elgatoloco
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sabato 6 febbraio 2016
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sostanzialmente più che efficace
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Il cinema, lo si voglia o meno, è in primis, fatto di immagini in movimento("Image-mouvement", Deleuze dixit). Quindi, che il testo letterario-base di Dean R.Koontz non sia gran cosa è vero(vale, per quanto ho letto, per varie altre opere dell'autore, spesso più"scrivente"che"scrittore"), che la produzione di senso sia abbastanza opinabile, anche, ma il film di Joe Chappelle, invece, è un'opera di immagini inquietanti, quasi sempre riuscite: la claustrofobia dei protagonisti"reclusi"nel laboratorio riesce, come anche le parti in esterni: sequenze dure, espressive, significanti di per sé, al di là del referente, che, volendo, tende a perdersi-disperdersi nelle nebbie della confusione indotta, appunto, dal testo letterario di partenza, di per sé oltremodo discutibile.
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Il cinema, lo si voglia o meno, è in primis, fatto di immagini in movimento("Image-mouvement", Deleuze dixit). Quindi, che il testo letterario-base di Dean R.Koontz non sia gran cosa è vero(vale, per quanto ho letto, per varie altre opere dell'autore, spesso più"scrivente"che"scrittore"), che la produzione di senso sia abbastanza opinabile, anche, ma il film di Joe Chappelle, invece, è un'opera di immagini inquietanti, quasi sempre riuscite: la claustrofobia dei protagonisti"reclusi"nel laboratorio riesce, come anche le parti in esterni: sequenze dure, espressive, significanti di per sé, al di là del referente, che, volendo, tende a perdersi-disperdersi nelle nebbie della confusione indotta, appunto, dal testo letterario di partenza, di per sé oltremodo discutibile... Credo si debba considerare l'"aseità relativa"del film rispetto all'opera letteraria di partenza, qui più che altrove, anche considerando il fatto che quasi certamente la scelta di Koontz è frutto di scelte delle case di produzione, infastidite e spesso spaventate dai dubbi sui film tratti dalle sue opere di Stephen King, scrittore che comunque, pur tra alti e bassi, riesce a creare sempre qualcosa di ben altro spessore rispetto a Koontz, non fosse che per la costruzione del plot e la sua attuazioone nelle singole parti del romanzo. Sequenze prevalentemente notturne di indubbia inquietudine(vale a dire inquietanti in quanto create come tali), rappresentazione architettonica e urbanistica convincente della"ghost city"ideata da Koontz ma messa in opera dal regista, che firma anche come(unico) sceneggiatore. Grande come sempre Peter O'Toole, debole Ben Affleck(non è il solo caso, anzi...), complessivamente brave le due interpreti femminili. El Gato
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elgatoloco
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venerdì 28 luglio 2017
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buona "base"letteraria, film discreto
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Questo"Phantoms"(1998, di Joe Chappelle)dimostra, tra l'altro, ulteriomente, che una buona"partenza-testo base"letteraria(Dean Koontz non è Stephen King, il "principe"delll'horror fantastico oggi, ma è comunque autore discreto e in questo caso lo è maggiormente rispetto ad altre opere)può almeno contribuire a "fare"un buon film e in questo caso, complice una certa ambiguità voluta nella regia di Chappelle, all'uso adeguato degli effetti speciali, complice anche una tematica(vagamente, certo)evoluzionistico-filogenetica il tutto riesce non ad essere "il massimo",(né pretende di esserlo, non aspirando a rivaleggiare con"Shining"di Kubrick-King-pur se King non era per nulla d'accordo con il risutlato.
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Questo"Phantoms"(1998, di Joe Chappelle)dimostra, tra l'altro, ulteriomente, che una buona"partenza-testo base"letteraria(Dean Koontz non è Stephen King, il "principe"delll'horror fantastico oggi, ma è comunque autore discreto e in questo caso lo è maggiormente rispetto ad altre opere)può almeno contribuire a "fare"un buon film e in questo caso, complice una certa ambiguità voluta nella regia di Chappelle, all'uso adeguato degli effetti speciali, complice anche una tematica(vagamente, certo)evoluzionistico-filogenetica il tutto riesce non ad essere "il massimo",(né pretende di esserlo, non aspirando a rivaleggiare con"Shining"di Kubrick-King-pur se King non era per nulla d'accordo con il risutlato...)ma almeno ad essere un film ben realizzato. C'è anche Peter O'Toole, la cui partecipazione al film lo segna positivamente, oltre ad essere una delle sue ultime se non ultimissime intepretazioni, Ben Aflleck, invece impegnato in una delle prove da"semi-esordiente", Rose Mc Gowan e Joanna Going, ottimi interpreti che danno al film quel sapore"contrastivo"(interpretano due sorelle, tra loro molto diverse)che altrimenti gli sarebbe, forse, mancato in questa forma. Tutto ciò contribuisce a creare un film interessante, a tratti(meno nella parte mediana, francamente)"emozionante", non solo per il"frisson"che produce la paura che comunque l'horror, se ben realizzato(e qui lo è, come si è cercato di dimostrare), per la fascinazzione terribile che induce ciò che è minaccioso quanto sconosciuto-insondabile, nonostante la scienza. Un altro elemento, si può dire, quello del ontrastro tra scienza e"ingnoto-inconoscibile"che(sembra di riletgere certo Du Bois-Reymond, scienziato ed epistemolgo che con il tema si confrontò ampiamente nel 1800). Un parallelogramma di forze, potremmo dire, che, momenti"vuoti"a parte, crea un film di una certa consistenza, apprezzabile comunque, in quel finale degli anni Novanta dello scorso secolo molto ricco di film, ma forse non di una cinematrografia eccelsa in toto. Joe Chappelle che non risulta essere stato un grandissimo autore, è cpmunque un regista professionalmente motivato e preparato, capace di emergere, a suo modo, soprattutto in film di genere, non propriamente"B-moives"(quelli sono a film a basso e bassissmo budget), ma comunque film di genere, spesso emarginati rispetto alle grandi majors. El Gato
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dian71cinema
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venerdì 11 febbraio 2011
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mai leggere le recensioni...
