jamesavatar
|
martedì 2 febbraio 2016
|
ma che cenerentola e cenerentola !!
|
|
|
|
Seguo My Movies da sempre ed in genere sono in sintonia con i critici di casa. Per Joy ho rischiato di non andare a vederlo per come Marianna Cappi l'ha recensito
Non saremo innanzi ad un capolavoro ma di fronte ad una storia ben raccontata, che Vi esorto a non perdere se si apprezza l'american way of life.
E' la storia di quattro generazioni: la nonna di Joy, la madre, Joy stessa, e sua figlia. O. Russel sceglie di raccontare una vicenda privata in un modo unico cioè diverso da qualsiasi altro film biografico. Solo il 50% prende spunto dalla storia della famiglia di Joy Mangano, ora imprenditrice di successo, mentre gli altri elementi fanno parte del bagaglio che ha intessuto generazioni cinematografiche di donne forti e meno forti.
[+]
Seguo My Movies da sempre ed in genere sono in sintonia con i critici di casa. Per Joy ho rischiato di non andare a vederlo per come Marianna Cappi l'ha recensito
Non saremo innanzi ad un capolavoro ma di fronte ad una storia ben raccontata, che Vi esorto a non perdere se si apprezza l'american way of life.
E' la storia di quattro generazioni: la nonna di Joy, la madre, Joy stessa, e sua figlia. O. Russel sceglie di raccontare una vicenda privata in un modo unico cioè diverso da qualsiasi altro film biografico. Solo il 50% prende spunto dalla storia della famiglia di Joy Mangano, ora imprenditrice di successo, mentre gli altri elementi fanno parte del bagaglio che ha intessuto generazioni cinematografiche di donne forti e meno forti. Il trattamento originale di Annie Mumolo basato esclusivamente sulla storia di Joy ne esce rafforzato in quanto tutti i personaggi dei suoi genitori, dei suoi figli, il suo ex marito e il loro matrimonio ed i sogni che ha fatto nella sua vita di bambina vengono contestualizzati ammorbidendone il tono comico.
Uno dei suoi punti di forza e della magia di Joy è la rappresentazione molto franca del modo americano di fare business. Nel corso del film, Joy persegue la sua versione del sogno americano.
La nonna, l'unica che crede in lei, narra in stile popolaresco la vicenda e ci offre una storia travolgente di una self-made woman che supera ogni battuta d'arresto nel suo tentativo di realizzare e di lanciare la propria intuizione.
Una perla l'inserimento di Bradley Cooper (qui nelle vesti di Neil Walker ) il mitico produttore dal tono di voce soft che ha inventato alla fine degli anni 90 QVC (azienda oggi presente sugli schermi nazionali) e allargato a dismisura il campo delle vendite televisive.
In ultimo non si può non sottolineare l'ossessione di David O. Russel per Jennifer Lawrence come proprio attore feticcio. In tre anni l'ha diretta tre volte: Il lato positivo (oscar come migliore attrice), American Hustle ed ora Joy (Golden Globe e quarta candidatura al premio Oscar 2016).
Quando scrive la vede come la classica protagonista e non importa se lei è ed è stata troppo giovane per quasi tutte le parti. Ora ha 25 anni e definita la più talentuosa giovane attrice americana.
Di De Niro ne parliamo un'altra volta.
[-]
[+] è vero! ma che cenerentola e cenerentola....
(di clem58)
[ - ] è vero! ma che cenerentola e cenerentola....
|
|
[+] lascia un commento a jamesavatar »
[ - ] lascia un commento a jamesavatar »
|
|
d'accordo? |
|
alex2044
|
mercoledì 3 febbraio 2016
|
joy ce la farà e se lo merita
|
|
|
|
Joy è una giovane donna con il pallino dell'invenzione ma ha una famiglia scombinata che non l'aiuta per niente nelle sue iniziative . La madre passa le giornate a letto davanti alla tv e confonde le soap opera con la realtà . Il padre va e viene perso nelle sue avventure , alla ricerca spasmodica , della donna che fa per lui . L'ex marito , cantante un po' fallito ,continua a vivere in casa però in cantina . La sorellastra la disprezza e i figli vagano per la casa confusi . L'unica che l'appoggia è la nonna ma è solo un appoggio morale vista l'età .Insomma , sulle spalle , di questa giovane donna gravano il peso e la responsabilità dell'intera famiglia .
