Phantoms |
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Un film di Joe Chappelle.
Con Peter O'Toole, Rose McGowan, Joanna Going, Liev Schreiber, Ben Affleck
Horror,
b/n
durata 91 min.
- USA 1998.
MYMONETRO
Phantoms
valutazione media:
2,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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buona "base"letteraria, film discretodi elgatolocoFeedback: |
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venerdì 28 luglio 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Questo"Phantoms"(1998, di Joe Chappelle)dimostra, tra l'altro, ulteriomente, che una buona"partenza-testo base"letteraria(Dean Koontz non è Stephen King, il "principe"delll'horror fantastico oggi, ma è comunque autore discreto e in questo caso lo è maggiormente rispetto ad altre opere)può almeno contribuire a "fare"un buon film e in questo caso, complice una certa ambiguità voluta nella regia di Chappelle, all'uso adeguato degli effetti speciali, complice anche una tematica(vagamente, certo)evoluzionistico-filogenetica il tutto riesce non ad essere "il massimo",(né pretende di esserlo, non aspirando a rivaleggiare con"Shining"di Kubrick-King-pur se King non era per nulla d'accordo con il risutlato...)ma almeno ad essere un film ben realizzato. C'è anche Peter O'Toole, la cui partecipazione al film lo segna positivamente, oltre ad essere una delle sue ultime se non ultimissime intepretazioni, Ben Aflleck, invece impegnato in una delle prove da"semi-esordiente", Rose Mc Gowan e Joanna Going, ottimi interpreti che danno al film quel sapore"contrastivo"(interpretano due sorelle, tra loro molto diverse)che altrimenti gli sarebbe, forse, mancato in questa forma. Tutto ciò contribuisce a creare un film interessante, a tratti(meno nella parte mediana, francamente)"emozionante", non solo per il"frisson"che produce la paura che comunque l'horror, se ben realizzato(e qui lo è, come si è cercato di dimostrare), per la fascinazzione terribile che induce ciò che è minaccioso quanto sconosciuto-insondabile, nonostante la scienza. Un altro elemento, si può dire, quello del ontrastro tra scienza e"ingnoto-inconoscibile"che(sembra di riletgere certo Du Bois-Reymond, scienziato ed epistemolgo che con il tema si confrontò ampiamente nel 1800). Un parallelogramma di forze, potremmo dire, che, momenti"vuoti"a parte, crea un film di una certa consistenza, apprezzabile comunque, in quel finale degli anni Novanta dello scorso secolo molto ricco di film, ma forse non di una cinematrografia eccelsa in toto. Joe Chappelle che non risulta essere stato un grandissimo autore, è cpmunque un regista professionalmente motivato e preparato, capace di emergere, a suo modo, soprattutto in film di genere, non propriamente"B-moives"(quelli sono a film a basso e bassissmo budget), ma comunque film di genere, spesso emarginati rispetto alle grandi majors. El Gato
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