The Iron Lady

Premesso che un'ambientazione claustrofobica e/o un impianto narrativo di stampo kafkiano e/o una serie di inquadrature e tagli di montaggio capaci di trasmettere un senso di allucinazione, non credo siano elementi portanti di un film definito noir (Il falcone maltese, Il grande sonno, Il lungo addio, Chinatown, sono forse film in cui siano rintracciabili la claustrofobia, Kafka o addirittura un forte senso di allucinazione?), mi sono permesso solo di scrivere come The Iron Lady sarebbe potuto essere un film più coraggioso se Phyllida Lloyd avesse raccontato magari meno avvenimenti (che danno tanto l'impressione di una sequela di freddi titoli di giornale sbattuti in prima pagina), concentrandosi (la mia è solo un'ipotesi) di più su pochi elementi narrativi, quali per esempio la vecchiaia della protagonista. La claustrofobia, Kafka o addirittura le allucinazioni (di cui in effetti l'anziana Signora Thatcher è un pochino preda) sono solo tre delle infinite e possibili modalità con cui la storia di una grande statista del passato e del suo declino possa essere raccontata.