samanta
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lunedì 15 novembre 2021
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le speranze dell''emigrante. recensione
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Siamo in Irlanda intorno al 1951, Ellis (Saoirse Ronan attrice irlandese con 4 nomination all'Oscar oltre a questo film anche per Lady Bird, Piccole donne), è una giovane ragazza ventenne vive con la madre rimasta vedova e la sorella maggiore Rose (Fiona Glascott) a cui è molto legata. L'opprime l'ambiente del piccolo paese in cui vive e soprattutto la mancanza assoluto di lavoro, ha solo un modesto lavoro saltuario la domenica nel negozio gestito dalla scontrosa e pettegola Miss Kelly. Con l'aiuto del parroco è messa in contatto con Padre Flood (Jim Broadbent, bravo attore: Dolittle, Oscar per Iris-un amore vero) un prete di New York che aiuta gli emigranti e parte.
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Siamo in Irlanda intorno al 1951, Ellis (Saoirse Ronan attrice irlandese con 4 nomination all'Oscar oltre a questo film anche per Lady Bird, Piccole donne), è una giovane ragazza ventenne vive con la madre rimasta vedova e la sorella maggiore Rose (Fiona Glascott) a cui è molto legata. L'opprime l'ambiente del piccolo paese in cui vive e soprattutto la mancanza assoluto di lavoro, ha solo un modesto lavoro saltuario la domenica nel negozio gestito dalla scontrosa e pettegola Miss Kelly. Con l'aiuto del parroco è messa in contatto con Padre Flood (Jim Broadbent, bravo attore: Dolittle, Oscar per Iris-un amore vero) un prete di New York che aiuta gli emigranti e parte. P. Flood le trova un posto in un pensionato femminile e il lavoro di commessa in un negozio di lusso. Ellis è spaesata sia nel lavoro che vivere in una grande città, P. Flood le paga (grazie a un mecenate) un corso serale di contabilità in cui la ragazza riesce a diplomarsi con successo. Si libera dalla timidezza nel lavoro grazie anche all'amore per un simpatico ragazzo italiano che fa l'idraulico e che incontra in una festa da ballo in parrocchia. Tony (Emory Cohen attore USA : Lord of Chaos, La fratellanza) è un lavoratore e vive con i gentori e i fratelli, presenta Ellis ai suoi che pur essendo lontana dalle usanze italiane è subito apprezzata. I 2 hanno una relazione semplice e serena, interrotta dalla notizia della morte di Rose che sconvolge Elllis che decide di ritornare in Irlanda per stare per un pò con la madre, Tony la convince a sposarsi civilmente di nascosto e consumare il loro primo rapporto sessuale. In Irlanda Ellis riallaccia i rapporti con la sua migliore amica, trova anche un buon lavoro come contabile e s'innamora di Jim (Domhnall Gleeson) un bravo ragazzo ricco, non risponde alle lettere di Tony, protraendo la permanenza Quando tutti credono ad un matrimonio con Jim, Miss Kelly che ha saputo per vie traverse del matrimonio di Ellis e minaccia di rivelarlo, Ellis capisce che non può più vivere in un'ambiente così ristretto rivendica il suo matrimonio e ritorna a New York da Tony.
E' un film uscito nel 2015 inconsueto, molto delicato nei sentimenti e nel sottolineare i turbamenti, le aspettive e i desideri dei protagonisti con finezza, mettendo in risalto le difficoltà che incontrano gli emigranti. Ellis è una ragazza romantica ma nella steso tempo pratica, la timidezza naturale le impedisce di parlare o rispondere spontaneamente, però dopo una riflessione il discorso è franco e diretto. Si sblocca dal rimpianto della verde Irlanda grazie all'amore per Tony, intrecciando una relazione che è appassionata e nello stesso tempo sincera e pulita. L'interpretazione di Saoirse Ronan è di alto livello, con disinvoltura passa dai toni sentimentali e romantici a quelli drammatici, l'attrice aveva 20 anni ma dimostra una notevole maturità professionale, Emory Cohen dimostra di essere un giovane attore in sicura ascesa, interpretando un ragazzo passionale che rispetta la sua ragazza (il primo bacio aspetta ...). La regia John Crowley è accurata, ottima l'ambientazione e la direzione di un cast che recita complessivamente molto bene. Finalmente un film con un prete cattolico che non è visto come un criminale represso, ma semplicemente un sacerdote che cura con affetto e saggezza il suo gregge cercando di aiutare non solo spiritualmente ma anche economicamente gli emigranti, da repertorio la festa di Natale in cui un gruppo di giovani donne serve il pranzo a tanti anziani che dopo 40 o 50 anni di duro lavoro in fabbrica o nelle miniere sono soli e senza pensione.
