maopar
|
martedì 14 aprile 2015
|
l'ultimo lupo salvato per amore
|
|
|
|
Bellissimo film di Jean Jacques Annaud, ,tratto dal romanzo autobiografico di Jiang Rong , uno dei più grandi successi letterari
Contemporanei .20 milioni di copie vendute in Cina nel 2004,titolo originale “ il totem del lupo” .Questo sessantottenne scrittore
Condannato a 18 anni di reclusione per aver partecipato in Piazza Tienanmen ,ha realmente vissuto come il suo personaggio Chen
nella Mongolia Interna per undici anni e ha anche lui ha allevato un piccolo di lupo….
[+]
Bellissimo film di Jean Jacques Annaud, ,tratto dal romanzo autobiografico di Jiang Rong , uno dei più grandi successi letterari
Contemporanei .20 milioni di copie vendute in Cina nel 2004,titolo originale “ il totem del lupo” .Questo sessantottenne scrittore
Condannato a 18 anni di reclusione per aver partecipato in Piazza Tienanmen ,ha realmente vissuto come il suo personaggio Chen
nella Mongolia Interna per undici anni e ha anche lui ha allevato un piccolo di lupo…. E’ un fervente Ambientalista…Un film spettacolare che lancia
Uno sguardo sulle sconfinate steppe della Mongolia: fra cielo e terra uomini e animali vivono le loro vite con rapporti di rispettosa convivenza.
La sopraffazione dell’uomo moderno diventa sterminio spietato e inutile, sconvolgendo i delicati equilibri dell’ eco-sistema,che tantostavano
A cuore delleantiche generazioni . Due giovani insegnanti inviati dal Regime in una sperduta comunità della Mongolia ,con il compito
Di istruirei giovani Mongoli ,invece ricevono una grande lezione di Vita…di quella che viene definita “ semplice”,ma che di fatto è di una complessità inimmaginabile:
difficoltà determinate dalle avversità metereologiche…maestose tempeste di vento …,infinite fatiche per assicurarsi riservedi cibo….sempre però
Partecipando consapevolmente allabellezza di questo vero Eden .
L’antico popolo dei Mongoli dimostra una sapiente conoscenza dell’ ambiente . Frutto anche dell’ osservazione dei comportamenti del Lupo della steppa
il grande GengisKhan appreseleregole“della guerra “che lo resero invincibile…
E perché non approfittare della grande capacità di caccia di questo animale,al vertice della” piramide alimentare,sottraendogli per i bisogni della
popolazione mongola,”un ragionevole quantitativo di prede?..”
Ma l’ avidità della società consumistica pretende tutto ,affama i lupi ,avviando la reazione a catena che inesorabilmente,con un effetto” DOMINO”
Determinerà conseguenze devastanti per la steppa.
E’ l’uomo che vince sempre contro gli animali,per cattiveria e disoneste strategie distruttive…
Ma quel giovane insegnante che contro la volontà del capo villaggio ,aveva adottato un cucciolo di lupo “,facendo di un Dio uno schiavo …..”
Aveva allevato per amore da solo ,contro una montagna di difficolta, inconsapevolmente…” l’ultimo dei lupi.”
Presa coscienza della sua poco sensibile iniziativa, sopraffatto dal rimorso per l’errore commesso, cambia addestramentoper reinserire
Il lupo nell’ambientediorigine…E questa volta con il consenso del sapiente capo villaggio… comprende così che ,con il suo sconsiderato atto
d’amore,aveva salvato non solo “L’ULTIMO LUPO”, ma un intero ECO-SISTEMA …
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maopar »
[ - ] lascia un commento a maopar »
|
|
d'accordo? |
|
sabatux
|
domenica 19 aprile 2015
|
un libro grandioso, un film mediocre
|
|
|
|
Ho letto e amato il libro da cui è tratto il film, ho comunque cercato di andare al cinema con la mente libera dal confronto. Casualmente il film perde il filo e il significato proprio quando comincia (guidato anche da una vena buonista) a distaccarsi dall'originale cartaceo e questo è stato notato anche dalle persone che erano con me che non avevano letto "il Totem del lupo".
