Film di gusto hitchcockiano diretto sapientemente da Ozon, che in questo episodio cinematografico trova i giusti toni, ambientazioni ma sopratutto attrici buone, in cui l'apparente storia di misteri e omicidi sussiste per reggere un gioco più grande: la sfida sarebbe quella di raccontare visivamente il processo creativo di una scrittrice di gialli mentre butta giù un romanzo più intimo. La ispirazione le viene data sì da Julie, figlia del seducente editore che la manda in vacanza dalla fredda Inghilterra alla sua casa di campagna del Luberon, Francia, ma ci sono due Julie. Quella del romanzo, ninfomane e che uccide uno dei suoi amanti e quella chiaramente più innocente e reale che in effetti Sarah Morton sembra aver incontrato, ma solo di sfuggita.
[+]
Film di gusto hitchcockiano diretto sapientemente da Ozon, che in questo episodio cinematografico trova i giusti toni, ambientazioni ma sopratutto attrici buone, in cui l'apparente storia di misteri e omicidi sussiste per reggere un gioco più grande: la sfida sarebbe quella di raccontare visivamente il processo creativo di una scrittrice di gialli mentre butta giù un romanzo più intimo. La ispirazione le viene data sì da Julie, figlia del seducente editore che la manda in vacanza dalla fredda Inghilterra alla sua casa di campagna del Luberon, Francia, ma ci sono due Julie. Quella del romanzo, ninfomane e che uccide uno dei suoi amanti e quella chiaramente più innocente e reale che in effetti Sarah Morton sembra aver incontrato, ma solo di sfuggita. Il finale, che dovrebbe essere necessariamente spiegato, è accennato e sfuggevole, dunque rende il film una materia in cui l' "incertezza" sembra l'unica e affascinante ragion d'essere della pellicola. Opera meno ozoniana del solito, dunque migliore. La giovane Ludivine Sagnier, che indubbiamente richiama alla figura nabokoviana di Lolita, è magnetica e molto convincente. Charlotte Rampling, algida come sempre, interpreta un ruolo volutamente sgradevole che però non riesce a coinvolgere abbastanza il pubblico.
[-]
|
|