killbillvol2
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mercoledì 11 settembre 2013
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lovelace
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Biopic basato sulla vita di Linda Marchiano, conosciuta al grande pubblico come Linda Lovelace, che divenne una star grazie al film erotico Gola Profonda, uscito nel 1972 e campione d'incassi. Il film si concentra sulla gioventù di Linda e del suo incontro con Chuck Traynor che la obbligherà, sei anni dopo, a recitare nel film di cui prima, per poi mostrare un epilogo rassicurante altri sei anni dopo.
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Biopic basato sulla vita di Linda Marchiano, conosciuta al grande pubblico come Linda Lovelace, che divenne una star grazie al film erotico Gola Profonda, uscito nel 1972 e campione d'incassi. Il film si concentra sulla gioventù di Linda e del suo incontro con Chuck Traynor che la obbligherà, sei anni dopo, a recitare nel film di cui prima, per poi mostrare un epilogo rassicurante altri sei anni dopo. Ha la costruzione di un thriller, della quale ci rendiamo conto solo a metà film. Nella prima parte ci presenta una realtà fittizia, da fiaba (porno), si accenna solo parzialmente al rapporto violento tra Linda e suo marito Chuck, del quale invece si ha un'overdose nella seconda metà. La scelta di dividere nettamente il bene e il male, far rivedere le stesse scene da un'altro punto di vista, si rivela vincente e perdente allo stesso tempo. Da un lato il film risulta più intrigante e coinvolgente, ma dall'altro sembra quasi una scusa dei registi e dello sceneggiatore Andy Bellin per non saper conciliare l'aspetto da commedia anni 70 e l'aspetto drammatico e forte. C'è proprio una separazione, un'abisso tra le due parti, e la seconda risulta superiore, fino all'epilogo fin troppo sbrigativo e veloce (si accenna solo nella didascalia finale alla lotta della protagonista contro l'industria del porno...). Non annoia mai, anche grazie alla breve durata, ma si percepisce una certa inesperienza, che si riflette nell'immaturo e ristretto spazio dato ai personaggi secondari. Il film si concentra sui due protagonisti, senza lasciare respirare personaggi anche interessanti (Juno Temple ma, soprattutto, James Franco), mentre l'unica che non ne risente è una glaciale e chiusa Sharon Stone che impersona la madre di Linda. Amanda Seyfried, qua completa protagonista, non delude e si ricorda mentre chiede disperatamente alla madre di ospitarla qualche giorno. e' raro che un biopic, oltre ad essere un resoconto della vita di una persona, si riveli un bel film (c'è riuscito solo Tim Burton con il fantastico Ed Wood), e questo, purtroppo, non fa molta eccezione, nonostante sia scorrevole e una visione piacevole.
VOTO REALE: 2 E MEZZO/5
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[+] la vita travagliata e triste di linda boreman
(di antonio montefalcone)
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melvin ii
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venerdì 9 maggio 2014
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una donna prima che una pornostar
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Il biglietto d’acquistare per “Lovelace” è :4)Ridotto
“Lovelace” è un film biografico del 2013 diretto da Robert Epstein e Jeffrey Friedman, scritto da Andy Bellin, con: Amanda Seyfried, Peter Sarsgaard, Sharon Stone, Robert Patrick, Adam Brody, Hank Azaria, Chris Noth, James Franco, Bobby Cannavale.
Il porno è un industria che non conosce crisi. Nonostante la nascita sul web di vari siti gratuiti, ogni anno vengono prodotti migliaia di film. È molto diffuso anche il “porno amatoriale” che grazie web spesso diviene virale.
Esistono varie sfumature di porno.
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Il biglietto d’acquistare per “Lovelace” è :4)Ridotto
“Lovelace” è un film biografico del 2013 diretto da Robert Epstein e Jeffrey Friedman, scritto da Andy Bellin, con: Amanda Seyfried, Peter Sarsgaard, Sharon Stone, Robert Patrick, Adam Brody, Hank Azaria, Chris Noth, James Franco, Bobby Cannavale.
