Titolo originale Natural Born Killers.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 120 min.
- USA 1994.
- Warner Bros Italia
uscita sabato 10settembre 1994.
MYMONETROAssassini nati - Natural Born Killers
valutazione media:
3,24
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Natural Born Killers fa parte di quei film, che hanno l'onore di "vivere" sulla sottile linea del capolavoro o del disastro. Opera contradditoria, surreale-reale, affascinante. Da una storia di Quentin (contrariato sul modi operandi di Oliver) nasce una parodia della violenza a tutto tondo. Tecnincamente fantastico, il film narra la storia di due killer che uccidono per il puro gusto di farlo, con un infanzia difficile di strupri e violenze. Arrestati al loro 54 omicidio, i media li acclamano, trasformandoli in eroi. Violentissimo, macabro, esagerato, in ogni scena in ogni angolatura trasuda violenza. Una violenza inizialmente nata dai killer, violenza trasportata al mondo intero. E' strepitoso come il regista riesca a creare un tutt'uno con il periodo storico: il film è un urlo di distacco nei confronti della violenza del ventesimo secolo, rappresentata dai cambi temporali dati dal modo di operare con la pellicola, dalle immagini di sottofondo ecc.
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Natural Born Killers fa parte di quei film, che hanno l'onore di "vivere" sulla sottile linea del capolavoro o del disastro. Opera contradditoria, surreale-reale, affascinante. Da una storia di Quentin (contrariato sul modi operandi di Oliver) nasce una parodia della violenza a tutto tondo. Tecnincamente fantastico, il film narra la storia di due killer che uccidono per il puro gusto di farlo, con un infanzia difficile di strupri e violenze. Arrestati al loro 54 omicidio, i media li acclamano, trasformandoli in eroi. Violentissimo, macabro, esagerato, in ogni scena in ogni angolatura trasuda violenza. Una violenza inizialmente nata dai killer, violenza trasportata al mondo intero. E' strepitoso come il regista riesca a creare un tutt'uno con il periodo storico: il film è un urlo di distacco nei confronti della violenza del ventesimo secolo, rappresentata dai cambi temporali dati dal modo di operare con la pellicola, dalle immagini di sottofondo ecc. Improvvisamente l'atto in se dell'omicidio perde la sua connotazione soggettiva di OMICIDIO - ASSASSINO, per diventare una caratteristica umana del tempo moderno: famiglia, televisione, politica, guerra. E' qui, a mio avviso la grandezza del film. Nel momento in cui vi è il distacco con i protagonisti, improvvisamente si fa attenzione a tutto il resto. I killer spariscono pur agendo, ma rimangono inpresse le "metodologie" di una società violenta e disumana, che fa crescere nella violenza. Società in grado di creare ASSASSINI NATI. Agli occhi dei più apparirà un overdose di violenza insignificante. A molti apparirà come un tentativo di morale retorico e grottesco. Ad altri piacerà, per il modo manieristico di rappresentare un idea e di urlare la propria indignazione contro la società moderna, utilizzando gli stessi meccanismi di essa. Non aspettatevi dunque un moralismo nuovo, una filosofia rivoluzionaria, ma solo un piccolo GIOIELLO pulp, studiato nei minimi dettagli, acculturato, oculato, a volte persino geniale. Strepitosa l'idea di SIT-COMM surreale, per raccontare l'incontro tra i killer. Fenomenale le risate di sottofondo quando il padre tocca la figlia e la minaccia, con un chiaro riferimento all'abitudine moderna di sottovalutare il ruolo famigliare. Interpretazione strepitosa di Juliette Lewis, inquietante e bellissima. Notevoli le caricature del carceriere, e del poliziotto assassino. Per concludere, vietato ai deboli di cuore. A mio avviso da non perdere assolutamente!
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Natural Born Killers comprende in se molti generi. Per questo e' un film difficile da definire, un film che va guardato, capito e dal quale bisogna saper cogliere il suo messaggio.
