tiamaster
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martedì 21 agosto 2012
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struggente e disturbante
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Se si pensa che "una tomba per le lucciole" riesce a comunicare di più la drammaticità della guerra che molti altri film "reali", è quasi inutile parlare della sua straordinara qualità.ma lo farò.Una tomba per le lucciole è, probabilmente dopo la città incantata, il più grande film d'animazione di tutti i tempi.i motivi sono innumerevoli,ma uno su tutti và citato:questo film dimostra che,come dice john lasseter (cars,toy story) "l'animazione è una tecnica,non un genere".infatti durante la visione di dimentichi che sia un film d'animazione,ma ti sembra di vedere un vero e proprio film drammatico.
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Se si pensa che "una tomba per le lucciole" riesce a comunicare di più la drammaticità della guerra che molti altri film "reali", è quasi inutile parlare della sua straordinara qualità.ma lo farò.Una tomba per le lucciole è, probabilmente dopo la città incantata, il più grande film d'animazione di tutti i tempi.i motivi sono innumerevoli,ma uno su tutti và citato:questo film dimostra che,come dice john lasseter (cars,toy story) "l'animazione è una tecnica,non un genere".infatti durante la visione di dimentichi che sia un film d'animazione,ma ti sembra di vedere un vero e proprio film drammatico.Un film crudo, che non si risparmia immagini di violenza e morte (infatti sconsiglio la visione ai più piccoli) ma mai tralascia la storia principale:la paura di due fratelli nei confronti della guerra.Un film memorabile,RARO,come non se ne vedono più.....
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no_data
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lunedì 20 agosto 2012
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domanda alla redazione.....
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perchè la mia recensione non è stata pubblicata???
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no_data
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martedì 14 agosto 2012
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disturbante....
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Dire che questo film è solo "un cartone animato sulla guerra" è sminuirlo o non averlo compreso.Una tomba per le lucciole è probabilmente dopo la città incantata il miglior film d'animazione della storia del cinema (e non c'è disney che tenga).Crudissimo,potente e realistico è uno dei cartoni animati più disturbanti mai concepiti, capace di descrivere la guerra meglio di molte altre super produzioni,capace di far immedisemare completamente lo spettatore nei prottagonisti.Il finale è,nel senso più positivo del termine,agghiacciante,da pelle d'oca,che ti si imprime dentro.è l'unico cartone che in vita mia mia ha fatto piangere.
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Dire che questo film è solo "un cartone animato sulla guerra" è sminuirlo o non averlo compreso.Una tomba per le lucciole è probabilmente dopo la città incantata il miglior film d'animazione della storia del cinema (e non c'è disney che tenga).Crudissimo,potente e realistico è uno dei cartoni animati più disturbanti mai concepiti, capace di descrivere la guerra meglio di molte altre super produzioni,capace di far immedisemare completamente lo spettatore nei prottagonisti.Il finale è,nel senso più positivo del termine,agghiacciante,da pelle d'oca,che ti si imprime dentro.è l'unico cartone che in vita mia mia ha fatto piangere.Non per bambini.
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andrea levorato
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martedì 20 settembre 2011
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capolavoro dell'animazione antimilitarista
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Una tomba per le lucciole *****
Produzione: Giappone 1988
Genere: Drammatico, Animazione
Regia: Isao Takahata
Trama:
1945: In Giappone imperversano i bombardamenti statunitensi. Un 14enne , Seita, e la sua sorellina di 4 anni, Setsuko, sono rimasti orfani. Il fratello arriva a far di tutto per il bene della piccola, ma neppure questo basterà e gli stenti la porteranno alla morte.
Mini recensione:
“Grave of the fireflies” è questo. È la tragedia più nera. Eppure è trattato in un modo talmente onesto da farne il migliore nel suo genere insieme al più frivolo, ma non per questo meno bello, “Spirited Away”.
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Una tomba per le lucciole *****
Produzione: Giappone 1988
Genere: Drammatico, Animazione
Regia: Isao Takahata
Trama:
1945: In Giappone imperversano i bombardamenti statunitensi. Un 14enne , Seita, e la sua sorellina di 4 anni, Setsuko, sono rimasti orfani. Il fratello arriva a far di tutto per il bene della piccola, ma neppure questo basterà e gli stenti la porteranno alla morte.
Mini recensione:
“Grave of the fireflies” è questo. È la tragedia più nera. Eppure è trattato in un modo talmente onesto da farne il migliore nel suo genere insieme al più frivolo, ma non per questo meno bello, “Spirited Away”.