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luca scialo
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giovedì 29 luglio 2021
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film semplice riscattato da risvolti interessanti
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Eilis è una giovane ragazza che vive in una tipica piccola cittadina irlandese e, come tante nella prima metà del secolo scorso, sogna l'America per cambiare vita. E fuggire da quella monotonia e ristrettezza mentale nella quale era cresciuta. Raggiunge così Brooklyn, città con una corposa comunità irlandese. E riesce subito ad inserirsi, tanto da arrivare anche a sposarsi con un giovane italiano. Tuttavia, una tragedia familiare "rischia" di strappare presto quelle radici che ormai stava impiantando oltreoceano, per riprendere quelle originarie. John Crowley traspone un omonimo romanzo del 2006, grazie alla sceneggiatura fedele allo stesso di NIck Hornby. Il film inizialmente non viaggia sui binari giusti: dopo soli 8 minuti la protagonista già emigra e il tutto sembra la solita storiella per ragazzine in cerca di favole moderne.
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Eilis è una giovane ragazza che vive in una tipica piccola cittadina irlandese e, come tante nella prima metà del secolo scorso, sogna l'America per cambiare vita. E fuggire da quella monotonia e ristrettezza mentale nella quale era cresciuta. Raggiunge così Brooklyn, città con una corposa comunità irlandese. E riesce subito ad inserirsi, tanto da arrivare anche a sposarsi con un giovane italiano. Tuttavia, una tragedia familiare "rischia" di strappare presto quelle radici che ormai stava impiantando oltreoceano, per riprendere quelle originarie. John Crowley traspone un omonimo romanzo del 2006, grazie alla sceneggiatura fedele allo stesso di NIck Hornby. Il film inizialmente non viaggia sui binari giusti: dopo soli 8 minuti la protagonista già emigra e il tutto sembra la solita storiella per ragazzine in cerca di favole moderne. Tuttavia, alcuni risvolti a metà storia, il contro-risvolto verso la fine e il finale denso di significato, correggono il tiro. E consentono alla pellicola di prendere la direzione giusta. Uno dei tanti film sul popolo irlandese in generale, meno drammatico e disperato di alcuni, e meno intenso di altri. Ma tutto sommato godibile oltre le apparenze iniziali.
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martedì 27 luglio 2021
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entusiasmo
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Ho visto il film e poi letto la sua critica : è un piacere leggerla e la trovo perfetta !
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valterchiappa
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venerdì 20 ottobre 2017
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il melodramma fa bene, se fatto bene
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Fa bene, il melodramma. Rispolverare fazzoletti e buoni sentimenti appaga istanze per noi, lo si conceda, insopprimibili. Se poi anche il cinefilo esce soddisfatto, si può essere contenti di aver concesso due ore a una languidezza che può accompagnarci, si spera, verso sogni rosati. “Brooklyn” è infatti un buon film. Lineare nella trama, sceglie in generale il registro della semplicità. Nessuna esasperazione delle situazioni, nessuna violenza nel suscitare sentimenti, nessuno scossone che turbi l’andamento che le cose devono naturalmente avere.
Anni ’50. Eilis (Saoirse Ronan) è una brava ragazza del paesino irlandese di Enniscorthy.
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Fa bene, il melodramma. Rispolverare fazzoletti e buoni sentimenti appaga istanze per noi, lo si conceda, insopprimibili. Se poi anche il cinefilo esce soddisfatto, si può essere contenti di aver concesso due ore a una languidezza che può accompagnarci, si spera, verso sogni rosati. “Brooklyn” è infatti un buon film. Lineare nella trama, sceglie in generale il registro della semplicità. Nessuna esasperazione delle situazioni, nessuna violenza nel suscitare sentimenti, nessuno scossone che turbi l’andamento che le cose devono naturalmente avere.
