andrea giostra
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giovedì 10 ottobre 2013
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dedicato a tutte le vittime
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Il cacciatore di donne (2013)
(recensione di Andrea Giostra)
“Questo film è dedicato a tutte le vittime. Conosciute e sconosciute”. E’ questa l’ultima frase dei titoli di coda che scorre lenta e fulminante lungo il grande schermo che gli spettatori, ancora catturati dalla superba narrazione appena terminata e ipnotizzati dall’orrore del succedersi lento e gelido delle foto di decine di giovani e belle donne cacciate come animali ed abbattute senza esitazione dalla sete di sangue dello psicopatico predatore seriale Robert Hansen, lasciato colpevolmente agire vigliaccamente per decenni nel suo personale femminicidio dalla stupidità di poliziotti accecati dal machismo e dai vili pregiudizi di uomini delle istituzioni “vittime”, anche loro(?), della loro estrema mediocrità e della loro infinita ignoranza.
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Il cacciatore di donne (2013)
(recensione di Andrea Giostra)
“Questo film è dedicato a tutte le vittime. Conosciute e sconosciute”. E’ questa l’ultima frase dei titoli di coda che scorre lenta e fulminante lungo il grande schermo che gli spettatori, ancora catturati dalla superba narrazione appena terminata e ipnotizzati dall’orrore del succedersi lento e gelido delle foto di decine di giovani e belle donne cacciate come animali ed abbattute senza esitazione dalla sete di sangue dello psicopatico predatore seriale Robert Hansen, lasciato colpevolmente agire vigliaccamente per decenni nel suo personale femminicidio dalla stupidità di poliziotti accecati dal machismo e dai vili pregiudizi di uomini delle istituzioni “vittime”, anche loro(?), della loro estrema mediocrità e della loro infinita ignoranza.
I due protagonisti della storia, Cage e Cusack, sono bravissimi. Ma il merito più grande va alla sceneggiatura ed alla regia del giovane neozelandese Scott Walker che con questo suo primo lungometraggio dimostra, senza riserva alcuna, di far parte dei grandi registi e dei grandissimi sceneggiatori del ventunesimo secolo hollywoodiano.
E’ veramente unico ed inconsueto, per gli artisti contemporanei della settima arte, come Scott Walker abbia costruito la sceneggiatura di questo film bellissimo e straordinariamente incisivo: ha incontrato ed ha parlato per ore ed ore con decine e decine di donne vittime di violenza sessuale, di abuso e di maltrattamento, alcune di loro rimaste miracolosamente vive ai violenti tentativi di omicidio che i loro uomini, o i loro partner sessuali occasionali, avevano tentato di compiere. Una di queste donne, scampata miracolosamente alla morte, è Cindy, la protagonista femminile del film.
Il film racconta, con un realismo marcato dalle riprese realizzate con telecamera a spalla, la sua agghiacciante storia, fatte di violenze e di abusi subìti sin da bambina quando ha perduto tutto: l’affetto per la sua famiglia e la fiducia negli uomini. Fiducia che Cindy ritrova in Scott, che nel film, in alcune scene, è anche Cage, l’investigatore, che ascolta con attenzione le sue parole e raccoglie con tenerezza le sue lacrime. Cage che, aiutato dalla sua tenacia e dal determinante aiuto di Cindy, cattura Robert Hansen, fino ad allora nascosto abilmente sotto gli occhi di tutta la sua comunità, e dietro la stupidità e la viltà di uomini delle istituzioni che avrebbero dovuto, invece, proteggere le loro donne e assicurare alla giustizia terrena un “uomo” privo d’anima e privo di alcuna morale.
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filippo catani
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domenica 6 ottobre 2013
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caccia al serial killer
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Alaska 1983. Un detective in procinto di cambiare lavoro cedendo alle lusinghe di una compagnia petrolifera si vede assegnare un caso complesso riguardante una prostituta fortunosamente scappata dal suo brutale assalitore. L'uomo però fa un'ulteriore e inquietante scoperta: ciò che è successo alla ragazza ricorda il modus operandi di un pericolosissimo serial killer che si cela dietro la facciata di un bravo padre di famiglia.
