La tomba delle lucciole

Film 1988 | Animazione, +13 90 min.

Titolo originaleHotaru no haka
Anno1988
GenereAnimazione,
ProduzioneGiappone
Durata90 minuti
Regia diIsao Takahata
AttoriTsutomu Tatsumi, Ayano Shiraishi, Yoshiko Shinohara, Akemi Yamaguchi, Corrado Conforti Perla Liberatori, Beatrice Margiotti, Luciano Marchitiello, Massimo Còrizza, Lorenza Biella, Monica Ward, Gino Panani.
Uscitamartedì 10 novembre 2015
TagDa vedere 1988
DistribuzioneKoch Media
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 4,02 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Isao Takahata. Un film Da vedere 1988 con Tsutomu Tatsumi, Ayano Shiraishi, Yoshiko Shinohara, Akemi Yamaguchi, Corrado Conforti. Cast completo Titolo originale: Hotaru no haka. Genere Animazione, - Giappone, 1988, durata 90 minuti. Uscita cinema martedì 10 novembre 2015 distribuito da Koch Media. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 4,02 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento domenica 8 novembre 2015

Un tragico film su un ragazzo e la sua sorellina nella loro battaglia per la sopravvivenza nel Giappone della seconda guerra mondiale. In Italia al Box Office La tomba delle lucciole ha incassato 167 mila euro .

Consigliato assolutamente sì!
4,02/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA
PUBBLICO 4,04
ASSOLUTAMENTE SÌ
Uno struggente capolavoro, destinato ad accompagnare a lungo lo spettatore, come un monito tanto crudele quanto prezioso.
Recensione di Emanuele Sacchi
Recensione di Emanuele Sacchi

Kobe, 1945. Seita e la piccola Setsuko vivono con la madre, mentre il Giappone sta perdendo la guerra e gli americani bombardano sempre più frequentemente l'isola. Durante un raid aereo il napalm devasta il loro quartiere e la madre dei ragazzi soccombe. I due trovano rifugio presso la zia paterna, ma ben presto le risorse limitate hanno la meglio sullo spirito di misericordia di quest'ultima. Seita sceglie di andarsene e porta con sé Setsuko in un rifugio abbandonato, che trasforma in una rudimentale nuova dimora. Ma nonostante la guerra stia per finire, la s carsità di cibo a disposizione si fa sempre più grave.
Alla fine degli anni Ottanta lo Studio Ghibli, all'apice creativo, vede i suoi due autori principali cimentarsi con opere destinate a rimanere impresse in maniera indelebile nella memoria del pubblico. Proprio quando Miyazaki Hayao sta lavorando alla più gioiosa e genuinamente infantile tra le storie Ghibli, Il mio vicino Totoro, Takahata Isao realizza l'opera più tragica dell'epopea dello Studio, se non del cinema di animazione nel suo complesso.
Adattando il romanzo semi-autobiografico di Nosaka Akiyuki, autore distrutto dal senso di colpa per aver perso la sorella minore nel Giappone del 1945, Takahata, con enorme coraggio, rigore e sobrietà, trasforma quella vicenda in un film di animazione. Il conflitto che si genera tra la naïveté con cui sono ritratti i personaggi - occhi smisuratamente grandi e bocche dall'estensione impossibile, come è tipico negli anime giapponesi - e il crudo realismo della narrazione è solo uno degli elementi che rendono unico La tomba delle lucciole.
La grazia propria dello Studio Ghibli nel ritrarre i gesti infantili e i giochi di due fratelli, immortalati nella loro preziosa innocenza, contrasta violentemente con la tragedia che li circonda. Che è tale, ancor più che per la guerra e la sua devastazione, per l'impatto di questa sull'animo umano: la società che affronta i bombardamenti americani e la lenta ricostruzione successiva ha smarrito ogni residuo di pietà e di altruismo, in una squallida logica di cane-mangia-cane che non si ferma nemmeno di fronte a due orfani abbandonati. Takahata trova il modo, attraverso l'animazione, di resuscitare gli spettri che furono del neorealismo italiano, elevando il suo grido di dolore inascoltato. La scelta di rendere palese immediatamente la sorte del protagonista elimina la possibilità di un ottimistico riscatto e riduce ogni speranza al minimo. Il pubblico è quindi preparato al peggio, ma questo non rende meno straziante il viaggio a ritroso e la riflessione su quel che avrebbe potuto essere, acuita da un epilogo in cui gli spettri di Seita e Setsuko guardano la metropoli: è proprio in questa scena che emerge l'atto d'accusa di Takahata verso un Giappone che ha costruito la propria nuova ricchezza anche su ingiustizie come quella che ha privato i due ragazzi della loro infanzia prima, e della loro vita poi. La crudezza di scene come quella in cui Seita assiste alla cremazione della madre, ricoperta di bende e divorata dai vermi, seguita dalla lenta - la pazienza con cui Takahata mette in scena il dolore, come in una tortura medievale, lo rende ancor più insostenibile - discesa verso l'inevitabile, fa di La tomba delle lucciole una visione forse poco adatta a dei bambini, contrariamente a quanto comunemente inteso per il cinema di animazione.
L'intento educativo del romanzo di Nosaka e del film di Takahata - ovvero di imparare dagli errori commessi da Seita per orgoglio e incapacità di accettare una nuova, orribile, realtà - quasi sparisce di fronte all'impetuoso effluvio di lacrime per una situazione a cui si può solo assistere come spettatori impotenti. Tutto è già successo, tutto è trapassato, in un'opera esemplare tanto come manifesto contro la guerra - sullo stile di Ichikawa Kon - che come lezione morale sulla natura umana. Uno struggente capolavoro, destinato a lavorare internamen te e a lungo nello spettatore, accompagnandolo nella vita come un ricordo doloroso, come un monito tanto crudele quanto prezioso.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 14 agosto 2012
no_data

