Il tempo delle mele

Il primo amore non si dimentica. L'età di Vic ( la splendida Sophie Marceau ) è quella critica, tredici anni. L' età del primo bacio, delle feste, del romanticismo, dei sogni ad occhi aperti, delle prime cocenti delusioni. Siamo a Parigi all'inizio degli anni ottanta. Vic è figlia unica di una coppia borghese, padre dentista madre fumettista, in crisi. Il papà ha un' amante, ebbene sì. Ma il mondo di Vic è la scuola. E' la sua migliore amica, è l'affascinante professore di tedesco, il motorino, i suoi amici, ed è il suo primo amore. Un mondo "difficile" in cui bisogna imparare a districarsi, tra alti e bassi, gioie incredibili e delusioni repentine. Per fortuna Vic ha al suo fianco la sua energica bisnonna, che sembra capirla più dei genitori e che la consiglia sempre per il meglio. Che dire? Forse Il tempo delle Mele non è proprio un capolavoro, però è certamente un film di culto. Bene fatto e ben costruito. Assolutamente mai presuntuoso e che riesce a trattare un tema delicato come quello dell'adolescenza con leggerezza e rispetto, colmando alcune piccole lacune con l'ironia. La pellicola diventa un mito di una generazione di adolescenti all'inizio degli anni ottanta. I personaggi sono sempre misurati nelle reazioni ai loro piccoli grandi drammi della vita quotidiana. Magari sono un pò fumettistici a volte, però all'interno dell'intreccio narrativo funzionano a meraviglia rendendo il film molto gradevole e di facile comprensione. La colonna sonora è azzeccatissima: un pezzo pop e melodico, Reality, che scalò le classifiche a suo tempo e che tutt'oggi è considerato un vero classico nel suo genere. Sophie Marceau è perfetta nel ruolo: dolce e romantica, triste e subito dopo allegra e spensierata. Insomma Il tempo delle Mele è un film da vedere e da conservare nella propria cineteca.