Gelido come il clima dell'Alaska questo intenso thriller basato su di una agghiacciante storia vera e che trascina lo spettatore tra i vicoli di una città dove imperversa la prostituzione e dove la sera si accendono le luci degli stripbar.
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Alaska 1983. Un detective in procinto di cambiare lavoro cedendo alle lusinghe di una compagnia petrolifera si vede assegnare un caso complesso riguardante una prostituta fortunosamente scappata dal suo brutale assalitore. L'uomo però fa un'ulteriore e inquietante scoperta: ciò che è successo alla ragazza ricorda il modus operandi di un pericolosissimo serial killer che si cela dietro la facciata di un bravo padre di famiglia.
Gelido come il clima dell'Alaska questo intenso thriller basato su di una agghiacciante storia vera e che trascina lo spettatore tra i vicoli di una città dove imperversa la prostituzione e dove la sera si accendono le luci degli stripbar. Finalmente Cage si ricorda di essere un attore e, dopo aver infilato una sfilza di film che potremmo definire indecenti, si e ci regala una parte intensa nel ruolo del detective che è riuscito a risolvere il caso nonostante fosse a un passo dal congedo. Le difficoltà d'altra parte non mancavano: la moglie che spingeva per il trasferimento, un procuratore restio a concedere un mandato per non parlare dell'unica ragazza in grado di poter incastrare il serial killer interpretato da Cusak che offre una bella parte in una parte non certo facile. Bene anche la regia di Walker che non solo è riuscito a farsi raccontare la storia dalla vera protagonista ma soprattutto riesce a ricreare il clima di tensione e ci offre uno spaccato del lato oscuro dell'essere umano. D'altra parte fa sorridere come 30 anni fa le unità analisi comportamentali fossero quasi derise mentre ora sono parte integrante dei servizi di polizia americana oltre che essere sbarcati sul piccolo schermo grazie alla fortunata serie Criminal Minds. Insomma un film consigliato che coinvolge emotivamente lo spettatore consapevole che si tratta di eventi tragicamente accaduti.
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flyanto
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martedì 15 ottobre 2013
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un incarico investigativo altamente difficile da r
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Film basato su di un fatto vero di cronaca accaduto nelle terre dell'Alaska nel corso, per tredici anni consecutivi, dei decenni che vanno dalla fine degli anni '60 agli inizi degli '80, che racconta il lungo percorso intrapreso dagli investigatori della polizia al fine di trovare, ma soprattutto di riuscire ad incastrare, un killer seriale che stupra e poi uccide, seviziandole, molteplici donne. Essi vi riusciranno, grazie soprattutto all'abilità ed alla prontezza, nonchè buona volontà, del detective della polizia, qui interpretato da Nicolas Cage, ma solo dopo lungo tempo e dopo, purtroppo, un considerevole numero elevato di morti di ragazze innocenti.
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Film basato su di un fatto vero di cronaca accaduto nelle terre dell'Alaska nel corso, per tredici anni consecutivi, dei decenni che vanno dalla fine degli anni '60 agli inizi degli '80, che racconta il lungo percorso intrapreso dagli investigatori della polizia al fine di trovare, ma soprattutto di riuscire ad incastrare, un killer seriale che stupra e poi uccide, seviziandole, molteplici donne. Essi vi riusciranno, grazie soprattutto all'abilità ed alla prontezza, nonchè buona volontà, del detective della polizia, qui interpretato da Nicolas Cage, ma solo dopo lungo tempo e dopo, purtroppo, un considerevole numero elevato di morti di ragazze innocenti. Questo thriller, che non presenta alcunchè di innovativo od originale, è però ben girato e con un ritmo scandito ed incalzante che lo rende, per lo spettatore, avvincente e pieno di suspense e quindi interessante da seguire. I due protagonisti principali, Nicolas Cage nel ruolo del detective della polizia, e John Cusak, in quello del pazzo psicopatico e serial killer, risultano efficaci dal punto di vista dell'interpretazione e pertanto alquanto credibili: due attori a confronto ed uno opposto all'altro che incarnano perfettamente l'immagine, uno del bene, e l'altro del male perverso. Solitamente si è abituati a vedere John Cusak in ruoli più positivi o addirittura comici, pertanto in questa pellicola egli risulta quasi come una novità nella sua parte di uomo spietato ed amorale. Ma la sua bravura di attore si denota proprio in questo cambio di ruolo così distante dal proprio usuale repertorio. Nicolas Cage invece, nella parte dell'eroe buono, si è visto svariate volte e dunque conferma allo spettatore la sua positività e sopratutto, in un film come questo, la certezza della risoluzione del caso con successo. Insomma, concludendo, direi che la riuscita di questo thriller sta proprio nell'incontro-scontro tra i due attori con, in aggiunta, le riprese degli splendidi, sebbene freddi ed ostili climaticamente parlando, scenari degli sconfinati boschi dell'Alaska. Interessante e teso soprattutto a tenere viva l'adrenalina.
