figliounico
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sabato 20 aprile 2024
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hard splatter
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E’ un horror splatter del 2005 di Rob Zombie violento e brutale come la colonna sonora, per me puro frastuono, tra hard rock ed heavy metal composta in parte dallo stesso regista. Il film, con un plot talmente semplice che la sceneggiatura sembra coincidere con il soggetto, è una via di mezzo tra Non aprite quella porta e Pulp fiction. Protagonista della storia è la famiglia di psicopatici assassini, la stessa de’ La casa dei 1000 corpi del 2003, col padre truccato da mostruoso clown, Sid Haig, che dovrà sfuggire alle ire dell’implacabile sceriffo in cerca di vendetta, William Forsythe, indimenticabile nella parte di uno dei tre amici di De Niro in C’era una volta l’America.
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dandy
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giovedì 22 dicembre 2016
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più spinto,ma meno riuscito del primo.
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Zombie(anche sceneggiatore)gira un sequel del suo film d'esordio privilegiando gli spazi aperti ed aumentando il sangue,la demenzialità,e le citazioni(con il solito stuolo di comparsate di ex-interpreti di horror anni '70 e '80).In questo caso però rende troppo odiosi sia il terzetto di cattivi sia il poliziotto(anche se patteggia per i primi),e lo spettatore fatica ad interessarsi a qualasiasi personaggio (i battibecchi tra Otis e Baby alla lunga stufano).E il ribaltamento dei ruoli nel finale è prevedibile e stantio.troppe anche le divagazioni cinefile.Resta il tocco personale del regista nel mettere in scena la violenza senza diventare gratuito.Bella scelta delle musiche,dagli Allman Brothers ai Lynyrd Skynyrd.
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noia1
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domenica 12 ottobre 2014
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“non mi avrai mai sceriffo”
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La famiglia Firefly è in fuga, uno sceriffo dai modi inconsueti li bracca.
L’intero dizionario di Rob Zombie è chiuso in quest’ora e mezza.
Sorprendente, una serie di rimandi al cinema anni ’70 è una buona scusa per presentare una trama fuori da qualsiasi schema.
La sceneggiatura è travolgente, pazza, alleggerisce la trama all’inverosimile; scariche di violenza adrenalinica tengono attaccati allo schermo con inseguimenti e sparatorie piene si sangue e spappolamenti. Il vero clou però sono le sadiche torture psicologiche che i protagonisti dedicano alle vittime, peggiori poi perché di queste ultime si fa sempre un piccolo approfondimento psicologico, sono credibili e per questo fa quasi male vederli subire umiliazioni tali.
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La famiglia Firefly è in fuga, uno sceriffo dai modi inconsueti li bracca.
L’intero dizionario di Rob Zombie è chiuso in quest’ora e mezza.
Sorprendente, una serie di rimandi al cinema anni ’70 è una buona scusa per presentare una trama fuori da qualsiasi schema.
La sceneggiatura è travolgente, pazza, alleggerisce la trama all’inverosimile; scariche di violenza adrenalinica tengono attaccati allo schermo con inseguimenti e sparatorie piene si sangue e spappolamenti. Il vero clou però sono le sadiche torture psicologiche che i protagonisti dedicano alle vittime, peggiori poi perché di queste ultime si fa sempre un piccolo approfondimento psicologico, sono credibili e per questo fa quasi male vederli subire umiliazioni tali.
Sarebbe un film da dieci e lode se non fosse stato horror, o perlomeno, le atmosfere sarebbero dovute essere state più accentuate, ci sono momenti angoscianti definibili tali non perché trasmettono vere sensazioni ma per il fatto che questo si vede trasparire dalle vittime, si suppone quindi dovesse essere trasmesso anche allo spettatore.
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tarantinofan96
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sabato 1 giugno 2013
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il miglior sequel per un film horror!
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Rob Zombie con La Casa Dei 1000 Corpi aveva creato un horror praticamente perfettoe due anni dopo crea il suo perfetto sequel, perfetto perchè non si tratta di una fotocopia del primo capitolo, anzi non si tratta quasi più di un film horror, ma di un road movie in stile western che parla della fuga della famiglia di maniaci braccata dallo sceriffo e dai sicari che ha assoldato. Girato con maestria da Zombie questo La Casa Del Diavolo (titolo originale The Devil's Rejects che significa tutt'altra cosa) si distacca dai toni cupi e tipici dei film horror del primo capitolo, ma non abbandona lo splatter.The Devil's Rejects è un capolavoro assoluto da non perdere per gli amanti dell'horror, ma consigliato anche a chi dell'horror non è un'esperto.
