wynorski guiaz '80s
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sabato 13 febbraio 2010
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28 settimane dopo a 28 giorni dopo
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28 giorni dopo l'incredibile epidemia, probabilmente di rabbia, scatenata nell'intero Regno Unito, le auturità decidono di rimpatriare nel Distretto 1 di Londra i civili non contagiati e tenuti provvisoriamente in quarantena. 28 settimane dopo, sembra che la tranquillità, almeno nelle zone sicure della metropoli, sia ritornata ma con l'avvento dei nuovi arrivati e dopo il ritrovamento di una portatrici sana in grado di curare il virus, la situazione degenera, i contagiati da uno diventano dieci e il panico dilaga lasciando i superstiti in balia degli infetti e delle autorità convinte che solo un'esplosione possa risolvere il problema della dilagazione epidemica. Una cosa è certa: in 28 Settimane Dopo, il ritmo, l'azione e gli effetti splatter aumentano a dismisura incrementando sia la tensione che il senso di insicurezza e di paura dei personaggi protagonisti e del pubblico.
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28 giorni dopo l'incredibile epidemia, probabilmente di rabbia, scatenata nell'intero Regno Unito, le auturità decidono di rimpatriare nel Distretto 1 di Londra i civili non contagiati e tenuti provvisoriamente in quarantena. 28 settimane dopo, sembra che la tranquillità, almeno nelle zone sicure della metropoli, sia ritornata ma con l'avvento dei nuovi arrivati e dopo il ritrovamento di una portatrici sana in grado di curare il virus, la situazione degenera, i contagiati da uno diventano dieci e il panico dilaga lasciando i superstiti in balia degli infetti e delle autorità convinte che solo un'esplosione possa risolvere il problema della dilagazione epidemica. Una cosa è certa: in 28 Settimane Dopo, il ritmo, l'azione e gli effetti splatter aumentano a dismisura incrementando sia la tensione che il senso di insicurezza e di paura dei personaggi protagonisti e del pubblico. Danny Boyle, responsabile di regia del primo capitolo, affida il sequel allo Spagnolo Juan Carlos Fresnadillo che si dimostra capace e inventivo riguardo a set, scenografie ed epilogo finale. Il cast è per lo più superfluo anche se le caratterizzazioni di Robert Carlyle, Rose Byrne e Jeremy Renner sono fondamentali all'interno della trama. In 28 Settimane Dopo l'idea del contagio e della dilagazione epidemica si fanno più forti e presenti accompagnate da effetti speciali molto convincenti e scenografie claustrofobiche ed inquietanti che regnano sovrane e desolate per tutto il film. L'atmosfera di quarantena, solitudine e paura sono percepibili dal pubblico e il risultato finale è un ottimo horror apocalittico di degna fattura. Consigliato.
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readcarpet
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giovedì 4 settembre 2008
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28 settimane dopo... era meglio di no
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Sequel a dir poco imbarazzante, a distanza di cinque anni, del ben più dignitoso 28 giorni dopo.
La storia è presto detta: 28 settimane dopo sembra che tutto stia tornando alla normalità, infatti l’esercito degli Stati Uniti (!) sta facendo rimpatriare progressivamente la popolazione inglese. L’unica ancora infetta sembra anche essere l’antidoto al virus, ma ovviamente la mamma dei cretini è sempre incinta.
In fondo è tutto qua. Per mettere in piedi un “numero 2”, basta riprendere gli scenari che tanto erano piaciuti (la prima volta!), la colonna sonora che tanto era piaciuta (la prima volta!), e affiancarli a una famiglia di protagonisti uno più imbecille dell’altro. Carlyle vince il premio per il personaggio più stupido e dannoso della storia del cinema.
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Sequel a dir poco imbarazzante, a distanza di cinque anni, del ben più dignitoso 28 giorni dopo.