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hollyver07
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lunedì 7 ottobre 2013
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drammatica alaska
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Ciao. La vicenda, tratta da fatti realmente accaduti, narra gli eventi che portarono all'arresto di uno psicopatico, Robert Hansen (John Cusack) il quale si era "specializzato" nel rapimento, la violenza e l'assassinio di donne, la maggior parte delle quali erano giovani prostitute. Sulle sue tracce si metterà il detective Jack Holcombe (Nicolas Cage) che rinuncerà a cambiar lavoro per catturare il serial Killer. Un fondamentale aiuto gli verrà dato da Cyndi Paulson (Vanessa Hudgens) una giovane prostituta fortunosamente scampata dalle grinfie dello psicopatico. Essendo una vicenda basata su fatti ben noti non ritengo necessario andare oltre l'incipit del film.
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Ciao. La vicenda, tratta da fatti realmente accaduti, narra gli eventi che portarono all'arresto di uno psicopatico, Robert Hansen (John Cusack) il quale si era "specializzato" nel rapimento, la violenza e l'assassinio di donne, la maggior parte delle quali erano giovani prostitute. Sulle sue tracce si metterà il detective Jack Holcombe (Nicolas Cage) che rinuncerà a cambiar lavoro per catturare il serial Killer. Un fondamentale aiuto gli verrà dato da Cyndi Paulson (Vanessa Hudgens) una giovane prostituta fortunosamente scampata dalle grinfie dello psicopatico. Essendo una vicenda basata su fatti ben noti non ritengo necessario andare oltre l'incipit del film. Le cose più interessanti del film da evidenziare sono inerenti la recitazione dei personaggi. Infatti, regìa, montaggio ecc. sono chiaramente aiutati dal "mestiere" di chi ha filmato il tutto con occhio abbastanza attento al periodo ed al contesto nel quale era avvenuta la vicenda senza incorrere nell'errore di girare una sorta di documentario, quindi... un plauso meritato a Scott Walker (regista). Tornando al cast, J.Cusack mi è sembrato un po troppo ingessato nel ruolo di freddo ed esecrabile assassino. Il comportamento "nebuloso" proposto sul personaggio è stato incrinato solo nelle scene in cui veniva messo alle strette durante l'interrogatorio di N.Cage. Non ho idea di quale fosse l'atteggiamento esteriore del vero psicopatico ma nella recitazione di Cusack non ho intravisto nulla di particolarmente rimarchevole. Nicolas Cage si è proposto con panni insolitamente fuori dall'abituale machismo che lo ha visto numerose volte interprete di performance action e fantasy (non tutte azzeccate). Tutto sommato non male, anche perchè il ritmo e la tensione del film erano abbastanza blandi, perlomeno per storie di questo tipo e l'aver interpretato una figura determinata ma sostanzialmente pacata lo ha aiutato nel proporsi in maniera convinvente. Alla fine della storia... il vero interprete principale era V. Hudgens che ha sostenuto il ruolo chiaramente più complesso del film con un esito a mio avviso più che positivo. Vanessa, come attrice, è una enfant prodige e questo ruolo drammatico ho idea che le sia stato appositamente cucito addosso. Comunque sia... la ragazza ci sa fare ed ha saputo ben riflettere gli stati d'angoscia e l'incertezza che dovevano permeare la persona che davvero visse quella situazione. Altra annotazione, mi associo con quanto espresso dal recensore G.Zappoli in merito alla nota stonata associata ai titoli di coda - è davvero un macabro elenco. In conclusione, titoli di coda a parte, a mio avviso è un buon film, gradevole, poco romanzato, non versato al macabro o all'action più sincopato; pellicola che ripropone una metodica investigativa d'annata (chiaramente avulsa dall'informatica più esasperata e da vari C.S.I. cittadini ecc.) e delle situazioni di drammi realmente avvenuti che richiedono un tatto particolare nella messa in scena cinematografica. Buona visione e saluti
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jacopo b98
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lunedì 28 ottobre 2013
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nulla di nuovo, ma niente di male!