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amandagriss
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sabato 23 marzo 2013
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assassini nati
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Opera seconda di Mr.Zombie (La casa dei 1000 corpi segna il suo debutto al cinema),personaggio eccentrico,musicista,autore e regista di talento che ha trovato nelcinema(horror)il mezzo più idoneo per incanalare ed esprimere(sfogare)la sua fervida creatività macabra.“I reietti del diavolo” -questo il titolo originale- è un'opera estrema,singolare,sorprendente,suggestiva,ipnotica,dalleforti venature grottesche e dal sapore indubbiamente violento e malato.Il modello è il cinema horror targato anni '70,che gli permette di raccontarci di torbide soffocanti atmosfere,ambienti sudici,luoghi aspri desolati e senza tempo,dell'afa opprimente ed appiccicosa tipica del sud degli Stati Uniti(basti ricordare il Texas di Non aprite quella porta e il deserto della California de Le colline hanno gli occhi)e,soprattutto,delle vicissitudini di una 'stravagante' famigliola,killer nel dna(la moderna evoluzione de Il Clan dei Barker con''Ma''Kate a fare da capofamiglia-capostipite delle future famiglie assassine del cinema di paura-del geniaccio Roger Corman),che ha fatto della propria fatiscente isolata fattoria un mattatoio di carne umana,antro fetido e infernale costellato di macabri trofei,'archivio' d'interminabili pile di album fotografici contenenti la personalissima storia di ciascuna vittima inerme caduta nellesanguinarie grinfie di costoro che anche il diavolo rifiuta,immortalata dal momento della cattura finoall'esalazione dell'ultimo respiro(come il‘peccatore accidioso’in Seven).
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Opera seconda di Mr.Zombie (La casa dei 1000 corpi segna il suo debutto al cinema),personaggio eccentrico,musicista,autore e regista di talento che ha trovato nelcinema(horror)il mezzo più idoneo per incanalare ed esprimere(sfogare)la sua fervida creatività macabra.“I reietti del diavolo” -questo il titolo originale- è un'opera estrema,singolare,sorprendente,suggestiva,ipnotica,dalleforti venature grottesche e dal sapore indubbiamente violento e malato.Il modello è il cinema horror targato anni '70,che gli permette di raccontarci di torbide soffocanti atmosfere,ambienti sudici,luoghi aspri desolati e senza tempo,dell'afa opprimente ed appiccicosa tipica del sud degli Stati Uniti(basti ricordare il Texas di Non aprite quella porta e il deserto della California de Le colline hanno gli occhi)e,soprattutto,delle vicissitudini di una 'stravagante' famigliola,killer nel dna(la moderna evoluzione de Il Clan dei Barker con''Ma''Kate a fare da capofamiglia-capostipite delle future famiglie assassine del cinema di paura-del geniaccio Roger Corman),che ha fatto della propria fatiscente isolata fattoria un mattatoio di carne umana,antro fetido e infernale costellato di macabri trofei,'archivio' d'interminabili pile di album fotografici contenenti la personalissima storia di ciascuna vittima inerme caduta nellesanguinarie grinfie di costoro che anche il diavolo rifiuta,immortalata dal momento della cattura finoall'esalazione dell'ultimo respiro(come il‘peccatore accidioso’in Seven).Road
horror-movie d'autore immerso in un'insolita cornice western,che ne esalta la durezza ed il carattere volutamente grezzo,crudo e disturbante,che ben sottolinea i caratteri dei personaggi,impregnando la storia tutta d'impressionante realismo.Torture,sangue,violenza efferata secondo lo stile ‘splat pack’,mai sopra le righe e mai gratuiti per un’opera obliqua,che si marchia a fuoco nella mente,che coinvolge e spiazza, travalicando il genere nel concentrarsi ad osservare l'umanità colta nel suo quotidiano squallore.Sicuramente originale nell’azzerare la classica equazione bello=buono,associando la normalità(e avvenenza)fisica alla mostruosità interiore.Follia vissuta come condizione di assoluta normalità,intesa addirittura come valore aggiunto,capace di distinguere ed elevare dalla massa ordinaria,informe e omologata.Citazioni cinefile, ottima fotografia,facce azzeccate,dialoghi e monologhi di reminiscenza tarantiniana ed una grande colonna sonora contribuiscono a rendere questo piccolo film un capolavoro horror del nuovo millennio, impreziosito da uno struggente,bellissimo finale: epilogo dagli echi epici che suggella la fine eroica di assoluti antieroi,quelli che la Settima Arte continua,instancabile,a raccontarci.
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tiamaster
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martedì 22 maggio 2012
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il pulp.....dei poveri!!!
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dopo aver letto un pò ovunque buone recensioni pensavo che "la casa del diavolo" fosse un bel film....mi sono sbagliato.In questa pellicola Rob Zombie pensa di reinventare il genere,ma il risultato è un film pulp.....il film pulp dei poveri!!!attori messi lì a fare i torturatori,omicidi e retorica come se piovesse,battute che vorrebbero essere acide ma che sono solo un PLAGIO di altri film del genere.L'unica nota vagamente positiva può essere messa sulla buona colonna sonora e su i personaggi.Il resto è violenza estrema,retorica,e un plagio di pulp irritante e fastidioso.Da evitare con la massima cura.