[+]
Joy è una giovane donna con il pallino dell'invenzione ma ha una famiglia scombinata che non l'aiuta per niente nelle sue iniziative . La madre passa le giornate a letto davanti alla tv e confonde le soap opera con la realtà . Il padre va e viene perso nelle sue avventure , alla ricerca spasmodica , della donna che fa per lui . L'ex marito , cantante un po' fallito ,continua a vivere in casa però in cantina . La sorellastra la disprezza e i figli vagano per la casa confusi . L'unica che l'appoggia è la nonna ma è solo un appoggio morale vista l'età .Insomma , sulle spalle , di questa giovane donna gravano il peso e la responsabilità dell'intera famiglia . Malgrado tutto ciò Joy ce la farà e con l'invenzione del mocio autostrizzante vincerà la sua scommessa . Il film è discreto , molto spiritoso e brillante nella prima parte , un po' scontato nella seconda ma sempre gradevole e per nulla noioso . Gli attori sono tutti bravi chi più chi meno ma chi tiene in piedi tutta la baracca , come il personaggio che interpreta , è lei Jennifer Lawrence una fuoriclasse . Un'attrice a tutto tondo con una personalità strepitosa . Quando la vidi in " Un gelido inverno " fu come una folgorazione : ha mantenuto tutte le premesse , bravissima . Robert De Niro nella parte del padre sgangherato e farfallone è come sempre simpatico e nella parte ed è sua la più bella battuta del film : " Tua madre è come il gas , non si vede e non si sente ma ti ammazza a fuoco lento ! ". Isabella Rossellini interpreta l'ultima fiamma del padre , vedova di un uomo facoltoso con accenti ,quando si parla di soldi, alla Crudelia Demon . Bradley Cooper , nella parte del salvatore , forse involontario , della protagonista , bravino ma più che altro una presenza . Per concludere David O. Russell , con questo film , non ha eguagliato i fasti di American Hustle ed il Lato Positivo ma ha condotto in porto un film che si guarda con piacere e con più di un sorriso sulle labbra .
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alex2044 »
[ - ] lascia un commento a alex2044 »
|
|
d'accordo? |
|
a.i.9lli
|
mercoledì 3 febbraio 2016
|
tutto mocio, niente arrosto
|
|
|
|
Personalmente dal dream team o Russel- Lawrence- DeNiro-Cooper, mi aspettavo molto di più, aspettative più che leggittime dopo due commedie brillanti e innovati come il Lato Positivo e American Hustle. c'è il solito filo conduttore: il sogno americano, ma questa volta O Russel non si confronta con personaggi isterici e eroicomici come quelli delle commedie precendenti, ma si butta nuovamente ( come per The Fighter) su una storia vera, quella di Joy Mangano che da un mocio autrostrizzante ha costruito un impero.
la storia, ci mancherebbe altro, è fenomenale, degna di essere raccontata, quella di Joy Mangano è una favola moderna che ispira, da speranza, incita ad andare avanti senza arrendersi ( che è del resto la morale di ogni film di O Russell); ma, c'è qualcosa che non funziona: il ritmo, innanzitutto, non incalzante ( e tutto si può dire di O Russell come sceneggiatore, tranne che non sappia dare ritmo alle storie, ma in Joy c'è uno sforzo mal riuscito di rendere il racconto ritmato), le scene non sono lente, ma il risultato finale lo è; i dialoghi,che mancano di quella brillantezza tipica del regista; i personaggi, troneggia Joy, ma gli altri sono solo fantasmi, troppo stereotipati, troppo maschere, troppo statici.
