Whatever Works - Basta che funzioni

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Un film di Woody Allen. Con Ed Begley Jr., Patricia Clarkson, Larry David, Conleth Hill, Michael McKean.
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Titolo originale Whatever Works. Commedia, durata 92 min. - USA, Francia 2009. - Medusa uscita venerdì 18 settembre 2009. MYMONETRO Whatever Works - Basta che funzioni * * * - - valutazione media: 3,47 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Dio è gay e fa l'arredatore! Valutazione 4 stelle su cinque

di Fabrizio Cirnigliaro


Feedback: 2418 | altri commenti e recensioni di Fabrizio Cirnigliaro
mercoledì 23 settembre 2009

Dopo 4 film girati in Europa, Woody Allen ritorna a New York, ma senza far rimpiangere quelle pellicole girate in questa città e che l’hanno reso celebre negli anni 70. La sceneggiatura è perfetta, il ritmo incalzante, non c’è il tempo per memorizzare le battute che si susseguono, soprattutto nella seconda parte, quando arriverà al punto di far dire ad uno dei personaggi che per aver ”creato un mondo con i fiori, le piante, le montagne, i laghi”… “Dio è Gay, perché è un arredatore”. Boris ritiene l’uomo un essere davvero stupido, altrimenti come spiegare ad esempio il fatto che sia arrivato al punto di inserire lo sciacquone automatico nelle toilette, perché non gli va di tirare la catenella. La religione, le associazioni in difesa delle armi, sono solo alcuni dei bersagli del regista in “Basta che funzioni” . Sebbene l’attore sia molto diverso fisicamente da Woody Allen , certe sue espressioni ricordano molto il regista. L’interpretazione è straordinaria, malgrado la pessima qualità del doppiaggio italiano. Nella pellicola si parla, tra le altre cose, di Entropia, fisica quantistica, di utilitarismo, solo Woody Allen poteva riuscire a trattare questi argomenti in una commedia facendo divertire, e allo stesso tempo riflettere, gli spettatori; sulla vita, l’amore, il destino, le atrocità del mondo, anzi , l’orrore. Quello stesso orrore che ossessionava il colonnello Kurtz de La Linea D’ombra, tormenta le notti di Boris. Una volta Woody Allen ha detto che “Il mondo e’ diviso in buoni e cattivi. I buoni dormono meglio la notte, i cattivi se la spassano meglio il giorno.” Nel suo ultimo film invece il regista ci mostra un lato “oscuro” dell’intelligenza, del sapere. Una diversa visione del mondo, non in linea con il pensiero dominante delle masse di “vermetti” , spesso può causare un disagio della persona a vivere e interagire con gli altri. Boris reagisce con il cinismo, non fermandosi neanche davanti a dei bambini “incapaci” di apprendere i suoi insegnamenti sugli scacchi. Sarà una persona non del suo “livello” ad aiutarlo a stare bene e vivere in un mondo in cui è difficile cogliere il lato buono, quando tale persona lo “tradirà” lui, dopo un breve attimo di smarrimento, affermerà che se riesce a decifrare i numeri della fisica quantistica non avrà nessuna difficoltà ad affrontare i capricci e le delusioni d’amore. Ma le cose non stanno cosi, i sentimenti, le emozioni non si possono decifrare con degli algoritmi, per cui Boris tenterà nuovamente il suicidio. Quasi mai le cose vanno come vogliamo o come speriamo nella vita di tutti i giorni, Woody Allen ci ricorda che il mondo non è perfetto, anzi tutt’altro, ma che bisogna comunque avere una visione ampia della realtà, senza stare a lamentarci sempre per ogni cosa che va storta nella nostra vita, l’importante è che funzioni. Lo stesso discorso lo si può applicare ai film di Woody Allen, inutile rimpiangere le pellicole in cui faceva coppia con Diane Keaton o Mia Farrow, lagnarsi del fatto che si sia fatto sponsorizzare un film dall’ente del turismo spagnolo (Vicky Cristina Barcellona), o lamentarsi della sua assenza come attore. Sarà perché il cinema di oggi non offre molto come scelta, ma alla fine è sempre e comunque un film di Woody Allen, basta che funzioni, appunto.

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vincenzo carboni sabato 10 ottobre 2009
basta che funzioni...
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Il dramma di molti personaggi è quello di doversi contuamente giudicare mentre vivono, la commedia dei personaggi -appunto- da commedia di Allen è quella di giudicarsi e riderci sù, non smettendo di vivere (penso ai personaggi di Cechov ad esempio che sono sovrastati dal gelo delle emozioni come dall'avvento dell'inverno). Basta che funzioni, appunto. Non possiamo conoscerne il perchè, non esiste una ricetta in base alla quale poter pensare di uniformarsi alla vita come ci viene posta davanti. Ma se questa leggerezza è una speranza sospesa, certo devo dire grazie ad Allen per il nutrimento che mi dà ogni volta che vedo un suo film, di poter accompagnare il movimento della vita malgrado il giudizio che ho di me, e che mi porta sempre da un'altra parte. [+]

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