Si tratta di un film fumettistico, caricaturale, ironico, violento e diretto. Tutti elementi-chiave per ogni script che sia passato dalle mani di Tarantino il quale nel 1994 da' le redini della regia in mano ad un acclamato Oliver Stone. Il risultato e' un prodotto diretto e tagliente. Un prodotto di massa che punta il dito contro le masse. Per obbligarle a pensare.Perche' la societa' tarantiniana quanto quella odierna e' una societa' alla deriva, malata, insana, che si droga di violenza e tv spazzatura. Partiamo cosi' alla visione del viaggio surreale che intraprendono i due protagonisti indiscussi, Mallory e Mickey Knox.
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Natural Born Killers comprende in se molti generi. Per questo e' un film difficile da definire, un film che va guardato, capito e dal quale bisogna saper cogliere il suo messaggio.
Si tratta di un film fumettistico, caricaturale, ironico, violento e diretto. Tutti elementi-chiave per ogni script che sia passato dalle mani di Tarantino il quale nel 1994 da' le redini della regia in mano ad un acclamato Oliver Stone. Il risultato e' un prodotto diretto e tagliente. Un prodotto di massa che punta il dito contro le masse. Per obbligarle a pensare.Perche' la societa' tarantiniana quanto quella odierna e' una societa' alla deriva, malata, insana, che si droga di violenza e tv spazzatura. Partiamo cosi' alla visione del viaggio surreale che intraprendono i due protagonisti indiscussi, Mallory e Mickey Knox. Due assassini nati, persone senza scrupoli che attraversano l'America in un viaggio senza meta, uccidendo chiunque trovino sulla loro strada. Senza un perche'. La natura umana e' violenta, e l'istinto di uccidere e' innato. Due personaggi che impersonano e al tempo stesso criticano la loro verosimilianza, quella di due persone dal passato tumultuoso e tormentato, dell'infanzia rubata e segnata dalle violenze e incomprensioni famigliari. Notevole e' la scena dove la tragica adolescenza di Mallory viene rappresentata visivamente come una sit-com, proprio per evidenziare ulteriormente il paradosso che viene messo in evidenza dal film. Un pugno nell'occhio per lo spettatore, una critica aspra e acida verso le teli spazzatura, i canali che propongono situation commedy che allontanano e alienano lo spettatore dalla realta' dei fatti. Qualsiasi situazione reale per quanto bruta, violenta e malata, grazie alla TV prende un'altra forma, viene distorta, adirittura ridicolizzata. La coppia procede nel suo viaggio lasciandosi alle spalle una scia di sangue spaventosa. Mentre hanno alle calcagna polizia e detective (il corotto Scagnozzi) e mentre la tv li rende dei idoli creandoci sopra serie tv e programmi spazzatura con i quali bombardare (letteralment) gli "spettatori-zombie". In questo senso e' memorabile l'interpretazione ossessiva di Robert D. Junior nei panni del giornalista W. Gale, disposto a qualsiasi cosa, pur di aumentare lo share televisivo e incrementare la sua popolarita'. Ossessione che lo spingera' nelle carceri, a intervistare faccia a faccia i killer, nonche' decretera' la sua fine.
Ed ecco svelato il motivo per cui si tratta di un film importante ed incisivo. Poiche' non e' una pellicola superficiale ma un film che ti smuove e ti costringe a riflettere. I personaggi che animano Natural Born Killers, da quelli principali a quelli secondari, sono tutti corrotti, amorali, cattivi, ambigui, ossessionati dalla fame di sangue o di popolarita'. Sono meschini ed egoisti, nonche' personaggi incapaci di distinguere tra il bene e il male, il giusto e lo sbagliato, sono vittime e carnefici di loro stessi, incatenati alle loro debolezze. La regia di Stone e'impeccabile come sempre.
Fotografia e montaggio bizzari e ossessivi ma brillanti come la pelicolla stessa, che oscilanno tra il bianco-nero, fermi immagine, colore, animazione. Il tutto condito da una colonna sonora eterogenea e disinvolta. Il risultato e' un film originale, fuori dagli schemi, innovativo e brillante che offre molteplici spunti di riflessione allo spettatore, non lasciandolo mai indifferente o annoiato (grazie agli stili narattivi differenti usati all'interno del film. 8/10.
