Initial D |
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Un film di Wai-keung Lau, Alan Mak.
Con Jay Chou, Anne Suzuki, Shawn Yue, Edison Chen, Chapman To.
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Titolo originale Tau man ji D.
Azione,
durata 107 min.
- Cina, Hong Kong 2005.
MYMONETRO
Initial D
valutazione media:
3,32
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Roberto Nepoti
La Repubblica
Ai botteghini d’Oriente, quest’estate, ha dato la polvere a Barman e agli altri blockbuster americani. E in effetti l’hongkonghese Initial D (la D sta per “drifting”, sgommare) non si nega nulla per piacere: tratto da un manga da 40 milioni di copie, interpretato da un cast di star cino-giapponesi della musica, della moda e della tv, diretto dai registi della premiata serie Infernal Affaire, Andrew Lau e Alan Mak, racconta una di quelle storie di successo per cui pare vadano matti i giovanissimi. In una regione montuosa del Giappone, piloti dilettanti in età scolare si scapicollano in macchina lungo i tornanti del Monte Akina, strada pubblica che considerano il loro autodromo privato. Per la verità Takumi, il più bravo, non ha voglia di diventare
un campione; senonché la sua ragazza e il babbo ci tengono assai, sentenziando che ciascuno deve trovare l’ambiente cui appartiene: se sono le corse, vano ribellarsi. Il ritmo è mantenuto alto da Lau e Mak, che “splittano” lo schermo in immagini multiple, sparano “soggettive” a rotta di collo, sull’onda del rock. Roba che Herbie, al confronto, è un patetico macinino. Non ci si annoia mai. Basta dimenticare che il film è una specie d’istigazione alla sfida pericolosa; anzi, suicida. E che nella realtà, diversamente dai videogame, non sempre dopo il “game over” si può ricominciare daccapo.
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