The Interpreter |
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Un film di Sydney Pollack.
Con Nicole Kidman, Sean Penn, Yvan Attal, Tsai Chin, Jesper Christensen.
continua»
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 128 min.
- USA 2005.
uscita venerdì 28 ottobre 2005.
MYMONETRO
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the interpreter
di readcarpetFeedback: |
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giovedì 4 settembre 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Silvia, traduttrice che lavora presso il Palazzo del Congresso dell’ONU. Sente una conversazione che non doveva sentire. Riguarda l’uccisione del dittatore dello Stato africano di Matobo. Si rivolge ai servizi segreti. Si aprano le danze. Non sconvolge l’opera ultima di Pollack (è morto quest’anno per chi non lo sapesse): thriller spionistico ordinato, con qualche buon momento (la scena del bus) qualche tentativo poco riuscito di trasmettere la guerra come metafora della vita (e la sofferenza delle persone, e la vendetta, e la giustizia e via così). Nonostante la luminosa presenza di Nicole Kidman, di una bravura esagerata anche quando ha a che fare con un personaggio “costretto”. Ammetto di aver guardato il film solo perché c’era lei. Forse sono innamorato… bah… Mi ha deluso un po’ Penn (da leggere tutto attaccato: popèn!), ma in generale, pur non conoscendo il mestiere dell’attore, potrei azzardarmi a dire che non credo che fossero le caratterizzazioni più semplici del mondo: una traduttrice anglo-matobana che parla di tradizioni africane nella scintillante Manhattan, e un detective scettico e girovago che ha perso la moglie da due settimane. E sti cazzi… Intendiamoci, come film è anche godibile, ma non andrei mai in giro a dire: “sai qual è un bel film? The interpreter!”. E’ un compitino, niente di più. Anche un po’ alla vecchia maniera: prima parte oddioddioddio nessuno mi crede, seconda parte opporcapporcapporca tutti mi credono ma mi vogliono accoppare. E il finale è decisamente stucchevole. Senza anticipare niente. Penso che il film passerà alla storia solo per essere stato il primo (e finora l’unico) ad aver mostrato gli interni del Palazzo del Congresso (tra parentesi molto suggestivo come possibile luogo del delitto). E sembra che Pollack, girando le ultime scene, se ne sia accorto, regalando una generosa panoramica delle sale e dei dintorni come a dire: “male che vada, il primo a girare qui dentro sono stato io, ricordatevelo!”.
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