Anni ’50. Eilis (Saoirse Ronan) è una brava ragazza del paesino irlandese di Enniscorthy. Sensibile ed intelligente, nell’ambiente gretto ed angusto in cui vive non trova spazio per la sua piena realizzazione. La sorella, con cui convive assieme alla madre vedova, le regala il sogno: l’America e la promessa di un lavoro. Ed Eilis, come tanti suoi conterranei, parte. Nel Nuovo Mondo si fa rapidamente strada: un buon lavoro, una scuola professionale che la fa sperare nell’ambito posto di contabile, un fidanzato italiano (Emory Cohen). La ragazza irlandese, timida ed insicura, diventa gradualmente una donna decisa e realizzata. Saranno gli eventi a minare le sue certezze. Costretta dagli accadimenti a ritornare in patria, in quel paese prima inospitale si aprono nuove prospettive inattese: il posto di lavoro sognato, un corteggiatore galante e facoltoso (Domhnall Gleeson), la vicinanza dell’anziana madre. Il richiamo delle radici è fortissimo. Eilis dovrà scegliere il suo futuro: uno legato indissolubilmente al cordone ombelicale delle sue origini o un altro, del tutto nuovo, solamente suo. E i possibili futuri si personificano in due diversi uomini, in due diverse storie d’amore.
Assieme ai vastissimi scenari sullo sfondo (la grande immigrazione irlandese, il sogno americano), ce ne sarebbe a sufficienza per chi volesse speculare sui sentimenti. Ed invece ci si commuove, molto, ma con garbo. Il regista John Crowley sceglie difatti pennellate lievi, ma comunque efficaci: ne è esempio la scena della partenza per nave di Eilis, minima, forse anche scolastica nella costruzione, ma di grande suggestione emotiva. Cosa fa sì allora che la sua opera non scivoli nel catalogo dei prodotti di genere, fra i film cui dedicare una serata e null’altro? “Brooklyn” fonda la sua qualità su due pilastri (entrambi riconosciuti con la nomination agli Oscar 2016): la sceneggiatura di Nick Hornby e l’interpretazione di Saoirse Ronan.
Il primo, più spesso adattatore di sue opere (“Alta fedeltà”), tesse la sua trama sapientemente, lavorando principalmente sui personaggi che scolpisce a tutto tondo e che dell’intreccio diventano i punti nodali. Ma il suo lavoro, accurato, cesellato ha l’odore del mestiere consumato.
È piuttosto Saoirse Ronan che sostiene il film: col suo volto luminoso ed intenso, con una bellezza assolutamente non canonica ma estremamente comunicativa, con una presenza al contempo discreta e dominante. Il talento dell’attrice di origine irlandese non è una novità: già candidata all’Oscar nel 2008 a soli 13 anni per il ruolo interpretato in “Espiazione”, ammirata in “Amabili resti”, di nuovo nominata come Miglior attrice protagonista, attende solo la parte che possa lanciarla verso la definitiva consacrazione.
Da citare anche la fotografia di Yves Bélanger, che varia efficacemente i cromatismi nei due diversi contesti in cui la storia si snoda: freddi e luminosi i paesaggi irlandesi, policromi e vivaci gli scenari newyorchesi, creando così anche visivamente la discrasìa fra i mondi e le possibili vite tra cui la protagonista trova a dibattersi.
Se andrete a vedere “Brooklyn” quindi attendetevi una serata serena: dolci lacrime, buoni sentimenti, l’Amore che vince e gli occhi celestissimi di Saoirse Ronan. Ogni tanto fa bene.
Voto: 6.5
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filippo catani
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lunedì 23 gennaio 2017
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una ragazza e due mondi
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1952. Una giovane ragazza irlandese decide di cambiare vita e andarsene dal piccolo paese dove è nata e cresciuta per emigrare oltreoceano e più precisamente a New York. La giovane dopo le iniziali difficoltà riuscirà a farsi una vita.
Una storia un po' diversa in quello che è il filone del cinema che racconta le grandi ondate migratorie verso gli Usa. Protagonista una giovane ragazza irlandese che sentendo troppo stretto il mondo in cui vive decide di andare a New York cercando però di mantenere i contatti con casa e specialmente con l'amata sorella. In America riuscirà con fatica a trovare la propria dimensione ma un evento luttuoso la costringerà a rientrare in Irlanda per fare i conti con il suo passato e fondamentalmente con se stessa e la vita che intende condurre divisa tra un piccolo mondo antico e la grande città.
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1952. Una giovane ragazza irlandese decide di cambiare vita e andarsene dal piccolo paese dove è nata e cresciuta per emigrare oltreoceano e più precisamente a New York. La giovane dopo le iniziali difficoltà riuscirà a farsi una vita.