[+]
Personalmente dal dream team o Russel- Lawrence- DeNiro-Cooper, mi aspettavo molto di più, aspettative più che leggittime dopo due commedie brillanti e innovati come il Lato Positivo e American Hustle. c'è il solito filo conduttore: il sogno americano, ma questa volta O Russel non si confronta con personaggi isterici e eroicomici come quelli delle commedie precendenti, ma si butta nuovamente ( come per The Fighter) su una storia vera, quella di Joy Mangano che da un mocio autrostrizzante ha costruito un impero.
la storia, ci mancherebbe altro, è fenomenale, degna di essere raccontata, quella di Joy Mangano è una favola moderna che ispira, da speranza, incita ad andare avanti senza arrendersi ( che è del resto la morale di ogni film di O Russell); ma, c'è qualcosa che non funziona: il ritmo, innanzitutto, non incalzante ( e tutto si può dire di O Russell come sceneggiatore, tranne che non sappia dare ritmo alle storie, ma in Joy c'è uno sforzo mal riuscito di rendere il racconto ritmato), le scene non sono lente, ma il risultato finale lo è; i dialoghi,che mancano di quella brillantezza tipica del regista; i personaggi, troneggia Joy, ma gli altri sono solo fantasmi, troppo stereotipati, troppo maschere, troppo statici. Infine, benchè le sia stata data l'impronta della commedia, Joy non strappa neanche uno di quegli ironici sorrisi che i film precedenti di questo dream team sapevano creare.
una nota amara è l'interpretazione della Lawrence, che personalmente adoro, ma che non riesce, nei panni di madre-moglie- lavoratrice esaurita a dare il meglio di sè, forse anche perchè è ancora troppo giovane per questi ruoli; ne esce fuori un continuo broncio, o un continuo pianto, o un'aria di sfida, ma niente di più di quello che questa fantastica attrice saprebbe e può dare.
il film è fatto bene,ci mancherebbe, sopra gli standard di molti altri film in circolazione. ma O Russell ci ha abituato a sua volta ad altri standard con i suoi film precendenti, che spero tornerà a rispettare.
[-]
[+] pienamente d'accordo con ciò che hai scritto
(di antonio montefalcone)
[ - ] pienamente d'accordo con ciò che hai scritto
|
|
[+] lascia un commento a a.i.9lli »
[ - ] lascia un commento a a.i.9lli »
|
|
d'accordo? |
|
marce84
|
giovedì 31 marzo 2016
|
joy, eroina moderna
|
|
|
|
Il nuovo film di David O. Russell probabilmente è meno brillante rispetto ai suoi precedenti successi, ma è ugualmente un buon film. E’ un film sulla speranza, sulla forza di non mollare mai anche quando tutto attorno a te sembra un fallimento, ma non dimentica le contraddizioni dell’America moderna, che ti dà la possibilità di giungere al top, ma che che può scaraventarti nel fango e nella miseria con la stessa velocità. Inoltre, Joy è anche un film tutto femminile, incentrato sulla figura della protagonista, interpretata dalla sempre ottima Jennifer Lawrence che trova la forza per contrastare un destino cinico e avverso e ribalta le difficoltà in opportunità.
