'Contraband' incarna e trasporta sullo schermo meravigliosamente bene tutti i tipici standards dei film americani. E precisamente : un ex "cattivo ragazzo" che si lascia alle spalle il passato per intraprendere la via della legalita' e sopratutto della normalita', l'uomo (in generale) che mette sopra tutto e tutti la propria famiglia, la moglie affezionata e fedele al proprio marito e ai figli, e naturalmente, alla fine del film (come in ogni film dallo stampo americano che si rispetti) vince l'onesta e la giustizia, i cattivi vengono messi dentro e la famiglia si riunisce vivendo felice e contenta.
Detto cio', non vorrei implicare che 'Contraband' sia il classico prodotto americano visto e rivisto e che non merita assolutamente nulla. Anzi, il suo compito lo svolge in modo piu' che pregievole : intrattiene lo spettatore, non lo annoia, ci sono i colpi di scena, la suspence, l'azione e ogni altro ingrediente degli action-movie che lo rendano un prodotto apprezzabile.
Dal'altra parte il titolo stesso del film lascia ben poco a immaginare di cosa tratti : Il contrabbando. Cosi, vediamo lo svolgimento della trama che segue le vicende del protagonista Chris Farraday (M.Whalberg) un uomo, ex veterano del contrabbando di qualsiasi tipo di mercanzia, che ormai vive nella legalita' ma si vede costretto a riprendere per un ultima volta la via dell'illegalita' e del contrabbando per togliere dai guai il giovane cognato e per impedire ogni eventuale ripercursione mafiosa sulla sua famiglia. Il piano pare essere semplice : trasportare dal Panama in America, illegalmente su una nave mercantile, soldi falsi e droga di purissima qualita' da dare al boss che teneva in pugno il cognato, pur di ripagare il danno creatogli. Cosi si crea, di nuovo, una squadra di persone che aiuteranno Farraday nel suo intento, ma che non sara' privo di colpi di scena, infortuni, incontri con vecchi amici mafiosi nonche gestori del cartello latino-americano (Diego Luna). E dietro tutto cio si cela un amico fidato che in realta' si rivela essere una mente criminale, ovvero Sebastian (Ben Foster) il quale decidera' di occuparsi della moglie (Kate Backinsale) e dei figli di Chris, ma solo per tenerli in pugno. Alla fine pero' sara' il protagonista Farraday ha riscattarsi nuovamente, tendendo una trappola ai boss che lo perseguitavano minacciando lui e la famiglia e riuscira' a farli arrestare. Successivamente scoprira' il doppio gioco del amico Sebastian e riuscira' a salvare la moglie da una morte orribile :seppellita da tonnellate di cemento armato.
Il finale del film e' indubbiamente scontato, forse fin troppo, ma nei limiti degli standard del genere imposti dalla cinematografia americana, e quello che mi ha permesso di dargli una valutazione totale mediocre. Perche' questo remake del film europeo (islandese) e' fatto e creato su misura per il pubblico d'oltre oceano che apprezza e approva in pieno questo tipo di pellicole d'azione ma a lieto fine. Film dove sovrani sono i sentimenti buonisti, la voglia di normalita' e vita tranquilla, gli ideali che mettono la famiglia in prima linea, davanti a tutto. Film dove i cattivi alla fine vengono scperti e ''neutralizzati'' (sia con l'arresto, sia con la morte, vedi il trafficante latinos interpretato da Luna) e con un inesorabile happy end che mette in pace l'anima dello spettatore.
Eccetto pero' questi punti dolenti, 'Contraband' resta, a mio parere, una pellicola molto valida e sicuramente molto piu' valida e meritevole di film simili in circolazione di ben piu' scarsa fattura.
Mark Whalberg, protagonista indiscusso, e' tagliato perfettamente per questo tipo di ruoli, risultando cosi convincente e mai sopra le righe. Buone anche le recitazioni dei co-protagonisti e su tutti quella del acclamato Giovani Ribisi che carica il suo personaggio con molta credibilita'. Discreta la Beckinsale, ma la sua parte era troppo breve per ottenere una valutazione migliore.
La regia e' veramente buona, attenta e precisa non lasciando il tempo allo spettatore di annoiarsi o stancarsi durante lo svolgersi della trama. Regia che non tralascia di spargere un tono di ironia qua e la' rendendo la storia anche piu' gradevole da seguire.
Tutto sommato, risulta un film ben piu' che mediocre e valido, ma decisamente troppo 'americanizzato', e del resto, finalizzato al mercato USA dove questo tipo di film (e stereotipi), seppur non innovativi o originali, vengono comunque ampiamente apprezzati.
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