alessandro
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lunedì 27 agosto 2007
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niente di più attuale!
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...ho vissuto indirettamente la stessa esperienza...il tipico ragazzo/a che si ritrova dopo 25 anni al termine di un capitolo dominato dagli studi, dalle pressanti aspettative dei genitori,dalle domande e dai dubbi sul proprio futuro....ed in un attimo ci si ritrova in balia di un mare in burrasca:l'Erasmus!Un susseguirsi di esperienze mai vissute prima,troppo difficili da gestire tutte in una volta, senza gli occhi dei genitori puntati,e con la senzazione di vivere in qualche mese le esperienze di una vita intera!Impossibile resistere!...ma questo comporta anche un prezzo da pagare...lasciarsi troppo andare e rischiare di ritrovarsi in situazione spiacevoli...perdere la propria ragazza....non tutto è oro ciò che luccica,ma ogni esperienza vissuta, bella o brutta che sia, ti cresce e ti arricchisce, e può farti scoprire chi sei realmente! Xavier riesce quindi a vedere con i propri occhi quale sarà il suo futuro.
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...ho vissuto indirettamente la stessa esperienza...il tipico ragazzo/a che si ritrova dopo 25 anni al termine di un capitolo dominato dagli studi, dalle pressanti aspettative dei genitori,dalle domande e dai dubbi sul proprio futuro....ed in un attimo ci si ritrova in balia di un mare in burrasca:l'Erasmus!Un susseguirsi di esperienze mai vissute prima,troppo difficili da gestire tutte in una volta, senza gli occhi dei genitori puntati,e con la senzazione di vivere in qualche mese le esperienze di una vita intera!Impossibile resistere!...ma questo comporta anche un prezzo da pagare...lasciarsi troppo andare e rischiare di ritrovarsi in situazione spiacevoli...perdere la propria ragazza....non tutto è oro ciò che luccica,ma ogni esperienza vissuta, bella o brutta che sia, ti cresce e ti arricchisce, e può farti scoprire chi sei realmente! Xavier riesce quindi a vedere con i propri occhi quale sarà il suo futuro. Un film ma anche un documentario sulla vita di noi Universitari in questi anni di duro studio...così noiosi e monotoni a volte...così travolgenti in altri...
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sara82
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martedì 3 gennaio 2006
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tutto vero!
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non si tratta sicuramente di un capolavoro ma neanche di un film banale sugli stereotipi degli europei. Certo c'è il tedesco pignolo, l'italiano scansafatiche, le spagnole ballerine di flamenco....ma c'è anche la veritiera trasposizione delle conseguenze che un viaggio come questo può avere sulla vita di un giovane studente.
Xavier lascia casa e fidanzata per andare alla ricerca di sè stesso, vive in una dimensione di libertà e di multiculturalità senza precedenti...alla fine del viaggio è un'altra persona, frutto di quanto egli ha appreso dalla convivenza con persone "diverse" da lui....Xavier prende coscienza delle sue reali aspirazioni, molla il lavoro in azienda per inseguire solo i suoi sogni.
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non si tratta sicuramente di un capolavoro ma neanche di un film banale sugli stereotipi degli europei. Certo c'è il tedesco pignolo, l'italiano scansafatiche, le spagnole ballerine di flamenco....ma c'è anche la veritiera trasposizione delle conseguenze che un viaggio come questo può avere sulla vita di un giovane studente.
Xavier lascia casa e fidanzata per andare alla ricerca di sè stesso, vive in una dimensione di libertà e di multiculturalità senza precedenti...alla fine del viaggio è un'altra persona, frutto di quanto egli ha appreso dalla convivenza con persone "diverse" da lui....Xavier prende coscienza delle sue reali aspirazioni, molla il lavoro in azienda per inseguire solo i suoi sogni.
Forse il difetto principale di questo film è che può essere pienamente compreso solo da chi ha fatto l'Erasmus. Io amnco a dirlo l'ho fatto e mi sono ritrovata in orni sigolo frammneto di questo film.
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nick castle
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lunedì 11 ottobre 2010
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insomma...