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E' il miglior film di Stone. D'accordo, forse un po' barocco nella scelta di combinare sit com, cartoni, fumetti..., certo caleidoscopico tanto da sembrare sfilacciato, ci sarebbe anche il pizzico di retorica nel denunciare i mass media, ma Stone denuncia inglobando tutte le forme dei media stessi per distaccarsi dalla materia girata e dare una sferzata dolorosissima soprattutto al regno dei media che è la sua America. Credo che il regista parta dalla spettacolarità per ridicolizzarla riuscendo in ciò a non scadere nell'ipocrisia, ma a conservare una posizione critica nei confronti anche della sua opera.
[+] che bella storia d'amore (di roberto)[ - ] che bella storia d'amore
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Tratto dal soggetto di Quentin Tarantino, il quale ha poi polemizzato, per via dell'arbitraria sceneggiatura, con Stone. Due giovani, un ragazzo e una ragazza, seminano il panico e la morte. Sono serial killer senza scrupoli e senza una vera e propria ragione. Imprigionati dopo il 54° omicidio, diventano divi della televisione e riusciranno a fuggire. Divertente la parodia della situation commedy per mostrare l'infanzia della protagonista e l'incontro tra i due futuri assassini. Il regista dice di essersi ispirato ad Arancia meccanica per la scelta grottesca ma il debito maggiore lo ha con Cuore selvaggo di Lynch. Ciò detto, il film è comunque il migliore che Stone abbia fatto da anni perché smuove lo spettatore, alimenta la discussione, cerca strade nuove passando da altre già segnate.
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Tratto dal soggetto di Quentin Tarantino, il quale ha poi polemizzato, per via dell'arbitraria sceneggiatura, con Stone. Due giovani, un ragazzo e una ragazza, seminano il panico e la morte. Sono serial killer senza scrupoli e senza una vera e propria ragione. Imprigionati dopo il 54° omicidio, diventano divi della televisione e riusciranno a fuggire. Divertente la parodia della situation commedy per mostrare l'infanzia della protagonista e l'incontro tra i due futuri assassini. Il regista dice di essersi ispirato ad Arancia meccanica per la scelta grottesca ma il debito maggiore lo ha con Cuore selvaggo di Lynch. Ciò detto, il film è comunque il migliore che Stone abbia fatto da anni perché smuove lo spettatore, alimenta la discussione, cerca strade nuove passando da altre già segnate. Sceglie l'iperrealismo rispetto a film dello stesso genere come Henry - Pioggia di sangue e Il cameraman e l'assassino. Fa una denuncia, forse un tantino retorica, nei confronti dei mass-media. Incarna la violenza spettacolo per far sì che il serpente si morda la coda. Mischia fumetti a formati di pellicola diversi in maniera suggestiva. Fa dei chiari riferimenti alla cronaca attuale senza fare del documentarismo. Per contro, necessita di una grande maturità da parte dello spettatore. Soprattutto perché nello spettacolo caleidoscopico, che scorre come sulle montagne russe, non c'è il tempo per i più giovani di prendere le distanze dai protagonisti. La musica è quanto mai varia, spaziando dalle atmosfere di Peter Gabriel al rock di Patti Smith, a Puccini (come già aveva fatto Kubrick), fino alla voce demoniaca di Diamanda Galas. Deprecabile il divieto ai minori di 14 anni, anziché di 18
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Diretto da Oliver Stone su una storia di Quentin Tarantino, poi modificata: roba esplosiva da leccarsi i baffi e le dita! Almeno dovrebbe essere così, il film è molto tarantiniano, stilisticamente impeccabile ma secondo me gode di una fama fin troppo superiore ai suoi effettivi meriti e, tra quelli che ho visto, è uno dei peggiori film del regista. E' una satira bella e buona nei confronti dei media americani, un atto d'accusa nei confronti della Polizia e di un contesto familiare che soffoca e reprime con violenza. Violenza che spesso appare mitigata da immagini da cartoon, il ritmo fa venire il mal di testa coi suoi frastornanti cambi di marcia e i personaggi vengono volutamente sviluppati a mò di caricatura (d'altronde se di satira si tratta.