Dire che questo film è solo "un cartone animato sulla guerra" è sminuirlo o non averlo compreso.Una tomba per le lucciole è probabilmente dopo la città incantata il miglior film d'animazione della storia del cinema (e non c'è disney che tenga).Crudissimo,potente e realistico è uno dei cartoni animati più disturbanti mai concepiti, capace [...] Vai alla recensione »

venerdì 14 gennaio 2011
Giovanni Di Giulio

Riflettendo profondamente sull’impatto deformante che la guerra ha sull’uomo, il regista Isao Takahata da vita ad un’intensa pellicola in stile anime narrando la sconvolgente vicenda di due giovani fratelli a cui la guerra ha violentemente strappato i genitori. Dopo un litigio con la zia che si è offerta di accudirli, i due bambini fuggono divenendo irreparabilmente vittime della fame e della situazione [...] Vai alla recensione »

martedì 28 giugno 2011
ilconterik

Il film uscì nel 1988 in Giappone, in coppia con “Il mio vicino Totoro” di Hayao Miyazaki e fu diretto da Isao Takahata, socio fondatore dell’ormai celeberrimo Studio Ghibli. Lo studio, fondato appena tre anni prima, dopo “Laputa: il castello nel cielo” scelse per la sua seconda produzione uno schema di distribuzione alquanto inusuale: vendette la visione dei due [...] Vai alla recensione »

domenica 18 maggio 2014
laurence316

Diretto dal meno noto Isao Takahata, co-fondatore con Miyazaki del mitico Studio Ghibli, è uno dei migliori film d'animazione che si siano mai visti. E l'unico che può concorrere a titolo di miglior film della storia dell'animazione giapponese e non solo con La città incantata. Diametralmente opposto a Miyazaki, soprattutto per il forte pessimismo che pervade quest'opera [...] Vai alla recensione »

martedì 20 settembre 2011
Andrea Levorato

Una tomba per le lucciole ***** Produzione: Giappone 1988 Genere: Drammatico, Animazione Regia: Isao Takahata Trama: 1945: In Giappone imperversano i bombardamenti statunitensi. Un 14enne , Seita, e la sua sorellina di 4 anni, Setsuko, sono rimasti orfani. Il fratello arriva a far di tutto per il bene della piccola, ma neppure questo basterà e gli stenti la porteranno alla morte.

lunedì 5 giugno 2017
marcos

Bellissimo e tristissimo... Se è certamente fortissimo il messaggio antimilitarista, a me sembra che le scelte del giovane Seita rappresentino un inno di libertà e dignità: rifiuta la violenza ma anche le meschinità del mondo degli adulti, è un giovane uomo LIBERO come solo un adolesciente può essere, e questo sarà la sua condanna.