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Come negli stati uniti, anche nel cinema europeo esistono i film che possono avere grande approvazione dal pubblico, ma privi di veri e propri contenuti, questo ne è un esempio. "L'appartamento spagnolo" è una pellicola (anche se il termine è poco appropriato, dato che è stato girato con telecamere digitali DV su supporti DVCAM) dai toni abbastanza leggeri e a tratti surreali, che schiaccia l'acceleratore sul pedale della inverosimiglianza. Sostanzialmente nella prima ora, il film sembrerebbe anche avere qualcosa da dire, ma dopo la prima ora fino alla fine, il film, come una corda che si sfilaccia, perde sostanza e inizia a girare a vuoto, con deludenti frecciate al bigottismo, alla burocrazia e a luoghi comuni.
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Come negli stati uniti, anche nel cinema europeo esistono i film che possono avere grande approvazione dal pubblico, ma privi di veri e propri contenuti, questo ne è un esempio. "L'appartamento spagnolo" è una pellicola (anche se il termine è poco appropriato, dato che è stato girato con telecamere digitali DV su supporti DVCAM) dai toni abbastanza leggeri e a tratti surreali, che schiaccia l'acceleratore sul pedale della inverosimiglianza. Sostanzialmente nella prima ora, il film sembrerebbe anche avere qualcosa da dire, ma dopo la prima ora fino alla fine, il film, come una corda che si sfilaccia, perde sostanza e inizia a girare a vuoto, con deludenti frecciate al bigottismo, alla burocrazia e a luoghi comuni. Ma se il regista avesse avuto un po' di coscienza di se, avrebbe capito che lo stesso film è un grande luogo comune. Nonostante tutto, una scelta azzeccata è quella di far intepretare agli attori, personaggi della loro stessa nazionalità, un italiano, una inglese, un danese, un tedesco, una spagnola, un francese e a metà film in aggiunta una belga. Purtroppo, sotto trucchetti ottici, split screen, composizione digitale e sequenze velocizzate-allucinate con in sottofondo "Te Deun", non c'è niente. Tuttavia, il messaggio dell'accetarsi tra le varie etnie, anche se solo nella prima ora del film, c'è.
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great steven
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lunedì 11 agosto 2014
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7 ragazzi di diversi paesi convivono tutti insieme
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L'APPARTAMENTO SPAGNOLO (FR, 2002) diretto da CEDRIC KLAPISCH. Interpretato da ROMAIN DURIS – JUDITH GODRECHE – AUDREY TAUTOU – KELLY REILLY – KEVIN BISHOP – FEDERICO D'ANNA – CECILE DE FRANCE – CHRISTIAN PAGH § A venticinque anni, impappinato e alla ricerca di un’identità, il mite Xavier lascia la Francia per passare, grazie agli scambi internazionali del progetto Erasmus, un anno a Barcellona dove si insedia in un appartamento già occupato da un eurogruppo studentesco: un italiano, un danese, un tedesco, una britannica, una belga e un’andalusa. Il suo obiettivo primario e iniziale è quello di farsi ammettere al Ministero delle Finanze.