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Diretto da Oliver Stone su una storia di Quentin Tarantino, poi modificata: roba esplosiva da leccarsi i baffi e le dita! Almeno dovrebbe essere così, il film è molto tarantiniano, stilisticamente impeccabile ma secondo me gode di una fama fin troppo superiore ai suoi effettivi meriti e, tra quelli che ho visto, è uno dei peggiori film del regista. E' una satira bella e buona nei confronti dei media americani, un atto d'accusa nei confronti della Polizia e di un contesto familiare che soffoca e reprime con violenza. Violenza che spesso appare mitigata da immagini da cartoon, il ritmo fa venire il mal di testa coi suoi frastornanti cambi di marcia e i personaggi vengono volutamente sviluppati a mò di caricatura (d'altronde se di satira si tratta...). Col cinismo di cui Stone è capace trasforma i due spietati killers in simpatici eroi, amati e osannati dalla gente, facendo apaprire come mostri e piaghe della società poliziotti e giornalisti. E per fare tutto ciò in maniera piacevole e credibile fa di questo film un vero, enorme videoclippettone dove colori, inquadrature e generi sono in continuo movimento ed evoluzione. Humour nero sempre in primo piano, perversione, follia e visionarietà non mancano in un film costruito splendidamente ma riuscito così così, che va man mano esagerando per poi spegnersi fino ad annientarsi da solo. Le musiche, quelle si, sono la parte più bella del film e ne scandiscono ogni passo adattandosi al momento.
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Lo scopo di questo film è fin troppo chiaro. Come è perfettamente chiaro che cosa viene ucciso alla fine. L'omicidio è semplicemente una metafora, purtroppo estremamente reale, che possiamo sperimentare quotidianamente, ma questo film dev'essere visto sotto un'altra luce. Il suo significato è abissale. Quello che viene in primo piano sono gli estremi (luce e buio), e lo scaturire dell'essere dalla Terra, le piante si vedono soprattutto. Il matrimonio è l'esempio che viviamo già in un miracolo ancora tutto da comprendere, un miracolo che abbiamo completamente dimenticato perchè siamo presi dalla scienza e dalla tecnologia, come unici mezzi di comprensione dell'essenza delle cose. Il successo televisivo, la stupidità dell'immagine, viene infine ridicolizzata nel modo più totale.
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Lo scopo di questo film è fin troppo chiaro. Come è perfettamente chiaro che cosa viene ucciso alla fine. L'omicidio è semplicemente una metafora, purtroppo estremamente reale, che possiamo sperimentare quotidianamente, ma questo film dev'essere visto sotto un'altra luce. Il suo significato è abissale. Quello che viene in primo piano sono gli estremi (luce e buio), e lo scaturire dell'essere dalla Terra, le piante si vedono soprattutto. Il matrimonio è l'esempio che viviamo già in un miracolo ancora tutto da comprendere, un miracolo che abbiamo completamente dimenticato perchè siamo presi dalla scienza e dalla tecnologia, come unici mezzi di comprensione dell'essenza delle cose. Il successo televisivo, la stupidità dell'immagine, viene infine ridicolizzata nel modo più totale. Un semplice ma essenziale tramonto seppellisce tutta la sporcizia che abbiamo dentro la nostra mente, che continuiamo a subire, essendoci nati dentro. Non è mai esistita un'epoca perfetta, ma la nostra è forse la più particolare di tutte, perchè abbiamo cancellato l'essenza delle cose insieme alla nostra. C'è una via d'uscita a tutto questo. Questo film è sulla strada buona, ma è solo un'indicazione, niente di più. Per chi ha voglia consiglio di leggere Martin Heidegger.
