Changeling

La circostanza che trattasi di una "storia vera" non cambia il fatto che vengano riproposti,a volte in modo stereotipo, archetipi,principi morali e aspirazioni che sono ingredienti tipici dei film americani: smascheramento della ingiustizia e della arroganza e brutalità del "potere",esaltazione di chi (individuo,movimento o associazione)ha il coraggio,assumendosi impegni e rischi,di misurarsi contro il "potere",punizione esemplare del colpevole,presenza in ogni caso di spiragli di "speranza". Il film si muove su due piani ,rappresentazione della vicenda (dramma,thrilling) e risposta alle esigenze di cui sopra,e si può ritenere un ottimo film ( recitazione,ricostruzione dell'ambiente,musica) senza però assurgere a capolavoro.La sceneggiatura si è scostata dalla "storia" in quanto il colpevole,almeno cosi si è letto nella stampa,non è stato impiccato ma condannato all'ergastolo.Ma al di là di questo sembra che sia stato anche adombrato trasversalmente il problema della liceità della pena di morte.La cruda,impietosa e lunga sequenza della preparazione della esecuzione e della impiccagione stessa è volta chiaramente a far nascere negli spettatori una reazione emotiva ed una angoscia fortissime che possono , e qui l'ambivalenza , far giustificare di fronte alla mostruosità dei delitti la necessità e liceità della pena di morte oppure di generare , accanto o al di là di pricipi etico-religiosi , il rifiuto comunque della stessa .