Perfetti sconosciuti |
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Un film di Paolo Genovese.
Con Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo.
continua»
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 97 min.
- Italia 2016.
- Medusa
uscita giovedì 11 febbraio 2016.
MYMONETRO
Perfetti sconosciuti
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Siamo una mela intera (e non lo sappiamo)di heyjudeFeedback: |
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giovedì 6 gennaio 2022 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A prima vista la domanda sembra essere: conosciamo veramente chi ci circonda? Ma in realtà la domanda chiave del film è se conosciamo veramente noi stessi. E’ evidente che I personaggi del film vivono vite in cui non si rispecchiano, o che non li fanno veramente felici (il poligamo che vive da marito monogamo; il gay che si atteggia a etero; la coppia che sta insieme solo per sensi di colpa; l’altra coppia che vive senza comunicare). Basta un gioco stupido per mettere alla luce non tanto chi “sono veramente” I personaggi, ma chi NON sono, ovvero quei ruoli che si sono cuciti addosso e ai quali cercano allo stesso tempo di conformarsi e di scappare. Un punto chiave del film qui è che questi ruoli non sarebbero sostenibili se non esistessero le scappatoie, I tradimenti, I segreti. Questi tradimenti sostengono le vite dei personaggi tanto quanto le mettono in pericolo. Se al poligamo venisse richiesto veramente di essere monogamo, senza possibilità di tradimento, lui non lo farebbe; se la coppia presa dai sensi di colpa non avesse le proprie individuali scappatelle, non reggerebbe. Il film quindi suggerisce che I tradimenti e le scappatoie sono alla base e a sostegno della vita di coppia che si basa sull’assenza di autenticità e di comunicazione: questa è una vita di coppia che si nutre di una sorta di felicità appannata che intrappola gli individui in ruoli stabili e che gli richiede di non mettere mai in discussione la propria relazione.
Questa riflessione non c’è, e la sua assenza dimostra la fondamente mancanza di coraggio dei personaggi quanto del regista, di affrontare il tema serissimo della conoscenza di se stessi e dell’altro in una prospettiva emancipatoria. Noi non conosciamo noi stessi, e non sappiamo se ci ritroviamo bene nei ruoli che giorno dopo giorno ci vengono cuciti addosso. Ma solo la prospettiva di confronto e di riflessione su questi ruoli può essere il fondamento di una coppia autentica (voglio davvero essere monogamo? Voglio davvero sposarmi? Voglio davvero fingermi etero per evitare problemi?). Non sappiamo chi siamo e chi è l’altro, ma dobbiamo avere ogni giorno il coraggio di scoprirlo. Questo è il tipo di coppia al quale il film poteva provocatoriamente strizzare l’occhio. Una coppia che trae la sua forza dalla piena consapevolezza che ognuno basta a se stesso. Non esiste altra metà della mela, perchè ogni individuo è una mela intera.
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