PS:il vero PULP è ben altro.
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dopo aver letto un pò ovunque buone recensioni pensavo che "la casa del diavolo" fosse un bel film....mi sono sbagliato.In questa pellicola Rob Zombie pensa di reinventare il genere,ma il risultato è un film pulp.....il film pulp dei poveri!!!attori messi lì a fare i torturatori,omicidi e retorica come se piovesse,battute che vorrebbero essere acide ma che sono solo un PLAGIO di altri film del genere.L'unica nota vagamente positiva può essere messa sulla buona colonna sonora e su i personaggi.Il resto è violenza estrema,retorica,e un plagio di pulp irritante e fastidioso.Da evitare con la massima cura.
PS:il vero PULP è ben altro....anche se non centra nulla con questo film guardate pulp fiction,un vero film pulp UN VERO CAPOLAVORO!!!!! W TARANTINO,altro che rob zombie!!!!
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erostrato
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mercoledì 14 marzo 2012
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niente di che
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Rob Zombie, con "La Casa del Diavolo", realizza il sequel de "La Casa dei 1000 Corpi". Già il primo non era granché, ma questo qui è davvero indigeribile.
Si salva solo qualche scena particolarmente brillante, per il resto è noioso, compiaciuto e piuttosto stupido.
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ivanpa
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martedì 23 agosto 2011
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horror stile southern confort.
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Ottimo horror, creativo e con personaggi che quasi quasi ti piacciono.
Il genere di per se si presta al ridicolo se non è ben fatto. Nel caso di R. Zombie (che tra l'altro non è male anche come musicista) il ridicolo viene accarezzato e affrontato con piglio ed ironia. Grande anche il rimando ai road movie anni 70..... stesse inquadrature e sequenze. Il finale con sottofondo dei Lynyrd Skynyard in fuga stile Sugarland Express vale da solo tutto il film. Per gli appasionati del cinema in genere è da vedere!!!
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frz94
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lunedì 22 novembre 2010
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la casa del diavolo
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Dopo la casa dei 1000 corpi, Rob Zombie si è cimentato nel sequel: "la casa del diavolo" (il solito titolo in italiano forviante; il titolo originale suonerebbe come "i reietti del diavolo"). Un film indubbiamente molto violento, ma che ha qualcosa da dire oltre la violenza. La scena si apre con l'assedio della polizia al ranch della famiglia di maniaci e assassini del film precedente. Due di loro riescono a fuggire, mentre la diabolica madre viene fatta prigioniera; i fuggitivi non si limitano a far perdere le tracce, ma durante la fuga fanno prigionieri e seviziano quattro malcapitati. Perchè? Perchè non limitarsi a fuggire e accollarsi un ulteriore rischio?
In seguito si riuniscono con il vecchio capitan Spaulding e si nascondono da un pappone loro amico.
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Dopo la casa dei 1000 corpi, Rob Zombie si è cimentato nel sequel: "la casa del diavolo" (il solito titolo in italiano forviante; il titolo originale suonerebbe come "i reietti del diavolo"). Un film indubbiamente molto violento, ma che ha qualcosa da dire oltre la violenza. La scena si apre con l'assedio della polizia al ranch della famiglia di maniaci e assassini del film precedente. Due di loro riescono a fuggire, mentre la diabolica madre viene fatta prigioniera; i fuggitivi non si limitano a far perdere le tracce, ma durante la fuga fanno prigionieri e seviziano quattro malcapitati. Perchè? Perchè non limitarsi a fuggire e accollarsi un ulteriore rischio?
In seguito si riuniscono con il vecchio capitan Spaulding e si nascondono da un pappone loro amico. Ma sulle loro tracce c'è lo sceriffo Wydell, pari alle sue prede per ferocia e determinazione, che fa, del trovare i tre criminali, lo scopo della sua vita.
Un film in cui non si riesce a immedesimarsi con nessuno. Tutti sono marci e spietati, chi più, chi meno, in un mondo arido e desolato/ desolante come i luoghi in cui è ambientata la storia. Un film sulla negatività, la crudeltà e la casualità del mondo, che di gran lunga oltrepassa e annichilisce carnefici e perseguitati.
Il finale è girato con una maestria rara e nel complesso i dialoghi sono azzeccati, anche se a volte gratuitamente troppo volgari.
Da vedere.
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manuel-mnl
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giovedì 14 ottobre 2010
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horror country
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Come seguito di "la casa dei 1000 corpi" segue abbastanza bene il filo logico della trama e per certi tratti è anche sicuramente migliore come sceneggiatura al film da cui trae seguito... con lo stile classico tra western e country che per alcuni può essere un pò noioso ma per gli appassionati è imperdibile...comunque nel complesso per chi ha visto la Casa dei mille corpi è sicuramente CONSIGLIATO !!....perchè è sempre bello poter scoprire come la storia prosegue..per chi non ha visto la "prima parte" è cmq un bel film da guardare con interesse... !!!
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