[+]
Il nuovo film di David O. Russell probabilmente è meno brillante rispetto ai suoi precedenti successi, ma è ugualmente un buon film. E’ un film sulla speranza, sulla forza di non mollare mai anche quando tutto attorno a te sembra un fallimento, ma non dimentica le contraddizioni dell’America moderna, che ti dà la possibilità di giungere al top, ma che che può scaraventarti nel fango e nella miseria con la stessa velocità. Inoltre, Joy è anche un film tutto femminile, incentrato sulla figura della protagonista, interpretata dalla sempre ottima Jennifer Lawrence che trova la forza per contrastare un destino cinico e avverso e ribalta le difficoltà in opportunità. Nella prima parte, a tarparle le ali ci pensa la situazione familiare: una famiglia piuttosto disfunzionale e squilibrata. Secondo me è la parte migliore del film, perché Russell riesce a rendere bene l’idea della follia e delle difficoltà alla quale la protagonista deve far fronte. Splendido e terribile nello stesso tempo, è il quadro familiare, con la mamma malata immaginaria, il padre ambiguo e viscido, la nuova compagna del padre cinica e attaccata ai soldi, la sorella gelosa e meschina e l’ex marito inaffidabile, trasandato, ma sempre pronto a difendere e a fare da spalla a Joy. Nella seconda parte, le difficoltà sono soprattutto economiche, perché Joy deve lottare contro un sistema più forte di lei, inizialmente troppo innocente e inesperta per diventare un’imprenditrice di successo, ma che, come un romanzo di formazione, riesce a prendere coscienza di sé, a trovare forze e risorse inaspettate, fino a riuscire a ribaltare il destino, simboleggiato nella scena della nevicata surreale, che cade dal cielo, quasi a sfiorare e ad accarezzare con dolcezza Joy, finalmente vincitrice. Russell chiude la storia in modo favolistico, consapevole del fatto che si tratta di una favola moderna, ma di una potenza che le storie inventate non hanno, perché qui la storia è vera e il messaggio di speranza che arriva allo spettatore è forte e diretto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a marce84 »
[ - ] lascia un commento a marce84 »
|
|
d'accordo? |
|
samanta
|
giovedì 24 gennaio 2019
|
brava joy !
|
|
|
|
Il film è un biopic riferito a un 'impenditrice americana di successo (Joy Mangano) che partendo da una situazione di difficoltà economica creò un impero economico partendo dall'invenzione di un "mocio" di nuovo tipo..
Joy (Jennifer Lawrence) è una ragazza di provincia con alle spalle una famiglia disastrata, vive con la nonna che è l'unica che comprende i suoi sogni e che fa da narratrice della sua storia, con il marito Tony (Edgar Ramirez) da cui ha divorziato e che ospita per carità sel seminterrato con le due figlie ancora piccole e con la madre che vive perennamente guardando la televisione sdraiata nel letto dal padre Rudy (Robert De Niro) che a un certo punto deve ospitare perché mollato dalla nuova moglie, da cui ha avuto una figlia Peggy (Elisabeth Rohm) e che è un piccolo imprenditore sempre in difficoltà.
[+]
Il film è un biopic riferito a un 'impenditrice americana di successo (Joy Mangano) che partendo da una situazione di difficoltà economica creò un impero economico partendo dall'invenzione di un "mocio" di nuovo tipo..
Joy (Jennifer Lawrence) è una ragazza di provincia con alle spalle una famiglia disastrata, vive con la nonna che è l'unica che comprende i suoi sogni e che fa da narratrice della sua storia, con il marito Tony (Edgar Ramirez) da cui ha divorziato e che ospita per carità sel seminterrato con le due figlie ancora piccole e con la madre che vive perennamente guardando la televisione sdraiata nel letto dal padre Rudy (Robert De Niro) che a un certo punto deve ospitare perché mollato dalla nuova moglie, da cui ha avuto una figlia Peggy (Elisabeth Rohm) e che è un piccolo imprenditore sempre in difficoltà. Joy perde il lavoro alla compagnia aerea, ma sfruttando una capacità inventiva che aveva avuto fin da bambina, inventa un tipo di "mocio" per pulire i pavimenti che comporta il non dovere strizzare le frange toccandole con le mani per riporle o metterle nella lavatrice per pulirle, è il "Miracle Mop" di cui saranno venduti milioni di esemplari. Grazie all'incontro con Neil Walker (Bradley Cooper) entra nel mondo delle televendite diventando un asso nel settore oltre che a creare società di design e inventando nuovi strumenti per la casa e la vita quotidiana. Ma il successo si vede solo nel finale in un breve flash forward. Gran parte del film narra gli sforzi e gli insucessi di questa ragazza che sfiora il fallimento per colpa dei cattivi consigli del padre e della sua nuova compagna Trudy (Isabella Rossellini) che aveva finanziato l'inizio dell'attività, nonché del comportamento improvvido della sorellastra, solo l'ex marito le aveva dato buoni consigli, ma lei li aveva disattesi per affetto verso un padre che nella vita si era comportato malamente. Joy però si libera dai pessimi consiglieri e riprende quota mettendo in un angolo un industriale che aveva cercato di rubargli l'invenzione.
