Titolo originale | A Late Quartet |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Yaron Zilberman |
Attori | Philip Seymour Hoffman, Christopher Walken, Imogen Poots, Catherine Keener, Wallace Shawn Mark Ivanir, Madhur Jaffrey, Liraz Charhi, Megan McQuillan, Marty Krzywonos, Anne Sofie von Otter, Sanjiv Hayre, Jasmine Hope Bloch. |
Uscita | giovedì 12 settembre 2013 |
Distribuzione | Good Films |
MYmonetro | 2,69 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 19 giugno 2014
Appassionato di musica da camera, il regista ha coinvolto Philip Seymour Hoffman e Christopher Walken in una storia che racconta le dinamiche di relazione all'interno di un quartetto d'archi. In Italia al Box Office Una fragile armonia ha incassato 269 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Peter Mitchell è violoncellista e vedovo inconsolabile di un mezzosoprano, Daniel Lerner è primo violino con l'ossessione della perfezione, Robert Gelbart è secondo violino col complesso del numero due, Juliette Gelbart è violista e moglie insoddisfatta di Robert. Insieme compongono un celebre quartetto d'archi che da venticinque anni raccoglie applausi e consensi in tutto il mondo. Il Parkinson diagnosticato a Peter getta il gruppo nel panico e nello sconforto. Alla vigilia di una nuova stagione dovranno fare i conti con la malattia di Peter, l'Opera 131 di Beethoven e la vita che mette a dura prova i loro sentimenti e la loro relazione. Tra colpi di scena e colpi di archetto si 'accorderanno' perdendo la leggerezza ma ritrovando l'armonia.
Opera prima (di finzione) del documentarista Yaron Zilberman, Una fragile armonia combina la malattia imprevedibile con la necessità programmatica di osservare le cose da più punti di vista per non farsene travolgere. I punti di vista sono quelli personali e professionali di quattro artisti inseparabili nella vita come sul palcoscenico, chiamati a prendere coscienza del momento drammatico, a ripensarsi e a ripartire trasformati. Emotivamente alle prese con uno shock, i protagonisti di Zilberman si perdono comprensibilmente muovendosi nella vita come nell'Opera 131 di Beethoven, che vogliono eseguire alla prossima esibizione. E come la celebre partitura, il film apre con una fuga che procede e sperimenta la composizione dei parametri (ritmo, melodia, armonia) fino quasi al punto di rottura.
A quello stesso breakpoint arrivano i personaggi scritti e diretti (male) da Zilberman, lontano anni luce dalla complessità e dall'enigmaticità del compositore tedesco, di cui ricalca pedestremente l'architettura senza mai centrare o anche solo avvicinare nella narrazione gli inseguimenti, le variazioni, gli accordi, i pizzicati, gli inserimenti degli strumenti gravi e di quelli acuti. Di greve poi c'è la retorica dei dialoghi, a cui si accompagna una messa in scena convenzionale che nel suo declinarsi in 'dramma' rimane schiacciata dalle eccessive ambizioni, cedendo alla formula di facile consumo. Ambizioso e fragile come l'armonia del titolo, il dramma di Zilberman lo è pure nella scelta del cast (Philip Seymour Hoffman, Christopher Walken, Catherine Keener, Mark Ivanir), nobile e nondimeno inefficace in una storia svenevole che accumula eventi in modo naïf e annunciato. A dirigere e (r)accordare i destini dei personaggi in scena è il protagonista di Christopher Walken, che alla maniera dei suoi colleghi non aderisce mai al personaggio che incarna e che si vorrebbe innamorato fino allo spasmo del proprio mestiere. Walken e compagni mantengono con lo strumento 'suonato' una relazione artificiosa e una distanza fastidiosa quanto gli aneddoti che il suo Peter enuncia in aula davanti a studenti sapientemente addomesticati. Il risultato è un prodotto senza colpi d'ala in altezza e troppi virtuosismi imbranati, un dramma niente affatto appagante per chi vi interviene e per chi vi assiste.