La storia è presto detta: 28 settimane dopo sembra che tutto stia tornando alla normalità, infatti l’esercito degli Stati Uniti (!) sta facendo rimpatriare progressivamente la popolazione inglese. L’unica ancora infetta sembra anche essere l’antidoto al virus, ma ovviamente la mamma dei cretini è sempre incinta.
In fondo è tutto qua. Per mettere in piedi un “numero 2”, basta riprendere gli scenari che tanto erano piaciuti (la prima volta!), la colonna sonora che tanto era piaciuta (la prima volta!), e affiancarli a una famiglia di protagonisti uno più imbecille dell’altro. Carlyle vince il premio per il personaggio più stupido e dannoso della storia del cinema. La trama è tenuta insieme da una serie di errori vitali dei nostri, uno più inverosimile dell’altro, che neanche da ubriachi, penso che faremmo una cosa del genere.
Ma per fortuna di Fresna, ecco a voi due ragazzi che vanno in una zona non protetta appena qualche settimana dopo l’Apocalisse e se la ridono e se la cantano in mezzo a cadaveri e affini (ma in motorino il casco, la sicurezza prima di tutto!).
E che dire dello stile alquanto originale del regista spagnolo? Che meraviglia, quasi meglio di Lucignolo! Lo vuoi capire o no che non si capisce una mazza?! Ferma quella macchina un attimo! Secondo me le ha fatte a casa sua, quelle riprese, mi è parso di riconoscere un lavandino…
Ma senza farci prendere dall’isteria potremmo stare ore a elencare quello che manca a questo film per raggiungere il predecessore, o ancora meglio potremmo elencare gli elementi visti e rivisti che zavorrano la storia e la rendono… qualunque. Il problema è che non ne ho voglia. Un po’ ne ho già detti, e penso che siano talmente palesi da essere notati da chiunque. La banalità madre resta in ogni caso la scelta di una famiglia che una volta era felice, e che improvvisamente si ritrova protagonista di tutti (ma proprio tutti!) gli eventi che decideranno le sorti dell’intera Gran Bretagna.
Detto questo mi ritiro mesto mesto, consapevole di aver buttato un’ora e mezza della mia vita, e il guaio è che non posso incolpare nessuno…
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sixy89
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giovedì 17 febbraio 2011
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esaltazione dell'incompetenza e mediocrità
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Ci sono diverse scene a dir poco inverosimili e assurde che rendono OSCENO questo film. Io sono un'amante dei film horror, catastrofici o epidemici ma qua la sceneggiatura è ridicola. Dopo aver passato 6 mesi a ricostruire e creare piani di emergenza in caso di una nuova esplosione dell'epidemia, ci si aspetta che la truppe militari e civili siano preparate a tutto, invece si fanno cogliere impreparati come dei polli. I marines rinchiudono i sopravvissuti in una stanza per proteggerli dagli infetti ma si dimenticano di chudere la 2° porta......ma questa è una presa in giro!IN che mondo potrebbero fare un'erore del genere??? I marines sparano a persone evidentemente ancora sane e disarmate.
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Ci sono diverse scene a dir poco inverosimili e assurde che rendono OSCENO questo film. Io sono un'amante dei film horror, catastrofici o epidemici ma qua la sceneggiatura è ridicola. Dopo aver passato 6 mesi a ricostruire e creare piani di emergenza in caso di una nuova esplosione dell'epidemia, ci si aspetta che la truppe militari e civili siano preparate a tutto, invece si fanno cogliere impreparati come dei polli. I marines rinchiudono i sopravvissuti in una stanza per proteggerli dagli infetti ma si dimenticano di chudere la 2° porta......ma questa è una presa in giro!IN che mondo potrebbero fare un'erore del genere??? I marines sparano a persone evidentemente ancora sane e disarmate..ma quando mai??? A malapena i protagonisti sfuggono all'attacco aereo, pur sapendolo, e putacaso poi si scopre che un'orda di infetti è sopravvissuta..ma com'è possibile??In 4 minuti si è spanto il virus a migliaia di persone che riescono addiritutra ad allontanarsi e a fuggire dall'attacco aereo.. Il regista e lo sceneggiatore dovrebbero trovarsi un altro lavoro. Horror brutti come questo ne ho visti davvero pochi! PENA ASSOLUTA
voto:1
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(di petergriffin)
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emanuel_88
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venerdì 7 novembre 2014
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degno seguito votato all'action splatter
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Difficile eguagliare 28 giorni dopo,film che con un misero budget riuscì a mostrarci uno scenario apocalittico inquietante,in cui un virus aveva trasformato la popolazione in infetti rabbiosi bramosi di carne umana.