David O. Russel Il regista de il lato positivo questa volta non ripete il miracolo, il film è buono ma risente di una sceneggiatura, dello stesso regista, che, a mia avviso, appesantisce il racconto nella parte iniziale del film (in cui ci sono numerosi flash back di Joy bambina e ragazza che si sposa), anche nella direzione degli attori ci sono delle lacune: Jennifer Lawrence recita molto bene, ma avrebbe dovuto limitare Robert De Niro nel suo "gigioneggiare", De Niro è un bravissimo attore ma alcune volte deborda nella recitazione, inoltre utilizza poco un asso come Bradley Cooper in una parte marginale e invece avrebbe dovuto affidargli la parte più importante dell'ex marito, dato che oltretutto Edgar Ramirez recita assai mediocramente, Cooper indubbiamente avrebbe vitalizzato il film.
Il film è un elogio del sogno americano secondo il quale partendo da una situazione di povertà, lavorando sodo puoi diventare ricco e influente, ma a prescindere che uno riesce su centomila che cadono lungo la strada, non vi sembra che i televenditori non siano quelle figure idealizzate, ma degli imbonitori?. Ad esempio Joy racconta un fatto vero: nello strizzare il "mocio" si era ferita alle mani, ma non era più semplice ed economico consigliare di mettersi un paio di guanti di gomma?
In conclusione un film gradevole, una storia interessante e una recitazione super di Jennifer Lawrence, a livello commerciale è stato un flop a fronte di un budget di 60 milioni di $ ha avuto un incasso complessivo di circa 100 milioni di $, il che non permette neppure il rientro di tutte le spese.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a samanta »
[ - ] lascia un commento a samanta »
|
|
d'accordo? |
|
marcobrenni
|
sabato 21 gennaio 2017
|
la vita non ti regala niente
|
|
|
|
Direi che è un ottimo film, basato in parte su una storia vera (!) di successo di una ragazza sveglia che dopo strenue lotte divenne direttrice milionaria di una grossa impresa di televendite. Si potrebbe dire: dal mocio alle stelle! La vera morale di questa bella storia è che "la vita non ti regala niente" (!) Il successo va guadagnato con inventiva, molta fatica, resilienza e capacità di rialzarsi anche dopo cocenti sconfitte: una lezione soprattutto per molti giovani che oggi si danno per vinti troppo presto e che quindi rinunciano già subito a cercare vie alternative individuali al solito posto fisso garantito a vita (che oggi manco esiste più).
[+]
Direi che è un ottimo film, basato in parte su una storia vera (!) di successo di una ragazza sveglia che dopo strenue lotte divenne direttrice milionaria di una grossa impresa di televendite. Si potrebbe dire: dal mocio alle stelle! La vera morale di questa bella storia è che "la vita non ti regala niente" (!) Il successo va guadagnato con inventiva, molta fatica, resilienza e capacità di rialzarsi anche dopo cocenti sconfitte: una lezione soprattutto per molti giovani che oggi si danno per vinti troppo presto e che quindi rinunciano già subito a cercare vie alternative individuali al solito posto fisso garantito a vita (che oggi manco esiste più). Si potrebbe facilmente dire: è il solito "American Dream" ! Ebbene, sarebbe troppo riduttivo e scontato ridurlo a ciò. Vero che c'è il sogno americano, ma che a ben vedere riguarda un po' tutti noi, costretti oggi tra mille fatiche a trovare la NOSTRA strada nella vita. Un film che sprona i giovani ad avere fantasia e creatività, proprio perché oggi, la vita NON TI REGALA proprio più nulla, niente! Guai a rassegnarsi sdraiati sul divano come fa una matura protagonista del film.