Il porno è un industria che non conosce crisi. Nonostante la nascita sul web di vari siti gratuiti, ogni anno vengono prodotti migliaia di film. È molto diffuso anche il “porno amatoriale” che grazie web spesso diviene virale.
Esistono varie sfumature di porno. Personalmente ne ho visti 2 e confesso d’aver sbadigliato molto entrambe le volte. Non sono solo gli uomini a vedere i porno, anzi spesso sono le coppie che amano vedere questi film come “preliminari”.
“Lovelace” tratta la storia vera di Linda Susan Boreman(Seyfied) , ragazza dalla faccia d’angelo, divenuta poi una pornodiva famosa con il nome d’arte di LoveLace dopo la sua partecipazione al film cult La vera gola profonda del 1972.
“Gola profonda” ha cambiato la storia del pornografia. Quando uscì nelle sale non catturò l’attenzione solo degli amanti del genere, diventando ben presto un film cult e incassando oltre 600 milioni di dollari con l’homevideo.
Il film racconta all’inizio i rapporti complessi e problematici di Linda con la bigotta e rigida madre(Stone) e il silenzioso padre(Patrick) e come a 21 anni, dopo gravidanza imprevista, si innamorò e sposò Chuck Traynor(Sarsgaard), felice e speranzosa d’uscire da un ambiente familiare chiuso e oppressivo.
Il film in apparenza racconta la “favola” di Linda che con l’appoggio del marito, decise d’esordire come attrice porno, favorita da un certo” talento naturale”, diventando in poco tempo un icona femminile.
La realtà era invece ben diversa e nella seconda parte del film, lo spettatore scopre chi e cosa spinse davvero Linda a diventare un attrice porno e quanto queste scelte non furono libere e quanto segnarono la vita della donna.
La stessa Linda ,anni dopo, scrisse la sua bella autobiografia “Ordalia” per raccontare la verità e chiudere i conti con il suo passato.
La sceneggiatura prendendo spunto dalla stessa autobiografia e da altri testi racconta in maniera molto precisa e appassionata la donna Linda più che il suo personaggio. Pur usando un taglio e un linguaggio più televisivo che cinematografico,l’autore è riuscito comunque a ricreare l’atmosfera dell’epoca e a descrivere e delineare in maniera abbastanza accurata le sfumature dei vari personaggi Anche se il tono usato è spesso retorico e buonistico. I dialoghi, seppure prevedibili e scontati , riescono comunque a regalare un certa intensità e coinvolgimento allo spettatore per merito degli attori.
La regia è un ibrido tra documentario e fiction, risultando nel complesso godibile e apprezzabile ed è abile nel dettare i tempi giusti agli attori.
Amanda Seyfried convince ed emoziona nel ruolo di Linda Riesce a dare un anima al personaggio risultando credibile e colpendo lo spettatore per il talento, al di là dell’acclamata bellezza.
Il resto del cast per lo più proveniente dal mondo della TV, si rivela affidabile come un usato sicuro.
Menzione particolare per Sharon Stone e Robert Patrick, davvero intensi e realistici nel ruolo dei genitori. Le loro scene con Seyfried sono senza dubbio le più riuscite ed emozionanti del film.
Soprattutto la Stone dimostra ancora una volta che nella botte vecchia, c’è sempre il buon vino.
Il finale anche se prevedibile e scontato, piace comunque per la forza interprativa della Seyfried che coinvolge lo spettatore nel cambiamento morale e umano del personaggio.
“Lovelace” è un giusto omaggio a una donna che decise di cambiare la sua vita e di ribellarsi alla violenza e ai soprusi e ricorda con nostalgia l’icona che fu.