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IL VERO VOTO DI QUESTO FILM È **½
Anchorage, Alaska, anni ’80. La prostituta Cindy Paulson (Hudgens) è rapita, torturata e stuprata da Robert Hansen (Cusack). La ragazza, prima di essere uccisa riesce a fuggire e denuncia alla polizia il fatto. Hansen ha già alcune accuse per stupro ma non ci sono prove. Del caso si occupa il detective Halcombe (Cage). Hansen verrà sarà riconosciuto colpevole dell’omicidio, stupro e tortura di diciassette donne, i cadaveri delle quali non saranno tutti ritrovati. Condannato a oltre 400 anni di carcere è tuttora in prigione, Halcombe è in pensione e la Paulson è sposata e ha tre figli.
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IL VERO VOTO DI QUESTO FILM È **½
Anchorage, Alaska, anni ’80. La prostituta Cindy Paulson (Hudgens) è rapita, torturata e stuprata da Robert Hansen (Cusack). La ragazza, prima di essere uccisa riesce a fuggire e denuncia alla polizia il fatto. Hansen ha già alcune accuse per stupro ma non ci sono prove. Del caso si occupa il detective Halcombe (Cage). Hansen verrà sarà riconosciuto colpevole dell’omicidio, stupro e tortura di diciassette donne, i cadaveri delle quali non saranno tutti ritrovati. Condannato a oltre 400 anni di carcere è tuttora in prigione, Halcombe è in pensione e la Paulson è sposata e ha tre figli. Scritto e diretto dall’esordiente Scott Walker è un tradizionale poliziesco sul classico serial killer. Non c’è niente di nuovo, ma il film ha alcuni aspetti pregevoli che lo rendono piuttosto interessante. Innanzitutto la bella ambientazione in un’Alaska tremenda e violenta, la ottima direzione degli attori, che infatti sono tutti molto bravi e funzionali, dal detective Cage, che finalmente torna a recitare parti impegnate, fino al pazzo Cusack e alla indifesa Hudgens, che dopo Spring Breakers ha definitivamente abbandonato la reputazione di ragazza acqua e sapone che si era fatta con i vari High School Musical. Per il resto c’è poco da dire, a parte che è buono per ritmo e tensione e torna a far visita allo spettatore di notte, in quanto come film è a dir poco inquietante. Walker comunque ha talento e lo rivedremo presto probabilmente, con una storia più interessante e un po’ più originale potrebbe diventare un ottimo regista.
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ashtray_bliss
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giovedì 6 ottobre 2016
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thriller serrato e ben confezionato che non delude
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Tratto da un'agghiacciante storia vera che sconvolse la parte più remota e isolata degli Stati Uniti, l'Alaska, Il Cacciatore di Donne (Frozen Ground, in lingua originale) ripercorre con nitida accuratezza per gli eventi accaduti e rispetto nei confronti delle vittime, la vicenda del serial killer insospettabile Robert Hansen che confessò di aver ucciso 17 donne, ma il bilancio del numero effettivo di vittime riconducibili a lui fu purtroppo molto più elevato.