Investigare il mondo della musica e dei musicisti è un compito difficile; Zilberman esplora i risvolti umani, le gelosie, i narcisismi e i non-detti di quattro artisti che hanno e hanno avuto successo e che hanno il problema di mantenerlo. Una serie di eventi sembrano scatenarsi dopo un ventennio di armonia in cui sembrerebbe che questa armonia fosse stata il frutto di rinunce, di compromessi, [...] Vai alla recensione »
Il Cinema dovrebbe regalarci più spesso film come A late quartet, titolo che si riferisce a una delle ultime opere di Beethoven, il Quartetto per archi n. 14 op. 131. Il film si rivela una vera perla, sia per soggetto che interpretazione; il casting poi è perfetto: attori navigati visti in ben altri ruoli ci stupiscono per la perfetta rappresentazione di personaggi complessi, [...] Vai alla recensione »
Ho trovato bellissimo questo film, che mi ha riportato al cinema d'autore americano degli anni '70-80. Devo dire che l'ho visionato in lingua originale e sicuramente anche questo ha avuto la sua importanza, e che , lo ammetto, apprezzo moltissimo almeno tre attori del cast. Detto questo , credo che sia davvero mirabile il modo in cui si descrive come un sistema apparentemente collaudato [...] Vai alla recensione »
il film, ambientato in una meravigliosa e soleggiata New York imbiancata di neve, racconta la storia del quartetto d’archi “Fugue” impegnato a prepararsi per l’ennesima tournè in giro per il mondo. Purtroppo al più anziano del gruppo, il violoncellista Peter viene diagnosticato il morbo di Parkinson e, pertanto, la sua eventuale assenza alla tournè costituir&agra [...] Vai alla recensione »
Quando Peter, violoncellista del quartetto d’archi “Fugue”, scopre di avere il Parkinson, la sua vita e quella del gruppo subiscono un forte scossone. Robert, secondo violino cerca più spazio, mentre Juliette, la moglie, Daniel non sono d’accordo. Alla vigilia del primo concerto della nuova stagione, scoppiano conflitti privati covati per anni tra tutti i componenti. Vai alla recensione »
Un quartetto di musicisti all’apice del successo ed in procinto di proporre al suo pubblico l’Opera 131 di Beethoven viene messo a dura prova dalla scoperta che il più anziano del gruppo, Christopher Walken, è malato del morbo di Parkinson. L’armonia del gruppo si perde dietro i rancori del secondo violino, il solito grandioso Philip Seymour Hoffman, nei confronti [...] Vai alla recensione »
Un quartetto di musicisti che suona insieme da più di vent’anni viene scosso da una terribile notizia: uno di loro, Peter, è al primo stadio del Parkinson. Questo getta delle ombre non solo sul gruppo ma su tutta la loro vita. I rapporti si incrinano velocemente, ma soprattutto cose non dette, problemi celati, tornano prepotentemente a galla.
Un film tanto semplice eppure tanto complesso. Sembra quasi una dimostrazione di quanto viene ad essere descritto nei trattati di psicologia dove si ha a che fare con la materia più bella ma anche più complessa: l’uomo. Il film, nel quale emergono le carte in gioco, quelle vincenti e quelle perdenti, di ogni membro del quartetto d'archi, ha inizio nel momento [...] Vai alla recensione »
Peter è il grande vecchio, violoncellista che conserva il segno di un illuminante incontro con Pablo Casals (non conta il numero di errori di esecuzione, talvolta basta un guizzo, un dettaglio emotivamente penetrante per dare lustro ad una performance). Peter dirige da 25 anni un quartetto d’archi, tre uomini e una donna, di cui è fondatore ed ispiratore.
Dopo 25 anni consecutivi di concerti assieme, un quartetto d'archi dovrà cambiare formazione in quanto il più anziano del gruppo si scopre malato di Parkinson. Improvvisamente, venendo via questa sorta di "tappo", si scopre un vero e proprio vaso di Pandora. Un buon cast spesso aiuta a fare un buon film; non è sempre vero ma in questo caso sì. Infatti la trama non è malvagia ma verso il finale tende [...] Vai alla recensione »
Magnifica sinfonia - imperfetta come del resto la vita è - per quattro superbi interpreti che ci regalano un film misurato, maturo, intenso e capace di emozionare profondamente. "The Fugue" è un quartetto d'archi che si esibisce insieme da quasi venticinque anni e alla vigilia dell'inizio di una nuova stagione una notizia sconvolge l'armonia del gruppo: Peter, [...] Vai alla recensione »
Brutto segno quando durante la visione del film, si comincia a capire cosa accadrà nella scena successiva. Così è accaduto per questo film che poi ha confermato essere decisamente deludente per la sua prevedibilità e non solo. Peccato che attori di ottimo livello, abbiano dovuto impegnarsi in una sceneggiatura che non ha certo affondato la sua ricerca nello spessore delle problematiche individuali [...] Vai alla recensione »