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[+] sei un grande (di valerio)[ - ] sei un grande
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Qualcuno aveva parlato di un nuovo "Arancia Meccanica", andiamoci piano! Tra Stone e Kubrick ci sarà sempre un abisso, non perchè Stone non sia bravo, ma perchè non potrà mai raggiungere il livello magistrale e lo spessore culturale di quelloche è forse stato uno dei più grandi registi di sempre.
Certo la storia di Mickey e Mallory somiglia a quella di Alex, il soggetto è di Tarantino e si vede, ma se in "Arancia Meccanica" si partiva da una base filosofica e culturale che si addice ad un genio quale Kubrick, in "Natural Born Killers" si può cogliere solo una satira surreale e un critica a livello politico-sociale.
Ciò non significa che il film non sia ben riuscito: ci sono molte sequnze memorabili tra cui quella iniziale e tocchi undiscutibilmente geniali (come la vita di mallory girata come una sit-com), ma sono molti anche i passaggi troppo surreali o dalla banalità didascalica.
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Qualcuno aveva parlato di un nuovo "Arancia Meccanica", andiamoci piano! Tra Stone e Kubrick ci sarà sempre un abisso, non perchè Stone non sia bravo, ma perchè non potrà mai raggiungere il livello magistrale e lo spessore culturale di quelloche è forse stato uno dei più grandi registi di sempre.
Certo la storia di Mickey e Mallory somiglia a quella di Alex, il soggetto è di Tarantino e si vede, ma se in "Arancia Meccanica" si partiva da una base filosofica e culturale che si addice ad un genio quale Kubrick, in "Natural Born Killers" si può cogliere solo una satira surreale e un critica a livello politico-sociale.
Ciò non significa che il film non sia ben riuscito: ci sono molte sequnze memorabili tra cui quella iniziale e tocchi undiscutibilmente geniali (come la vita di mallory girata come una sit-com), ma sono molti anche i passaggi troppo surreali o dalla banalità didascalica.
Stone dimostra di saperci fare con la macchina da presa, ma agisce troppo cinicamente e in molte occasioni mette troppo carne al fuoco, colpa anche delle trppe sequnze animate e di un montaggio "pirotecnico" troppo frastornante.
E alla fine si ha l'impressione di avere ricevuto un pugno nello stomaco troppo energico per essere memorabile e ci si alza dalla poltrona un po' confusi e frastrnati (effetto sicuramente ricercato!).
Gran Premio della Giuria a venezia.
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mikey e mallory due giovani dall'infanzia difficilissima per abusi e violenze subite,si incontrano scoppia l'amore e una scia di violenza.da un soggetto di q.tarantino ,un film di stone altamente andrenalinico,perverso,allucinogeno.un tocco noir,, grottescho e surreale,una sceneggiatura con momenti raffinati e fantasiosi,come i flash back fumettistici,immagini oniriche,fotogrammi insanguinati , mosrti,serpenti, stregoni indiani e demoni interiori ,divertentissima l'idea della situation commedy, e antologico il parallelo e il confronto di mikey che fa con i famosi i serial killer del passato(ted bundy,charles manson),ottime musiche che spiazzano da un genere all'altro,.
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mikey e mallory due giovani dall'infanzia difficilissima per abusi e violenze subite,si incontrano scoppia l'amore e una scia di violenza.da un soggetto di q.tarantino ,un film di stone altamente andrenalinico,perverso,allucinogeno.un tocco noir,, grottescho e surreale,una sceneggiatura con momenti raffinati e fantasiosi,come i flash back fumettistici,immagini oniriche,fotogrammi insanguinati , mosrti,serpenti, stregoni indiani e demoni interiori ,divertentissima l'idea della situation commedy, e antologico il parallelo e il confronto di mikey che fa con i famosi i serial killer del passato(ted bundy,charles manson),ottime musiche che spiazzano da un genere all'altro,.morti ammazzati?.54 perche' ,non c'è un perche 'i due assassini diventano icone dei giovani, quasi delle star ,i network fanno a gara per accapararsi l'esclusiva dei due in diretta televisiva in pieno supebowL(forte critica e denuncia verso i mas -media e il loro cinismo) un film che fa discutere,killer senza scrupoli che si sentono esseri superiori, puri,e la societa' è punibile.un ottimo cast,bravi Woody Harrelson, Juliette Lewis,ottimi Tom Sizemore e Tommy Lee Jones,superlativo(Robert Downey Jr.) nei panni del cinico,ipocrita,giornalista.da vedere.