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COME PREMESSA E RICORDANDO DI NON LEGGERE MAI RECENSIONI DEL TUTTO SOGGETTIVE E SOPRATTUTTO DOVE LA TRAMA E' RACCONTATA NEI DETTAGLI (A VOLTE SVELANDO ADDIRITTURA IL FINALE).. ARRIVIAMO A QUESTO FILM CON UN CAST DI NOTORIETA' INTERNAZIONALE.. TOGLIENDOSI SUBITO IL DENTE TROVIAMO UN BUON PETER O' TOOLE ED UN SORPRENDENTE LIEV SCHREIBER CHE SI TROVA BENE NEL RIVESTIRE RUOLI SUL GENERE HORROR, ED INFATTI LO RITROVEREMO IN UN CAPITOLO DEL PIU' FAMOSO SCREAM (ANCHE COME SUCCESSO IN INCASSI DI BOTTEGHINO).. UN DELUDENTE BEN AFFLECK (COME SPESSO E' IN EFFETTI IN QUASI TUTTI I SUOI INTERVENTI CINEMATOGRAFICI COMPIUTI FINORA).. A DIMOSTRAZIONE CHE UNA BELLA FACCIA NON BASTA PER ESSERE UN BUON ATTORE SE MANCANO LE CAPACITA' ESPRESSIVE.
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COME PREMESSA E RICORDANDO DI NON LEGGERE MAI RECENSIONI DEL TUTTO SOGGETTIVE E SOPRATTUTTO DOVE LA TRAMA E' RACCONTATA NEI DETTAGLI (A VOLTE SVELANDO ADDIRITTURA IL FINALE).. ARRIVIAMO A QUESTO FILM CON UN CAST DI NOTORIETA' INTERNAZIONALE.. TOGLIENDOSI SUBITO IL DENTE TROVIAMO UN BUON PETER O' TOOLE ED UN SORPRENDENTE LIEV SCHREIBER CHE SI TROVA BENE NEL RIVESTIRE RUOLI SUL GENERE HORROR, ED INFATTI LO RITROVEREMO IN UN CAPITOLO DEL PIU' FAMOSO SCREAM (ANCHE COME SUCCESSO IN INCASSI DI BOTTEGHINO).. UN DELUDENTE BEN AFFLECK (COME SPESSO E' IN EFFETTI IN QUASI TUTTI I SUOI INTERVENTI CINEMATOGRAFICI COMPIUTI FINORA).. A DIMOSTRAZIONE CHE UNA BELLA FACCIA NON BASTA PER ESSERE UN BUON ATTORE SE MANCANO LE CAPACITA' ESPRESSIVE..
ARRIVIAMO DUNQUE ALLA PARTE TECNICA DEL FILM, TRAMA SINCERAMENTE POCO CREDIBILE E CON BUCHI CHE RENDONO IL FILM MENO COMPRENSIBILE E CHE SPEZZANO UNA TENSIONE NON SEMPRE MANTENUTA.. GLI STESSI INTERPRETI SONO QUASI IRRIGIDITI DA SEQUENZE "A SINGHIOZZI".... CERTAMENTE MOLTA ATTENZIONE E' STATA DEDICATA PIU' AGLI EFFETTI SPECIALI, ALL'EFFETTO "SORPRESA"..BRUTTE ALCUNE INQUADRATURE.. UN MONTAGGIO APPENA SUFFICIENTE RENDONO COMPLESSIVAMENTE QUESTO FILM UN ESPERIMENTO SUFFICIENTE MA CHE NON HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI SPERATI SIA QUALITATIVAMENTE SIA NEL RISULTATO FINALE..
IL RITMO E' SACRIFICATO CONCENTRANDOSI SUL DETTAGLIO, CHE APPARE POCO PULITO, IMPRECISO. COSI' COME IL FINALE.. RESO SEMPLICIZZATO PER DARE UN TERMINE AD UNA STORIA TRABALLANTE. VOTO 5/6
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