So perfettamente che cinema e letteratura parlano due lingue diverse ed infatti ho apprezzato il primo tempo: registicamente curato, perfetto nel ritmo e una giusta sintesi di avvenimenti importanti.
Ho trovato forzata la storia d'amore, piazzata lì come a dire che non si possa fare un film oggi senza mettercene una anche solo sullo sfondo.
[+]
Ho letto e amato il libro da cui è tratto il film, ho comunque cercato di andare al cinema con la mente libera dal confronto. Casualmente il film perde il filo e il significato proprio quando comincia (guidato anche da una vena buonista) a distaccarsi dall'originale cartaceo e questo è stato notato anche dalle persone che erano con me che non avevano letto "il Totem del lupo".
So perfettamente che cinema e letteratura parlano due lingue diverse ed infatti ho apprezzato il primo tempo: registicamente curato, perfetto nel ritmo e una giusta sintesi di avvenimenti importanti.
Ho trovato forzata la storia d'amore, piazzata lì come a dire che non si possa fare un film oggi senza mettercene una anche solo sullo sfondo.
Il finale, al quale si arriva dopo una parte non completamente coinvolgente e povera di ritmo, è frettoloso e tradisce totalmente l'anima della storia: in questo credo abbia pesato anche che il film sia prodotto in parte dalla cina, e l'immagine del governo cinese che ne esce non è negativa come dovrebbe ma riabilitata da una sfumatura buonista. Sembra quasi che sul finale il regista abbia perso il coraggio con il quale aveva raffigurato gli avvenimenti nella prima parte del film.
I paesaggi, musiche e la bravura degli attori e di Annaud nel riprendere natura ed animali portano un film inconcludente ad una sufficenza scarsa presa proprio grazie a questi fattori.
Mi è dispiaciuto molto e il film ha il sapore amaro di occasione e potenziale sprecati.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sabatux »
[ - ] lascia un commento a sabatux »
|
|
d'accordo? |
|
amarolucano
|
martedì 7 aprile 2015
|
l'ultimo lupo
|
|
|
|
spiace rilevare che per film d'autore che trattano temi importanti, quali il rapporto dell'uomo con la natura, non ci sia l'interesse del grande pubblico. La storia è raccontata in modo lineare, senza particolari colpi di scena, ottenendo così un risultato credibile, dove lo spettatore trova il tempo per riflettere e rimanere allo stesso tempo affascinato dai bellissimi luoghi in cui il film è ambientato (il rapporto uomo/natura e la bellissima fotografia mi hanno ricordato il miglior Terrence Malick).
|
|
[+] lascia un commento a amarolucano »
[ - ] lascia un commento a amarolucano »
|
|
d'accordo? |
|
alex2044
|
lunedì 6 aprile 2015
|
lasciatevi abbagliare dai lupi
|
|
|
|
Il film è ben fatto . I paesaggi sono affascinanti . Gli attori bravini e un po' naif . Ma i più bravi e di una bellezza abbagliante, sono i lupi e probabilmente era quello che Annaud voleva . Il film è riuscito anche nella sua parte ,discreta , di critica del Maoismo e di atto d'accusa verso le ideologie totalizzanti con il loro bagaglio negativo di ottusità burocratica .
La scommessa è vinta . Niente da dire , Annaud con gli animali ci sa proprio fare .
|
|
[+] lascia un commento a alex2044 »
[ - ] lascia un commento a alex2044 »
|
|
d'accordo? |
|
savross85
|
giovedì 22 ottobre 2015
|
bello ma non il migliore di arnaud
|
|
|
|
Non è a mio avviso il miglior Arnaud, del quale ho preferito altri film (L'orso e Il nome della rosa su tutti). In realtà forse sono stato influenzato anche dalla lettura preventiva del romanzo, un vero e proprio capolavoro. Tuttavia trattasi sempre di un film che merita e deve essere visto. La fotografia e, soprattutto la scenografia, meritano davvero, così come i lupi. Il regista dimostra di avere ancora tanto da dire, il 3D esalta i paesaggi e gli animali (ma anche visto in DVD sul piccolo schermo la pellicola merita). Una storia che dimostra come l'armonia e gli equilibri della natura non vanno rotti. In sostanza forse il messaggio passa migliore (ma anche la trama, così come le emozioni) tra le pagine del libro, anche se questa trasposizione cinematografica non è affatto da buttar via.