venerdì 19 agosto 2016
Bea4702

Ogni singolo fotogramma di questo capolavoro del cinema d'animazione è un pugno nello stomaco,reso con disegni fatti con maestria e realismo unici (specialità del regista Takahata Isao),anche ispirandosi (per la narrazione) alle tecniche cinematografiche del cinema neorealista italiano. Le scene infatti ci mettono davanti la realtà,senza filtri per rendere più "digeribile" la pillola allo spettatore. [...] Vai alla recensione »

venerdì 12 luglio 2013
Lady Libro

 Alla faccia di chi dice che i film d’animazione sono per bambini (cosa che io non mi stancherò mai di smentire)! Se un bambino vedesse questo film, scapperebbe terrorizzato dopo due minuti. Perché “Una tomba per le lucciole” (diretto da Isao Takahata nel 1988 e prodotto da quella fabbrica di capolavori quale è lo Studio Ghibli) è molto più [...] Vai alla recensione »

giovedì 13 giugno 2013
Luca Scialo

Un piccolo villaggio del Giappone, Kobe, è come tanti attaccato dalle bombe incendiarie durante la seconda guerra mondiale. Un fratello e una sorella, Setsuko e Seita, perdono la madre e vanno a vivere dalla zia. La quale però fa pesare loro la propria ospitalità. Setsuko decide per orgoglio di andarsene e di trovare un tetto in un rifugio scavato nelle colline mai usato da nessuno. [...] Vai alla recensione »

martedì 6 agosto 2019
vanessa zarastro

Prodotto nel 1988 e riuscito al cinema nel 2015 “Hotaru no haka”, titolo originale,  racconta il terribilebombardamento americano del 17 marzo del 1945, durante la Seconda Guerra mondiale, che costò la vita a 8.800 abitanti e distrusse più del 20% dell'area urbana. L'evento aveva ispirato il romanzo “Una tomba per le lucciole”del 1967 scritto [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 ottobre 2015
jackiechan90

"Una tomba per le lucciole venne proiettato per la prima volta il 16 aprile 1988 insieme al film "Il mio vicino Totoro" di Mihazaki che lo precedeva. Mai scelta fu più infelice: i due lungometraggi sono molto diversi tra di loro, tanto più che il primo si presenta come solare e gioioso mentre questo è cupo e manca di lieto fine.

giovedì 7 luglio 2011
Pegg94ful

Un film d'animazione incantevole,fatto con i fiocchi. Ottima animazione,ottima colonna sonora,ottima sceneggiatura,ottima storia e ottima edizione italiana per uno dei film più triste,duro e straziante al mondo(o almeno secondo me). SUPER CONSIGLIATO! 

domenica 26 giugno 2011
monte_81

stupendo

domenica 14 novembre 2010
lukytells

a volte siamo convinti che i cartoon servano solo come divertimento: a volte è così; serve nella vita, non ci può essere solo pianto e tristezza. ma questo cartoon pardon anime è diverso; tocca l'anima e il cuore. on credo sia adatto ai piccoli, dovresti star loro spiegare la storia della  seconda guerra mondiale, il perchè della guerra e di tutti quei morti,  [...] Vai alla recensione »

martedì 21 agosto 2012
tiamaster

Se si pensa che "una tomba per le lucciole" riesce a comunicare di più la drammaticità della guerra che molti altri film "reali", è quasi inutile parlare della sua straordinara qualità.ma lo farò.Una tomba per le lucciole è, probabilmente dopo la città incantata, il più grande film d'animazione di tutti i tempi.

sabato 26 gennaio 2013
Capitan Harlock 84

Un vero capolavoro d'animazione giapponese. Una storia così struggente, e realistica che fa dimenticare il fatto che sia un cartone animato. Senza dubbio il più bel e commovente film d'animazione che sia mai stato creato, Isao Takahata è stato un genio, un rivale del grande Hayao Miyazaki. Consigliato per i grandi e da far vedere nelle scuole.

lunedì 27 agosto 2012
tiamaster

5 piene piene

lunedì 20 agosto 2012
no_data

perchè la mia recensione non è stata pubblicata???

Frasi
"La sera del 21 settembre 1945 io morii..."
Una frase di Seita (voce nella versione originale) (Tsutomu Tatsumi)
dal film La tomba delle lucciole
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