Totò che visse due volte

   
   
   
salvonastasi lunedì 27 dicembre 2010
l'uomo ridotto a bestia religiosa. Valutazione 5 stelle su cinque
64%
No
36%

Recensire questo monumento della cinematografia moderna, italiana ed europea richiede ingegni e sensibilità ben più alti delle mie. Tuttavia, la tragedia sessuale dell'uomo moderno, bestia abbandonata ai propri impulsi, nella solitudine, nella povertà, nell'abbandono estremo del meridione più profondo è la cosa che da subito ci sbatte in faccia questo film. Le smorfie di dolore misto a estasi, della maschera sfigurata di Minico mentre oscilla a pantaloni calati sulla statua della Madonna, il tutto amplificato dalla perfetta simbiosi di musica,fotografia e moviola è una delle scene che si consegnano agli annali. Il fatto che quest'uomo non sia un attore poi, rende il tutto ancora più atrocemente sconcertante. [+]

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paolo 67 sabato 19 novembre 2011
il bianco-nero della condizione umana Valutazione 5 stelle su cinque
65%
No
35%

Diceva Marco Ferreri, il regista più anarchico del cinema italiano, che per combinare qualcosa bisogna riportare l'uomo allo stato brado, al livello animale (lo pensava anche Dino Risi): Ciprì e Maresco sono i registi che sono andati più all'estremo nella loro polemica contro una società non soltanto siciliana per la quale nutrono un dichiarato profondo disprezzo. La loro arte è quella laica e libera che periodicamente ha fatto scandalo (vedi "La dolce vita" di Fellini o i film di Pasolini) e che secondo pareri autorevoli di intellettuali e perfino di magistrati può avere un significato salutare. Le battaglie, in genere vittoriose, del cinema contro la censura hanno dimostrato che l'arte può fiorire solo nella libertà: il caso politico di questo film fu l'abolizione della norma sul divieto assoluto di visione che la competente commissione di primo grado aveva per l'ultima volta decretato (anche se prima dell'approvazione del disegno di legge la commissione d'appello aveva già dato il nulla osta col divieto ai minori di 18 anni). [+]

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'mox' lunedì 1 agosto 2011
blasfemia grottesca per un film di culto Valutazione 4 stelle su cinque
52%
No
48%

I film di Ciprì e Maresco sono in bianco e nero, e così pure i giudizi su di essi: o li ami o ti disgustano, bianco o nero. Difficile trovare una via di mezzo.
Totò che visse due volte è composto da tre episodi: il primo racconta l'esistenza miserabile di Paletta, segnata dalle persecuzioni dei compaesani e dalla frustrazione sessuale; il secondo la storia d'amore fra due grotteschi pederasti; il terzo è un'originale rilettura del personaggio di Gesù, che fa risorgere Lazzaro dall'acido in cui un boss mafioso l'aveva fatto sciogliere. Sullo sfondo una Sicilia sprofondata nel degrado, in cui nulla si sottrae allo schifo. [+]

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