbie, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson
Durata: 110 min.
Genere: Avventura
il Lord Greystoke, meglio conosciuto come Tarzan, viene invitato dal governo a tornare nel suo Stato originario ovvero quello del Congo, con l'intento di aiutare la popolazione indigena con cui è cresciuto. Tutto procede per il verso giusto, fin quando però, lui e sua moglie Jane vengono ingannati e l'unico modo per riuscire a salvarsi è chiudere i conti con il passato e progettare un nuovo ritorno in Inghiterra.
Che Hollywood fosse senza idee già da un pezzo lo avevamo capito ma continuare a fare questa sorta di prosegui che non portano nulla di nuovo ci ha abbastanza stancati.
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Regia: David Yates
Cast: Alexander Skarsgard, Margot Robbie, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson
Durata: 110 min.
Genere: Avventura
il Lord Greystoke, meglio conosciuto come Tarzan, viene invitato dal governo a tornare nel suo Stato originario ovvero quello del Congo, con l'intento di aiutare la popolazione indigena con cui è cresciuto. Tutto procede per il verso giusto, fin quando però, lui e sua moglie Jane vengono ingannati e l'unico modo per riuscire a salvarsi è chiudere i conti con il passato e progettare un nuovo ritorno in Inghiterra.
Che Hollywood fosse senza idee già da un pezzo lo avevamo capito ma continuare a fare questa sorta di prosegui che non portano nulla di nuovo ci ha abbastanza stancati. Quando si tratta di racconti d'avventura come per esempio quello di Tarzan, il potenziale di trama certamente non manca, e quanto si hanno a dispozione budget elevati, vuol dire che la fiducia nel regista è sicuramente presente.
Ora, da Yates che ha realizzato gli ultimi quattro capitoli della saga del maghetto più famoso di sempr, ci si aspetta sicuramente della qualità in ambito di regia, senno la Warner non gli avrebbe affidato un incarico così delicato. Questo film poteva esser sicuramente una conferma oppure addirittura poteva consentire a Yates un ulteriore scalino verso i registi che ci sanno fare davvero, invece questa pellicula risulta mediocre risultando banale ed addirittura inutile.
Le interpretazioni seguono lo stile filo conduttore, nessun attore è stato in grado di lasciare un segno e suscitare un emozione, cosa che non mi sarei aspettato dal grande Cristoph Waltz.
Questo lungometraggio ha anche degli aspetti positivi come ad esmpio gli effetti visivi in CGi, molto ben realizzati, soprattutto quelli riguardanti gli aimali della foresta ed una fotografia davvero ispirata.
Pellicola adatta ai più piccoli senza sforzi ne ispirazione che risulta inutile e banale all'estremo.
Voto:2,9/5
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elpiezo
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martedì 19 luglio 2016
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un tarzan vivace e sprezzante!!!
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PIZZI MOVIE RECENSIONI:
“THE LEGEND OF TARZAN”.
Come un tormentato e letale super eroe, il Tarzan di questo film è un fisicato e selvaggio lord inglese che torna nella sua amata Africa per salvare il Congo dalle minacce di morte e schiavitù impartite dal governo Belga.
Nel più totale rispetto di una natura primordiale va in scena un godibile film d'azione supportato da un cast impegnato e da un uso del computer non eccelso ma sufficente a regalare sequenze spettacolari degne dei migliori contemporanei action movie.
Un Tarzan sprezzante e politicamente corretto che offre le sue gesta e le sue celebri urla all'interno di un set piacevolmente innovativo.
VIVACE!!!
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