Supportato da una spendida e realistica fotografia naturale, che riesce perfettamente a ricreare l'atmosfera selvaggia, pungente, gelida e spietata dell'Alaska di Anchorage, cittadina avvolta nella notte e nella paura data l'azione di uno spietato serial killer.
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Tratto da un'agghiacciante storia vera che sconvolse la parte più remota e isolata degli Stati Uniti, l'Alaska, Il Cacciatore di Donne (Frozen Ground, in lingua originale) ripercorre con nitida accuratezza per gli eventi accaduti e rispetto nei confronti delle vittime, la vicenda del serial killer insospettabile Robert Hansen che confessò di aver ucciso 17 donne, ma il bilancio del numero effettivo di vittime riconducibili a lui fu purtroppo molto più elevato.
Supportato da una spendida e realistica fotografia naturale, che riesce perfettamente a ricreare l'atmosfera selvaggia, pungente, gelida e spietata dell'Alaska di Anchorage, cittadina avvolta nella notte e nella paura data l'azione di uno spietato serial killer. il regista Scott Walker alla sua prima prova riesce dunque a confezionare un thriller dal ritmo serratissimo che cattura lo spettatore, senza mai abbassare il livello di suspence e adrenalina, nonostante il volto e il nome del killer siano resi noti sin dalle prime inquadrature. Il film ruota attorno alla figura del perspicace detective Jack Holcombe, interpretato da un convincente e calato nel ruolo Nicholas Cage, il quale nel gelido inverno dell'83 viene incaricato ad indagare sul caso di una prostituta minorenne che non viene presa in seria considerazione dal resto degli ufficiali. La giovane Cindy, alla quale presta il volto una notevole Vanessa Hudgens, denuncia di essere riuscita a scappare dal sequesto e dalle violenze di un uomo contro il quale è disposta a testimoniare. Nel frattempo iniziano ad emergere i corpi di alcuni delle vittime, tutti individuati a pochi km di distanza l'uno dall'altro in una zona remota, fuori Anchorage, che era solito visitare il killer, Hansen, apparentemente per le sue battute di caccia. Ma l'alibi di Hansen è ferreo e la sua copertura come uomo profondamente religioso e devoto marito e padre sembra impenetrabile da sospetti e dubbi della popolazione locale. Il detective però è determinato a riaprire il caso per porre fine a quella fasulla caccia all'uomo che è sempre stato sotto gli occhi di tutti e raccogliendo prove dai casi archiviati in passato nonchè facendosi aiutare dalla burrascosa Cindy. La ragazza, che sta vivendo in una situazione di terrore costante temendo di essere rintracciata dal serial killer, torna a lavorare come prostituta cadendo contemporaneamente nel baratro della droga. Una condizione che riuscirà a ribaltare solo accettando l'aiuto dell'unica persona che la tratta come un essere umano e per di più per quello che è veramente: un'adolescente problematica e bisognosa d'affetto. Quello della prostituzione e del degrado umano ad essa associato rappresenta anche la seconda sottotrama del film che occupa meno spazio narrativo ma il messaggio che trasmette è ugualmente importante.
Man mano che gli elementi si legano tra di loro e il nodo viene al pettine, il ritmo si fà sempre più incalzante senza mai perdere o far diminuire l'interesse dello spettatore, avvinghiato nella vicenda. Merito dell'ineccepibile lavoro del regista che offre un'opera solida, bilanciata, che segue e narra le vicende senza esagerazioni narrative o visive. Merito pure delle ottime recitazioni, di livello, che garantiscono il coinvolgimento emotivo e la profondità psicologica dei loro personaggi. Bravo Nicholas Cage, veramente impegnato in un ruolo che gli calza a pennello, mentre inquietante al punto giusto risulta la resa attoriale, glaciale e insensibile, dell'insospettabile John Cusack aka Rob Hansen. Tuttavia l'uomo si rivela essere uno spietato assassino seriale che mette nel mirino giovani e indifese donne, perlopiù prostitute e ragazze con l'aspirazione di diventare modelle, per evadere da quel luogo buio, freddo e isolato quale l'Alaska. Inaspettatamente convincente anche la giovane Vanessa Hudgens che avendo definitivamente lasciato alle spalle High School Musical si cimenta con profondità e verosimiglianza in un ruolo arduo e impegnativo peripiù di una persona ancora in vita, ma lo fa con grazia creando un senso di empatia col pubblico.