Una storia un po' diversa in quello che è il filone del cinema che racconta le grandi ondate migratorie verso gli Usa. Protagonista una giovane ragazza irlandese che sentendo troppo stretto il mondo in cui vive decide di andare a New York cercando però di mantenere i contatti con casa e specialmente con l'amata sorella. In America riuscirà con fatica a trovare la propria dimensione ma un evento luttuoso la costringerà a rientrare in Irlanda per fare i conti con il suo passato e fondamentalmente con se stessa e la vita che intende condurre divisa tra un piccolo mondo antico e la grande città. La Ronan è davvero molto brava a calarsi nella parte e abbiamo anche una bellissima fotografia. Resta comunque il fatto che ci troviamo davanti a un buon film un po' eccessivamente incensato.
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faskyr
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martedì 27 dicembre 2016
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un film convincente
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Brooklyn di John Crowley ci proietta subito nella New York degli anni '50 e ci regala un'atmosfera che rispecchia a pieno le dinamiche, le tendenze ed i costumi di quell'epoca. La Ronan riesce ad immedesimarsi egregiamente nel ruolo di protagonista riuscendo a trasmettere quella naturalezza ed ingenuità interpretativa che ben le si addice, ma che a tratti potrebbe risultarle limitante. La giovane irlandese, sia nella vita che sul set, riscopre con occhi illuminanti il "nuovo mondo" che le si pone davanti con un nuovo lavoro, un nuovo amore, una nuova vita senza però dimenticare i suoi trascorsi ma soprattutto la sua cara famiglia tra cui intercorre un rapporto epistolare.
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Brooklyn di John Crowley ci proietta subito nella New York degli anni '50 e ci regala un'atmosfera che rispecchia a pieno le dinamiche, le tendenze ed i costumi di quell'epoca. La Ronan riesce ad immedesimarsi egregiamente nel ruolo di protagonista riuscendo a trasmettere quella naturalezza ed ingenuità interpretativa che ben le si addice, ma che a tratti potrebbe risultarle limitante. La giovane irlandese, sia nella vita che sul set, riscopre con occhi illuminanti il "nuovo mondo" che le si pone davanti con un nuovo lavoro, un nuovo amore, una nuova vita senza però dimenticare i suoi trascorsi ma soprattutto la sua cara famiglia tra cui intercorre un rapporto epistolare. Corrispondenze che si susseguono costantemente quanto nostalgicamente. La vena di romanticismo e pacata drammaticità che traspare nel corso del film però cede apla fine il passo al sentimento di rivalsa e di forte considerazione personale che oltrepassa oltre ogni tipo pregiudizio. Dal punto di vista tecnico la regia e la fotografia risultano all'altezza di un titolo candidato a 3 premi Oscar, oltre ad una sceneggiatura ed un cast di attori più che soddisfacenti. Unica nota dolente è probabilmente la frettolosità con cui sono state girate certe scene sorvolando aspetti narrativi che avrebbero meritato maggior approfondimento, nonostante ciò il tutto viene ripagato però da un ottimo finale.
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liuk!
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domenica 4 settembre 2016
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dramma ma non troppo
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ottima pellicola che, attraverso una superba interpretazione della protagonista, ricorda dell'emigrazione dalla vecchia europa agli stati uniti, tema purtroppo ancora molto attuale. I toni sono quelli di un film drammatico ma piuttosto stemperato e mai pesante.
Da vedere assolutamente.
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emanuele 1968
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mercoledì 31 agosto 2016
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bello
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Bello, la scena finale e bellissima, mi ricordava un po la mia storia, pero sfortunatamente per me, e finita che e restata con benestante. Lunica cosa che generalmente dico e << va dove di porta il cuore >>, si vive una volta sola, e il tempo vola, qundi cerchiamo di viverlo bene questo tempo.
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gabriella
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giovedì 18 agosto 2016
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terra promessa
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Ellis Lacey ( Saoirse Ronan) è una ragazza irlandese che vive a Enniscorthy con la madre e la sorella, in procinto di partire per l'America in quanto nel suo paese non ci sono sbocchi lavorativi. Prepara la sua valigia di cartone con dentro pochi e semplici vestiti e si appresta alla traversata con il cuore già colmo di nostalgia per quello che lascia, ha negli occhi azzurri il cielo d'Irlanda e un cappotto verde come la sua terra. Sbarcata a Brooklin trova alloggio nella pensione di miss Kheoe e partecipa alle cene insieme ad altre ragazze irlandesi, trova lavoro presso un grande negozio di abbigliamento, procuratole da padre Flood, che si occupa anche di iscriverla a un corso di contabilità per migliorare la sua posizione.