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giandrewe
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venerdì 28 marzo 2014
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lovelace? sottovalutato biopic di buona qualità
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Linda Susan Boreman (Amanda Seyfried) vive con i suoi genitori severi e religiosi. Appena conosce il produttore Chuck Traynor (Peter Sarsgaard), ne rimane colpita e fugge insieme a lui, sposandolo. E' l'uomo della sua vita - se così si può definire - a inserirla nel mondo del porno grazie al film "Gola profonda", che le fa ottenere un successo enorme ed inaspettato. Da quel giorno, Linda si chiamerà Linda Lovelace e le basteranno solo 17 giorni nel mondo del porno per diventare icona indiscussa di quel mondo stesso. [+]
Linda Susan Boreman (Amanda Seyfried) vive con i suoi genitori severi e religiosi. Appena conosce il produttore Chuck Traynor (Peter Sarsgaard), ne rimane colpita e fugge insieme a lui, sposandolo. E' l'uomo della sua vita - se così si può definire - a inserirla nel mondo del porno grazie al film "Gola profonda", che le fa ottenere un successo enorme ed inaspettato. Da quel giorno, Linda si chiamerà Linda Lovelace e le basteranno solo 17 giorni nel mondo del porno per diventare icona indiscussa di quel mondo stesso.
Dopo una lunga attesa, finalmente, è stato possibile recuperare "Lovelace", biopic sul celebre personaggio controverso di Linda Lovelace, donna che, dopo essere arrivata al successo con il film porno "Gola profonda" (costato 25.000 dollari ne incassò 100 milioni), rinnegò subito quel mondo schierandosi dalla parte delle femministe contro il mercato della pornografia. Questo film indipendente risulta assolutamente ben curato in ogni suo aspetto: dalla regia molto vintage e documentarista (i registi Epstein e Friedman vengono, infatti, dal mondo del documentario) al trucco e parrucco, ma soprattutto al cast di ineccepibile livello. Attori ed attrici di qualità, tutti assolutamente in parte e misurati, mai sopra le righe. Bravissima Sharon Stone nei panni della madre di Linda, Adam Brody nei panni del pornodivo baffuto Harry Reems, Chris "Mr. Big" Noth, Hank Azaria, Juno Temple ... arrivando anche ai brevi cameo di Chloe Sevigny, Eric Roberts e Wes Bentley. In questo cast di ottimo livello, i protagonisti principali si distinguono in molto eccellente. Peccato siano passati inosservati nella Award Season.
Chi scrive si riferisce a Peter Sarsgaard nei panni del marito padrone Chuck Traynor, ma soprattutto alla protagonista Amanda Seyfried, irriconoscibile e camaleontica: tolti - in tutti i sensi - i panni della figlia in cerca di padre in "Mamma Mia!" e della candida Cosette nel recente musical "Les Misérables", ci regala la sua migliore performance. L'attrice 29enne disegna meravigliosamente con molta cura e intelligenza la complessa figura della protagonista in ogni sfaccettatura.
In 92 minuti, lo spettatore assiste all'evoluzione di Linda nel corso degli anni: da ragazza ingenua a caccia di sogni fino ad arrivare alla donna che prende in mano la sua esistenza e decide di scappare da quella vita che l'ha rovinata e, soprattutto, da suo marito.
Indimenticabile la scena con il fotografo Wes Bentley. Sia chiara una cosa per chi si appresta a vedere questo bellissimo film: "Lovelace" non è un film sull'industria pornografica, ma su una donna succube del marito che la violenta, la fa violentare, la picchia, non la rispetta. Come è successo alla Lovelace negli anni '70, succede in molte case ogni giorno. Che la forza di Linda sia di slancio per molte altre donne. Concludendo, il film merita di essere visto assolutamente, dato che racconta senza molte romanzate la vera storia della Lovelace, personaggio interessante del nostro passato. Mi permetto di consigliarvi il documentario del 2005 intitolato "Inside Gola Profonda", che racconta in modo più dettagliato, rispetto al film, il successo inaspettato della pellicola.