[+]
Non è a mio avviso il miglior Arnaud, del quale ho preferito altri film (L'orso e Il nome della rosa su tutti). In realtà forse sono stato influenzato anche dalla lettura preventiva del romanzo, un vero e proprio capolavoro. Tuttavia trattasi sempre di un film che merita e deve essere visto. La fotografia e, soprattutto la scenografia, meritano davvero, così come i lupi. Il regista dimostra di avere ancora tanto da dire, il 3D esalta i paesaggi e gli animali (ma anche visto in DVD sul piccolo schermo la pellicola merita). Una storia che dimostra come l'armonia e gli equilibri della natura non vanno rotti. In sostanza forse il messaggio passa migliore (ma anche la trama, così come le emozioni) tra le pagine del libro, anche se questa trasposizione cinematografica non è affatto da buttar via.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a savross85 »
[ - ] lascia un commento a savross85 »
|
|
d'accordo? |
|
alexander 1986
|
martedì 14 luglio 2015
|
un buon lupo cinese
|
|
|
|
Cina, 1967. È tempo di Rivoluzione culturale e molti studenti, rigorosamente gioiosi, salutano le famiglie per andare a vivere una sana vita di stenti nelle campagne della Cina più profonda. Fra questi Chen Zhen, smanioso di unirsi agli allevatori seminomadi della Mongolia interna. Grazie alla guida di uno stereotipato vecchio saggio alla Confucio, il ragazzo imparerà a conoscere una realtà ignota e più profonda della sua "superficiale" istruzione universitaria. Apprenderà in particolare la vera natura dei lupi, non assassini spietati bensì nobili custodi di ciò che esiste.
Tratto da un romanzo di Jian Rong, a quanto sembra il maggior bestseller in Cina dopo il 'Libretto rosso' di Mao (dato ovviamente da prendere con i guanti).
[+]
Cina, 1967. È tempo di Rivoluzione culturale e molti studenti, rigorosamente gioiosi, salutano le famiglie per andare a vivere una sana vita di stenti nelle campagne della Cina più profonda. Fra questi Chen Zhen, smanioso di unirsi agli allevatori seminomadi della Mongolia interna. Grazie alla guida di uno stereotipato vecchio saggio alla Confucio, il ragazzo imparerà a conoscere una realtà ignota e più profonda della sua "superficiale" istruzione universitaria. Apprenderà in particolare la vera natura dei lupi, non assassini spietati bensì nobili custodi di ciò che esiste.
Tratto da un romanzo di Jian Rong, a quanto sembra il maggior bestseller in Cina dopo il 'Libretto rosso' di Mao (dato ovviamente da prendere con i guanti). Dopo 'L'orso' (1988) e 'Due fratelli' (2004), Annaud torna alla sua innata fascinazione per il mondo naturale e in particolare degli animali. Anche se in quest'ultima pellicola si respira anche l'altra sua inclinazione, ovvero quella spirituale trasposta nel famosissimo 'Sette anni in Tibet' (1997). Fra tutti questi, 'L'ultimo lupo' appare il meno riuscito nonostante i quattro anni di lavorazione. E non perché qui, rispetto agli esempi precedenti, la magica antropomorfizzazione degli amici a quattro zampe appaia meno riuscita. A pesare è soprattutto la produzione cinese, con il vincolo che essa comporta: non far passare mai il Partito in cattiva luce. La Rivoluzione culturale diventa quindi una gita fuori porta, la saggezza campagnola supera quella cittadina occidentalizzata, i funzionari locali sono notoriamente str***i - nessuno l'ha mai nascosto - ma fanno quel che ritengono giusto e comunque sono 'corretti' dall'Alto. Lo spazio narrativo a disposizione di Annaud si riduce a uno spiraglio utilizzato alla meno peggio ossia con una garbata favoletta sull'amicizia tra un giovane e un lupetto. Racconto di formazione classico, al termine del quale Chen diventa un buon uomo cinese e il lupo un buon lupo mongolo. Tutto confluisce nella Natura e nella politica di regime.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alexander 1986 »
[ - ] lascia un commento a alexander 1986 »
|
|
d'accordo? |
|
alessandro vanin
|
sabato 18 aprile 2015
|
semplicemente magnifico
|
|
|
|
L'ultimo lupo è un film che come tutti i capolavori ha varie letture. Infatti è un film che racconta l'importanza del rispetto per la natura, per gli animali e dell'importanza dell'equilibro L'equilibrio dell'ecosistema che se viene alterato dall'uomo subisce solo danni Ma anche l'equilibrio interiore con Chen Zhen che pur essendo già adulto, trova nel vecchio saggio del villaggio un secondo padre (infatti lo chiama padre)Infine anche l'equilibrio tra due culture quella comunista atea progressista cinese e quella tradizionale spirituale mongola. Ognuna ha i suoi pregi e i suoi difetti. Quella cinese porta distruzione della natura, ma anche medicine salvavita come la penicillina. Quella tradizionale mongola che rispetta la natura e il suo spirito fino a fondersi ocn loro, ma è anche arcaica nei matrimoni combinati.
