cenox
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mercoledì 13 giugno 2012
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un poliziesco con diversi punti oscuri
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Tatum interpreta un giovane poliziotto dal passato oscuro; questo passato verrà a galla e grazie a numerosi flashback si apprende che il protagonista è nato in palazzi popolari, e, amico di un ragazzo di colore col quale passa le proprie giornate studiando un modo per fuggire da quel brutto quartiere e farsi una vita nuova. Ma questo comporterà l'omicidio (non voluto) di due loschi figuri. Quando la polizia indagherà lui sarà subito uno dei sospettati, ma grazie all'amicizia che l'investigatore aveva con il suo defunto padre anch'esso poliziotto, gli omicidi verranno insabbiati. Dopo molti anni però una giornalista riceverà delle lettere anonime che riscopriranno ciò che è accaduto nel passato mettendo a rischio l'onore del distretto di polizia e la famiglia stessa del protagonista.
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Tatum interpreta un giovane poliziotto dal passato oscuro; questo passato verrà a galla e grazie a numerosi flashback si apprende che il protagonista è nato in palazzi popolari, e, amico di un ragazzo di colore col quale passa le proprie giornate studiando un modo per fuggire da quel brutto quartiere e farsi una vita nuova. Ma questo comporterà l'omicidio (non voluto) di due loschi figuri. Quando la polizia indagherà lui sarà subito uno dei sospettati, ma grazie all'amicizia che l'investigatore aveva con il suo defunto padre anch'esso poliziotto, gli omicidi verranno insabbiati. Dopo molti anni però una giornalista riceverà delle lettere anonime che riscopriranno ciò che è accaduto nel passato mettendo a rischio l'onore del distretto di polizia e la famiglia stessa del protagonista. La storia scorre abbastanza lentamente, ma il difetto maggiore del film è la sceneggiatura che presenta diverse lacune, compreso il motivo personale che spinge chi scrive le lettere a rovinare la vita di chi ne è implicato.
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filippo catani
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martedì 27 dicembre 2011
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trama trita e ritrita
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Un giovane agente della polizia di New York viene mandato in servizio nel quartiere dove è cresciuto. Dovrà fare però i conti con l'inquietante passato che pensava e sperava di aver seppellito per sempre. Questo a causa delle lettere anonime mandate a una giornalista che parlano di due omicidi avvenuti quando il poliziotto era un ragazzo.
Cast di tutto rispetto per un film ampiamente sotto la linea di galleggiamento. Questo perchè ormai, salvo poche varianti, certe trame sono bollite e scontate. Infatti anche quì da storie del passato si passa ai poliziotti corrotti. Ray Liotta e Al Pacino ormai ricoprono troppo spesso gli stessi ruoli. Il film non appassiona, si trascina stancamente verso un finale già scritto e ampiamente preventivabile.
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Un giovane agente della polizia di New York viene mandato in servizio nel quartiere dove è cresciuto. Dovrà fare però i conti con l'inquietante passato che pensava e sperava di aver seppellito per sempre. Questo a causa delle lettere anonime mandate a una giornalista che parlano di due omicidi avvenuti quando il poliziotto era un ragazzo.
Cast di tutto rispetto per un film ampiamente sotto la linea di galleggiamento. Questo perchè ormai, salvo poche varianti, certe trame sono bollite e scontate. Infatti anche quì da storie del passato si passa ai poliziotti corrotti. Ray Liotta e Al Pacino ormai ricoprono troppo spesso gli stessi ruoli. Il film non appassiona, si trascina stancamente verso un finale già scritto e ampiamente preventivabile.
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donni romani
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domenica 8 luglio 2012
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la violenza del passato che torna
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Grandissimo cast per un film duro, difficile, in cui il passato riemerge dolorosamente e per affrontarlo bisogna essere disposti a mettere in gioco tutto. Un giovane poliziotto viene assegnato alla vigilanza del quartiere dove è cresciuto e dove sono accaduti fatti di cui sa fin troppo. Una serie di lettere anonime fa riaprire un'inchiesta insabbiata anni prima e tutto ritorna a galla. Scelte di vite estreme, atti di generosità che si trasformano in omicidi per difendere la propria posizione e rigurgiti di passato che non si possono ignorare, nel bel film di Dito Montiel ("Guida per riconoscere i tuoi santi") c'è tutta la contraddizione dell'animo umano, tutta la disperazione di chi agisce per difesa ma poi non ha il coraggio di fermarsi, c'è la sofferenza di doversi confrontare con le proprie responsabilità e la difficoltà di lasciarsi un passato doloroso alle spalle.