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[+] lascia un commento a ibracadabra 8 »[ - ] lascia un commento a ibracadabra 8 »
Mickey e Mallory Knox sono due amanti in fuga divenuti famosi per aver ucciso 52 persone in sole tre settimane. In breve tempo, hanno attirato su di essi la morbosa attenzione dei media che li hanno resi delle indiscusse “Super Star” a livello internazionale.
Il due volte premio Oscar Oliver Stone partorisce uno dei suoi film più controversi e allucinati, che ha scatenato non poche polemiche alla 51a Mostra del Cinema di Venezia dove fu presentato nell’Agosto del ’94. Osannato da alcuni, detestato da altri, “Natural born killers” rappresentò per l’epoca un vero e proprio caso cinematografico, che ancora oggi fa discutere milioni di spettatori e critici in tutto il mondo.
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Mickey e Mallory Knox sono due amanti in fuga divenuti famosi per aver ucciso 52 persone in sole tre settimane. In breve tempo, hanno attirato su di essi la morbosa attenzione dei media che li hanno resi delle indiscusse “Super Star” a livello internazionale.
Il due volte premio Oscar Oliver Stone partorisce uno dei suoi film più controversi e allucinati, che ha scatenato non poche polemiche alla 51a Mostra del Cinema di Venezia dove fu presentato nell’Agosto del ’94. Osannato da alcuni, detestato da altri, “Natural born killers” rappresentò per l’epoca un vero e proprio caso cinematografico, che ancora oggi fa discutere milioni di spettatori e critici in tutto il mondo.
Il soggetto del film fu inizialmente concepito da Quentin Tarantino, per poi essere radicalmente modificato dal regista Stone, che donò allo script, al quale hanno collaborato anche David Veloz e Richard Rutowski, un aspetto più satirico e provocatorio, eliminando quasi completamente la caratura “pulp” tipica dello stile Tarantiniano.
La pellicola pone sopra ogni cosa il confronto etnico tra la violenza e i mass-media, e da ciò, Stone ne tira fuori, a suo personale giudizio, una pesante critica alla violenza stessa e ancor di più ai media che, sempre secondo il regista, ingigantiscono sempre e comunque i numerosi fatti di cronaca nera che, quotidianamente, avvengono in America e in tutto il mondo.
Molte delle critiche rivolte al film di Stone tengono a rimarcare soprattutto questo aspetto, sostenendo che la pellicola non è altro che una delirante critica a ciò che essa stessa mostra agli spettatori. Per rivolgere una critica verso la violenza e i media, Stone pare faccia esattamente la stessa cosa, tirandosi, in qualche modo, la “zappa sui piedi”…
A parer di chi scrive, questo giudizio da parte della critica è in larga parte condivisibile, anche se, sempre secondo un punto di vista personale, pare molto difficile immaginare come il regista avrebbe potuto esprimere il dissenso e il disgusto per la violenza e i media se non facendo quello che, effettivamente, ha fatto, ovvero: rappresentare questo confronto in modo certamente esplicito ma, tutto sommato, realistico, evadendo da tutti gli espedienti adottati dai media per Non mostrare agli spettatori ciò che loro vogliono veramente vedere: il realismo.
In contrapposizione all’opera di Stone sopraggiunse tre anni più tardi, nel ’97, la pellicola dell’austriaco Michael Haneke dal titolo “Funny Games” il cui obiettivo era, al contrario, Non mostrare al pubblico la violenza visiva ma adottare invece una sorta di “tortura psicologica” per lo spettatore quasi come per “punirlo” e fuorviarlo dalla sua continua ed inappagabile voglia di vedere ciò che Non si può vedere.
Per Stone, uccidere è dare sfogo alle proprie oppressioni e ai propri demoni, è porsi a diretto contatto con la vita umana e animale, con la certezza che Nessuno è innocente; l’uomo è una bestia che vive di istinti primordiali che possono esplodere in qualsiasi momento e situazione.