[+]
L'ultimo lupo è un film che come tutti i capolavori ha varie letture. Infatti è un film che racconta l'importanza del rispetto per la natura, per gli animali e dell'importanza dell'equilibro L'equilibrio dell'ecosistema che se viene alterato dall'uomo subisce solo danni Ma anche l'equilibrio interiore con Chen Zhen che pur essendo già adulto, trova nel vecchio saggio del villaggio un secondo padre (infatti lo chiama padre)Infine anche l'equilibrio tra due culture quella comunista atea progressista cinese e quella tradizionale spirituale mongola. Ognuna ha i suoi pregi e i suoi difetti. Quella cinese porta distruzione della natura, ma anche medicine salvavita come la penicillina. Quella tradizionale mongola che rispetta la natura e il suo spirito fino a fondersi ocn loro, ma è anche arcaica nei matrimoni combinati.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alessandro vanin »
[ - ] lascia un commento a alessandro vanin »
|
|
d'accordo? |
|
alessandro vanin
|
sabato 18 aprile 2015
|
semplicemente magnifico
|
|
|
|
L'ultimo lupo è un film che come tutti i capolavori ha varie letture. Infatti è un film che racconta l'importanza del rispetto per la natura, per gli animali e dell'importanza dell'equilibro L'equilibrio dell'ecosistema che se viene alterato dall'uomo subisce solo danni Ma anche l'equilibrio interiore con Chen Zhen che pur essendo già adulto, trova nel vecchio saggio del villaggio un secondo padre (infatti lo chiama padre)Infine anche l'equilibrio tra due culture quella comunista atea progressista cinese e quella tradizionale spirituale mongola. Ognuna ha i suoi pregi e i suoi difetti. Quella cinese porta distruzione della natura, ma anche medicine salvavita come la penicillina. Quella tradizionale mongola che rispetta la natura e il suo spirito fino a fondersi ocn loro, ma è anche arcaica nei matrimoni combinati.
[+]
L'ultimo lupo è un film che come tutti i capolavori ha varie letture. Infatti è un film che racconta l'importanza del rispetto per la natura, per gli animali e dell'importanza dell'equilibro L'equilibrio dell'ecosistema che se viene alterato dall'uomo subisce solo danni Ma anche l'equilibrio interiore con Chen Zhen che pur essendo già adulto, trova nel vecchio saggio del villaggio un secondo padre (infatti lo chiama padre)Infine anche l'equilibrio tra due culture quella comunista atea progressista cinese e quella tradizionale spirituale mongola. Ognuna ha i suoi pregi e i suoi difetti. Quella cinese porta distruzione della natura, ma anche medicine salvavita come la penicillina. Quella tradizionale mongola che rispetta la natura e il suo spirito fino a fondersi ocn loro, ma è anche arcaica nei matrimoni combinati.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alessandro vanin »
[ - ] lascia un commento a alessandro vanin »
|
|
d'accordo? |
|
great steven
|
lunedì 30 marzo 2015
|
bando agli accademismi, largo a carità e fedeltà!