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the moon
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martedì 13 maggio 2014
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inaspettato
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Non è un film hard, ma un opera interessante con una ripresa d'autore e un cast di tutto rispetto che entra perfettamente nella storia con bravura e realismo,riuscendo nell'insieme a dare una visione completamente rovesciata della vita di un'attrice hard americana. Commuove , coinvolge e fa pensare.L'unica nota stonata è che questo film è stato snobbato , poco spiegato e portato nelle sale con diffidenza e un pò di quell'imbarazzo che lascia incerti,ma vi assicuro che l'unica cosa che vedrete è una storia vera percorsa dentro il lato oscuro dell'animo umano.
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flyanto
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mercoledì 14 maggio 2014
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il ritratto tutto sommato di una donna fortemente
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Film sulla biografia della porno diva Linda Lovelace che fu negli anni '70 la protagonista dello scandaloso film "Gola Profonda" e della sua conseguente lotta da lei portata avanti tramite la stampa contro le violenze domestiche subite dalle donne, come lei stessa ne ebbe esperienza diretta col proprio manesco marito.
La coppia di registi Epstein e Friedman porta sullo schermo il ritratto di una donna, forse un pò troppo a tutto tondo, partendo dalla sua età post adolescenziale in cui ella, ancora giovane ed ingenua, si innamora e viene in pratica irretita da quello che poi diventerà suo marito e che la introdurrà nel mondo della pornografia trattenendo per sè tutti i favolosi introiti finanziari da esso derivati.
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Film sulla biografia della porno diva Linda Lovelace che fu negli anni '70 la protagonista dello scandaloso film "Gola Profonda" e della sua conseguente lotta da lei portata avanti tramite la stampa contro le violenze domestiche subite dalle donne, come lei stessa ne ebbe esperienza diretta col proprio manesco marito.
La coppia di registi Epstein e Friedman porta sullo schermo il ritratto di una donna, forse un pò troppo a tutto tondo, partendo dalla sua età post adolescenziale in cui ella, ancora giovane ed ingenua, si innamora e viene in pratica irretita da quello che poi diventerà suo marito e che la introdurrà nel mondo della pornografia trattenendo per sè tutti i favolosi introiti finanziari da esso derivati.Il ritratto pertanto che emerge della Lovelace è quello di una donna debole, insicura e fortemente condizionata e soggiogata da un brutale marito che, oltre a picchiarla ed usarle più volte violenza, la induce persino ad avere dei rapporti sessuali con altre persone. Sinceramente, non conoscendo bene la storia della vera Linda Lovelace, non posso dire se il ritratto che traspare dal film sia veritiero o meno od, appunto, solo idealizzato. In ogni caso il film ha il pregio di riprodurre molto bene il decennio degli anni '70: il moralismo imperante contrapposto da fermenti in ribellione, i costumi, le pettinature, gli ambienti e le musiche riportano lo spettatore in quell'era di enormi contraddizioni con un pò di nostalgia.
Nonostante l'argomento trattato riguardi temi più o meno audaci, è da sottolineare che la pellicola non scende mai nella volgarità e, sebbene i dialoghi siano e debbano essere un poco diretti, essi non risultano affatto fastidiosi ma perfettamente calzanti di un certo sordido ambiente.
Amanda Seyfried, poi, che impersona la Lovelace, risulta essere molto brava ed all'altezza della parte: fisicamente ella risulta senza alcun dubbio molto più bella della vera Lovelace, ma questo è un'annotazione di poca importanza. Gli altri attori che ruotano intorno alla sua figura, come per esempio Peter Sarsgaard nella parte del marito seduttore violento, o Sharon Stone, peraltro irriconoscibile dal trucco, in quella della madre puritana e fortemente bigotta, sebbene estremamente infelice, incarnano bene i propri ruoli di persone più o meno abbiette ed appartenenti al mondo della pornografia.
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alexander 1986
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sabato 10 maggio 2014
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una lovelace pura come l'acqua. ci credete?