Ottima la regia, ottimi tutti gli attori, con perfetti ritmi di narrazione, pure con scene tragicomiche di vita quotidiana di un' attualissima famiglia disfunzionale allargata che lotta per la sopravvivenza tra "antilopi e giaguari" come cantava Rino Gaetano in "Aida". Vero, che oggi la vita è più dura e la via del successo è ancora più in salita di prima per la globalizzazione e la concorrenza sempre più agguerrita. La vita è lotta continua: marcia o crepa insomma, senza troppi piagnistei, ma soprattutto senza rassegnarsi : mai darsi per vinto ! Un noto proverbio americano insegna che non è l'eventuale fallimento di cui bisogna vergognarsi, ma di non più esser stati capaci di rialzarsi per continuare a lottare: questa sì che è un'onta che poi pesa per tutto il resto della vita.
Premi meritatissimi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a marcobrenni »
[ - ] lascia un commento a marcobrenni »
|
|
d'accordo? |
|
gabrykeegan
|
martedì 9 febbraio 2016
|
casalinghe disperate alla riscossa!
|
|
|
|
La vera storia di una delle migliori imprenditrici d’America viene raccontata con la surreale drammaticità di David O. Russell. Dato che “squadra vincente non si cambia”, il regista si affida per la terza volta alla Lawrence e a Bradley Cooper, affiancandogli De Niro come in Silver Linings Playbook.
[+]
La vera storia di una delle migliori imprenditrici d’America viene raccontata con la surreale drammaticità di David O. Russell. Dato che “squadra vincente non si cambia”, il regista si affida per la terza volta alla Lawrence e a Bradley Cooper, affiancandogli De Niro come in Silver Linings Playbook. L’amalgama tra gli attori è fondamentale per il suo stile e anche in questo caso è l’ingrediente principale per una sceneggiatura vera a metà (parole della reale protagonista), farcita di situazioni al limite del paradossale e dove vengono enfatizzati particolari che in qualsiasi altro biopic sarebbero superflui. La regia non è mai statica, a metà tra una recita teatrale, un film dei Coen e un viaggio onirico che non fa mai stare tranquillo lo spettatore. Litigi senza senso, battute fuori dall’ordinario e accenni di ironia che martellano la dura (e pura) realtà in cui si trova una donna contro tutti. Ogni personaggio è costruito a tavolino per poter rendere al meglio le dinamiche dei rapporti interpersonali e addirittura vengono inventati eventi non successi realmente per giustificare qualche comportamento sopra le righe. Joy è una donna creativa e determinata, con intorno una famiglia fatta a pezzi, ma mai distrutta davvero. Lei è la colla che tiene insieme tutte le parti che le girano attorno come schegge impazzite, mentre deve allo stesso tempo accudire i due figli e soprattutto cercare di rendere famosa e remunerativa la sua invenzione. Dopo opere su Steve Jobs e altri uomini di successo, finalmente un film che parla di una donna che sa il fatto suo e che, da “casalinga disperata”, è riuscita a portare avanti il proprio percorso creativo fino ad arrivare alle vette imprenditoriali a cui aspirano tanti americani. Il sogno a stelle e strisce che ancora una volta trionfa, grazie alla determinazione e agli incontri fortunati, ovviamente con solide fondamenta fatte di talento,intelligenza e creatività. La nonna della protagonista è però l’unica a credere veramente in lei, mentre tutti intorno le danno credito a tempo determinato e la caricano di uno stress che è la molla per farle fare il salto decisivo. Niente da dire sulla solita grande interpretazione dei già citati attori. Ormai sono una garanzia la brillantezza di Bradley Cooper e ovviamente la professionalità dell’intramontabile Bob De Niro. La Lawrence si guadagna la quarta nomination agli Oscar e punta alla seconda statuetta. Non male, visto che ha solo 25 anni. La sua bellezza offusca forse un po’ il ruolo, ma allo stesso tempo è il passaporto giusto per il contrasto che si viene a creare tra l’immagine privata di Joy che diventa pubblica. Una donna determinata e che non si dà mai per vinta, non un genio fuori dal normale, ma anzi una persona comune che fa della sua voglia di sfondare, la chiave per il successo. Un fiume di parole e urla, tra cavilli burocratici, problemi economici e la speranza - dura a morire - che tutto sia possibile nel paese delle grandi opportunità...anche diventare milionari vendendo un mocio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gabrykeegan »