|
|
|
|
L'ULTIMO LUPO (CINA, 2015) diretto da JEAN-JACQUES ANNAUD. Interpretato da SHAOFENG FENG, SHAWN DOU, ANKHNYAM RAGCHAA, YIN ZHUSHENG, BASEN ZHABU, BAOYINGEXIGE
Cina, 1967: un giovane studente di città, nel pieno della Grande Rivoluzione Culturale, decide di passare dalla vita metropolitana ad un’esperienza in piena steppa mongola per imparare l’arte di vivere dei pastori nomadi che portano avanti, all’aria aperta ed esposti ad ogni singolo pericolo consequenziale, tradizioni secolari dure a morire. I lupi sono considerati dalle popolazioni della steppa come elementi nocivi per le mandrie di buoi e cavalli, ma il ragazzo, dopo aver salvato l’ultimo cucciolo di una nidiata di lupacchiotti mentre la madre è assente, lo alleverà in segreto, evitando di “consegnare la sua anima” ad una divinità frequentemente citata dalle tribù nomadi e facendolo crescere come un autentico animale domestico.
[+]
L'ULTIMO LUPO (CINA, 2015) diretto da JEAN-JACQUES ANNAUD. Interpretato da SHAOFENG FENG, SHAWN DOU, ANKHNYAM RAGCHAA, YIN ZHUSHENG, BASEN ZHABU, BAOYINGEXIGE
Cina, 1967: un giovane studente di città, nel pieno della Grande Rivoluzione Culturale, decide di passare dalla vita metropolitana ad un’esperienza in piena steppa mongola per imparare l’arte di vivere dei pastori nomadi che portano avanti, all’aria aperta ed esposti ad ogni singolo pericolo consequenziale, tradizioni secolari dure a morire. I lupi sono considerati dalle popolazioni della steppa come elementi nocivi per le mandrie di buoi e cavalli, ma il ragazzo, dopo aver salvato l’ultimo cucciolo di una nidiata di lupacchiotti mentre la madre è assente, lo alleverà in segreto, evitando di “consegnare la sua anima” ad una divinità frequentemente citata dalle tribù nomadi e facendolo crescere come un autentico animale domestico. Verrà osteggiato dai suoi maestri, dagli abitanti dei villaggi e dal suo stesso compagno di studi, ma il suo gesto d’amore saprà infine rendergli la meritata giustizia, anche quando sarà giunto il momento, per il lupo ormai cresciuto, di prendere la sua strada, possibilmente lontano dagli esseri umani e dalle trappole che disseminano ovunque per sbarazzarsi di questi quadrupedi carnivori che nascondono in verità una sublime intelligenza e un senso di fedeltà senza eguali nel regno animale. Annaud ha sempre girato film con la Natura come unica ed eccelsa protagonista, e anche questa volta decisamente non ha cambiato rotta, con la sola aggiunta che, nel caso in esame, ha voluto profondere in favore delle figure umane una sensibilità mistica che, a seconda del carattere analizzato, li fa comportare o a beneficio di colei che muove i fili dei grandiosi spettacoli ambientali o a discapito dei personaggi non umani che si spostano all’interno di una realtà artificialmente danneggiata e perseguitata. Il regista aveva già affrontato una discesa nel metafisico adattando il primo romanzo di Umberto Eco nel celebre (anche se non perfetto) film con Sean Connery nei panni del frate francescano Guglielmo da Baskerville e d’altronde, dati i precedenti col film L’orso (1988), non gli mancavano certo i connotati necessari per riprendere il discorso della libertà animale e metterlo al centro di un piccolo capolavoro di nicchia che potrà essere ampiamente valorizzato tanto dai naturalisti più indiscriminati quanto dagli spettatori di bocca buona che apprezzano il cinema d’essai imperniato su un ecologismo tutt’altro che accademico e anzi impregnato positivamente di un linguaggio profondamente etico che sa parlare al cuore dell’importanza di questioni da non sottovalutare, non ultima la denuncia dell’eccidio nei confronti di animali allo stato brado che cercano esclusivamente di sopravvivere nonostante le azioni perpetrate a loro danno. Caso raro di un film produttivamente cinese al 100% ma diretto da un cineasta francese, il che fa comunque presagire quanto rimanga ancora potente l’influenza cinematografica europea nei riguardi dei cineasti asiatici