Jabal - Ali di ghiaccio |
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Un film di Filippo Arlotta, Salvo Campisano.
Con Salvo Campisano, Daniele Baldi, Daniele Sapio, Cindy Cardillo, Gabriele Arena.
continua»
Thriller,
durata 85 min.
- Italia 2012.
MYMONETRO
Jabal - Ali di ghiaccio
valutazione media:
3,00
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Incubo ad alta quotadi lorenzo.muscosoFeedback: 214 | altri commenti e recensioni di lorenzo.muscoso |
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domenica 16 dicembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Vincitore dei premi “Miglior opera prima” e “Miglior fotografia” al festival di Catania, il film “Jabal – Ali di Ghiaccio” opera prima di Filippo Arlotta ricostruisce, attraverso l’indagine poliziesca, il dramma vissuto da due giovani sulla montagna Etna. Il regista, forte della poetica e suggestione della natura siciliana, applica i clichè del più tradizionale action – thriller ma con una maggior predisposizione ai sentimenti, esplicati attraverso efficaci effetti retrospettivi che collegano i vari episodi temporali necessari alla soluzione del giallo. Sceneggiato da Salvo Campisano, protagonista e secondo regista dell’opera, la storia presenta un andamento narrativo contenuto e subordinato alla complessità dell’intrigo, lontano da toni retorici e una elasticità che lascia spazio alla personale interpretazione. La fotografia curata con estrema efficienza da Filippo Arlotta, produce la grammatica necessaria ai fini di un linguaggio filmico predominante che fa della natura l’elemento di terrore. In un cinema postmoderno l’elemento estetico è l’assioma assoluto per una virtuosità polisensoriale che non meraviglia lo stato dell’immagine ma ne riproduce l’effetto ipodermico necessario allo sviluppo emotivo . Arlotta, vincitore del recente “premio della critica” all’Indipendent Media Fest per ”Un sorriso appeso al Muro“, un corto che mette in scena il dramma vissuto da un giornalista rapito da terroristi afgani, dimostra di conoscere bene i codici della rappresentazione visiva, scegliendo tonalità e sfumature effimere che meglio si adattano al contesto narrato. Un’opera indipendente che pone l’attenzione sulle capacità creative di giovani cineasti che credono in un cinema dove le potenzialità espressive sono merito di una forte determinazione nella scoperta di nuovi orizzonti cinematografici. Recensione a cura di Lorenzo Muscoso
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