Whatever Works - Basta che funzioni

Mi domando sempre perché uno vada a vedere film che non ama e non capisce 'da decenni' e poi ci scriva pure una recensione. Pucia e il sottostante Paolorol assomigliano ai ragazzetti che vogliono imparare a giocare a scacchi... L'osservazione più astrusa è di incolparlo di trattare sempre gli stessi temi: immagino che anche Bergman parrà altrettanto ripetitivo e poco geniale, e Sergio Leone, Dario Argento, Clint Eastwood, Frank Capra, James Ivory, ecc. ecc. Quanto al fascino di Woody Allen, evidentemente ne ha avuto sempre da vendere a giudicare dalle donne della sua vita (per tutte la magnifica Diane Keaton). Forse a molte donne interessano più le cellule grigie che le spalle larghe o, per dirla altrimenti, bisogna stare attenti a chi ti porti a letto, perché il difficile viene di giorno, quando ci devi parlare.Il film è divertente solo perché Woody Allen ha scelto la cifra del grottesco per raccontarci una parte della sua Weltanschauung, ma si ride verde: è il caso che guida la nostra vita e a volte il caso (per i soliti happy few) è benevolo e allora si chiama fortuna. In altri film ci ha trasmesso la sua (e mia) convinzione che "il delitto paga" (nell'eccellente 'Crimini e misfatti', per esempio). Non è il suo capolavoro, ma è un ottimo film, e per funzionare funziona bene: parte lento e finisce in crescendo "et tout se tient", come dicono i francesi, tradotto liberamente 'ha una sceneggiatura di ferro'. Certo vedere un film di Allen senza Allen è come vedere una commedia di Dario Fo senza Fo. Comunque non tutti i film di Allen mi sono piaciuti, alcuni mi hanno deluso, perché mi aspetto sempre molto da questo genio (nessun genio peraltro ha fatto solo opere geniali, ça va sans dire), ma non me ne perderei neanche uno. Faccio senz'altro parte dello zoccolo duro. A Pucia e a Paolorol consiglierei di astenersi, perché volersi fare del male?