28 settimane dopo ci prova,con un prologo di sicura epicità che ci catapulta subito in quel clima in cui ogni ombra e ogni rumore rappresentano una minaccia alla sopravvivenza (a ragion veduta).
La pellicola si placa mostrandoci una londra "ricostruita" in cui ogni traccia del virus e i relativi infetti si è estinta fino a che una portatrice fa resuscitare l'incubo.
A differenza del suo predecessore 28 settimane dopo spinge sul pedale dell'action e dello splatter con rarissimi attimi di calma e angoscia che ci aveva regalato il primo,nonostante ciò rimane un sequel meritevole più improntato come popcorn movie vedi e fuggi, ma sicuramente spicca nel genere zombie/infetti degli ultimi anni.
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Difficile eguagliare 28 giorni dopo,film che con un misero budget riuscì a mostrarci uno scenario apocalittico inquietante,in cui un virus aveva trasformato la popolazione in infetti rabbiosi bramosi di carne umana.
28 settimane dopo ci prova,con un prologo di sicura epicità che ci catapulta subito in quel clima in cui ogni ombra e ogni rumore rappresentano una minaccia alla sopravvivenza (a ragion veduta).
La pellicola si placa mostrandoci una londra "ricostruita" in cui ogni traccia del virus e i relativi infetti si è estinta fino a che una portatrice fa resuscitare l'incubo.
A differenza del suo predecessore 28 settimane dopo spinge sul pedale dell'action e dello splatter con rarissimi attimi di calma e angoscia che ci aveva regalato il primo,nonostante ciò rimane un sequel meritevole più improntato come popcorn movie vedi e fuggi, ma sicuramente spicca nel genere zombie/infetti degli ultimi anni.
Bravissimi tutti gli interpreti,da Carlyle alla Imogen Poots che con quel suo viso angelico e terrorizzato riesce a rendere perfettamente ogni emozione.
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themaster
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sabato 11 ottobre 2014
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show time !!!!!
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Che Juan Carlos Fresnadillo fosse un ottimo regista è risaputo e dopo lo splendido Intacto che critica e pubblico sempre più incompetenti demoliscono se ne esce con questo zombie movie che riesce nel suo essere moderno mantenendo però un occhio costante ai classici del genere. Non sono un grande appassionato di horror ma sono un grande fanatico di zombie movie e dal canto mio trovo questo sequel del mezzo capolavoro di Boyle più che riuscito.
La regia è dinamica e adrenalinica,il regista ci ha messo del suo e si vede,ci sono panoramiche a schiaffo,primi piani strettissimi sui personaggi,montaggio frenetico,bellissime soggettive e camera a mano a gogo ma la cosa fantastica è che lo spettatore non si perde una virgola,anzi si capisce tutto dal primo all ultimo fotogramma.
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Che Juan Carlos Fresnadillo fosse un ottimo regista è risaputo e dopo lo splendido Intacto che critica e pubblico sempre più incompetenti demoliscono se ne esce con questo zombie movie che riesce nel suo essere moderno mantenendo però un occhio costante ai classici del genere. Non sono un grande appassionato di horror ma sono un grande fanatico di zombie movie e dal canto mio trovo questo sequel del mezzo capolavoro di Boyle più che riuscito.
