upupa
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martedì 6 febbraio 2007
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garçon, disney senza pixar grazie!
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Quando ancora la Disney era la podestà assoluta dell'animazione, senza dover fare i conti né con l'associata Pixar né con le rivali, capitava di assistere ad un cartone animato genuino, ottimamente disegnato, data l'epoca senza astrusi influssi informatici e soprattutto divertente.
La banalità allora non era una grana solita di Casa Disney; le sceneggiatura erano pulite, senza battutine facili-facili, senza quella sorta di "volgarità pulita": i gatti per richiamare l'attenzione non dovevano scorrare.
Dovevano essere caratterizzati, azzeccati, freschi mai visti....erano permessi pochi scivoloni.
Ebbi la sfortuna un amaro giorno di vedere Mucche alla Riscossa con dei bambini (recente prodotto targato Disney): a tutti i pargoli consigliai di lasciare perdere il pattume moderno e di vedere Gli Aristogatti, Il Re Leone,.
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Quando ancora la Disney era la podestà assoluta dell'animazione, senza dover fare i conti né con l'associata Pixar né con le rivali, capitava di assistere ad un cartone animato genuino, ottimamente disegnato, data l'epoca senza astrusi influssi informatici e soprattutto divertente.
La banalità allora non era una grana solita di Casa Disney; le sceneggiatura erano pulite, senza battutine facili-facili, senza quella sorta di "volgarità pulita": i gatti per richiamare l'attenzione non dovevano scorrare.
Dovevano essere caratterizzati, azzeccati, freschi mai visti....erano permessi pochi scivoloni.
Ebbi la sfortuna un amaro giorno di vedere Mucche alla Riscossa con dei bambini (recente prodotto targato Disney): a tutti i pargoli consigliai di lasciare perdere il pattume moderno e di vedere Gli Aristogatti, Il Re Leone,...
Nulla da fare. I bambini d'oggi si divertono di più con la banalità di Mucche alla Riscossa.
I giovani d'oggi ridono a crepapelle per la volgarità grassa di Boldi.
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[+] fate schifo cm commentate!!!!;;;;
(di veronica mars)
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renato corriero
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sabato 21 giugno 2008
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simpatici da matti questi aristogatti!!
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Primo film d'animazione realizzato dopo la scomparsa di Walt Disney che fa capire come ormai i collaboratori dello zio Walt sapevano cavarsela bene da soli! E con questo film ci sono riusciti molto bene! Come ne "La carica dei 101" si sono basati più sulla simpatia dei personaggi che non sulla fase artistica del disegno animato però hanno curato molto lo stile dei personaggi! Da Romeo il bel gattone di strada simpaticone a cui la voce romanesca di Enzo Montagnani è più che mai adatta a tanto di cappello ha chi ha disegnato ed animato Duchessa! Quando l'ho visto per la prima volta al cinema c'è stato chi ha esclamato "Che f...!". Certo che nel suo modo di muoversi di parlare di esprimersi era veramente sexy, non un sexy volgare ma quello proprio della persona distinta! Se nella fiaba da gatta si fosse trasformata in donna era prprio da perderci la testa!
Quanto cantava suonando l'arpa ricordava molto Marilyn Monroe! Ed anche i gattini coi loro modi buffi di fare erano azzeccati così come il topo Groviera e la bnada di Scat-Scat.
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Primo film d'animazione realizzato dopo la scomparsa di Walt Disney che fa capire come ormai i collaboratori dello zio Walt sapevano cavarsela bene da soli! E con questo film ci sono riusciti molto bene! Come ne "La carica dei 101" si sono basati più sulla simpatia dei personaggi che non sulla fase artistica del disegno animato però hanno curato molto lo stile dei personaggi! Da Romeo il bel gattone di strada simpaticone a cui la voce romanesca di Enzo Montagnani è più che mai adatta a tanto di cappello ha chi ha disegnato ed animato Duchessa! Quando l'ho visto per la prima volta al cinema c'è stato chi ha esclamato "Che f...!". Certo che nel suo modo di muoversi di parlare di esprimersi era veramente sexy, non un sexy volgare ma quello proprio della persona distinta! Se nella fiaba da gatta si fosse trasformata in donna era prprio da perderci la testa!