disposti a investire denaro per pellicole ambientate nei territori di loro competenza realizzate a scopi meramente divulgativi ed esplicativi in senso paternalistico. Al di là comunque di qualche anelito di retorica che lo appesantisce un po’, questo apologo umanitario rivela tutto il suo carattere educativo nell’espressione di una dialettica incontestabile che favorisce a gran voce la vita dei carnivori a quattro zampe più simili ai nostri cani domestici e li tratta col dovuto rispetto senza negar loro nemmeno il più piccolo merito, che tuttavia sbandiera il diritto di essere manifestato e rappresentato. Il regista, decidendo di proseguire sulla via già tracciata con le sue precedenti opere e rincarando la dose di simpatia per i suoi personaggi e di carità per le creature difese con un cuore immenso e palpitante, ha fatto di nuovo centro presentando al pubblico un prodotto che esula dalle dimostrazioni scolastiche più perbeniste per abbracciare un insieme di parole onnicomprensive capaci di unire sotto un unico stendardo tutti i popoli che scelgono di credere nella propria libertà partendo proprio dal non sottrarla a chi abita questo pianeta molto prima che comparissero gli homo sapiens. Attori da applauso, una colonna sonora più coinvolgente che mai e una sceneggiatura che alterna saggiamente la sobrietà con l’incalzamento della tensione. Distribuito anche in 3D. Tratto dal romanzo Il totem del lupo di Jiang Rong.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a great steven »
[ - ] lascia un commento a great steven »
|
|
d'accordo? |
|
f.palazzi
|
sabato 25 aprile 2015
|
insignificante,diseducativo,brutta idea di annaud
|
|
|
|
Film violento e insignificante.Il tutto ruota su macabre tradizioni nomadi e scene atroci che fanno di questo film un film orrendo,per di più noioso.Annaud , ci ha voluto presentare in questo film una società in cui far del male agli animali è una cultura (poveri animali,quando ho visto certe scene mi sono dispiaciuto troppo...).Film con contesti paesaggistici e animali come questo, dovrebbero inviare al pubblico un messaggio educativo,ma questo film di educativo non ha assolutamente nulla.Della vera storia del film (ovvero il rapporto uomo-lupo) non n'è rimasto poi molto ,se non lo svenevole finale,che forse è l'unico che si salva,per pochi secondi non di più.
[+]
Film violento e insignificante.Il tutto ruota su macabre tradizioni nomadi e scene atroci che fanno di questo film un film orrendo,per di più noioso.Annaud , ci ha voluto presentare in questo film una società in cui far del male agli animali è una cultura (poveri animali,quando ho visto certe scene mi sono dispiaciuto troppo...).Film con contesti paesaggistici e animali come questo, dovrebbero inviare al pubblico un messaggio educativo,ma questo film di educativo non ha assolutamente nulla.Della vera storia del film (ovvero il rapporto uomo-lupo) non n'è rimasto poi molto ,se non lo svenevole finale,che forse è l'unico che si salva,per pochi secondi non di più. Ciò che mi ha fatto odiare cosi tanto questo film sono state le atroci abitudini degli uomini del luogo che uccidendo quei poveri animali fanno ben capire che non hanno il minimo senso della sensibilità.Del resto il film va avanti a colpi di scena e sobbalzi di volume,con qualche bel tratto fotografico,ma sembra un lungo documentario splatther ornato da soundtracks altamente mielosi.
Annaud non si è manco fermato un momento a pensare che il suo film (evitabilissimo) avrebbe potuto nuocere ai più sensibili.L'ultimo lupo è un film prodotto esclusivamente a uso commerciale,senza un messaggio ben preciso,ed è anche poco interessante.Diseducativo. Sconsiglio a tutti di vedere questo film spazzatura,che vi farà rimanere con l'amaro in bocca.Brutto film. Giusto perchè i paesaggi sono belli metto un voto ,ma non meriterebbe neanche quello.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a f.palazzi »
[ - ] lascia un commento a f.palazzi »
|
|
d'accordo? |
|
|