Pride and Glory - Il prezzo dell'onore |
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Un film di Gavin O'Connor.
Con Colin Farrell, Edward Norton, Jon Voight, Noah Emmerich, Jennifer Ehle.
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Titolo originale Pride and Glory.
Drammatico,
durata 125 min.
- USA 2008.
- Eagle Pictures
uscita venerdì 31 ottobre 2008.
MYMONETRO
Pride and Glory - Il prezzo dell'onore
valutazione media:
3,16
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Poliziesco dove non esiste né il bene e il maledi Marlon BrandoFeedback: 734 | altri commenti e recensioni di Marlon Brando |
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lunedì 9 agosto 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Due squadre diverse di poliziotti si sfidano ad una partita di football americano e la vittoria è ottenuta grazie alla brillante bravura di Jimmy Egan (Colin Farrell) cognato di due fratelli poliziotti: Francis jr (Noah Emmerich) e Ray (Edward Norton). Essi però ricevono una chiamata: quattro agenti sono morti caduti in un’imboscata durante le indagini su un traffico di droga e tre poliziotti si recano nel luogo del bagno di sangue.La realtà, nel corso delle indagini verrà a galla: Jimmy, ha mandato egli stesso i quattro agenti defunti per uccidere un boss della droga, Tezo, prenderne i soldi e mettersi in affari con un altro boss della malavita spagnola, quindi Jimmy è corrotto.Ray, sarà costretto a prendere l’amara decisione fra il proteggere il cognato e l’arrestarlo.Robusto dramma poliziesco medio, il lavoro di O’Connor trova il suo posto navigando tra le coordinate di genere, apre con un delitto scatenante che sembra di Ellroy, poi si sviluppa ricordando il recente I padroni della notte di James Grey che vede anch’esso due fratelli ai lati opposti della scacchiera: uno poliziotto, l’altro criminale. Rispetto a quest’ultimo, Pride and Glory smussa sia gli alti sia i bassi, rinuncia al respiro tragico (i protagonisti sono più romanzeschi, e più legati al genere stesso rispetto a quelli di Gray). In compenso torna al poliziesco puro, alla componente procedurale, ed è ammirevole per il paziente affetto con cui segue i personaggi da vicino, dedicando molto spazio alla semplicità d’azione, sia essa familiare o investigativa, o entrambe. Quella che resta sullo sfondo è una New York notturna, dal look cupo. Una Babilonia, meraviglia del mondo moderno, insozzata di criminalità e corruzione che espande i suoi tentacoli anche verso i difensori della legge.La sceneggiatura di Joe Carnahan (autore dell’unico poliziesco di rilievo non riconducibile a Ellroy degli ultimi anni, Narc) fa un buon lavoro, se non fosse per un paio di scivoloni nel finale (uno dei quali gioca un po’ troppo con il cliché degli sbirri irlandesi ). Allo script hanno lavorato anche lo stesso O’Connor e suo fratello, evidentemente molto interessati a svolgere tematiche personali, come appunto il rapporto tra fratelli e l’ambiente di polizia in cui sono cresciuti, anche visto che il loro padre era un poliziotto della Grande Mela. Più film drammatico che thriller, Pride and Glory si concentra sullo sviluppo interiore dei personaggi che sulle indagini e gli eventi sanguinari collegati alla corruzione del dipartimento di polizia. Un ottimo Farrell in stato di grazia, per il ruolo del protagonista dando vita ad un autentico anti-eroe disposto a vendere il distintivo al miglior offerente per giungere ad una pulizia facile dal crimine, ricevendo egli stesso licenza di commettere crimini più o meno gravi. Buoni anche i non protagonisti dall’intenso Norton, combattuto moralmente a Jon Voight nel ruolo del patriarca dai profondi ideali etici e legato strettamente alla famiglia. Il bello di Pride and Glory è che si mostra l’eterno conflitto fra giustizia e crimine, senza mostrare né il bene e né il male. Infatti nel film non ci sono buoni o cattivi, ognuno fa le proprie scelte, e per ogni scelta c’è un prezzo da pagare e Jimmy paga quello più alto per l’aver insozzato l’onore di una famiglia di poliziotti che rispettava e faceva rispettare la giustizia seguendo la retta via oltre che l’aver compiuto violenze ai danni degli spagnoli: muore e lascia moglie e due figli piccoli, soli.
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