Quanto cantava suonando l'arpa ricordava molto Marilyn Monroe! Ed anche i gattini coi loro modi buffi di fare erano azzeccati così come il topo Groviera e la bnada di Scat-Scat. Favolosa le sequenza in cui la banda di Scat-Scat corre a salvare Duchessa e i gattini ed il topo li insegue gridando "Aspettatemi!"; un pittore al bar che stava bevendo vino vedendo un topo inseguire i gatti butta via tutto il contenuto della bottiglia!
Altri due personaggi azzeccati sono i cani Napoleone e La Fayette, anche loro favolosamente doppiati con un accento lombardo! La sequenza della loro lotta con Edgar è stata veramente uno spasso!
Purtroppo nei film successivi c'è stato un po' un periodo di decadenza da parte della Disney per poi avere una forte riperesa negli anni'90 a partire da "La sirenetta" e "La bella e la bestia"!
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f.vassia 81
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giovedì 8 luglio 2010
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viaggio iniziatico a ritmo jazzistico
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Il primo film Disney del dopo-Walt è un divertente racconto d'iniziazione con esito rovesciato: il vagabondo Romeo insegna agli Aristogatti a vivere nel mondo di fuori, ma alla fine sarà lui stesso a farsi attrarre da una casalinga e aristocratica vita in villa. Veri punti di forza sono comunque gli splendidi fondali, gli scorbutici cani Lafayette e Napoleon e la trascinante colonna sonora jazz.
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orione95
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giovedì 7 gennaio 2016
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il primo capolavoro disney senza disney...
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...che tuttavia mantiene inalterata tutta la sfolgorante magia tipica del famoso marchio che ha fatto sognare innumerevoli generazioni di adulti e bambini da quel lontano 1937, anno in cui uscì il primo dei 54 (attuali) cosiddetti "classici Disney", "Biancaneve e i sette nani". Da allora l'appuntamento con Walt Disney era divenuta una costante annuale che è perdurata, tra alti e bassi, anche dopo la morte del maestro indiscusso dell'animazione. Nel contesto socio-culturale attuale, nel quale l'intrattenimento animato sta diventando sempre più sinonimo di computer grafica (la quale, sotto il profilo squisitamente artistico, spoglia di ogni magia e creatività ciò che viene rappresentato su schermo), la visione di un capolavoro senza tempo come "Gli aristogatti" non può che essere istruttivo per le nuove generazioni e catartico per le vecchie generazioni, cresciute a pane e bozzetti animati su carta.
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...che tuttavia mantiene inalterata tutta la sfolgorante magia tipica del famoso marchio che ha fatto sognare innumerevoli generazioni di adulti e bambini da quel lontano 1937, anno in cui uscì il primo dei 54 (attuali) cosiddetti "classici Disney", "Biancaneve e i sette nani". Da allora l'appuntamento con Walt Disney era divenuta una costante annuale che è perdurata, tra alti e bassi, anche dopo la morte del maestro indiscusso dell'animazione. Nel contesto socio-culturale attuale, nel quale l'intrattenimento animato sta diventando sempre più sinonimo di computer grafica (la quale, sotto il profilo squisitamente artistico, spoglia di ogni magia e creatività ciò che viene rappresentato su schermo), la visione di un capolavoro senza tempo come "Gli aristogatti" non può che essere istruttivo per le nuove generazioni e catartico per le vecchie generazioni, cresciute a pane e bozzetti animati su carta. Sarà per l'enorme esperienza accumulata negli anni dal regista e disegnatore Wolfgang Reitherman, braccio destro del Maestro Walt (e suo successore), sarà per la leggendaria colonna sonora curata dal mitico Maurice Chevalier, ma "Gli aristogatti" si pone a pieno diritto come una delle meglio riuscite produzioni Disney di tutti i tempi. La musica, assoluta protagonista della vicenda, cala lo spettatore nello splendore della Parigi dei primi del 900, in piena "Belle epoque", introducendo allo stesso tempo lo "scandalo" del jazz al mondo.