La fotografia, grigia e cupa come l'ambiente circostante, supporta magistralmente la regia, le due si accompagnano e si intrecciano alla agghiacciante storia, risultando la carta vincente di questo thriller, vecchia maniera, e il risultato è formidabile. Il Cacciatore di Donne è una pellicola ben diretta, scandita da un buon ritmo narrativo, con personaggi convincenti al massimo ed ambientato in un luogo paesaggisticamente meraviglioso, in pieno contrasto con la brutalità e spietatezza della vicenda narrata. Un prodotto di qualità e di livello che si distacca dalla marea di thriller/ polizieschi tanto per la sua buona fattura quanto per l'aver gestito in modo serio ed equilibrato una delle vicende più scioccanti della storia contemporanea americana. Alla fine, c'è il doveroso ricordo alle vittime, a cui è dedicato l'intero film, ed è una sequenza di volti e nomi che ti stringe il cuore e ti fa risalire quella irrefrenabile punta di rabbia verso cotanta ingiustificata cattiveria e misoginia.
Il film è, a mio parere, uno dei migliori del genere che ho visto negli ultimi anni, e lo consiglio caldamente a tutti gli appassionati dei thriller e delle storie vere ben gestite sia narrativamente che tecnicamente. 4/5 voti assicurati e meritati.
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purplerain
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venerdì 14 marzo 2014
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poliziesco.
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Il film di Walker tratta la storia vera di uno psicopatico che rapiva e uccideva le sue vittime di sesso femminile dopo averle stuprate. La storia è piuttosto semplice: c’è un buono, il poliziotto, e il cattivo, lo stupratore e nel mezzo la vittima scampata allo stupro-omicidio, oggi fortunatamente ancora in vita e madre di tre figli. Il resto della pellicola si riduce ad una continua caccia all’uomo, subito individuato, con indagini serrate e continui inseguimenti e pedinamenti. Sebbene si tratti di una storia vera, il film rappresenta il più semplice di polizieschi, ma per fortuna le interpretazioni degli attori lo rendono un po’ meno semplicistico di quanto in realtà non sia.
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Il film di Walker tratta la storia vera di uno psicopatico che rapiva e uccideva le sue vittime di sesso femminile dopo averle stuprate. La storia è piuttosto semplice: c’è un buono, il poliziotto, e il cattivo, lo stupratore e nel mezzo la vittima scampata allo stupro-omicidio, oggi fortunatamente ancora in vita e madre di tre figli. Il resto della pellicola si riduce ad una continua caccia all’uomo, subito individuato, con indagini serrate e continui inseguimenti e pedinamenti. Sebbene si tratti di una storia vera, il film rappresenta il più semplice di polizieschi, ma per fortuna le interpretazioni degli attori lo rendono un po’ meno semplicistico di quanto in realtà non sia. Il regista si sofferma abbastanza sulla figura di Cage, padre premuroso ma molto occupato sul lavoro, tanto protettivo con i suoi figli da decidere ad un certo punto di portarsi in casa la ragazza sopravvissuta, creando all’inizio qualche tensione con sua moglie; la figura dello stupratore è poco curata, si sa perché adesca le donne ma non si capisce il motivo per cui le torturi e le uccida, le scene non sono trattate, forse per delicatezza, ma qualche piccolo particolare avrebbe reso la cosa un po’ più apprezzata dagli amanti del genere che così rischiano invece di assistere solo ad un insieme prolisso di scene!! Nel mezzo la figura della sopravvissuta, un’ottima Vanessa Hudgens, a suo agio sia durante i balli erotici sia nelle scene tristi, poco incline ai rapporti amichevoli con gli uomini, dato il suo passato, ma pronta a raccontare le sue angosce e ad aprirsi con il detective Cage che incute sicurezza. Molto curata l’immagine della donna, che ha molto spazio per dare sfoggio della sua bravura nel raccontare i suoi drammi, e il regista si diverte a darle corda per dare sostanza ad un film che attira per via del fatto che si tratta di storia vera, ma che finisce presto per essere un semplice poliziesco troppo facilmente risolto. Bella la sceneggiatura, che cura i luoghi dove venivano seppellite le vittime con una fotografia ben curata. Peccato che, come nella recensione iniziale già denunciato, le musiche finali sembrino più annunciare foto di trofei che di vittime. Sembra infatti quasi la musica di chi presenta vincitori di medaglie. Pessima scelta.