[ - ] lascia un commento a gabrykeegan »
|
|
d'accordo? |
|
robert eroica
|
domenica 7 febbraio 2016
|
nostra signora delle casalinghe
|
|
|
|
Se dovessimo spiegare in cosa si contraddistingue il cinema di David O. Russel diremmo questo: una capacità non comune di affrontare un genere come se fosse un’altra cosa. “Il lato positivo” era una commedia romantica che adottava moduli da film sportivo, la competizione sentimentale era anche quella agonistica della pista da ballo. “American Hustle” era un noir con tanto di truffati e truffatori raccontato con le cadenze della commedia. Infine questo smagliante “Joy” sempre con l’attrice prediletta (quella Jennifer Lawrence meravigliosamente eclettica, che se non viene premiata con l’Oscar è uno scandalo) che costruisce una storia di scalata sociale nel più puro rispetto dell’American Dream con un ritmo indiavolato che è quasi da film d’azione.
[+]
Se dovessimo spiegare in cosa si contraddistingue il cinema di David O. Russel diremmo questo: una capacità non comune di affrontare un genere come se fosse un’altra cosa. “Il lato positivo” era una commedia romantica che adottava moduli da film sportivo, la competizione sentimentale era anche quella agonistica della pista da ballo. “American Hustle” era un noir con tanto di truffati e truffatori raccontato con le cadenze della commedia. Infine questo smagliante “Joy” sempre con l’attrice prediletta (quella Jennifer Lawrence meravigliosamente eclettica, che se non viene premiata con l’Oscar è uno scandalo) che costruisce una storia di scalata sociale nel più puro rispetto dell’American Dream con un ritmo indiavolato che è quasi da film d’azione. “Joy” è capace di supportare una suspense letteralmente “inventandola” dove non c’è. La sequenza della televendita, in questo senso, è da studiare. E disegna traiettorie anomale, che investono un ritrovato Robert De Niro (finalmente comico e libero mentalmente di non dover strafare), un’ambigua Isabella Rossellini (Trudi, dal nome di fumetto, come la moglie di Gambadilegno), il costante Bradley Cooper (altra presenza costante nel cinema di Russell) e poi Diane Ladd e Virginia Madsen, nella parte bellissima della madre svampita che passa il tempo a vedere sceneggiati televisivi. Si ride, si fa il tifo, ci si indigna e ci si commuove. Poi se si cerca l’originalità a tutti i costi, questo non è il terreno adatto. Ma l’adrenalina, il piacere del cinema e la velocità della vita sono garantite. VOTO: 7
Robert Eroica
[-]
|
|
[+] lascia un commento a robert eroica »
[ - ] lascia un commento a robert eroica »
|
|
d'accordo? |
|
redrose
|
giovedì 31 marzo 2016
|
la rivincita del mocio
|
|
|
|
Premesso che di mocio non ne capisco granché e non ne uso, ergo devo esimermi da un’eventuale empatia da casalinga disperata, mi piacciono questi film americani dove c’è sempre il lieto fine e tutti possono diventare quello che vogliono. Stesso regista de Il lato Positivo infatti, stessa protagonista. Stesso happy ending assolutamente irrealistico (ma si sa agli americani piace strafare). La storia che ci racconta questa volta (anche se romanzata al 50%), è quella di Joy Mangano, regina delle televendite e inventrice del Miracle Mop, la magica scopa per pulire i pavimenti. E se questo non ci interessa tanto, la sua bizzarra famiglia e la ricostruzione perfetta di quel periodo, nell'atmosfera tardi '80 della provincia depressa e dello sfavillante mondo della tv commerciale, rendono il film decisamente ben confezionato, visto che siamo in tema di vendite di prodotti.