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L'APPARTAMENTO SPAGNOLO (FR, 2002) diretto da CEDRIC KLAPISCH. Interpretato da ROMAIN DURIS – JUDITH GODRECHE – AUDREY TAUTOU – KELLY REILLY – KEVIN BISHOP – FEDERICO D'ANNA – CECILE DE FRANCE – CHRISTIAN PAGH § A venticinque anni, impappinato e alla ricerca di un’identità, il mite Xavier lascia la Francia per passare, grazie agli scambi internazionali del progetto Erasmus, un anno a Barcellona dove si insedia in un appartamento già occupato da un eurogruppo studentesco: un italiano, un danese, un tedesco, una britannica, una belga e un’andalusa. Il suo obiettivo primario e iniziale è quello di farsi ammettere al Ministero delle Finanze. Il distacco dalle abitudini e soprattutto dalla fidanzata Martine non è semplice, né è di grande aiuto l’incontro con due conterranei in viaggio di nozze, disposti ad ospitarlo ma troppo differenti da lui. Ma l’incontro con tutti quei ragazzi di varie nazionalità, che hanno la sua stessa età e le sue medesime aspirazioni, la sua vita e le sue opinioni cambieranno radicalmente. Al termine dell’esperienza sarà diventato uomo e deciderà di percorrere autonomamente la propria strada: quella che voleva seguire fin da bambino, ossia la carriera di scrittore, dato che ora sente di possedere un’entità pressoché cosmopolita a tutti i livelli. Nel film sono presenti tutti i possibili luoghi comuni su studenti universitari, pregi e difetti delle varie nazionalità europee e storie d’amore giovanili, di qualunque orientamento sessuale. Settimo lungometraggio (terzo fra quelli distribuiti in Italia) di C. Klapisch, che ha anche redatto la sceneggiatura. È una commedia corale abbastanza divertente e spigliata, ben ritmata e orchestrata, nonostante qualche caduta di ritmo e perdita tonale. Fra una strizzata d’occhio a Gaudì e qualche cenno malizioso all’amore libero, fa passare con leggerezza un messaggio sull’accettazione delle differenze nazionali e culturali. La qualità migliore del film rimane comunque il quadro delle interpretazioni: R. Duris è un giovane incasinato e confuso, che non smette di rincorrere le proprie ambizioni pur senza sapere esattamente ciò che vuole e di cosa va cercando, anche se alla fine tutto gli sembrerà più limpido e chiaro; J. Godrèche è una donna timida, impacciata, che non si trova mai a proprio agio, ma che porta nella sua vita un salto di qualità quando scopre l’amore incondizionato ma pur sempre onesto che le mostra il protagonista, ben più adorato rispetto al marito civile; A. Tautou (qualche anno prima di sfondare con Il favoloso mondo di Amélie) è una fidanzata tutta pepe e angosciata, che ama il suo moroso lontano da lei e che pretende spiegazioni delle sue scappatelle e arriva quasi a piantarlo per sospetta infedeltà, per poi riammetterlo nelle proprie grazie; K. Reilly è una studentessa inglese un po’ brontolona e cocciuta, ma comunque coerente e fedele nei sentimenti e comprensiva e paziente col fratello, un K. Bishop rompicoglioni che incarna con molto humour il diffusore e propinatore degli stereotipi più blandi e stupidi; F. D’Anna è un italiano un po’ distratto e combinaguai, ma pur sempre tranquillo, osservatore e calcolatore, che dirige il gruppo di benvenuto ad ogni nuovo arrivato nell’appartamento, in cui la convivenza è sempre all’ordine del giorno e non rappresenta mai un gioco da ragazzi; C. De France è una ragazza belga indaffarata e vogliosa, simpatica e sprizzante energia da tutti i pori, che cerca un amore sincero e autentico ed è colei che crea la calma e la pazienza nella comitiva eterogenea in cui si ritrova a vivere tutt’altro che come un pesce fuor d’acqua; infine C. Pagh è un teutonico in piena regola, rigido e freddo, elaboratore e maniaco, che scopre di avere un figlio da una sua conterranea che ritorna da lui dopo che sono passati alcuni anni dal termine della sua gravidanza e dalla nascita del pargoletto. Le scene migliori, o comunque quelle più accattivanti: la partenza per Barcellona in un aeroporto confusionario e foriero di incertezze; il primo bacio fra Xavier e Anne-Sophie sul balcone tutto pitturato e col cielo spianato davanti; l’ascolto della canzone rock nella camera con la luce soffusa e in un’atmosfera intima; l’arrivo di William e l’esternazione dei suoi archetipi cretini e balordi, che vengono accolti con disapprovazione da tutti i conviventi nell’appartamento; i ricordi di Xavier bambino e la sua intenzione di intraprendere il mestiere di autore di libri. La regia non è troppo attenta e precisa, ma si distingue comunque per una certa eleganza e una cura ambientale certamente non da buttare via, sebbene sarebbe stato preferibile un accento più veritiero e catalizzante sul melting pot culturale che accentra in sé stesso culture e nazioni fra le più disparate cercando di conciliarle con pace, allegria e serenità. Il film ha totalizzato più di tre milioni di spettatori in Francia, ed è stato girato in DV.
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