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renato c.
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sabato 31 dicembre 2016
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thriller preso da fatti reali
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Questo film è veramente "da brivido", non perchè faccia paura in se stesso ma perchè è preso da fatti realmente accaduti! Sembra incredibile che possano esistere persone all'apparenza innoque, sposate, padri di famiglia che poi si scopre eesere dei sadici serial-killer! L'avere ucciso dalle 17 alle 21 donne dopo averle stuprate e violentate è qualche cosa di pazzesco; difficile indagare nel subcoscio di certe persone! Il film è ricostruito bene! Nicalas Cage è un ottimo protagonista che interpreta il sergente di polizia che dopo due settimane avrebbe dovuto cambiare lavoro, ma che dopo questo caso, convinto anche dalla moglie, decide di restare a fare il poliziotto per dare una mano a ripulire il mondo da questi pazzi maniaci! Vanessa Hudgens interpreta molto bene la tuttora vivente Cindy Paulson, una bella diciassettenne che finisce sulla strada della prostituzione a causa delle provenienze familiari, e che miracolosamnte riesce a salvarsi e far condannare "il mostro".
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Questo film è veramente "da brivido", non perchè faccia paura in se stesso ma perchè è preso da fatti realmente accaduti! Sembra incredibile che possano esistere persone all'apparenza innoque, sposate, padri di famiglia che poi si scopre eesere dei sadici serial-killer! L'avere ucciso dalle 17 alle 21 donne dopo averle stuprate e violentate è qualche cosa di pazzesco; difficile indagare nel subcoscio di certe persone! Il film è ricostruito bene! Nicalas Cage è un ottimo protagonista che interpreta il sergente di polizia che dopo due settimane avrebbe dovuto cambiare lavoro, ma che dopo questo caso, convinto anche dalla moglie, decide di restare a fare il poliziotto per dare una mano a ripulire il mondo da questi pazzi maniaci! Vanessa Hudgens interpreta molto bene la tuttora vivente Cindy Paulson, una bella diciassettenne che finisce sulla strada della prostituzione a causa delle provenienze familiari, e che miracolosamnte riesce a salvarsi e far condannare "il mostro". E' forte come viene descritta la sua personalità: terrorizzata dalla paura di venire uccisa, ma che scappa anche dall'ospedale dove invece era al sicuro! E solo la fiducia nel protagonista, la porta a salvarsi ed a cambiare vita! Certo che uno che vede il film senza conoscere la storia, per tutto il film continua a chiedersi se alla fine del film Cindy sarà ancora viva! Segno che la suspance non manca e che il regista ha saputo fare scorrere bene la storia! Film interessante, tuttavia da sconsigliare agli stomaci delicati!
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carloalberto
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martedì 8 febbraio 2022
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un fatto inquietante trasposto in favoletta
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Un thriller anomalo, in cui Scott Walker, un regista neozelandese di soli due film, scopre le sue carte fin dalle prime sequenze, rivelando il volto del serial killer che per tanti anni sfuggì incredibilmente alla giustizia rendendosi imprendibile benché fossero noti i suoi precedenti di violenze e stupri. Ispirato a fatti di cronaca nera degli anni ’80, non ha nulla del docufilm, pur essendo il plot molto aderente alla storia vera di Robert Hansen, che rapì, torturò ed uccise una ventina di donne nella provincia di Anchorage in Alaska. La storia raccapricciante ed inquietante per l’efferatezza dei delitti ma soprattutto per la manifesta inefficienza dell’apparato investigativo, tradotta da Hollywood in forma di favoletta rassicurante per il grande pubblico, è vista dalla prospettiva del poliziotto, interpretato dal solito inespressivo Cage, che eroicamente rinuncia ad un impiego meglio remunerato presso una società petrolifera e rimane in servizio per assicurare alla giustizia il maniaco omicida.
