Il padre e lo straniero |
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Un film di Ricky Tognazzi.
Con Alessandro Gassmann, Adel Bakri, Emanuele Salce, Leo Gullotta, Nadine Labaki.
continua»
Drammatico,
durata 110 min.
- Italia 2010.
- 01 Distribution
uscita venerdì 18 febbraio 2011.
MYMONETRO
Il padre e lo straniero
valutazione media:
2,22
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I Tognizzo a galla nella mediocritàdi cinecrisFeedback: 108 | altri commenti e recensioni di cinecris |
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martedì 2 novembre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Muoverebbe a pietà, se non esorbitasse lo sdegno, il vedere implicata buona parte del Cinema che conta nell'ennesima avventura per i mari della mediocrità della coppia Tognizzo : da 01 DISTRIBUTION alla benemerita Grazia Volpi - già produttrice di molte e belle pellicole dei fratelli Taviani - e il Ministero dei Beni Culturali, sempre presente in operazione di livello (basso) come quella che ci tocca di prendere in considerazione.
Di una cosa non ci si può lamentare, questo è un film sincero: è da buttare nella sua interezza, e non fa nulla per nasconderlo. Alle prese con una storia dove i toni intimistici si coniugano con tentativi di spy-story à la Polanski, Tognazzi dimostra qui di aver appena compulsato l'abbecedario del linguaggio cinematografico, proponendo delle soluzioni registiche imbarazzanti per il grande schermo. In questa storia raffazzonata dove tutto fa rima con banalità, dove sono evidenti tagli imposti dalla distribuzione a scapito della fluidità narrativa, i dialoghi sprofondano più volte nel ridicolo involontario, soprattutto quando incrociano la bocca dello sciagurato Walid, che sentenzia con una saggezza filosofica pari a quella del santone che ci sorride beato sulla copertina dei libri di fai-da-te spirituale sullo scaffale del supermarket. In lui vediamo vogliamo riconoscere un cameo metaforico del regista stesso, contento di avercela fatta ancora una volta a convincere qualcuno di essere un regista.
Passi per il registro da grottesco involontario di Gassman, cui vanno tutte le nostre felicitazioni per avere lo stesso cognome di duo padre, che dire di Ksenia Rappoport, che tutti abbiamo ammirato per la delicatezza recitativa ne La sconosciuta di Tornatore? Qui sbraita come un'indemoniata e storce la bocca come mai ci saremmo aspettati. Ecco, la mediocrità non bastava, "Il padre e lo straniero" spettava pure di compiere questo delitto!
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