Questa 2° (arrivata dopo "Nausicaà della valle del vento") opera dello studio Ghibli fa pensare, inoltre, a quanto il più grande esponente della critica popolare internazionale, la rivista inglese Empire, insieme ad una lauta fetta della critica mondiale si sia intestardita a considerare “Toy Story” (e seguiti) insuperabile per quanto concerne l’animazione. Non fraintendetemi, “Toy Story” è davvero un buon film, ma forse uno dei meno belli della Pixar, che di per sé capolavori non ne ha fatti (forse Monsters & Co.). Lo studio Ghibli il traguardo, invece, l’ha raggiunto con prima questo gioiello che sto recensendo, poi con “Spirited Away”. Ma se volete iniziare da "Una tomba per le lucciole" signore e signori… ammirerete un capolavoro!
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pegg94ful
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giovedì 7 luglio 2011
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capolavoro ma duro da digerire!
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Un film d'animazione incantevole,fatto con i fiocchi.
Ottima animazione,ottima colonna sonora,ottima sceneggiatura,ottima storia e ottima edizione italiana per uno dei film più triste,duro e straziante al mondo(o almeno secondo me).
SUPER CONSIGLIATO!
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ilconterik
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martedì 28 giugno 2011
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duro e commovente: capolavoro da non perdere
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Il film uscì nel 1988 in Giappone, in coppia con “Il mio vicino Totoro” di Hayao Miyazaki e fu diretto da Isao Takahata, socio fondatore dell’ormai celeberrimo Studio Ghibli. Lo studio, fondato appena tre anni prima, dopo “Laputa: il castello nel cielo” scelse per la sua seconda produzione uno schema di distribuzione alquanto inusuale: vendette la visione dei due film con un unico biglietto. Di fatto le due pellicole, anche se ebbero successo, non realizzarono grandi incassi al botteghino, ma Totoro fece la fortuna dello studio a livello di merchandising, tanto da divenire in seguito il suo logo ufficiale.
La vicenda, tratta dall’omonimo romanzo semi-autobiografico di Akiyuki Nosaka, si svolge durante la Seconda Guerra mondiale e ci racconta gli ultimi mesi di vita di Seita, uno sfortunato ragazzino.
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Il film uscì nel 1988 in Giappone, in coppia con “Il mio vicino Totoro” di Hayao Miyazaki e fu diretto da Isao Takahata, socio fondatore dell’ormai celeberrimo Studio Ghibli. Lo studio, fondato appena tre anni prima, dopo “Laputa: il castello nel cielo” scelse per la sua seconda produzione uno schema di distribuzione alquanto inusuale: vendette la visione dei due film con un unico biglietto. Di fatto le due pellicole, anche se ebbero successo, non realizzarono grandi incassi al botteghino, ma Totoro fece la fortuna dello studio a livello di merchandising, tanto da divenire in seguito il suo logo ufficiale.
La vicenda, tratta dall’omonimo romanzo semi-autobiografico di Akiyuki Nosaka, si svolge durante la Seconda Guerra mondiale e ci racconta gli ultimi mesi di vita di Seita, uno sfortunato ragazzino. Dopo la perdita della madre e del padre (ufficiale della marina giapponese), il giovane deve badare alla piccola sorella Setsuko e cercare di sopravvivere fino alla fine del conflitto. Incapace di prendere parte attivamente alla difesa della propria patria, si allontana progressivamente dalla società, isolandosi con l’amata sorellina in un rifugio anti-bombe in piena campagna. Ma la vita durante la guerra è dura, e l’isolamento che dapprima sembrava la soluzione più sicura diventa la prigione che lo porterà inesorabilmente al fallimento.
Le immagini sono forti e commoventi, di una tale crudezza da aver relegato la pellicola al solo mercato dell’home video in Italia. Sebbene il film non sia affatto facile da guardare, ritengo che sia doveroso farlo, non solo perchè di fatto è un piccolo capolavoro, ma anche perchè riesce a restituire una vivida e sincera immagine della durezza della vita in campagna durante il grande conflitto armato che ha messo in ginocchio il Giappone.
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monte_81
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domenica 26 giugno 2011
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da vedere!!
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giovanni di giulio
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venerdì 14 gennaio 2011
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una tomba per le lucciole-analisi e commento
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Riflettendo profondamente sull’impatto deformante che la guerra ha sull’uomo, il regista Isao Takahata da vita ad un’intensa pellicola in stile anime narrando la sconvolgente vicenda di due giovani fratelli a cui la guerra ha violentemente strappato i genitori.
