Uomini che odiano le donne |
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Un film di Niels Arden Oplev.
Con Michael Nyqvist, Noomi Rapace, Lena Endre, Sven-Bertil Taube, Peter Haber.
continua»
Titolo originale Män Som Hatar Kvinnor.
Thriller,
durata 152 min.
- Svezia, Danimarca 2009.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 29 maggio 2009.
- VM 14 -
MYMONETRO
Uomini che odiano le donne
valutazione media:
2,59
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Verità nascoste all' origine del Male
di Roberto Nepoti La Repubblica
Quando un libro ha venduto oltre dieci milioni di copie, ricavarne un film è inevitabile; e forse apparirà perfino oltraggioso, ai cultori, riassumere il soggetto del primo volume della trilogia di Stieg Larsson a beneficio di chi non lo ha letto. Vi s' intrecciano due linee narrative: le vicende del giornalista d' inchiesta Michael Blomkvist, finito nelle grane per aver denunciato le malefatte di un finanziere, e il dramma della famiglia Vanger, dove lo stesso giornalista è incaricato d' indagare su una sparizione avvenuta quarant' anni prima. Per risolvere il mistero - un sordido caso di delitti in serie - Blomkvist ricorre all' aiuto di un personaggio atipico in rapporto all' universo del poliziesco (e tutt' altro che secondario per il successo del libro): la hacker Lisbeth Salander, giovane ribelle tatuata piena di piercing e rancori, ultraconnessa con ogni genere di supporto tecnologico nonché capace di risolvere qualsiasi tipo di enigma cifrato. Tra lei e il reporter, seduttore naturale ansioso di giustizia in un mondo cinico e indifferente, si forma una stranacoppia suggestiva; anche se troppo preoccupata di apparire anticonvenzionale per non risultarlo almeno un po' . La tela di fondo su cui agiscono funge da condensato dei mali dell' epoca (in versione svedese): capitalismo e crisi economica, sessismo e fascismo di ritorno. La buona notizia è che il primo film ricavato dalla trilogia Millennium (altri due seguiranno) riesce a preservare l' atmosfera del romanzo, il clima funesto e sinistro in cui il Male trova il suo terreno di coltura. Buona premessa per un tipo di racconto dove l' interesse principale è chei personaggi grattino la superficie delle cose, rivelandone le verità nascoste. Peccato che, poi, la sceneggiatura si accontenti di soluzioni spesso prevedibili, dove nuovi indizi arrivano a intervalli regolari per avvicinare gli investigatori alla soluzione. Il tutto intervallato da episodi di violenza e da scene ad effetto, studiate per non perdere l' attenzione dello spettatore non "iniziato" alla saga. Niente di male; quanto basta, però, a fare del film di Oplev un prodotto efficiente ma un po' anodino, formattato per l' esportazione.
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