La regia è dinamica e adrenalinica,il regista ci ha messo del suo e si vede,ci sono panoramiche a schiaffo,primi piani strettissimi sui personaggi,montaggio frenetico,bellissime soggettive e camera a mano a gogo ma la cosa fantastica è che lo spettatore non si perde una virgola,anzi si capisce tutto dal primo all ultimo fotogramma. Ho apprezzato parecchio la scelta di non buttarsi sull azione priva di senso e ignorante come in quella porcata de L'alba dei morti viventi di Snyder (remake del capolavoro del maestro Romero) e di tante altre pellicole,le scene action qui ci sono e oltre a essere calibrate in maniera maniacale,sono girate con una tecnica e uno stile rari e non solo nel cinema horror.
La fotografia è splendida e le riprese di una Londra deserta e post apocalittica sono rese in maniera perfetta,complice anche il montaggio,che unito ripeto alla tecnica registica di Fresnadillo rendono la pellicola uno spettacolo per gli occhi proponendo allo spettatore delle immagini di una potenza rara,come era per il primo film e forse anche di più.
due tra le scene che mi hanno colpito di più a livello estetico e di regia sono,l assalto iniziale da parte degli zombie e la scena della trasformazione di Robert Carlyle che quando smostra riesce a rendere a perfezione tutta la rabbia e il dolore del personaggio,una scena che sprigiona epicità da tutti i pori,tutta giocata di camera a mano,campi e controcampi senza stupidi virtuosismi. Gli attori sono tutti in parte specialmente Rose Byrne,Robert Carlyle e Catherine McCormack,uno che mi ha stupito tantissimo è stato Jeremy Renner che è uno dei miei attori preferiti e che qui ha dato una performance non grandiosa ma più che pregevole.
Mi è piaciuta l'idea di rendere il virus un qualcosa che sprigiona la rabbia di chi è infettato,come se ognuno di noi abbia dentro di sè un lato animale e aspettasse solo un elemento esterno per sprigionarlo,gli infetti sono come animali rabbiosi e fanno paura e gli attori/stuntmen/coreografi sono stati molto bravi nel dargli dei movimenti e un'identità propria. Certo non è un film privo di difetti,se da una parte ci sono tutti questi pregi,dall'altra ci sono anche numerosi difettucoli che però non minano assolutamente la fruizione della pellicola,tranne per un paio di casi,ovvero il bambino orribile e odioso,causa di tutti i guai che avvengono nel film e delle forzature a livello logico che si sarebbero potuti evitare,è anche vero che con il budget ridotto a cui si doveva far fronte non era facile gestire il tutto al meglio,anche se alla fine i risultati sono più che soddisfacenti. Un'altra scena che mi ha colpito e commosso è quella in cui Doyle (Renner) spara ai civili non infetti,complice la recitazione dell'interprete,la regia e il montaggio,offre un grande pathos.
In sintesi,un film di genere più che discreto che colpirà soprattutto i fan del genere e che probabilmente verrà sottovalutato dalla critica e dal pubblico incapaci il più delle volte di uscire dalle solite chiusure mentali dello spettatore medio e del critico medio.
P.S.Ciò che avrei voluto vedere da World War Z che oltre a essere un film assolutamente mediocre e senz'anima non rispetta per niente nè i classici nè all'opera cui si ispira,spero che chi non ha apprezzato questo film non abbia apprezzato World War Z altrimenti vuol dire che la gente davvero non capisce più nulla.
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andrea levorato
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martedì 4 ottobre 2011
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un ottimo sequel che omaggia all'originale
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28 settimane dopo ***
Produzione: Gran Bretagna 2007
Genere: Horror, Fantascienza, Catastrofico
Attori principali: Robert Carlyle, Jeremy Renner, Rose Byrne, Imogen Poots
Regia: Juan Carlos Fresnadillo
Trama:
28 settimane dopo l’inizio di un’epidemia Londra è deserta. Un gruppo di sopravvissuti tra cui scienziati e militari mentre studiano un rimedio si lasciano scappare l’infezione e la cittadella dove si erano barricati piomba nel caos.