Irresistibile la plasticità dei modelli così come l'uso quasi psichedelico dei colori, espedienti questi tipicamente disneyani.
Di certo non risulta difficile capire come mai "Gli aristogatti" sia riuscito a farsi notare maggiormente in Italia piuttosto che nel resto del mondo, il motivo è uno solo: "Romeo, er mejo der Colosseo", e la splendida voce a lui prestata dal talento che fu Renzo Montagnani.
In conclusione, ne "Gli aristogatti" c'è proprio tutto: dalla musica travolgente, alla grafica d'eccezione; dalla splendida caratterizzazione dei personaggi protagonisti, alla spigliata satira culturale (che, nei divertentissimi personaggi delle oche Bla Bla, prende di mira il tipico humor inglese), impossibile perciò non riconoscere a questo sontuoso capolavoro il rispetto che merita.
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critichetti
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sabato 16 agosto 2014
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classico disney un tantinello scialbo
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Premettendo che sarebbero più 2,5 stelle che non 3,ne ho aggiunta mezza perchè comunque è stato un film che ha fatto parte della mia infanzia.Ciò detto iniziamo.Il film racconta la storia di alcuni gatti (una gatta e tre cuccioli) che vivono lussuosamente presso un'anziana signora aristocratica.E qui già c'è il primo problema:come ha fatto la gatta a restare incinta?L'avevano comprata già gravida?Chi è il padre dei gattini?Ma questo non è tanto un problema.Poi (non credo di spoilerare niente) il testamento della donna a netto favore dei gatti fa arrabbiare Edgard,il fedele maggiordomo della signora,che decide di abbandonarli,Ma i gatti riusciranno,con l'aiuto dei gatti di strada,a tornare a casa e a vendicarsi sul maggiordomo.
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Premettendo che sarebbero più 2,5 stelle che non 3,ne ho aggiunta mezza perchè comunque è stato un film che ha fatto parte della mia infanzia.Ciò detto iniziamo.Il film racconta la storia di alcuni gatti (una gatta e tre cuccioli) che vivono lussuosamente presso un'anziana signora aristocratica.E qui già c'è il primo problema:come ha fatto la gatta a restare incinta?L'avevano comprata già gravida?Chi è il padre dei gattini?Ma questo non è tanto un problema.Poi (non credo di spoilerare niente) il testamento della donna a netto favore dei gatti fa arrabbiare Edgard,il fedele maggiordomo della signora,che decide di abbandonarli,Ma i gatti riusciranno,con l'aiuto dei gatti di strada,a tornare a casa e a vendicarsi sul maggiordomo.Allora:il film è comunque carino,insegna che chiunque può aiutare ed essere aiutato (basti pensare a quando è un topo a liberare i gatti dallo scatolone riuscendo a scovare la combinazione:un gatto che aiuta dei topi?Incredibile!)Ma ci sono anche dei problemi un tantino grossi.Innanzitutto:la rabbia di Edgard,cioè il motivo scatenante di tutto il film,avviene per un malinteso:non abbiamo il classico cattivo della Disney che,con motivazioni più o meno deboli,cercano di fare del male ai protagonisti:Edgard è semplicemente un buono che è diventato cattivo perchè ha capito male come sarebbe finita con il testamento,ma era il primo ad avere cura di tutti quelli che erano nella casa,animali e umani.Inoltre non uccide nemmeno i gatti:cerca solo di allontanarli da casa,senza mai ucciderli anche quando ne aveva l'occasione:un vero avrebbe messo del veleno mortale nel latte,non del sonnifero come fa Edgard.Poi certo:le scene ad esempio delle scaramucce tra i due cani sono anche carine,però appunto ripeto:tutte nasce da un malinteso,cosa che nel finale ammettono anche dicendo che Edgard sarebbe diventato di fatto "tutore dei beni".E mi chiedo:pazienza un bambino,ma un adulto penso che sappia che,se un animale diventa un erede,serve un tutore di questi beni...peccato,perchè se vogliamo vedere questo film è pieno zeppo di personaggi divertenti.Se avessero fatto un finale un pò più buonista,del tipo che Edgard avesse saputo la verità sul testamento,fosse tornato buono e "tutti vissero felici e contenti" sarebbe stato sicuramente il classico Disney non dico più bello,ma sicuramente più spassoso e divertente di sempre.Ma quando prendi un cattivo che di fatto non ha ragione di esistere,perchè non è che lo è veramente,ma lo è solo per un malinteso e dal suo operato inizia la vera trama del film,purtroppo regge poco
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gianni b.