Dopo un litigio con la zia che si è offerta di accudirli, i due bambini fuggono divenendo irreparabilmente vittime della fame e della situazione disagiata in cui scelgono di vivere.
Un lungometraggio espressivamente forte, in cui la violenza -non gratuita-, le urla e i pianti rivelano l’irrazionalità e la follia della logica bellica, ponendo in rilievo una delle conseguenze più struggenti della sua messa in atto, ovvero il sacrificio dei bambini la cui infanzia viene tragicamente distorta dalla necessità di sopravvivere.
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Riflettendo profondamente sull’impatto deformante che la guerra ha sull’uomo, il regista Isao Takahata da vita ad un’intensa pellicola in stile anime narrando la sconvolgente vicenda di due giovani fratelli a cui la guerra ha violentemente strappato i genitori.
Dopo un litigio con la zia che si è offerta di accudirli, i due bambini fuggono divenendo irreparabilmente vittime della fame e della situazione disagiata in cui scelgono di vivere.
Un lungometraggio espressivamente forte, in cui la violenza -non gratuita-, le urla e i pianti rivelano l’irrazionalità e la follia della logica bellica, ponendo in rilievo una delle conseguenze più struggenti della sua messa in atto, ovvero il sacrificio dei bambini la cui infanzia viene tragicamente distorta dalla necessità di sopravvivere. Estremamente espressivo risulta il volto della piccola Seita, la cui ingenuità si manifesta in delicati quanto tragici quadretti di vita quotidiana che il regista anima con maestria dando rilievo gesti e movenze che nella loro banalità e ordinarietà dimostrano una cura maniacale per il dettaglio. Gli inediti toni cupi, caratterizzati a tratti da una straziante crudezza -insostenibile, a mio parere, da un pubblico giovane- pongono, inoltre, lo spettatore nella medesima sensazione di impotenza che opprime costantemente i due protagonisti, sin dalla prima battuta del film:
” la sera del 21 Settembre 1945 io morii!”
Particolarmente commovente è la scena in cui Seita, sfinita dalla fame e in uno stato di annebbiamento mentale, offre al fratello più grande due polpette di fango rappreso.
"Una tomba per le lucciole" è, in sostanza, un lungometraggio straordinariamente complesso che, mantenendo rigorosamente un tono di avvolgente poesia, è in grado di accostare sequenze divertite e ironiche a sequenze dall'impatto visivo straniante, offrendo, durante alcuni passaggi, lo spunto per elevare la comune vicenda dei due fratelli ad una brillante metafora della vita stessa.
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lukytells
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domenica 14 novembre 2010
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contro la guerra
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a volte siamo convinti che i cartoon servano solo come divertimento: a volte è così; serve nella vita, non ci può essere solo pianto e tristezza. ma questo cartoon pardon anime è diverso; tocca l'anima e il cuore. on credo sia adatto ai piccoli, dovresti star loro spiegare la storia della seconda guerra mondiale, il perchè della guerra e di tutti quei morti, dell'inutilità della querra. non è un discorso facile per i piccoli; i grandi invece lo possono fare e questo anime ci aiuta a capire tutto questo. peccato che non lo trasmettano per tv; secondo me potrebbe avere un buon ascolto, invece di trasmettere le solite idiozie di Banfi o il solito porete investigatore, una volta tanto o mamma Rai o le reti Fninvest una ventata di novità potrebbero darla.
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a volte siamo convinti che i cartoon servano solo come divertimento: a volte è così; serve nella vita, non ci può essere solo pianto e tristezza. ma questo cartoon pardon anime è diverso; tocca l'anima e il cuore. on credo sia adatto ai piccoli, dovresti star loro spiegare la storia della seconda guerra mondiale, il perchè della guerra e di tutti quei morti, dell'inutilità della querra. non è un discorso facile per i piccoli; i grandi invece lo possono fare e questo anime ci aiuta a capire tutto questo. peccato che non lo trasmettano per tv; secondo me potrebbe avere un buon ascolto, invece di trasmettere le solite idiozie di Banfi o il solito porete investigatore, una volta tanto o mamma Rai o le reti Fninvest una ventata di novità potrebbero darla. opinione personale però può essere condivisa o no e credo che con questo anime e altri di buona qualità ci riuscirebbero
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paride86
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martedì 3 febbraio 2009
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molto bello
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"Una tomba per le lucciole" è un film molto drammatico e commovente, spinge molto sul pedale del sentimentalismo senza troppe conseguenze dal punto di vista narrativo. Forse avrei apprezzato di più la storia se non fosse stato un film d'animazione, comunque è molto bello.
voto 3 e mezzo
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