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Grandissimo cast per un film duro, difficile, in cui il passato riemerge dolorosamente e per affrontarlo bisogna essere disposti a mettere in gioco tutto. Un giovane poliziotto viene assegnato alla vigilanza del quartiere dove è cresciuto e dove sono accaduti fatti di cui sa fin troppo. Una serie di lettere anonime fa riaprire un'inchiesta insabbiata anni prima e tutto ritorna a galla. Scelte di vite estreme, atti di generosità che si trasformano in omicidi per difendere la propria posizione e rigurgiti di passato che non si possono ignorare, nel bel film di Dito Montiel ("Guida per riconoscere i tuoi santi") c'è tutta la contraddizione dell'animo umano, tutta la disperazione di chi agisce per difesa ma poi non ha il coraggio di fermarsi, c'è la sofferenza di doversi confrontare con le proprie responsabilità e la difficoltà di lasciarsi un passato doloroso alle spalle. Dolente, teso, lucido e spietato nel tratteggiare i personaggi Montiel ci consegna una prova corale di attori magistralmente ambigui e capaci di spiazzare (del resto Al Pacino è maestro della mimica e del trasformismo espressivo) e ci lascia con l'amaro in bocca da un punto di vista morale, ma molto soddisfatti da quello cinematografico.
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elgatoloco
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martedì 6 ottobre 2020
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efficace fikm, pur nell''ottica"gringa"
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Certo, "The Son of the no One"(Dito Montiel, autore anche di soggetto e sceneggiatura, 2011)è da contestualizzare. Ambientato nel 2002, poco dopo l'11 settembre 2001 e a ridosso delle dichiarazione di George Bush jr.di volere usare la forza contro gli attentatori e di aver preparato la"risposta"ai terroristi, "The Son", ci parla in realtà sorpattutto della campagna dell'amministrazione comunale di New York di allora(repubblicana)di voler migliorare la qualità della vita nei quartieri"difficili"dlele megalopoli, Decisamente una scelta che coinvolge un giovane poliziotto di quei quartieri, che ha dietro di sé un passato difficile da ragazzino orfano di padre(poliziotto), costretto a difendersi in una condizione"estrema", con conseguenze tragiche, che, con delle minsteriose lettere e comunicazioni riaffiorano nel 2002.
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Certo, "The Son of the no One"(Dito Montiel, autore anche di soggetto e sceneggiatura, 2011)è da contestualizzare. Ambientato nel 2002, poco dopo l'11 settembre 2001 e a ridosso delle dichiarazione di George Bush jr.di volere usare la forza contro gli attentatori e di aver preparato la"risposta"ai terroristi, "The Son", ci parla in realtà sorpattutto della campagna dell'amministrazione comunale di New York di allora(repubblicana)di voler migliorare la qualità della vita nei quartieri"difficili"dlele megalopoli, Decisamente una scelta che coinvolge un giovane poliziotto di quei quartieri, che ha dietro di sé un passato difficile da ragazzino orfano di padre(poliziotto), costretto a difendersi in una condizione"estrema", con conseguenze tragiche, che, con delle minsteriose lettere e comunicazioni riaffiorano nel 2002... Drammatico ben più che"poliziesco"o"thriller", il film si svolge con un'atlernanza riuscita tra presente e passato(o passato e presente, volendo, ma"il prodotto non cambia"); dove la stessa alternanza a tratti può stupire negativamente un pubblico disabituato al cinema e alle sue strutture narrative, riuscendo però a cogliere l'obiettivo, Bene Channing Tatum quale protagonista, bene Al Pacino "presenza aggettante"quale detective collega del padre a suo tempo e poi a conoscenza dlela vicenda, Ray Liotta, come capitano duro e inflessibile, deciso soprattutto a far rispettare l'"onorabilitòà "della squadra di detectives, Julitte Binoche, come gioranlista"cacciatrice di notizie"(veramente in puro stile USA), Tracy Morgan come "the fool"(nel doppio senso del termine)del film, gli altri/le altre. Decisamente un film"contro"la retorica e il pietismo di una"moda"filmica precisa, che a tratti può disorientare e sconcertare un pubblico filmicamente non"preparato", ma che sa coinvolgere e orientare nella ricerca delle"verità nascoste", senza peraltro far ricordo a troppi psicologismi , che in qualche modo sarebbero stati, più che"inutili", pletorici, sul piano narrativo e non solo, per un film che si pone come"altro"rispetto al solito"conformismo simil-televisivo"di molto cinema "di genere"imperante quanto iper.celebrato e diffuso in maniera evidentemente troppo marcata . El Gato