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Florida, fine anni '60. La ventenne Linda Boreman (Amanda Seyfried), timida verginella di famiglia a dir poco tradizionalista, si innamora di Chuck Traynor (Peter Sarskaard), bravo ragazzo dalle amicizie un po' strane. Individuando in quella che prima sarà la sua fidanzata, poi sua moglie, un talento non comune, sarà questo a iniziarla alla pornografia. Nasce così il mito del celeberrimo 'Gola profonda' (Deep Throat, 1972), primo film a luci rosse a guadagnarsi notorietà al di fuori del circuito di genere. Eppure dietro l'ascesa della famigerata Linda Lovelace si nasconde una storia di soprusi indescrivibili; dietro la patina, tante ombre.
Chi vorrebbe ma non può andare a vedere questa pellicola per timore di destare una cattiva impressione merita di essere rassicurato.
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Florida, fine anni '60. La ventenne Linda Boreman (Amanda Seyfried), timida verginella di famiglia a dir poco tradizionalista, si innamora di Chuck Traynor (Peter Sarskaard), bravo ragazzo dalle amicizie un po' strane. Individuando in quella che prima sarà la sua fidanzata, poi sua moglie, un talento non comune, sarà questo a iniziarla alla pornografia. Nasce così il mito del celeberrimo 'Gola profonda' (Deep Throat, 1972), primo film a luci rosse a guadagnarsi notorietà al di fuori del circuito di genere. Eppure dietro l'ascesa della famigerata Linda Lovelace si nasconde una storia di soprusi indescrivibili; dietro la patina, tante ombre.
Chi vorrebbe ma non può andare a vedere questa pellicola per timore di destare una cattiva impressione merita di essere rassicurato. Chi invece si è già preparato cappotto e occhiali da sole per sbavare in sala senza essere riconosciuto deve essere avvertito. A dispetto della ridicola censura under-18 assegnatoli negli USA, 'Lovelace' è un mirabile esempio di pudicizia. Niente pudenda in mostra, niente sesso e, addirittura, niente espressioni inerenti all'argomento: tanto per intenderci, nonostante Linda ne sia stata la campionessa mondiale, non viene pronunciata la parola 'fellatio' né una delle sue declinazioni. Andate a vedere una partita di tennis, se cercate un porno. Qui usate i vostri fazzoletti per asciugare le lacrime di commozione per la triste storia di una ragazza ingenua, resa schiava dal marito e costretta a prostituirsi, impossibilitata a rifiutarsi se non al prezzo di ceffoni. In effetti la storia vuole che Linda ricevesse solo 1250 dollari rispetto ai 600 milioni incassati dal film. Ma è possibile credere che la povera Linda abbia fatto tutto quello che ha fatto senza mai una punta di malizia, e anzi innocente come la fanciulla data in pasto al drago?
I registi Epstein e Friedman (per convinzione personale? per incapacità?) hanno scelto di interpretare la storia di Linda sotto quest'unica prospettiva; che è la prospettiva raccontata dalla vera Linda (nel frattempo coniugata Marchiano) nella sua autobiografia 'Ordeal', primo passo di una sua lotta personale contro le violenze femminili e contro la pornografia. Queste ultime vengono di fatto poste sullo stesso piano. Pertanto la pellicola rinuncia a ogni idea di complessità nella descrizione tanto della psicologia dei personaggi quanto del funzionamento dello showbiz dell'epoca. Allo spettatore viene lasciato lo spazio solo per banali giudizi moralistici, condivisibili solo da chi a sua volta condivide lo stesso orizzonte sessuofobico dei registi.
Può anche darsi che qualche responsabilità sulla scarsa riuscita del film vada attribuita all'attrice protagonista. Si è detto molto sull'uscita di Amanda Seyfried dal ruolo di 'angelica fanciulla' da lei sempre recitato, ma a torto: non c'è differenza tra la sua Lovelace e Cappuccetto rosso. Lei è carinissima, ma forse non ha il carattere giusto per calarsi in ruoli così complessi. Degna di considerazione Sharon Stone nel ruolo che più le si addice in questo momento: quello della madre brutta e arcigna.
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