Mini recensione:
“28 settimane dopo” è l’inutile sequel del bellissimo “28 giorni dopo” di Danny Boyle. Inutile, sì, ma ben fatto: ben diretto e ben interpretato.
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28 settimane dopo ***
Produzione: Gran Bretagna 2007
Genere: Horror, Fantascienza, Catastrofico
Attori principali: Robert Carlyle, Jeremy Renner, Rose Byrne, Imogen Poots
Regia: Juan Carlos Fresnadillo
Trama:
28 settimane dopo l’inizio di un’epidemia Londra è deserta. Un gruppo di sopravvissuti tra cui scienziati e militari mentre studiano un rimedio si lasciano scappare l’infezione e la cittadella dove si erano barricati piomba nel caos.
Mini recensione:
“28 settimane dopo” è l’inutile sequel del bellissimo “28 giorni dopo” di Danny Boyle. Inutile, sì, ma ben fatto: ben diretto e ben interpretato. Fresnadillo non tenta invano di copiare la regia d’autore di Boyle, ma punta più sulla spettacolarizzazione omaggiando più volte all’originale col motivetto scritto da John Murphy, “In the house”. È di nuovo la colonna sonora a vincere insieme ad un cast sontuoso, nel quale spicca Jeremy Renner.
Interpretazioni:
Robert Carlyle ***
Jeremy Renner ***
Rose Byrne **
Imogen Poots **
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fede
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martedì 3 luglio 2007
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film deprimente
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Quando vedo film di questo tipo mi rendo conto che ormai non c'è più niente da dire. Se viviamo nella società dei revival è perchè ormai non siamo che un tumore le cui cellule impazzite si replicano all'infinito. Copiare il copiato per tornare ancora a ricopiare aggiungendo un dettaglio che semmbra nuovo ed invece è copiato pure quello. È la società della produzione in serie, non ci stupiamo nemmeno piú di questo come non ci sorprendiamo di quanto i prodotti che ci vendono (dall'automobile alla tinta per capelli) si distinguano per puri dettagli, inezie elevate al rango di elementi distintivi.
E qui si potrebbe giocare al gioco dell'indovinello:
quale film ti ricorda la scena degli zombie che divorano altri zombie????
quale film ti ricorda la storia del virus e dei pochi sopravvissuti che lottano per la vita?
e quella dei volti illuminati all'infrarosso nel tunnel sotterraneo?
e quella del grande esercito americano che in pompa magna, accompagnato dalla trionfante colonna sonora della loro stupidità, spara all'impazzata sulla folla in fuga?.
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Quando vedo film di questo tipo mi rendo conto che ormai non c'è più niente da dire. Se viviamo nella società dei revival è perchè ormai non siamo che un tumore le cui cellule impazzite si replicano all'infinito. Copiare il copiato per tornare ancora a ricopiare aggiungendo un dettaglio che semmbra nuovo ed invece è copiato pure quello. È la società della produzione in serie, non ci stupiamo nemmeno piú di questo come non ci sorprendiamo di quanto i prodotti che ci vendono (dall'automobile alla tinta per capelli) si distinguano per puri dettagli, inezie elevate al rango di elementi distintivi.
E qui si potrebbe giocare al gioco dell'indovinello:
quale film ti ricorda la scena degli zombie che divorano altri zombie????
quale film ti ricorda la storia del virus e dei pochi sopravvissuti che lottano per la vita?
e quella dei volti illuminati all'infrarosso nel tunnel sotterraneo?
e quella del grande esercito americano che in pompa magna, accompagnato dalla trionfante colonna sonora della loro stupidità, spara all'impazzata sulla folla in fuga?... forse questo più che un altro film purtroppo ricorda la realtà.
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[+] sbagli !
(di paul)
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[+] ogniuno ha i suoi gusti, fede
(di paul)
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(di alexcape)
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(di avatar88)
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(di drummer)
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