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lunedì 28 dicembre 2009
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bello ma non irresistibile...
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Gli Aristogatti è un film semplice semplice, a partire dalla trama. Una ricca ed anziana signora parigina fa testamento: i beni andranno ai suoi amatissimi gatti, e dopo la loro morte, al maggiordomo Edgar. Questi non ci sta e tenta di eliminare in tutti i modi gli aristocratici felini per abbreviare i tempi dell’incasso. Duchessa e i suoi tre gattini Minou, Matisse e Bizet, drogati e abbandonati in campagna, saranno aiutati a ritornare a casa da Romeo, un simpatico micione di strada, e dagli amici gatti jazzisti: alla fine il bene trionferà, così come l’amore tra Duchessa e Romeo.
Il film è carino, ma secondo me non regge il confronto con gli altri superclassici Disney.
La trama non è originalissima, ricorda molto “La Carica dei 101”, quindi nulla di nuovo.
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Gli Aristogatti è un film semplice semplice, a partire dalla trama. Una ricca ed anziana signora parigina fa testamento: i beni andranno ai suoi amatissimi gatti, e dopo la loro morte, al maggiordomo Edgar. Questi non ci sta e tenta di eliminare in tutti i modi gli aristocratici felini per abbreviare i tempi dell’incasso. Duchessa e i suoi tre gattini Minou, Matisse e Bizet, drogati e abbandonati in campagna, saranno aiutati a ritornare a casa da Romeo, un simpatico micione di strada, e dagli amici gatti jazzisti: alla fine il bene trionferà, così come l’amore tra Duchessa e Romeo.
Il film è carino, ma secondo me non regge il confronto con gli altri superclassici Disney.
La trama non è originalissima, ricorda molto “La Carica dei 101”, quindi nulla di nuovo. In questo film si sente molto, però, la mancanza di un supercattivo indimenticabile, come poteva essere Crudelia Demon, di cui il maggiordono Edgar è solo un pallido emulo. Alcuni personaggi sono simpatici, come il topo Groviera, ma altri sono meno azzeccati, per esempio le due ciarliere oche, che a tratti sono persino irritanti. Un po’ confuse e prolisse le scene degli scontri tra Edgar e i due cani. Degna di nota la trovata della band di gatti jazzisti, purtroppo impiegata solo nella parte finale del film. Manca del tutto il pathos del ritorno a casa, intensissimo nella "Carica dei 101" ... infatti il rientro di Duchessa e dei tre gattini (viziatelli e poco simpatici, in verità) è una vera scampagnata, in confronto a quello drammatico di Pongo e Peggy e dei loro irresistibili 99 cuccioli! Disney era purtroppo scomparso alcuni anni prima, e negli Aristogatti si avverte la mancanza del genio creatore. Il film ammicca spudoratamente alla sterminata platea mondiale di gattofili: il gatto, in quanto animale domestico, infatti sino a quel momento non era mai stato impiegato da protagonista in un film di Disney, e gli Aristogatti colma la lacuna, per questo il film è ancora oggi molto amato, e anche un po’ sopravvalutato. Splendidi comunque i disegni.
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