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Un thriller anomalo, in cui Scott Walker, un regista neozelandese di soli due film, scopre le sue carte fin dalle prime sequenze, rivelando il volto del serial killer che per tanti anni sfuggì incredibilmente alla giustizia rendendosi imprendibile benché fossero noti i suoi precedenti di violenze e stupri. Ispirato a fatti di cronaca nera degli anni ’80, non ha nulla del docufilm, pur essendo il plot molto aderente alla storia vera di Robert Hansen, che rapì, torturò ed uccise una ventina di donne nella provincia di Anchorage in Alaska. La storia raccapricciante ed inquietante per l’efferatezza dei delitti ma soprattutto per la manifesta inefficienza dell’apparato investigativo, tradotta da Hollywood in forma di favoletta rassicurante per il grande pubblico, è vista dalla prospettiva del poliziotto, interpretato dal solito inespressivo Cage, che eroicamente rinuncia ad un impiego meglio remunerato presso una società petrolifera e rimane in servizio per assicurare alla giustizia il maniaco omicida. Migliore la performance di Cusack, dall’aspetto diabolicamente anonimo, nella parte dell’assassino perverso che si nasconde sotto le sembianze di un normale buon padre di famiglia e cittadino modello.Vanessa Hudgens è la giovane interprete della ragazza sbandata, il testimone chiave di tutta la vicenda, perennemente in pericolo dall’inizio alla fine del film, ossia la sfortunata donzella che l’eroe dovrà salvare dai malvagi e riportare sulla retta via.
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luca scialo
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sabato 12 febbraio 2022
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la coppia cage-cusack ci racconta un caso di cronaca efferato
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La storia di Robert Hansen, serial killer che operò tra gli anni '70 e '80, avendo come vittime predilette prostitute e spogliarelliste. Sulle sue tracce Jack Holcombe, un detective della polizia dell'Alaska in procinto di ritirarsi dal servizio, per un oneroso incarico presso una compagnia petrolifera. Holbombe troverà diversi ostacoli prima di riuscire ad incastrare Hansen, per la sua vita così apparentemente tranquilla e rispettabile. Gestiva un panificio e nel tempo libero era un ottimo cacciatore, con tanto di riconoscimenti. Ma troverà il fondamentale aiuto di Cyndy Paulsen, l'unica sopravvissuta. Spesso Hollywood si è occupata di serial killer. Storie così inquietanti, già cinematografiche di proprio.
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La storia di Robert Hansen, serial killer che operò tra gli anni '70 e '80, avendo come vittime predilette prostitute e spogliarelliste. Sulle sue tracce Jack Holcombe, un detective della polizia dell'Alaska in procinto di ritirarsi dal servizio, per un oneroso incarico presso una compagnia petrolifera. Holbombe troverà diversi ostacoli prima di riuscire ad incastrare Hansen, per la sua vita così apparentemente tranquilla e rispettabile. Gestiva un panificio e nel tempo libero era un ottimo cacciatore, con tanto di riconoscimenti. Ma troverà il fondamentale aiuto di Cyndy Paulsen, l'unica sopravvissuta. Spesso Hollywood si è occupata di serial killer. Storie così inquietanti, già cinematografiche di proprio. Spesso però il risultato non è stato ottimale. Scott Walker (II) è riuscito ad imbastire un discreto film, con un John Cusack finalmente nei panni del cattivo (ruolo che gli riesce pure meglio) e Nicolas Cage sempre in quelli del buono (più o meno sfigato). La bella ed intensa Vanessa Hudgens è la ciliegina su una torta comunque amara. Che trova, comunque, nei titoli di coda dedicati alle tante vittime di Hansen il suo momento più intenso e toccante.
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