Il resto della notte |
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Un film di Francesco Munzi.
Con Sandra Ceccarelli, Aurélien Recoing, Stefano Cassetti, Laura Vasiliu, Victor Cosma, Constantin Lupescu, Teresa Acerbis.
continua»
Drammatico,
durata 100 min.
- Italia 2008.
- 01 Distribution
uscita mercoledì 11 giugno 2008.
MYMONETRO
Il resto della notte
valutazione media:
2,73
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Com'è difficile convivere nel Nord Padano
di Paolo D'Agostini La Repubblica
Il regista Francesco Munzi, della stessa generazione oppure ondata di Costanzo, Crialese, Garrone, Sorrentino, conferma dopo il brillante debutto con "Saimir" il suo sguardo attento sulla mutazione della nostra società che diventa sempre più multiculturale. Con la particolarità di riuscire a condividere l'angolo di osservazione di chi arriva da fuori e ci guarda. Come del resto ha saputo anche fare, e prima di tutti, Carlo Mazzacurati. Infatti Munzi, come il Mazzacurati dell'ultimo "La giusta distanza", va a cercare i cortocircuiti laddove sono oggi più sintomatici e le tensioni più forti, nell'Italia del nordest (anche se poi quello del film finisce in realtà per essere un nord padano più generico e metaforico). Intrecciando tra loro temi e spunti assai sensibili come quello della convivenza per un verso e quello della sicurezza per l'altro. E, di nuovo, così come nel film di Mazzacurati la stigmatizzazione dei pregiudizi contro lo straniero non impediva il farsi strada di una complessità di sguardo, fino a rivelarci come anche i carnefici, anzi prima di tutti loro, siano delle vittime, vittime di un genocidio culturale e di uno sconvolgimento di paesaggi e valori, anche Munzi mette in scena un tessuto complesso, restituisce l'ambiguità delle cose, il vuoto che è nella realtà. Nel quale la paura dei benestanti italiani assediati, che vivono da assediati, trova riscontro nella paura degli immigrati che la miseria delle condizioni materiali non solo spinge a delinquere per disperazione ma anche a smarrire ogni senso morale. Il film è una triangolazione. Tra la famiglia infelice composta da un manager distratto, da una moglie isterica, da una figlia in cerca di via di salvezza; una famiglia di rumeni composta da due fratelli e dalla ragazza del maggiore che è stata licenziata dagli italiani nella cui villa faceva la cameriera perché sospettata di furto (cosa che, increduli, scopriremo essere vera); e infine un terzo vertice costituito da un giovane sbandato italiano, cocainomane e violento, privato del diritto di vedere il figlio. Assieme a lui, dopo aver condiviso altri piccoli crimini, il fratello maggiore rumeno progetta un furto nella villa. Si chiude il cerchio. E si chiude tragicamente. Senza vincitori nè vinti, senza torti e ragioni, davanti a uno spettrale spettacolo di devastazione umana e al dubbio su quale possa essere e se c'è una strada verso il recupero e il riscatto.
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