nick castle
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giovedì 31 marzo 2011
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banale fantascienza...
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Un criminale intrappolato nella realtà virtuale, viene liberato dal suo programmatore, e semina il panico a Los Angeles in preda a manie di protagonismo mediatico. Solo il poliziotto che lo catturò nella realtà fisica può ancora una volta catturarlo. Ancora peggio se il criminale ha dentro di se i dati caratteriali, del terrorista che uccise la famiglia del poliziotto. Indigeribile accozzaglia di stereotipi, azione caotica, personaggi piatti, dispendio di mezzi. Brett Leonard torna sul tema della realtà virtuale, dimenticandosi però del dilemma morale, della diversità, del cambiamento, dell'essere accettati, del peso delle proprio decisioni, del delirio di onnipotenza, tutti temi cari a "Il tagliaerbe", di cui questo sembra solo un ricopiatura poco precisa a macchina e con parecchi errori di battitura.
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Un criminale intrappolato nella realtà virtuale, viene liberato dal suo programmatore, e semina il panico a Los Angeles in preda a manie di protagonismo mediatico. Solo il poliziotto che lo catturò nella realtà fisica può ancora una volta catturarlo. Ancora peggio se il criminale ha dentro di se i dati caratteriali, del terrorista che uccise la famiglia del poliziotto. Indigeribile accozzaglia di stereotipi, azione caotica, personaggi piatti, dispendio di mezzi. Brett Leonard torna sul tema della realtà virtuale, dimenticandosi però del dilemma morale, della diversità, del cambiamento, dell'essere accettati, del peso delle proprio decisioni, del delirio di onnipotenza, tutti temi cari a "Il tagliaerbe", di cui questo sembra solo un ricopiatura poco precisa a macchina e con parecchi errori di battitura. Tranne il finale e un ottimo dipartimento sonoro, non si salva niente, recitazione, regia, storia, scenografie, costumi, niente di niente. Piatto come una tavola da stiro, questo film andrebbe venduto solo a compagnie aeree per guardarlo in volo, alle emittenti televisive dalla seconda categoria in giù e a case editrici che lo vendano insieme ai giornalacci da supermercato. Per giunta le voci scelte nel doppiaggio italiano per Washington e Crowe fanno davvero pena.
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sev7en
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mercoledì 24 giugno 2015
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ingenuamente genuino...
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L’agenzia governativa L.E.T.A.C. sviluppa un’intelligenza artificiale a scopo di addestramento con le 200 menti dei criminali piu’spietati e geniali, ma da virtuale l’entita’si materializza nel mondo reale e spetta ad un solo uomo riportarla tra bits e bytes.
L’esordio alla regia di Brett Leonard e’un vero e proprio tuffo nel futuro, in una Los Angeles alle prese con i soliti problemi di criminalita’affrontanti non alla Robocop maniera bensi’con ingenti investimenti in intelligenze artificiali super-sofisticate.
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L’agenzia governativa L.E.T.A.C. sviluppa un’intelligenza artificiale a scopo di addestramento con le 200 menti dei criminali piu’spietati e geniali, ma da virtuale l’entita’si materializza nel mondo reale e spetta ad un solo uomo riportarla tra bits e bytes.
L’esordio alla regia di Brett Leonard e’un vero e proprio tuffo nel futuro, in una Los Angeles alle prese con i soliti problemi di criminalita’affrontanti non alla Robocop maniera bensi’con ingenti investimenti in intelligenze artificiali super-sofisticate. SID 6.7 e’il fiore all’occhiello di una fra le compagnie governative interessate e come nel piu’classico dei copioni, racchiude le sinapsi dei peggiori criminali conosciuti, un meltdown di 200 menti che, secondo il suo creatore, dovrebbero permettere di addestrare agenti di polizia nel modo piu’efficiente e rapido possibile: l’obiettivo e’quello di Minority Reports, ovvero prevenire il crimine pensandone in anticipo le mosse, ma il risultato e’un one man show the ricorda le gesta de l’Implacabile (“The Running Man”). La differenza tra lo spettacolo di Schwarzenegger e quello offerto da un compiaciuto Russell Crowe e’nel pubblico perche’Crowe nei panni dell’entita’“aliena”cerca il compiacimento estremo usando quest’ultimo come mezzo mentre l’Implacabile e’l’oggetto/vittima sacrificale del loro compiacimento. A braccare SID c’e’la coppia Denzel Washington / Kelly Lynch in quello che senza perifrasi, si rivela un puro action-movie: dialoghi ridotti al lumicino, inseguimenti esagerati con colpi di scena nulli, qualche sprazzo di dramma familiare ed effetti speciali superiori agli standard del periodo.
Si tratta di un film mediocre che tuttavia ha nel suo villain la pietra angolare di ogni singola scena: la sua cattiveria e spietatezza e’sfacciatamente genuina, e’un’incoscienza inculcata senza cognizione di causa, a cui attinge e si attiene poiche’cosi’da programma ma di cui fondamentalmente non ha alcuna reale coscienza.
Tali considerazioni offrono lo spunto per quello che, escluso lo scivolone nel finale, e’il messaggio del regista: la conoscenza senza coscienza e’un corpo senza anima.
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fierror
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sabato 23 aprile 2011
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fallimento
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Lascando da parte i due protagonisti famosissimi,il film non ha una trama ben riuscita ed inoltre ci sono effetti speciali innaturali che rendono il film a mio parere finto da un punto di vista estetico.
Considerando poi che i super computer a comando vocale abbiano lo schermo di Windows 1998 credo che 2 stelle sia un voto abbastanza alto
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