Non c’è un “Dio” che possa impedire che la violenza si scateni, e lo dimostrano, oltre a questo film, anche Veri fatti di cronaca avvenuti non molti anni fa in diverse scuole statunitensi ove si sono consumate autentiche stragi, una delle quali (quella della Columbin High School del ’99) è stata portata sullo schermo da Gus Van Sant con il pluripremiato “Elephant” (2003).
Chiusa questa breve parentesi, è d’obbligo dire che, sebbene, per alcuni, “Natural born killers” sia un film tutt’altro che memorabile per quanto riguarda la tematica presa in esame e lo stile con cui Stone l’ha trattata, di certo può vantare eccezionali interpretazioni da parte di tutti i principali volti del ricercato cast: Woody Harrelson e Juliette Lewis dominano la scena con egregia disinvoltura, sui quali, però, spicca un bravissimo Robert Downey Jr. nei viscidi panni del giornalista Wayne Gale e un sempre impeccabile Tommy Lee Jones fiancheggiato dall’altrettanto bravo Tom Sizemore.
“Natural born killers” può essere considerata, quindi, un’opera valida e di indiscusso interesse, forse eccessiva dal punto di vista tecnico (per la realizzazione sono state utilizzate diverse tipologie di macchine da presa, anche amatoriali) e con un montaggio talvolta bizzarro, ma non si può negare che da tutta questa violenza messa in scena da Stone scaturiscano non pochi spunti di riflessione, che, per la Settima Arte, rappresentano un aspetto di vitale importanza.
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[+] lascia un commento a andyflash77 »[ - ] lascia un commento a andyflash77 »
Il film è uno splatter che inoltre pretende di farci una morale sul fascino che ha il crimine per l'uomo comune ("perchè è la nostra aspirazione" diceva Flaiano), pur essendo interamente basato su ciò... Il regista e lo scrittore hanno voluto fare un film che riuscisse brutto e sgradevole e non hanno fallito: la regia è schizofrenica e basata su continui flash, ma non c'è in questo nè logica, nè quella mancanza di razocinio che è anch'essa una qualità, ma la volontà di rincoglionire lo spettatore con una tecnica simile a quella pubblicitaria e una sciatteria di fondo della sceneggiatura e della regia.
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Il film è uno splatter che inoltre pretende di farci una morale sul fascino che ha il crimine per l'uomo comune ("perchè è la nostra aspirazione" diceva Flaiano), pur essendo interamente basato su ciò... Il regista e lo scrittore hanno voluto fare un film che riuscisse brutto e sgradevole e non hanno fallito: la regia è schizofrenica e basata su continui flash, ma non c'è in questo nè logica, nè quella mancanza di razocinio che è anch'essa una qualità, ma la volontà di rincoglionire lo spettatore con una tecnica simile a quella pubblicitaria e una sciatteria di fondo della sceneggiatura e della regia.
Dopo circa un'ora e mezza di violenza sbattuta in faccia a chi guarda, con una morbosità che ricorda le puntate di Vespa sul delitto di Cogne, il film prova finalmente a dire qualcosa: ovvero se si nasce tondi non si può morire quadrati, cioè se si nasce omicidi poco ci si può fare e in questo sconfinato universo poco cambia se si ammazza qualcuno. Oltre a ciò snocciola tesi che fanno fare un sorriso, come l'affermazione che siamo tutti omicidi perchè mangiamo altri animali (il protagonista è un fondamentalista vegano mancato?) e altre che sono di moda vista la loro stupidità, come il fascino del fuori legge che è uomo libero, quando invece la legge, e il monopolio della forza in capo alla stato servonl a tutelare anche lui e ad evitare che venga altrettanto brutalmente ammazzato dai parenti delle sue vittime (come si usava una volta ai tempi delle ordalie).
In conclusione il film è talmente stupido che non poteva non diventare di culto.
P.s: a quando un film per esaltare gli attentatori del bataclan?
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