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Ellis Lacey ( Saoirse Ronan) è una ragazza irlandese che vive a Enniscorthy con la madre e la sorella, in procinto di partire per l'America in quanto nel suo paese non ci sono sbocchi lavorativi. Prepara la sua valigia di cartone con dentro pochi e semplici vestiti e si appresta alla traversata con il cuore già colmo di nostalgia per quello che lascia, ha negli occhi azzurri il cielo d'Irlanda e un cappotto verde come la sua terra. Sbarcata a Brooklin trova alloggio nella pensione di miss Kheoe e partecipa alle cene insieme ad altre ragazze irlandesi, trova lavoro presso un grande negozio di abbigliamento, procuratole da padre Flood, che si occupa anche di iscriverla a un corso di contabilità per migliorare la sua posizione.La nostalgia è molto forte, la fitta corrispondenza con la sorella leniscono in parte la sua sofferenza, finchè conosce Anthony, un ragazzo italiano che prova un sincero interesse verso di lei. La frequentazione tra i due diventa assidua e ben presto Ellis s'inserisce nella sua nuova realtà, rasserenata anche dal tenero sentimento che la lega al suo idraulico italoamericano e alla sua chiassosa e simpatica famiglia. Quando la vita sembra sorriderle , apprende della morte della sorella e decide di tornare per un periodo in Irlanda per confortare la madre. Una volta rientrata, con un'esperienza in pià e un diploma in tasca, quello che l'aveva fatta decidere a paerire, sembrerebbe ora un motivo per restare, le viene offerto il lavoro di contabile della sorella , comincia a uscire con l'amica di sempre, Nancy, prossima alle nozze e inizia a frequentare Jim Farrel, giovane benestante che la corteggia, tutto quello che prima le appariva ostile , diventa rassicurante e protettivo. Ellis è una giovane donna indipendente e disinvolta, veste alla moda e ha imparato l'astuzia di mettersi il costume da bagno sotto il vestito se deve andare in spiaggia, non è più la ragazzotta timida e impacciata prima della partenza, per cui l'amore per la sua terra d'origine sembra farla desistere da ritornare in America, persino Anthony sembra perdersi nella nebbia dei ricordi. Combattuta tra due mondi, adesso entrambi pieni di promesse e aspettative,la rende insicura su ciò che veramente è importante per lei, ciò che desidera davvero per la sua vita. Sarà il "pettegolezzo "della signorina Kelly , una vecchia megera maligna e acida a far prendere la decisione alla ragazza di capire quale è veramente il suo posto nel mondo.Devo dire che , nonostante il film si guarda volentieri, si riconosce un'eccellente fotografia e una piacevolissima sfilata di vestiti dell'epoca, aggiungiamo una recitazione convincente , una sapiente mano registica, non è riuscito a far breccia nel profondo, l'ho trovato poco epidermico e un pò ondivago. Per esempio non è mai chiara la scansione temporale degli eventi, quanto tempo Ellis rimane a Brooklyn prima della morte della sorella? E quanto tempo rimane in Irlanda al suo ritorno? Le molte lettere inviatele da Tony lascerebbe supporre parecchio tempo ( anche perchè all'inizio, durante la traversata la sua compagna di cabina le dice che la corrispondenza ci mette molto, molto tempo), e il giovane idraulico sembra abbia anche difficoltà a scrivere con tanta frequenza. Magari sono dettagli senza importanza,però uno script cos' attento ai particolari non avrebbe dovuto trascurare certi aspetti. C'è dolcezza, malinconia, raffinatezza, eleganza, ma l'emozione non arriva a far venire la pelle d'oca.
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lbavassano
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martedì 21 giugno 2016
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oceani di lacrime, tonnellate di melassa
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Non si può dire che sia un brutto film, tutt'altro, sia sotto l'aspetto visivo che sotto quello interpretativo, il problema è riuscire a sopravvivere agli oceani di lacrime ed alle tonnellate di melassa, all'idea che l'unico rischio che può correre una brava ragazza timorata di Dio emigrando, da sola, nell'America degli anni '50 siano i pettegolezzi.
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