Dopo anni racchiusi nel loro mondo fatto di spartiti , archi , concerti ecco che la vita reale vorrebbe prendere il sopravvento . La malattia , le invidie e le insicurezze , le passioni e gli amori , i rimpianti e i rimorsi . L armonia va in pezzi , le noti dolenti sconvolgono il gruppo , i ricordi non bastano più . Solo la musica può salvarli dal baratro anche se era li che li aveva [...] Vai alla recensione »
Peccato che film delicati e intensi come questo siano dimenticati prima ancora che visti da pochissimi spettatori. E' con grande rimpianto che noto che in rete poco o nulla si scrive di questo film. ( addirittura la recensione ufficiale che correda questa pagina contiene un errore "sospetto " - indica come ammalata la violoncellista e non il protagonista maschile : Walken ) Interpretazi [...] Vai alla recensione »
Film stupendo ambientato in una New York insolita...La neve sembra scandire il tempo della musica. La storia inchioda, sotto la musica vi sono profonde passioni, egoismi, amori, amicizie, parole non dette ma sorrette da un suggestivo non-verbale. Gli attori sono intensamente umani. Film da vedere e rivedere per coglierne sempre il suo senso in maniera approfondita. Daniela Romani 20-9-13
Film in cui vengono rappresentati i vari rapporti nonchè le dinamiche che esistono e che si sviluppano in generale all'interno di un gruppo di quattro musicisti d'archi di fama mondiale, da sempre uniti professionalmente nonchè affettivamente. Il gruppo è composto dal più anziano e malato interpretato da Christopher Walken, dalla coppia di coniugi interpretata [...] Vai alla recensione »
Francamente non mi trovo assolutamente d'accordo con la recensione del film che Voi di Mymovies proponete e mi appare assai strano che la redattrice si lanci su una così severa critica su un film che sta riscuotendo consenso generalizzato e apprezzamenti di ogni genere. E' un film gradevolissimo, di quelli che oggi non se ne vedono purtroppo più: grande spessore e grande [...] Vai alla recensione »
La musica tiene insieme 4 persone i cui problemi esplodono con la temuta perdita del loro capo spirituale. Film davvero pregevole in cui sceneggiatura, regia ed interpretazione mostrano una tecnica ed una accuratezza davvero sorprendenti. Fra tutti spicca un Cristopher Walken addirittura commovente.
Film con pregi e difetti, il punto che mi è piaciuto di più è il concerto, in cui gli interpreti si fanno prendere completamente della musica, come dimenticandosi tutto quel che è passato nella vita privata fino all'attimo prima, sembrano marionette guidati dai loro strumenti. Ho trovato banale e prevedibile la relazione tra primo violino e allieva.
Che faccio ? Il riassuntino di quello che ho visto o mi limito a dire che è un capolavoro? Non solo gli interpreti; credibilissimi. Ma tutto ciò che ha reso questa opera affascinante. Tecnici e il coragio dei produttori.
Io sinceramente non sono d'accordo con la critica,innanzitutto un film con philip seymour hoffman e catherine keener va' visto a prescindere,perche'?perche' cmq ti regaleranno sempre scampoli di verita' anche se il film fosse bruttissimo e poi perche' cmq essendo un ex ballerino io ci ho ritrovato l'incredibile vanita' ed egoismo degli artisti.
Sulle segrete tensioni che anni e anni di forzata consuetudine possono creare fra i componenti di un quartetto d'archi, Fabio Carpi aveva realizzato nel 1982 un bel film, il quartetto Basileus, dove la morte di uno dei componenti scatenava distruttive dinamiche di gruppo. Anche in Una fragile armonia (The Late Quartet) è un fattore esterno - l'insorgere del Parkinson nel violoncellista Christopber [...] Vai alla recensione »
Allarme rosso quando il cinema include il tema della malattia. Succede spesso, in effetti, che sia proprio quest'ultimo a prevaricare, se non a surrogare il segno e l'impegno di sceneggiatori e registi. Non è il caso, però, del tenero e triste «Una fragile armonia» («A late quartet»), film di media confezione al quale si può rimproverare, invece, l'accuratezza illustrativa un po' inerte e gli snodi [...] Vai alla recensione »
Invidie, gelosie, rancori, tradimenti. E per finire il veleno più insidioso di tutti. Quel miscuglio di convenienza pratica e spinta morale che ci rende capaci di convivere con tutto questo soffocandolo in fondo al nostro Ego, fingendo che i problemi non esistano. Fino a quando non esplodono. Il bello della vita è che a suo modo è molto democratica.
Un po' Anonimo veneziano e un po' Quartet. Ho il Parkinson, rivela il violoncellista Peter ai tre compagni del quartetto d'archi. Il secondo violino, Robert, avverte la moglie violista Juliette: non sarò più spalla di Mark Ivanir. Addio a 25 anni di amicizia? Elegante ma lacrimosa commedia, dai bagliori drammatici, sui tiramolla artistici e sentimentali di quattro musicisti dalla nevrastenia facile. [...] Vai alla recensione »