[+]
Premesso che di mocio non ne capisco granché e non ne uso, ergo devo esimermi da un’eventuale empatia da casalinga disperata, mi piacciono questi film americani dove c’è sempre il lieto fine e tutti possono diventare quello che vogliono. Stesso regista de Il lato Positivo infatti, stessa protagonista. Stesso happy ending assolutamente irrealistico (ma si sa agli americani piace strafare). La storia che ci racconta questa volta (anche se romanzata al 50%), è quella di Joy Mangano, regina delle televendite e inventrice del Miracle Mop, la magica scopa per pulire i pavimenti. E se questo non ci interessa tanto, la sua bizzarra famiglia e la ricostruzione perfetta di quel periodo, nell'atmosfera tardi '80 della provincia depressa e dello sfavillante mondo della tv commerciale, rendono il film decisamente ben confezionato, visto che siamo in tema di vendite di prodotti. Se non altro perché c’è una celebrazione suprema della donna: a parte l’ormai consacrata Jennifer Lawrence, sempre perfetta in ogni performanca, troviamo l'inossidabile Diane Lane (magnifica nel ruolo della nonna Mimi), una abbastanza antipatica Isabella Rossellini e Virginia Madsen. Evviva le donne, che tutto possono, anche con una scopa in mano.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a redrose »
[ - ] lascia un commento a redrose »
|
|
d'accordo? |
|
biso 93
|
martedì 22 novembre 2016
|
troppo di parte
|
|
|
|
Joy e' un film del 2015, ultima fatica di David O.Russell che torna a lavorare con Jennifer Lawrence e i fidati Bradley Cooper e Robert De Niro. Joy e' un film che racconta l'ascesa al potere di una famosa imprenditrice, la quale ha dovuto sopportare e sudare tanto per arrivare dove e' oggi. Certo le interpretazioni sono eccelse da parte di tutto il cast, concedendo alla Lawrence la parte da Leone. E' proprio qui il difetto del film. La protagonista viene praticamente miticizzata nel finale, la prospettiva del racconto e della sceneggiatura si mettono completamente dalla parte della protagonista, trattando la famiglia e chiunque le se pari davanti come una minaccia, un soggetto negativo.
[+]
Joy e' un film del 2015, ultima fatica di David O.Russell che torna a lavorare con Jennifer Lawrence e i fidati Bradley Cooper e Robert De Niro. Joy e' un film che racconta l'ascesa al potere di una famosa imprenditrice, la quale ha dovuto sopportare e sudare tanto per arrivare dove e' oggi. Certo le interpretazioni sono eccelse da parte di tutto il cast, concedendo alla Lawrence la parte da Leone. E' proprio qui il difetto del film. La protagonista viene praticamente miticizzata nel finale, la prospettiva del racconto e della sceneggiatura si mettono completamente dalla parte della protagonista, trattando la famiglia e chiunque le se pari davanti come una minaccia, un soggetto negativo. In sostanza la sceneggiatura e' di parte e questo a mio parere non e' ne giusto, ne' corretto. Il film e' anche piuttosto lento nella parte iniziale, dovuto alla volonta' di voler creare un parallelismo con le soap opera. Un buon film in sostanza ma David O. Russell ci ha regalato di meglio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a biso 93 »
[ - ] lascia un commento a biso 93 »
|
|
d'accordo? |
|
|