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alespiri
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martedì 20 dicembre 2011
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un grande film
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Un film antiamericano alla Oliver Stone intensamente interpretato da Channing Tatum ed Al Pacino. Il film spazia su due piani temporali, senza togliere nulla al pathos narrativo. White, bambino tormentato, orfano dei genitori, nel 2006 si trova coinvolto in un duplice omicidio per difendersi da due balordi con la complicità del suo amico Vicki che gli promette il silenzio. Figlio di un membro della polizia White viene protetto dalla polizia stessa per il crimine commesso.
Al pacino, prossimo alla pensione, gli rende la vita "libera" insabbiando il caso. Ma i sensi di colpa non abbandoneranno mai il protagonista.
White adulto, poliziotto sposato con figlia nel presente, trasferito per lavoro nel luogo natale, si troverà ad affrontare le ombre del suo passato quando una giornalista indipendente (Giuliette Binoche) comincia a pubblicare lettere anonime che mettono in luce l'omcidio irrisolto misteriosamente 16anni prima.
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Un film antiamericano alla Oliver Stone intensamente interpretato da Channing Tatum ed Al Pacino. Il film spazia su due piani temporali, senza togliere nulla al pathos narrativo. White, bambino tormentato, orfano dei genitori, nel 2006 si trova coinvolto in un duplice omicidio per difendersi da due balordi con la complicità del suo amico Vicki che gli promette il silenzio. Figlio di un membro della polizia White viene protetto dalla polizia stessa per il crimine commesso.
Al pacino, prossimo alla pensione, gli rende la vita "libera" insabbiando il caso. Ma i sensi di colpa non abbandoneranno mai il protagonista.
White adulto, poliziotto sposato con figlia nel presente, trasferito per lavoro nel luogo natale, si troverà ad affrontare le ombre del suo passato quando una giornalista indipendente (Giuliette Binoche) comincia a pubblicare lettere anonime che mettono in luce l'omcidio irrisolto misteriosamente 16anni prima. Cominciano le minacce telefoniche, la tensione nella famiglia di White cresce.
Descrivere le nefandezze di "stampo mafioso" della polizia di New York tanto osannata, anche dopo l'attentato alle torri, è un atto coraggioso e lucido. Il lato oscuro delle cose emerge in questo film con una potenza emotiva straordinaria. Un finale da "action movie" restituirà ritmo alla narrazione fino al tragico epilogo che metterà tutti i tasselli al loro posto senza cambiare le carte in tavola. Come in un labirinto senza uscita dove anche un uomo "libero" può perdersi.
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molenga
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venerdì 30 dicembre 2011
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i conti del nypd
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i conti del mitico dipartimento di polizia di new york devono sempre tornare, non c'é spazio per gli scandali. un bravissimo channing tatum interpreta un poliziotto appena passato dalla stradale alla sezione operativa del queens, il quartiere dov'é cresciuto:una giornalista di quartiere, la binoiche, inizia a pubblicare il contenuto di alcuni biglietti anonimi che le vengono recapitati e che fanno riferimento-non anticipo l'intreccio, per quanto sia immediatamente deducibile-al segreto che segna la vita del protagonista. Bravo il regista, diligente tutto il cast, bella fotografia e ritmo elevato con ottima colonna sonora. film da vedere
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